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Roma, Parte Seconda

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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
    Città: VIAREGGIO
    Età: 104
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    00 15/05/2010 05:36
    Vi ritrovate a Siena, Piazza del Campo, una delle più strane piazze di tutta Italia



    Inizialmente siete soltanto in cinque: voi due (Galois e Raajat), Sforza, il Principe Courrier e il suo Keeper, Hennion. Fate pure una vostra breve descrizione (anche se immagino Raajat sia in forma di lupo, che non è un problema in un world of darkness, basta che sia al guinzaglio)
    Sforza è in modalità combattimento, come del resto vi aspettavate che fosse, ma non l'avevate mai visto così agguerrito: è vestito con una giacca di pelle lunga, marrone, e i suoi classici stivali neri di fine Ottocento. Ha una cintura pesante a cui non è appeso assolutamente niente, che tiene su un paio di pantaloni di quello che sembra essere velluto, anche quelli neri. Sotto, una camicia elegante ma molto larga (Giangaleazzo, comunque, non è la persona più magra del gruppo) e in testa quello che sembra essere un cappello a tesa larga, marrone, probabilmente in pelle. A prima vista non ha armi ma chi è un minimo esperto riconosce la deformazione di una spada nel retro della giacca e qualche rigonfiamento sul davanti, probabilmente dovuto a qualche arma da fuoco. Ha sempre il solito tatuaggio sulla tempia sinistra che gli avete visto diverse volte (ma che io mi dimentico sempre di descrivere)
    Il Principe Courrier è molto più semplice: Stivali grigi e pantaloni di tela più o meno dello stesso colore, una camicia color cachi e una cravatta scura. Non ha copricapi ma ha un giacchetto molto semplice che porta appeso alle dita, che ricade sulla schiena, mentre un laccetto viola gli lega i capelli neri in una coda che gli cade sulle spalle. Ha degli occhiali da sole sulla testa e un foulard dello stesso colore del laccetto per capelli alla gola. Non ha armi visibili.
    Il Keeper mantiene uno stile sobrio e da salotto: camicia bianca e gilet scuro, con pantaloni dello stesso colore. Immancabili i suoi occhiali d'argento. Un tocco assurdo, che non avete mai visto, è un pesante cappotto pellicciato di color marrone scuro, tendente al nero. Sopra di esso, sulla spalla destra, ha quello che sembra essere un pesante zaino di tela, con rifiniture in pelle. Ai piedi ha dei mocassini dello stesso colore dei pantaloni e del gilet.

    Siete arrivati con la stessa macchina, il viaggio è stato abbastanza silenzioso. Avete parcheggiato fuori dalla città, essendo il centro (dove vi trovate adesso) chiuso al traffico, e vi siete dedicati a una passeggiata nel borgo prima di riunirvi lì, sapendo che l'appuntamento è da quelle parti all'ora a cui siete arrivati. Ma ovviamente, siete i primi. Più volte, durante il viaggio, il Principe Courrier vi ha indicati un'ombra che vi seguiva dall'alto, adesso vi indica il campanile, e tutti quanti riuscite a distinguere abbastanza bene una figura accovacciata vicino alla cima, che il secondo dopo sparisce. Durante la passeggiata sia Giangaleazzo che Courrier si sono dedicati al fumo, Courrier con quella che sembrava quasi essere una canna, ma dall'odore siete assolutamente sicuri che non lo fosse, mentre Sforza si è acceso un Toscanello di pregiata qualità. Il Keeper, invece, si è trasformato in un turista e ha pensato bene di fare qualche foto, cosa che sta facendo anche in questo momento alla famigerata piazza.
    La piazza non è vuota, assolutamente. Anzi, è abbastanza piena di gente, ma voi vi confondete bene tra la folla: non siete così strani rispetto alla marmaglia di umani (da world of darkness) di cui siete circondati. C'è un po' di tensione nell'aria, ma entrambi i Principi, non prestando assolutamente attenzione ai loro dintorni ma anzi fumandosi tranquillamente il sigaro e la simil-canna, vi mettono quasi sicurezza col loro comportamento rilassato. Loro due si siedono, seguiti poco dopo dal Keeper. Qualche minuto dopo, accanto a Sforza, senza che voi neanche l'abbiate notata, si siede una donna.
    E la versione più figa dell'incarnazione femminile che voi abbiate mai visto: capelli lunghi, lisci, castano scuro le ricadono su quella che sembra essere una camicia di pelle con un cravattino bianco che le si nasconde quasi tra i seni prosperosi. Ha una giacca corta, anch'essa di pelle, che porta quasi d'istinto, e un paio di jeans neri, molto attillati e strappati in diversi punti (uno dei punti è chiaramente in mezzo a una chiappa e scende giù fino al ginocchio, evidenziando il bordo di quello che è senz'altro uno dei culi più sodi che avete mai visto). Anche lei, sembra non avere armi. Non ha occhiali nè altri oggetti in testa, ma ha diversi bracciali e anelli. Un tatuaggio abbastanza complicato è disegnato su entrambe le braccia scoperte.
    Quando si siede Sforza le fa un cenno impercettibile ma continua nella sua fumata, senza quasi dare a vedere che si è accorto della sua presenza. Il Keeper vi informa che si tratta di Makriev, l'Arconte Malkavian appena eletto insieme a Galois, è il braccio destro di Sforza e sottolinea, quasi sottovoce, "come se ne avesse bisogno".
    Passano ancora dieci minuti e tutti, distintamente, sentite un suono provenire dallo zaino del Keeper. Quello guarda verso il campanile (voi non vedete niente) poi tira un'occhiata al Principe, il quale non fa cenno di averlo visto ma continua a fumare. Due minuti dopo Sforza spenge il suo sigaro tagliando la parte fumante, e tutti insieme si alzano.
    "Ok", dice il Principe Courrier "anche gli altri sono arrivati. Ma per ovvi motivi non si possono far vedere in pubblico. Ci incontreremo in un locale affittato per l'occasione, chi di voi vuole andare con Makriev?", il Keeper si associa a lei, poi ditemi voi se qualcuno va in macchina con lei. L'altra macchina è formata dai due Principi e chiunque vada con loro.
    Fate un piccolo viaggio, saranno un paio di chilometri e dieci minuti di tempo, e raggiungete un magazzino nella periferia di Siena, apparentemente aperto e illuminato. Quando entrate, poco distante da quello che sembra essere un macchinario che non avete mai visto, ci sono due persone: una è il Principe Rinaldi, l'altra, che non conoscete, ha in braccio quello che sembra essere un bambino.
    Rinaldi è seduto su di una sedia improvvisata, e non si è trattenuto per uscire in pubblico: ha la sua maschera completamente bianca (eccetto i disegni delle piume di pavone) sulla faccia e un mantello verde e oro che gli ricopre dei vestiti senz'altro troppo barocchi per essere considerati attuali, e troppo "veri" per essere considerati appartenenti a una sfilata di Carnevale. Un vestito di seta, seguente gli stessi schemi ornamentali del mantello, lo ricopre dalle spalle ai piedi. Ha degli stivali ai piedi e diversi anelli alle mani.
    La persona al suo fianco è evidentemente un ghoul, ma quello che ha sulle braccia, come se stesse dormendo, ricorda da lontano un bambino di età non facilmente identificabile. La prima cosa che notate è che questa creatura è scossa da diverse convulsioni, stretta saldamente per evitare che cada dalle forti braccia del ghoul, che sembrano non avere fine. Solo a vederla da lontano, la cosa v'inquieta. Ma quando vi avvicinate le cose non migliorano.
    Il bambino è vestito in modo abbastanza elegante e classico, con una combinazione di giacca e cravatta neri su di una camicia bianca, il tutto sopra a pantaloni e scarpe di vernice anch'esse nere. La prima cosa che vi colpisce sono le mani, perché la faccia non riuscite a vederla molto bene: sono ustionate, quasi completamente. Ad una successiva scossa di convulsioni anche la faccia vi si rivela, e chiunque non abbia mai visto una cosa del genere fa un sussulto (Raajat compreso): anche il volto è ustionato, i capelli sono radi e grigi, ma quello che più impressiona è il resto. Gli occhi sono chiusi, le palpebre sembrano fuse una con l'altra, le labbra sono cucite, e c'è del sangue rappreso su di ogni punto. Le orecchie mancano completamente, i buchi inesistenti sotto strati e strati di pelle marcia e ustionata, il naso stesso è un ammasso di sangue ormai essiccato, senza alcun orifizio. Ad ogni scossa del corpo, quando il silenzio si è formato dopo la sua vista, riuscite a sentire un piccolo gemito uscire da quelle labbra cucite. Gli stessi Principi, e chiunque si trovi lì intorno, hanno un sussulto e un'espressione di disgusto si disegna sui loro volti. L'unica che non fa una piega è la donna.
    Tutti quanti venite distolti, senza che venga detta una singola parola dai nuovi "trovati", da un passo pesante che sentite alle vostre spalle, in direzione della porta. Quando vi voltate non potete fare a meno di fare un altro piccolo sussulto (stavolta però siete solo voi a farlo) quando un gigante di pietra di più di due metri (abbondanti) di altezza copre completamente la porta del magazzino. E' vestito distintamente, con un paio di jeans strappati, delle ridicole ciabatte enormi e una giacca anch'essa di jeans. Ha un cappuccio bianco in testa, che ricopre parzialmente una lunga cascata di capelli biondi/grigi. Avanza timidamente verso di voi e si piazza al fianco del Principe Courrier, con il Keeper Hennion che gli fa spazio più che volentieri.
    Passano dei lunghi attimi di silenzio prima che qualcuno prenda la parola: dopo la pausa Gargoyle, tutti quanti si sono nuovamente voltati verso il bambino, che continua incessantemente a sussultare e ad emettere gemiti. E' il Principe Rinaldi a parlare per primo, e lo fa con una ritualità quasi epica. Non fa alcun cenno alla creatura che ha al suo fianco, nel suo breve discorso, ma parla piuttosto della missione che vi attende. Fa un piccolo cenno anche al fatto che ci sono due spie all'interno del Principato della Versilia e che, mentre una si è fatta scoprire dalla sua stessa idiozia, l'altra ancora non è stata resa nota. Ma quello, vi dice, lo saprete al vostro ritorno nel Principato. Quello che vi chiede, alla fine del discorso, e questo lo chiede direttamente a voi due, è di decidere da che parte andare, anche se la scelta sembra obbligata: ci sarà una Coterie Investigativa/di Attacco e una Coterie Difensiva. Che seguiranno piste diverse ma molto da vicino (a un centinaio di metri di distanza, vi dice). I due gruppi, suggeriti da Rinaldi, sono così fatti:

