Abukar un punto di forza dei Lugano Tigers
(AGOSTA TI-PRESS/FRANCESCA)
Parte la nuova stagione del basket.
Oggi prima giornata del torneo di LNA per scoprire i volti sconosciuti e il valore delle varie compagini.
Il Lugano campione ospita all’Elvetico il Nyon. Impegnate in trasferta Sav Vacallo e Sam Massagno.
di Dario Mec Bernasconi
Come ampiamente annunciato negli scorsi giorni, il massimo campionato maschile di basket riparte oggi alle 17.30. Una stagione che, come ogni anno, presenta un centinaio di cambiamenti di giocatori, in massima parte stranieri, dove la dominante è segnata dagli statunitensi. Non potrebbe essere diversamente, considerato l’enorme bacino universitario che contraddistingue la patria del basket. Ogni anno arrivano giovani baldi, senza nessuna esperienza del basket europeo e svizzero in particolare, e da noi magari prendono slancio verso campionati migliori dal punto di vista tecnico e finanziario. È anche per questo motivo che il ricambio è così elevato. In effetti, sono pochi i giovani che rimangono per più stagioni dato che oggi, con la visibilità data dall’informazione multimediale, tutti possono sapere di tutti. A dire il vero, giovani di primo pelo eclatanti non è che ne abbiamo visti molti nel recente passato. In numero maggiore sono quelli che, arrivati in Elvezia con una certa maturità agonistica acquisita in Europa e con l’anagrafe vicina ai trent’anni, hanno trovato radici per diversi anni, magari viaggiando da un capo all’altro delle Svizzera.
Con questo mix di “vecchi” e giovani, il campionato viene ad assumere valori differenti e, soprattutto a inizio stagione, diventa difficile fare pronostici. Ciò può succedere perché lo straniero da 2’000 dollari al mese si rivela un vero talento e trova un basket adatto a far esplodere le sue caratteristiche. Non sono stati pochi, anche in passato, i giocatori che hanno completato la maturazione da noi e poi hanno trovato fortune migliori fuori dai confini. Un tempo invece, diciamo anni Settanta e Ottanta, il Ticino era diventato l’ultima spiaggia per quei big che in Italia non erano più ritenuti adeguati al basket italiano. I vari Raga, Yelverton, Wingo, Fultz, Scheffler e altri ancora sono entrati nella memoria collettiva di chi è fra i cinquanta e sessant’anni, ma oramai non dicono nulla alle generazioni più giovani. A dire il vero, non è che i giocatori arrivati e poi ripartiti negli ultimi cinque anni in Ticino, abbiano lasciato un segno indelebile. Alcuni perché delle vere “bufale”, altri perché non hanno avuto un grande impatto né sulla squadra né sui tifosi. Questo perché il basket, che fa dello spettacolo il suo biglietto da visita, da noi non è certamente di livello tale da suscitare le code ai botteghini. Un tempo, senza le reti satellitari e altri congegni informatici, il basket era uno spettacolo da seguire dal vivo, non c’erano le cronache della NBA e di altri campionati come ci sono oggi. Il referente era il viaggio a Milano, Cantù o Varese, altrimenti nulla. Oggi i giovani vogliono un prodotto vincente, hanno una mentalità territoriale diversa e il senso di appartenenza a una squadra molto ondivago: se vince vado, se perde sto a casa. Ecco perché, e veniamo al dunque del debutto stagionale, occorre che tutte le società, dirigenti in primis, sappiano finalmente fare qualcosa di concreto e costruttivo attorno alla società che gestiscono. Investono cifre anche elevate, ma, tanto per fare un semplice esempio, un grande striscione, nei punti strategici delle città che richiami alla partita, non se ne vede dai tempi del Bellinzona di Rinaldi. A livello di immagine, la presenza della squadra c’è a inizio stagione e quando si vince un trofeo: nel mezzo l’anonimato. E dato che la comunicazione, elemento essenziale nel contesto sociale odierno, viene limitata e demandata ai soli media (qualche pagina sui giornali, qualche minuto in radio e Tv) e le società non fanno molto altro, si spiega il calo di presenze o, al limite, la poca crescita. Con tutte le conseguenze del caso. Comunque sia, oggi all’Elvetico i Tigers tornano in campo con i tre titoli stampati sulle maglie e affrontano la Cenerentola Nyon. Un test che, almeno sulla carta e se non ci saranno le sorprese dette prima, metterà in evidenza il lavoro svolto in queste settimane da Dessarzin. Mancherà Stockalper, fermo per una guarigione che si vuole completa, ma avremo modo di vedere se il trio Draughan-AbukarEfevberha, unitamente a Mladjan, si sarà amalgamato con i nuovi arrivati, in primis Richards. Un Lugano tutto da scoprire e, magari, anche per stupire.
La SAV va in trasferta a Boncourt e lo fa portandosi un pullman di tifosi. La squadra di Pastore è certamente da considerare fra le prime, ma giocare nel Giura non è mai facile. Soprattutto perché si conosce poco della preparazione e del valore effettivo delle due contendenti, per cui anche la condizione può essere un elemento dominante. La SAM va a Monthey a sentire il polso a una compagine che consideriamo una outsider nell’ambito delle pretendenti al titolo. Anche i vallesani hanno cambiato molto, ma la SAM ha un roster molto più giovane e il primo impatto nel campionato, da parte soprattutto degli stranieri, non è mai facile. Smiljanic dovrebbe essere recuperato e quindi tutti pronti al debutto. Per le altre, compito dolce per Ginevra che riposa, dato che le squadre sono solo nove (piangem!), mentre l’Olympic aspetta gli Starwings per tarpare loro le ali. Insomma, una avvio ricco (forse) di incognite e vedremo cosa ci diranno i primi 40 minuti.
Buona stagione a tutti!
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[Modificato da !maro! 06/10/2011 12:11]