    Investigativa/Attacco:
    - Principe Rinaldi
    - Compagno del Principe Rinaldi
    - Ahriman (il Gargoyle)
    - Galois
    - Keeper

    Difensiva:
    - Sforza
    - Courrier
    - Raajat
    - Makriev

    L'investigativa dovrà dirigersi contro la Coterie dell'Arcivescovo, la Difensiva dovrà impedire che il Branco della Black Hand intervenga, a vi assicura (questo ve lo dice Sforza) che interverrà.
    Il Keeper vi informa che ci sono alcuni dettagli che non dovranno essere rivelati al pubblico (fa cenno, abbastanza palesemente, sia al Gargoyle che al bambino) ma che per il resto siete liberi di gestire, una volta tornati nel Principato, la cosa come più vorrete. Adesso, però, vi vengono chieste tutte le cose non necessarie e venite perquisiti (cellulare, cose elettroniche, microspie, vi viene tolto tutto).

    OG: a voi intervenire sulla faccenda.. se dite qualcosa di particolare, se volete cambiare le cose, se fate qualcosa di particolare. Siccome voglio finire la cosa entro giovedì e voglio che sia comunque interattiva, vi lascio ampia possibilità di fare e dire ciò che volete. Ma entro domenica pomeriggio continuerò con la cosa e, se non ci sono interventi da voi particolari, considererò il silenzio assenso.
    Al contrario di com'era strutturata la vecchia storia di Roma, in cui l'intervento dei giocatori era dato soltanto dalla quantità e dalla qualità delle persone che scendevano (e da quello dipendevano i risultati dell'intera giocata) qui, dato che siete soltanto in due, possiamo fare le cose un po' più dettagliate. Quindi occhio, a seconda delle scelte che fate, potreste giocarvi la vita o portare vittoria e gloria nelle file della Camarilla.

    A voi.
    [Modificato da .Arthur Dent. 15/05/2010 05:42]
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    ..For wide is the gate and broad is the road that leads to destruction..
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    nerone l' africano
    Post: 11.548
    Città: SERAVEZZA
    Età: 36
    Sesso: Maschile
    00 15/05/2010 13:18
    og intanto complimenti, meravigliosa descrizione... raajat nulla, segue sforzasi attiene agli ordini e alle disposizioni, l unica cosa, quando dice c son due spie nel principato della versilia chiedo ( og se ha detto così sa chi sono ) se sono Kevin, nonato del clan gangrel e l altro Rio Ashikawa, neonato del clan nosferatu... vorrei sapere se sono loro.. avevo questa sensazione, e nel caso non fosse sbagliata preferirei saperlo prima, avrei così un motivo in più per sopravvivere...

    dico questo poi se m caca bene.. ovviamente con il solito rispettoche raajat porta agli anziani...a me trovano solo un telefono e dei pezzi di qualcosa che doveva essere un microfono tipo auricolare ( og distrutto dagli artigli )
    se controllassero il telefono l ultimo che ho chiamato è siemenet e l ultimo che m ha chiamato è ashizawa..
    poi altre cose nn m sovviene nulla di particolare ..
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    Emil Cartan
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    00 16/05/2010 02:22
    Evariste Galois

    Sia l'aspetto che il comportamento non è quello che solitamente sono consoni a Galois. E' vestito con una giacca di cuoio un po' logora, sotto porta una camicia di grigio scuoro. Ben nascoste, ma non ad un occhio esperto che sa cosa cercare, si intuiscono pugnali e paletti, niente di troppo visibile. Galois viaggia con un due grosse valigie. Sembra molto nervoso e teso, lascia morire le conversazioni. Se qualcuno accenna al suo nervosismo fa un sorriso che sembra voler più rassicurare l'interlocutore che un effettivo convincimento di tranquillità. Mano a mano che l'obiettivo si avvicina, Galois manifesta una sicurezza ed una serenità mai arrogante, sembra trovare una qualche risposta alle domande che lo attraversano.

    -E' probabile che l'arcivescovo si lanci contro di me, non appena riuscirà ad individuarmi, se sono a conoscenza della mia presenza è possibile che esso sia maggiormente distratto fino a che non sarà in grado di individuarmi.-

    Di fronte ad Makriev sembra per un istante essere rapito dalla sua bellezza ma il suo interesse si di dirige al bambino (auspex 2). Tuttavia non appena Makriev viene identificata come tale l'attenzione di Galois converge su sulla donna con marcato interesse. Alla scelta della vettura da prendere Galois esprime il desiderio di viaggiare con lei.. come se avesse molto da chiederle ma non osasse.

    Mano a mano che il viaggio procede Galois sembra tranquillizzarsi, anche recuperando un certo tono formale manifesta fiducia in quello che sta per compiersi, nel compimento di qualcosa di importante. Chiede molti dettagli tecnici, su ruoli e capacità dei membri della coterì per poter ottimizzare la coordinazione. Se si accorge di far troppe domande si zittisce.. Vorrebbe che imparassimo a fidarci gli uni degli altri...

    Quando gli viene chiesto di liberasi della strumentazione elettronica ne chiede il motivo... se non sarebbe meglio avere un sistema di comunicazione (criptato) fra le due squadre i rendersi irriconoscibili per il nemico in modo che non possano avere idea di chi stanno affrontando e del modo di combattere dei singoli..

    Se gli viene chiesto di prepararsi ad agire, chiede apre la valigia e si cambia d'abito, possibilmente in privato. (og la discrizione la faccio poi.. ora vado a letto)

    -Non per vendetta, non per odio. Per la Giustizia-
    [Modificato da Emil Cartan 16/05/2010 02:26]
    Evariste Galois,
    Arconte di sua eccellenza Madame Guil
    Ancilla della Camarilla
    Artista del clan delle Rose
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    nerone l' africano
    Post: 11.548
    Città: SERAVEZZA
    Età: 36
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    00 16/05/2010 04:09
    sono ovviamente in forma di lupo, parlo con animalità dato che il pavone m capisce.
    seguo sforza, attivo gli occhi della bestia e annuso chi m sta d intorno per cercare di imprimere nella mia mente e in quelli della mia bestia questi odori, potrebbero essere gli ultimi...
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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
    Città: VIAREGGIO
    Età: 104
    Sesso: Maschile
    00 17/05/2010 05:57
    Quando il Pavone ha finito di parlare si ritira un attimo col suo ghoul in privato (fondamentalmente, dietro dei cassoni in fondo al magazzino), e i rimanenti sette membri formano un cerchio per poter avere una visuale migliore del tutto. E' Sforza a rispondere alle domande che vengono fatte, ed il primo a porle é Hennion, il vostro Keeper. Chiede i dettagli più svariati (rispondendo alla maggior parte delle domande che aveva in mente di fare Galois) a cui Sforza risponde con molta calma, come se sapesse perfettamente che quello del chiarimento è uno dei momenti più importanti prima di una battaglia di questo tipo, anche se spesso tira un'occhiata fugace ai cassoni dietro cui è andato a mettersi il Pavone. Durante questa piccola conversazione sia Makriev che il Gargoyle si allontanano dal gruppetto (in direzioni diverse) e si isolano: il Gargoyle si mette a sedere per terra, abbracciandosi le ginocchia, e fissa la parete che si trova davanti a lui, quasi dondolando. Per chi ha Auspex, sembra che stia canticchiando una melodia sottovoce. Makriev invece si mette a sedere su di un muletto, estrae una pistola decisamente pesante dallo zaino che ha preso dalla macchina e si mette a smontarla per pulirla, facendolo con molta attenzione e cura. A quei rumori, Sforza la guarda con una smorfia, poi riprende a discorrere.
    Quando Galois pone il problema dell'Arcivescovo a Sforza, questo risponde semplicemente così: "E' quello che ci auguriamo tutti, Galois, che l'Arcivescovo ti venga a cercare", ma glissa abbastanza bruscamente ogni altra domanda sull'argomento. "La strumentazione elettronica non è necessaria per quest'azione", risponde, sempre Sforza, alla successiva domanda di Galois, "per un semplice motivo: non ci perderemo mai di vista. I cellulari non vi verranno tolti, possono sempre servire in caso di emergenza, ma tutto il resto è inutile. D'altra parte anche quelli saranno quasi superflui, soltanto voi li utilizzerete quando ci sarà da combattere..", e guarda specificatamente voi due.
    "Sappiamo di questo Ashikawa", risponde Sforza, stavolta a Raajat, "e se non vado errato il vostro Principato dovrebbe aver già risolto il problema", dicendo questo guarda Courrier, che è fermo nella solita posizione, a braccia incrociate, rivolto verso Sforza con aria seria. "Per quanto riguarda una seconda spia ne siamo al corrente ma non sappiamo ancora di chi si tratta, prenderete i giusti provvedimenti una volta tornati nel vostro Principato", di nuovo guarda Courrier, che gli fa un cenno con la testa.
    Finite le domande (nessun altro fa domande tra i presenti, Courrier osserva soltanto) il gruppo si disperde: Courrier e Sforza si appartano, da lontano sembrano chiacchierare amabilmente, quasi scherzare. Il Keeper si è isolato dietro un angolo, sembra armeggiare con della roba all'interno del suo zaino. Il Gargoyle e Makriev continuano le attività precedenti, ma la cantilena del primo è finita, come il suo movimento: adesso è immobile, mentre Makriev è passata prima a una seconda, poi a una terza pistola, tutte diverse, e tutte pesanti. Il Pavone e il suo ghoul non si sono più visti, ma avvertite comunque la loro presenza nella stessa posizione di prima.
    Finite due battute con Sforza, Courrier si avvicina a voi e vi chiede come vi sentite, se siete pronti a partire. In caso di risposta affermativa, Courrier fa un cenno a Sforza e chiama Hennion. Hennion, tornando indietro, bussa un paio di volte sui cassoni vicini alla posizione del Pavone, il quale esce insieme al suo ghoul pochi secondi dopo. Il bambino continua a sussultare e ad emettere mugolii, come se non fosse cambiato niente da prima. Il Pavone, invece, sembra lievemente scosso, e inciampa un passo su cinque, non rispondendo ad alcuna domanda a riguardo. Gli altri sembrano non farci caso, ad eccezione di Courrier che sembra avere uno sguardo preoccupato, ma distoglie subito l'attenzione. Si rivolge invece verso il Gargoyle, posando delicatamente una mano sulla possente spalla destra della creatura e sussurrandogli apparentemente qualcosa all'orecchio. Il Gargoyle apre gli occhi e si alza, nel modo più aggraziato possibile, e si accoda al Principe. Usciti, sparirà dalla vista. Makriev sistema l'ultima delle pistole (la quarta, una che sembra un pochetto più leggera delle altre) nello zaino e si mette al fianco di Sforza, ed egli non nasconde di manifestare una certa ansia in seguito al gesto. Sospira.
    Tutti tornate nuovamente nelle auto, nella disposizione che indica la divisione nelle due Coterie, ovviamente manca il Gargoyle. Nella macchina del Pavone guida il Keeper mentre nell'altra guida Makriev. Il Keeper e Sforza informano i rispettivi compagni di Coterie della direzione: Frosinone. Passeremo il giorno lì, vi dicono, e dovremo passare in mezzo a Roma, sarà la vostra prima tappa. E dovremo fermarci, vi dicono, al Colosseo per qualche ora, prima dell'alba.
    Nessuno batte ciglio a quest'affermazione, e le due ore di macchina passano tranquille. Galois è in grado di parlare soltanto col Keeper, mentre Raajat, se vuole può ascoltare le conversazioni tra Sforza e Courrier e, nel caso, intervenire. Gli altri, tacciono per tutto il viaggio.
    Verso le tre del mattino arrivate a destinazione



    e parcheggiate la macchina lì davanti. Scendete tutti e vi raggruppate di nuovo, un'ombra passa tra gli archi del Colosseo, la vedete tutti.
    "Questa è una trappola", v'informa Sforza, "ed è una trappola per noi. E noi ci stiamo cascando in pieno. La Coterie dell'Arcivescovo non è presente adesso, ma quella della Black Hand sì. E' a trecento metri a ovest, in quel palazzo bianco", non lo indica, ed è chiaro che vuole che nessuno si volti. "In questo momento si stanno chiedendo se siamo così idioti da esserci fermati in una piazza pubblica, oppure abbiamo un piano. Ci osserveranno per circa un'ora, studiando anche le nostre aure, quindi cercate di controllare le vostre emozioni", a questo, Makriev tira un sospiro, mentre il Pavone tossisce. Passano dieci minuti, Sforza è al telefono, Courrier sta fumando appoggiato alla Mercedes di Sforza, nera, mentre il Keeper è ancora al volante della sua BMW, sembra che stia ascoltando la radio.
    "Ok, è il momento, guardate tutti quel palazzo, poi montate in fretta in macchina", detto questo indica il palazzo con il braccio destro, tenendo sempre col sinistro il cellulare all'orecchio, poi torna al posto del passeggero nella Mercedes, mentre tutti gli altri fanno lo stesso. Il Keeper si mette al cellulare, apparentemente in comunicazione con Sforza, e cominciano dei giri senza fine. "Ottimo", dice Sforza, in vivavoce, "adesso comincia la parte divertente. Preparatevi, perché l'alba arriverà prima di quanto pensiate", e cominciano una serie infinita di giri per Roma. Passata la prima mezz'ora avete completamente perso l'orientamento, passata la seconda mezz'ora, qualcosa di pesante atterra sulla Mercedes di Sforza e comincia un'azione che ha quasi dell'incredibile per tutti gli spettatori: la Mercedes inchioda pesantemente l'attimo dopo aver sentito il tonfo e qualsiasi cosa fosse la vedete rotolare in avanti sul cofano, ma nello stesso istante Sforza, seduto sul sedile del passeggero, sfonda con tutto il corpo il vetro anteriore della macchina, con un crash decisamente rumoroso. Il secondo dopo, anche lui è rotolante sul cofano, insieme a chiunque fosse sul tettuccio. Appena frenato Makriev accelera di nuovo andando direttamente contro a quella che sembra essere una massa informe di corpi e vestiti, e con tutta la vostra sorpresa non sentite nemmeno uno schianto. Superato quello che doveva essere un ostacolo chi ha Auspex vede soltanto della cenere perdersi nel vento, e un paio di pantaloni uscire poco dopo da sotto la macchina, lacerandosi sull'asfalto. Ma una volta voltati di nuovo verso la parte anteriore della macchina vedere nuovamente Sforza seduto sul sedile del passeggero, che si massaggia una spalla. "Questo non era previsto", sospira, "Dannazione", si fa passare il cellulare da Makriev e richiama il Keeper, mentre Courrier lo informa che non c'è rimasto niente, neanche le ossa, e Sforza sembra quasi stupito della cosa, riattaccando il cellulare. "Bene", dice, "non era Black Hand, se no sarebbe durato un po' di più, ma non era neanche un novellino.. non va come previsto." Qualche secondo più tardi, risponde al telefono che aveva cominciato a squillare, sempre in vivavoce, è il Keeper, "Il Pavone è ancora silente, Sforza", "Ottimo", risponde lui, "Ottimo..". Si sporge indietro per guardare Courrier, poi torna a fissare davanti e a dare indicazioni sia a Makriev che al Keeper. Nell'altra macchina, intanto, non c'è stata una piega di nessun tipo. Soltanto il bambino, al momento della frenata, ha emesso un gemito di un poco più elevato degli altri, ma lo ha fatto così tante volte che potreste tranquillamente dire che si sia trattata di una coincidenza. Il Pavone è rimasto immobile, mentre il Keeper si è preoccupato molto finché non ha avuto modo di dare un'occhiata diretta all'interno della Mercedes, a poche decine di metri davanti a lui. Poi si è messo a ridere, e mentre chiamava Sforza ha detto "Quel vecchio porco.. ahah, si è dimenticato la cintura e l'ha fatta sembrare un'azione premeditata! Che stronz.. oh, pronto? Sì, il Pavone è silente.."
    Girate ancora un po'. Sforza vi informa che state perdendo tempo prima dell'alba, e quando finalmente manca mezz'ora vi dirigete all'autostrada e andate a tutto spiano verso Frosinone. A metà strada, venite informati che gli inseguitori non ci sono più. Il viaggio dura molto poco, una ventina di minuti, bucando tutti gli autovelox che riuscite a vedere.
    Una volta a Frosinone, poco fuori in realtà, vi infilate in quello che sembra essere il giardino di un agriturismo, e puntate direttamente ai garage. Quando arrivate, Courrier sta cominciando a cedere al sonno, mentre il Pavone è sorretto dal vostro Keeper. Tutti quanti vi dirigete all'interno dell'agriturismo, scendendo in quella che dovrebbe essere la cantina, trovandola arredata con tutti i comfort. Non riuscite a preoccuparvi molto dei dettagli, dato che l'alba comincia a farsi sentire, e tutti vi sistemate nelle vostre piccole stanzette per riposarvi. Sforza e il Gargoyle, insieme al Ghoul, monteranno la guardia. Il bambino, per quanto riuscite a vedere, si è finalmente calmato.

    OG: come prima, sentitevi liberi di intervenire in ogni momento e io modifico la narrazione di conseguenza. Se avete qualcosa da fare i cui risultati li volete in privato scrivete nella vostra sezione
    [Modificato da .Arthur Dent. 17/05/2010 06:07]
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    Il Tristo e Inconsapevole Induttore Compulsivo di Riunioni
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    nerone l' africano
    Post: 11.548
    Città: SERAVEZZA
    Età: 36
    Sesso: Maschile
    00 18/05/2010 02:08
    quando sforza rientra rientra in macchina gli chiedo contro che nemico ha combattuto, inteso come clan capacita e ecc per farmi un idea dela tipologie e stile di combattimento dei miei avversari...
    inoltre gli chiedo come mai abbia voluto farsi vedere dal sabbat nella piazza, aa che scopo... e inoltre gli chiedo se sa i clan che vanno nella maggiore nella mano nera in modo da pensare come ucciderli... chiedo inoltre se c è un modo per oscurarmi in caso d bisogno..
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    Emil Cartan
    Post: 2.056
    Sesso: Maschile
    00 18/05/2010 15:07
    Vorrei dire due parole. Inzio col dirvi che, con la mia presenza qua vi ho messo in mano la mia vita, voi con la vostra presenza qua avete messo in gioco la vostra vita. Siamo qua per difendere quello in cui crediamo, siamo qua per difendere chi crede in noi. Ci dobbiamo fidare l'uno dell'altro, accantonare rivalità e divergenze, fatto che ci è reso difficile dalla nostra stessa natura. Abbiamo un compito e deve essere fatto nel miglior modo possibile. Questo vuol dire che è importante colpire il Sabbat quanto proteggerci a vicenda, è superfluo dire quanto consideri più importante la vita di un camarillico rispetto alla morte di un sabbatico. Sarà un modo di agire a cui il Sabbat non è abituato, la loro forza è la loro unione, la loro debolezza è la loro schiavitù. Possiamo batterli, possiamo essere più uniti di loro nella forza delle nostre idee. Abbiamo una missione da compire. Per la Camarilla!
    Evariste Galois,
    Arconte di sua eccellenza Madame Guil
    Ancilla della Camarilla
    Artista del clan delle Rose
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    nerone l' africano
    Post: 11.548
    Città: SERAVEZZA
    Età: 36
    Sesso: Maschile
    00 18/05/2010 15:24
    se i più forti principi d italia sono scesi in campo forse è successo qulaocsa di più... di
    più del semplice parlare... qui vedo determinazione, forza e prudenza... e percepisco delle bestie assetate di sangue... spero che nessuno di voi dubiti mai nel vibrare il coplo mortale verso il proprio avversario... e cercherò, io come credo altri, di aiutare i compagni in difficoltà... uccidiamoli, impediamo alle loro anime di trovare riposo...
    fate sapere quando riproseguire, e se andrò in cenere, sarà stato un onore andarci con a fianco fratelli di tale calibro, e non con la maggior parte di gusci che vedo negli elisei...

    og io giulietto vorrei vedere se riesco a far due chiacchere col gargoile.. ovviamente nulla che possa confonderlo dalla missione, niente discorso dei trmere, niente guerra, nulla, solo due chiacchere per notare le sue capacità e se è seziente o vincolato...
    inoltre gli chiedo come vogliamo proseguire...
    inoltre il pavone ha detto delle spie, gli chiedo di dirmi se nn l ha gia fatto chi sono, io gli ridico di kevin e ashikawa... nn ricordo se l ho già fatto, se si dimmi le cose e basta..

    inoltre a galuois auguro un buon combattimento, e spero che la sua spada nn vacilli per paura di far male...
    qualunque forma avrà il vostro avversario, sia una donna che un bambino, sotto vi è un mostro, ricordatevelo..
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    Emil Cartan
    Post: 2.056
    Sesso: Maschile
    00 18/05/2010 15:33
    Non per odio, non per rancore, non per paura. Per la scelta che incarniamo portiamo le nostre idee su questa terra attraverso le nostre azioni.

    nota: Galois sembra molto più convinto e determinato del solito, sembra che i dubbi che portava con se alla partenza si siano disciolti. Non è il Galois che è si è soliti vedere all'elisium. La sua voce sembra dare sicurezza, le parole sono piene di forza e convinzione.
    [Modificato da Emil Cartan 18/05/2010 15:38]
    Evariste Galois,
    Arconte di sua eccellenza Madame Guil
    Ancilla della Camarilla
    Artista del clan delle Rose
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    nerone l' africano
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    Città: SERAVEZZA
    Età: 36
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    00 18/05/2010 15:37
    dannatamente vero amico mio...

    og io son sempre il solito... una bestia racchiusa in un corpo, ringhio , annuso, m guardo intorno ecc ... ma sono ancora più silenzioso, e limito ogni suono per stare il più possibile in allerta....
    [Modificato da nerone l' africano 18/05/2010 15:41]
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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
    Città: VIAREGGIO
    Età: 104
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    00 18/05/2010 18:31
    Sforza non sa rispondere a Raajat, su chi o cosa fosse la creatura che l'ha attaccato. E' ovvio che fosse un vampiro, ma l'ha attaccato e distrutto senza pensarci due volte, in un'azione a dir poco frenetica. Per quel che ne sa lui, poteva anche essere un Tremere e non avere niente a che fare col Sabbat che state combattendo.
    Quando Raajat gli chiede perché si è voluto far vedere, Sforza fa una smorfia e gli ripete che non era prevista una cosa del genere. I Clan che vanno per la maggiore nella Black Hand sono quelli combattenti, di qualsiasi stampo, anche Toreador volendo. E no, per quanto ne sa lui, sarà difficile oscurarlo se non lo fa da solo.

    La situazione è tesa quando arrivate a Frosinone, prevedibilmente tesa, ma le vostre parole hanno un buon effetto sull'umore generale. Makriev rivolge un sorriso al vento, il Gargoyle per un attimo ferma la sua cantilena. Sforza e Courrier vi guardano seri, poi distolgono lo sguardo. Il Pavone è difficile capire quello che pensa, data la maschera, ma anche lui sembra aver sentito il peso delle vostre parole. Il ghoul e il bambino sono gli unici a non aver battuto ciglio: il bambino, apparentemente, dorme già da tempo, mentre il ghoul sembra assorto in altri pensieri. Quando cade il silenzio, dopo il vostro discorsetto, il ghoul tira un colpo di tosse, poi esce dalla stanza in cui vi eravate riuniti. E' il primo, seguito da tutti gli altri, che si dirigono ognuno alle proprie stanze.

    Quando vi riprendete dal torpore diurno avete modo di osservare meglio il posto



    Si tratta della cantina dell'agriturismo dove vi trovate, ed è veramente sconfinata. Al suo interno vi sono almeno una decina di piccole stanze adibite a camere da letto, quelle che sembra un tempo fossero enormi botti di vino. Ci sono due bagni e una stanza comune, dove vi siete riuniti la sera prima, organizzata attualmente come una piccola cucina: il ghoul, quando vi alzate, è lì che si sta preparando una ricca colazione. Per la prima volta da quando l'avete visto non ha il bambino in braccio, che, se date uno sguardo in giro, vedete steso ancora nel suo letto, calmo. Vi fa un cenno di saluto appena entrate nella stanza, ma ovviamente non vi offre da mangiare. Poco dopo il vostro risveglio sia Sforza che il Keeper vi raggiungono, entrambi si siedono intorno al grande tavolino centrale e si preparano un caffè. Sono seguiti da Makriev, Courrier e il Pavone, i quali non mangiano nè bevono niente. Il Gargoyle non c'è, ma Sforza vi dice che ha appena parlato con lui di sopra: la situazione è tranquilla, ma ha dovuto stordire un paio di ghoul al tramonto che si erano avvicinati troppo, li ha legati e nascosti.
    Dopo un'iniziale serie di "buonasera", "buonasera", ricominciate a sentire un mugolio ormai fin troppo familiare, e vedete il ghoul schizzare fuori dalla stanza a metà colazione, tornando qualche secondo dopo con in braccio il bambino e finendo il pasto con una mano sola. Ha ripreso ad avere convulsioni, e sembra uguale alla notte precedente.. tutti quanti fanno espressioni di fastidio, ma ormai si possono dire abituati a questa situazione.
    Quando il ghoul ha finito di mangiare, qualche minuto dopo, il Pavone prende la parola: "Se tutto va secondo le previsioni, l'Arcivescovo arriverà a Frosinone tra un paio d'ore, scortato dal suo branco. Si metterà un po' in giro a cercare.. i ghoul che ha trovato Ahriman non erano i soli, ma ha fatto il suo dovere. Poi si dedicherà alla caccia, per una mezz'ora, infine verrà raggiunto dalla Black Hand, parleranno per qualche minuto, poi di nuovo si divideranno. In quel momento, dobbiamo agire", guarda per un attimo il bambino (anche se "guarda" non è il termine giusto, diciamo che dirige la maschera in quella direzione), sospira, poi continua "Inutile dirvi che, pur conoscendo tutte queste mosse in anticipo, è impossibile fare previsioni su come si svolgerà l'attacco.. probabilmente ci saranno dei morti. Personalmente mi auguro possiamo tornare ai nostri Principati entro stanotte. Ma non contateci troppo."
    Il vostro Principe è quello che, finito il discorso, sembra il più preoccupato. Ora che ci fate caso, però, effettivamente anche prima di averlo visto dal vostro risveglio non sembrava la persona più allegra del mondo. Il bambino ha diversi sussulti che si sentono ancora meglio durante il silenzio che segue il discorso del Pavone, e i suoi mugolii sembrano farsi ancora più forti. Il Keeper, che come il Principe non sembra del migliore umore in cui l'avete visto ultimamente, è il più vicino al bambino e si ritrova spesso a tirare una scossa ad ogni acutizzazione dei mugolii, come se fosse distratto e nervoso al tempo stesso. Dopo un po' di volte, decide di lasciare la stanza e ritirarsi nella sua "camera", il Principe lo guarda ma rimane lì, sempre con un'espressione preoccupata in volto.
    Makriev, che fino a quel momento stava fissando la luna dall'unica finestra di tutta la cantina, ha un sussulto ed esce dalla stanza. Sforza la guarda per un attimo, poi la segue. Quando decidete di dirigervi su anche voi (gli altri rimangono tutti giù) trovate il Gargoyle con in mano (letteralmente, in mano) una tizia che sta cercando di divincolarsi, mentre un paio di tentacoli neri stanno cominciando ad avvolgerle le gambe. Makriev sta già tornando indietro appena voi arrivate ad osservare la scena, quasi infastidita dall'evento stesso, come se si fosse scocciata ad alzarsi per una cosa del genere. La donna sembra avere una trentina d'anni, a giudicare dall'aspetto esteriore. Non sembra ben curata, comunque: non ha trucco addosso, veste semplicemente con un paio di jeans e una maglietta bianca, ha un pesante bracciale d'argento al polso destro e un tatuaggio, probabilmente un tribale, che le corre su tutto il braccio sinistro. Ha una folta chioma di capelli mossi, neri, che le scendono giù fino a metà schiena, e vedete una piccola pistola in terra, ai suoi piedi. Sta convulsamente stringendo le mani intorno a quella del Gargoyle, pur senza riuscire a liberarsi da quella stretta decisamente troppo forte per lei. Ha il terrore dipinto negli occhi.
    "Parla", dice Ahriman alla donna, in tono ovviamente intimidatorio. Sforza è seduto su di una panchina poco distante da lei, una decina di metri, e si sta fumando il sigaro che aveva cominciato la sera prima. "Non servirà a niente, Ahriman", espira un po' di fumo dalla bocca, e nello stesso istante i due tentacoli che si erano avvinghiati ad una gamba della tizia si tendono, strappandole di netto l'arto, poco sopra il ginocchio. Il sangue comincia ad uscire copiosamente, e tutti vi rendete conto immediatamente che non si tratta di un vampiro.
    "Un'altra sorpresa", dice Sforza, aspirando dal sigaro, "indovinate un po' chi abbiamo pescato qua fuori?", la donna, intanto, sviene, e il Gargoyle la appoggia delicatamente a terra, stringendole la gamba e versandole del sangue (dopo essersi morso un polso) direttamente in gola. Galois lo vede chiaramente: ha qualcosa di strano nell'aura questa tipa, anche se non riesce a identificare cos'è che non torna, di preciso.
    "E' un servo del Vaticano, per quello che è riuscito a dirci il Pavone. E se tanto mi dà tanto.. beh, dovremmo muoverci. Piantala Ahriman", continua Sforza, rivolgendosi al Gargoyle che in questo momento sta fasciando la gamba con la sua camicia. Poi scende dalla panchina e torna giù, senza spengere il sigaro. Ahriman vi guarda e poi fa lo stesso, portandosi dietro la donna in spalla. A quanto pare il sangue ha smesso di sgorgare dalla ferita, ma lei è comunque impallidita.
    Una volta tornati giù, trovate Sforza che ha già cominciato ad esporre il piano, mentre gli altri ascoltano attentamente. Il Pavone e il suo ghoul (con bambino) non ci sono. Fondamentalmente il piano è semplice: ci sarà un momento in cui i due branchi saranno divisi da quella che viene chiamata "la giusta distanza", e in quel momento dovrete attaccare. L'Arcivescovo è uno degli obiettivi primari, la Black Hand, come l'altra volta, è secondaria, e, vi dice Sforza, sarebbe meglio evitarla il più possibile. E' importante, adesso, sferrare un attacco al morale del Sabbat, e il modo migliore è eliminare l'Arcivescovo.", detto questo batte un colpo sul tavolo, come per rendere noto al pubblico che il discorso è terminato e adesso si comincia a fare sul serio, poi si ritira nella sua stanza. Il Gargoyle non era presente alla discussione, e probabilmente non lo rivedrete ancora per un po'. Makriev decide che è giunto il momento di darsi un po' di smalto sulle unghie, affilatissime come artigli, mentre il Keeper la osserva quasi incuriosito. "Dev'essere un modo per placare lo stress", vi bisbiglia all'orecchio, passandovi accanto mentre si sposta vicino al Principe. I due cominciano a parlottare. Entrambi hanno ancora un'espressione decisamente preoccupata sul volto, quasi triste, ma sembrano aver superato l'iniziale momento di "qualsiasi cosa fosse" che avevano prima. Il Pavone e il ghoul rimangono all'interno della stanza, seduti nello stesso posto di prima, in silenzio. Il bambino mugola, il ghoul lo tiene stretto. Il Pavone è immobile. La situazione sembrerebbe quasi più rilassata, durante gli ultimi attimi prima dello scontro.
    Terminata la discussione, mancano pochi minuti al momento in cui "dovete partire", e fate gli ultimi preparativi.

    OG: vi lascio un'ultima occasione per fare azioni particolari, chiedere altre cose, ecc. Dopo di che ci sarà un altro pezzo "narrato" e poi si giocherà giovedì sera la conclusione. Cercate di venire un po' prima del solito, anche se comunque spero di fare tutto in non più di mezz'ora.
    [Modificato da .Arthur Dent. 19/05/2010 08:28]
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    nerone l' africano
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    00 19/05/2010 13:49
    chiedo cosa voleva fare quella donna... inoltre chiedo dato che io sforza courrie e makriev siamo nella coterie d difesa come avranno intenzione di comportarsi... io dico che sono forte in corpo a corpo, sono potente, veloce e resistente...spero solo di esserlo abbastanza, combatto in forma da guerra, un grosso lupo...
    voi makriev so che siete una pistolera, il fatto che colpite a distanza è un bene, c farà prender tempo facendoci tenere la distanza... voi principe courrie? siete veloce? siete uno spadaccinoo?se avete il potere di auspex ben sviluppato vi chiedo di far uscire dall oscurazione tutti coloro che vedfrete... e voi anziano so gia bene come combattete... i vostri tentacoli saranno ben utili...guardiamo di trovare un equilibrio, in modo da compensare ogni pecca... vediamo di ritornare a casa, e se così nn sarà almeno di morire con onore...

    og aspetto le loro risposte e eventualmente rispondo..
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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
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    00 19/05/2010 17:46
    Errata corrige: durante lo scontro Gargoyle-donna-Sforza Galois interviene.

    Galois: "Non è necessario farle del male.. non abbiamo bisogno di altri nemici"
    Sforza: "Perché, pensi di essere suo amico?"
    Galois: "No.. ma non è necessario.. possiamo ignorarla"
    Sforza: "Pensi che quella pistola l'avesse portata per ignorarci?"
    Galois: "Lei è un problema secondario"
    Sforza: "Ed eliminarla è un problema terziario.. direi che per priorità.."
    Il gargoyle li guarda un po' innervosito, e infine Galois chiede a Sforza di parlargli in privato. Questi ritira i tentacoli e si allontana col Toreador. Intanto, il Gargoyle colpisce alla testa la donna, facendola svenire, poi l'appoggia delicatamente a terra, si morde il polso e le versa un po' di sangue direttamente in gola. Dopo di che si rialza e la porta giù. Poco dopo tornano anche Sforza e Galois, Sforza visibilmente infastidito.

    Nessuno ha idea di cosa volesse fare quella donna.. la pistola comunque suggerisce azioni "non troppo positive". Non c'è una regola generale di comportamento, dovremo vedere come saranno disposti i nemici ed effettivamente in quanti saranno, magari ce ne siamo persi qualcuno. Courrier ti fa vedere i coltelli che si porta dietro, hanno una strana fattura che non hai mai visto prima, e hanno incisioni in quello che sembra arabo sulla lama. Anche Galois avrà il compito di detettore, insieme a Courrier e al Keeper.
    [Modificato da .Arthur Dent. 19/05/2010 18:29]
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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
    Città: VIAREGGIO
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    00 20/05/2010 18:12


    Mancano pochi minuti alla partenza. La prima e ultima tappa del viaggio non è neanche molto distante, dieci minuti. Andrete a piedi.
    Nella stanza comune c'è solo il ghoul con il bambino, neanche il Pavone è presente. Lo trovate, se lo cercate, da solo nella sua stanza, apparentemente senza maschera, rivolto verso il muro. Non riuscite a vederlo in volto. E' immobile. La maschera è posata vicino alle sue gambe, con l'interno rivolto verso l'alto: è sporca di sangue, che a quanto pare il Pavone ha cercato di pulire, senza troppo successo. Se qualcuno rimane ad osservare, vi chiede di andarvene, gentilmente. La stanza di Sforza è aperta, non c'è nessuno dentro, nè tantomeno una presenza lasciata dal Principe: non c'è rimasto niente di suo. Quella di Makriev è chiusa, non si odono rumori all'interno e non vi è luce che passa dai bordi della porta. Qualsiasi cosa stia succedendo lì dentro, qualcosa vi dice che non è bello. L'Auspex di Galois lo fa indietreggiare appena si avvicina, passandoci il più lontano possibile se proprio deve attraversare il corridoio. Il Principe e il Keeper sono rispettivamente nelle proprie stanze. Il Principe sta leggendo un libro in francese, è di Zola, ma non riuscite a vederne il titolo, mentre il Keeper sta rovistando nel suo zaino, tirando fuori e rimettendo dentro quelli che sembrano essere apparecchi fotografici di qualsiasi tipo: obiettivi, macchine, flash, un po' di tutto. Il Gargoyle è nella sua stanza, la prima volta che ce lo vedete. Ha messo la donna svenuta sul suo letto e si sta alzando mentre passate voi, uscendo dalla piccola stanza (che sembra enormemente più spaziosa una volta uscito il gigante) e chiudendola a chiave mentre esce. Avete notato che ha lasciato del cibo al suo interno, ma non sembra esserci altro. "Vi ringrazio, signor Galois", dice, chiudendo la porta, "forse così potremo trovare il modo di farla sopravvivere", non dice altro, ed esce dalla cantina. Il Pavone è il secondo ad uscire dalla sua stanza, con la maschera indosso, e si dirige verso il suo ghoul. Gli sussurra qualcosa all'orecchio, poi anche il ghoul si alza ed entrambi escono. Vi fa cenno con la mano di seguirli. Mentre salite le scale, sentite che anche tutti gli altri escono dalle proprie stanze, e il sentore di pericolo che avevate sentito nella stanza di Makriev svanisce nel nulla, come se non ci fosse mai stato, o come se fosse stata soltanto una vostra intima sensazione. C'è un grande silenzio mentre, tra tutti, raccolgono le loro cose e vi seguono fuori dalla cantina, nel giro di un minuto.
    "Il nostro obiettivo si troverà tra circa venti minuti in una via chiamata "Lago d'Iseo", è poco distante da qui", tutti quanti vedete il Gargoyle spiccare il volo dal tetto dell'agriturismo, prima non avevate neanche mai visto le sue ali, adesso vedete che sono impressionanti. Quand'è alto nel cielo, si vedono solo le due grandi sporgenze, e non il resto del corpo. "Andremo a piedi. L'Arcivescovo si troverà da solo per qualche secondo, deviando in quella via per cacciare, per poi tornare insieme al suo branco", intanto che continua a parlare, il Pavone si mette in cammino, avviandosi per il giardino dell'agriturismo, verso l'uscita. "In quel momento, sia la Coterie di difesa che quella di attacco si troveranno sui tetti, a pochi metri di distanza una dall'altra. Il branco della Black Hand impiegherà qualche secondo per tornare indietro, quindi avremo il tempo di sferrare qualche attacco. Poi, il resto dipenderà tutto da noi. Saranno Ahriman e Galois a portare a compimento il primo attacco all'Arcivescovo, e contiamo che sia sufficiente, mentre la Coterie difensiva si posizionerà tra l'Arcivescovo e la sua Coterie, a pochi metri da lui. Buon divertimento", dice, tirando un sospiro, poi gira l'angolo del muretto, poco davanti a voi, e soltanto Galois in seguito vedrà la sua forma, chiaramente oscurata.
    Quando arrivate a un paio di centinaio di metri dal posto cominciate a salire sui tetti, senza troppa difficoltà: in giro non c'è quasi nessuno, e le poche persone che passano non vi rendono difficile la salita, aspettando che vadano oltre. Una volta sopra, non vi curate più degli umani, e cominciate a guardarvi intorno: niente di strano. Il ghoul del Pavone vi fa cenno di andare avanti, e voi seguite Sforza. Il ghoul, con il bambino che continua a sussultare, non l'avete visto oscurarsi nemmeno per un secondo, pur passando in mezzo alla gente senza problemi. Nessuno, però, ci faceva caso. Quando poi avete guardato meglio, avete notato che il suo volto era "oscurato" dalle ombre di Sforza, e nella notte nessuno poteva vedere qualcosa di strano. Makriev e Sforza stanno guidando il gruppo e, cento metri dopo, fanno cenno a Courrier e Raajat di seguirli, mentre tutti gli altri si fermano. Il primo gruppo va a posizionarsi poco distante, su una casa di fianco a quella su cui si ferma il secondo. Entrambe danno sulla Via Lago d'Iseo, una piccola viuzza interna senza niente di caratteristico. Un attimo dopo il posizionamento del primo gruppo sull'altra casa, cominciate a sentire dei rumori. Sembra del chiacchiericcio, neanche eccessivamente elevato. E' una donna che gira un angolo, intenta a parlottare al telefono con qualcuno. E' giovane ed aggraziata, anche se non particolarmente bella. La via è illuminata ma è isolata, probabilmente ha scelto di passare di qui soltanto per poter parlare più liberamente, ignara del destino. Quando la donna è quasi sotto di voi, dallo stesso angolo da cui è arrivata lei, spunta una figura. La riconoscete tutti.
    Ha un cappello nero ben calzato in testa, pantaloni neri, quasi eleganti, e un paio di scarpe nere. Ha una camicia di un viola spento con i primi due bottoni aperti, sotto a una giacca di stoffa scura. Ha un passo quasi baldanzoso, divertito, e ogni tanto alza lo sguardo per osservare la preda, eccitato dall'intera cosa. Fa un gesto dietro alle sue spalle, come per scacciare qualcosa, e vedete spuntare dietro di lui un paio di figure, che si ritirano indietro appena quello che riconoscete come l'Arcivescovo compie quel gesto. Sembrano evidentemente infastidite dal suo comportamento, però rinunciano, riluttanti, a seguirlo. Il Gargoyle esce dall'ombra sul tetto della casa direttamente davanti a voi, fa un cenno a Galois, come per dire "quando vuoi", poi si mette in posizione di attesa, accovacciato su mani e piedi. La situazione è strana: è tranquilla, ma siete tutti sicuri che non vi hanno ancora notati, e questo sembra quasi paradossale. Pensate che probabilmente qualcuno sta utilizzando gli elevati poteri di Oscurazione per celare tutti quanti, ma una vocina dal fondo della vostra testa vi dice che non è così. Eppure, c'è qualcosa di strano. Nel momento in cui terminate questi pensieri l'Arcivescovo passa precisamente sotto le vostre posizioni, e il Gargoyle tira uno sguardo a Galois. Nello stesso istante in cui vede la risposta e si erge per scendere in picchiata un evento alla periferia del vostro sguardo raccoglie la vostra attenzione: alcune tegole si sono smosse, volando giù di poco davanti all'Arcivescovo, e il Pavone sta cadendo dietro di esse.
    [Modificato da .Arthur Dent. 20/05/2010 18:18]
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    .Arthur Dent.
    Post: 10.562
    Città: VIAREGGIO
    Età: 104
    Sesso: Maschile
    00 24/05/2010 05:15
    Epilogo
    Lo scontro è durato veramente poco, una manciata di secondi, un'incredibile e letale rapidità. Il sangue è scorso a fiotti, ma non ha mai fatto in tempo a raggiungere terra. Se non per quello dell'Arcivescovo, il teschio ancora lì, sogghignante come quando ha cominciato a volare.
    Vi siete dispersi, all'ordine tanto semplice quanto utile del Pavone "Levatevi dal cazzo! Adesso!", ed egli era già sul tetto. Tutti avete visto Sforza che veniva trapassato da parte a parte dall'ennesimo pugno di quel tipo che, pur avendoli tirati fuori, non voleva usare artigli su di lui. Avrebbe potuto ridurlo in cenere tranquillamente.. anzi, sarebbe stato tutto più rapido. La paura di Makriev quando ha visto il pugno uscire dal petto del suo Principe, la rapidità con cui l'ha strappato al nemico ed è corsa nel vento. Tutti quanti avete assistito all'azione del Principe, che ha trattenuto uno degli ultimi arrivati, mentre una piccola orda di nuovi sconosciuti si è riversata nelle strade. Lo stesso uomo barbuto che aveva attaccato Galois, ed era poi stato fatto rotolare a terra da un macigno di mezza tonnellata, ne è rimasto stupefatto. Ma il terrore più grande l'avete avvertito un attimo dopo, mentre eravate tutti in fuga, correndo sui tetti verso una destinazione non precisata. Il Gargoyle aveva tra i suoi artigli il pavone e il ghoul, con in braccio ancora il bambino, e fu lui ad emettere un urlo che sembrava provenire direttamente dall'Abisso, un grido che ormai non aveva più niente di umano: sconfinato, etereo, agghiacciante. E un istante dopo un lampo bianco-bluastro, elettrico, provenire da via Lago d'Iseo, ormai a diverse centinaia di metri da voi. Una sola informazione fatta di simboli: "Tra un'ora, al parcheggio, tutti", e via di nuovo divisi, ognuno per una direzione diversa, col Gargoyle che mentre si alzava in volo, sempre più in alto, cercava di proteggere la Masquerade mentre il ghoul, con tutta la freddezza necessaria, impalettava il bambino, privo ormai di ogni contegno essendo riuscito a strapparsi le labbra in quel grido infernale.



    Soltanto un'ora dopo, e cinque chilometri più distante, alle porte della città, avete ripreso fiato. La calma e la disperazione, la gioia e la tristezza. Avete provato tutto in quel momento. Il Sabbat aveva trovato una grossa sconfitta, soprattutto per il destino che sperate lo attenda, ma anche la Camarilla non era illesa. Makriev era in macchina con Sforza, non l'avete vista fuori, soltanto la sua silhoutte s'intravedeva tra un sedile e l'altro. Il Pavone era seduto per terra, sull'asfalto, alla ruota della stessa macchina. Si teneva la testa tra le mani, con ancora la maschera indosso, grondante sangue. Il ghoul era nella sua macchina, mentre il Gargoyle non si vedeva. Aveva richiesto esplicitamente al Pavone, che era la carica più alta rimasta, di andare a recuperare il Principe. Ma quello gli aveva ordinato di fare soltanto un volo di ricognizione. E se non fosse tornato entro venti minuti, loro sarebbero ripartiti senza di lui. Cosa che fecero. Soltanto il Keeper protestava per la partenza, diceva di aspettare, serio, nervoso.. ma sapeva che era meglio partire, e dopo poco si placò anche lui. Due Principi erano stati sconfitti: il terzo rimanente doveva essere messo al salvo il prima possibile.
    Così siete ripartiti, più veloce che mai. Non avete fatto una sola sosta, a costo di rimanere a secco lungo la via, pur di allontanarvi il più possibile. Ma all'altezza di Grosseto vi siete fermati, siete usciti dalla superstrada e vi siete infilati in uno dei paeselli sperduti per le colline toscane, "Le Colonne", uno dei posti organizzati per il rientro. Scendendo dalle auto vi siete infilati negli appartamenti prenotati senza scambiarvi una parola, a volte tristi, a volte speranzosi per un felice destino del resto del gruppo. Il Gargoyle non si faceva vedere, e il bambino, ancora impalettato, taceva. Il Pavone, dal canto suo, borbottava soltanto, ma non si capiva quello che diceva. Avete passato il resto della notte ognuno nelle sue stanze, ognuno immerso nei suoi pensieri, ognuno affogato nelle sue ipotesi.
    Soltanto dalla notte dopo avete ripreso un po' di comunicazione: il Pavone aveva richiesto una piccola riunione nel parcheggio dove avete lasciato le auto. Soltanto in cinque: il Pavone, il Keeper, Makriev e voi due. Vi siete seduti per terra, stanchi. Makriev stava ancora cercando di curarsi quella brutta ferita alla spalla. Artigli, diceva. E il Pavone cominciò in quei momenti una lunga discussione. Parlò di se stesso, parlò del bambino che si portava dietro. Della missione, degli eventi. Vi mise alla luce di tutto, e vi spiegò che prima non avrebbe potuto. Tutto dipendeva dall'ignoranza dei partecipanti, perché è sempre deleterio sapere il futuro. E lui poteva farlo. Vi disse che il bambino era un dono ricevuto alla sua porta, un piccolo pargolo, abbracciato che ancora aveva dieci anni, lasciato sanguinante e solo. Lo aveva accolto con sè, più di cinquant'anni or sono, e lo aveva allevato. Era sempre stato così. Ma sapeva che c'era qualcosa di strano dal momento in cui lo aveva visto: bruciato, cucito, tagliato. E aveva imparato a comunicare con lui telepaticamente. Non viveva in questo mondo. Viveva sulla strada, la "Strada del Destino", come la chiamava lui. E prima di allora non aveva mai creduto al destino. Ma poi il bambino provò a fargli vedere come vedeva lui le cose, a comunicargli le sue sensazioni. E lì cominciarono i dolori. Il bambino lo faceva con così tanta grazia, di saltare da un possibile destino ad un altro, che sembrava stesse semplicemente cambiando canale. Il Pavone, invece, perdeva un pezzo di sè per ogni strada che riusciva ad interpretare. Ed in genere gli ci volevano anni prima di recuperarlo. Aveva deciso di utilizzare quello strumento, quella volta, perché aveva visto quanto fosse cruciale questa battaglia. Aveva visto interi Principati distrutti, la Camarilla inginocchiata di fronte a un Sabbat troppo più potente, i Fratelli ridotti a schiavi. Poi si era organizzato. Aveva chiamato Sforza e Courrier, e aveva dovuto informare Courrier che sarebbe morto soltanto perché una scelta troppo importante dipendeva da quella conoscenza. Ma non aveva previsto il Vaticano. Non era riuscito a prevederlo, se no mai avrebbe permesso un attacco del genere. E per quel che riesce a dirvi, Courrier sarebbe dovuto morire in un modo diverso, e non per mano degli umani. Così, ad ogni nuovo sussulto del bambino, il destino cambiava secondo eventi imperscrutabili, e quelle volte era il bambino stesso a soffrire per un futuro che non riusciva a vedere. Mentre il Pavone, quando soltanto si era provato a "dare un'occhiata", era svenuto all'inizio del combattimento.
    Soltanto per quel bambino, e per la sua sofferenza, abbiamo potuto pianificare l'attacco così precisamente, ed uscirne vittoriosi. Ma la stessa donna che avete trovato la sera dell'attacco era un cambio di piani, e quando sono arrivati anche gli altri, in quella via, il piano è dovuto cambiare completamente in una rapidissima ritirata, sacrificando il Principe Courrier in una maniera diversa da quella annunciata. Il Pavone è provato dopo il lungo discorso, e vi lascia a metà, quando evidentemente avrebbe ancora molte cose da dire, ritirandosi nelle sue stanze. Makriev, è evidente, lo guarda malissimo, incapace di capire il perché non ha voluto parlare di Sforza, del suo Principe. Anche per lui era prevista la morte,,? Soltanto il caso e la stupidità di un membro della Black Hand avevano evitato che diventasse cenere..? Oppure era già previsto tutto così..? Siete tutti stanchi, alla fine, ed ognuno decide di passare come meglio crede la serata. Makriev, contro l'ordine diretto del Pavone che le aveva imposto di rimanere, prende la macchina con Sforza dentro e se ne va, tornando un paio d'ore più tardi. Il Keeper sparisce nelle sue stanze senza uscirne fino alla notte successiva. Il Pavone e il ghoul, non si vedono. Il Gargoyle, sembra non aver neanche mai fatto parte del gruppo.
    Due ore prima dell'alba vi spostate, il Keeper ha organizzato una notte sicura all'interno del Dominio Giovanni, e così vi spostate lì. Nessuno è contento di passare il giorno in quei luoghi, e la meno contenta è senz'altro Makriev. Il Pavone e il Keeper passano la notte successiva "per la diplomazia", mentre il resto del gruppo si gode una meritata pausa. Il bambino è sempre impalettato, il ghoul non lo porta più con sè, e sembra rilassato per la cosa, quasi socievole. Il Pavone riesce a sistemare anche per la seconda notte da queste parti, il Keeper sembra felice della cosa e decide di farsi un giro a conoscere qualche Giovanni. Makriev, da quando si sveglia a poco prima di addormentarsi, sparisce. Il Pavone continua a intrattenere relazioni diplomatiche, ma da metà serata in poi sparisce nelle sue stanze. La quarta notte, salutando i Giovanni e ringraziandoli, decidete di riprendere il viaggio e tornare verso la Versilia. Ed è sulla superstrada che porta all'uscita di Viareggio Nord, diretti verso il Dominio Toreador, che ricevete una telefonata. E' il Principe Courrier che chiama, sopravvissuto a Roma, recuperato da Ahriman. Tutti quanti esultate di gioia, anche Makriev per un attimo allenta la sua espressione tesa, poi torna a guardare la strada, magari con un po' più di leggerezza. Tutti vi ritrovate nei saloni della villa del Principe, col Keeper che fa gli onori di casa, attendendo il rientro del Principe. Viene accolto festosamente, soprattutto dal Pavone che lo credeva più morto di tutti, mentre in qualcuno degli altri c'era ancora un briciolo di speranza. Non è però ridotto bene: è cieco, ferito gravemente ad una gamba, ed è molto scosso. Assicura Makriev che lei e Sforza saranno ospiti della sua Villa per tutto il tempo necessario, mentre il Pavone col suo ghoul tornano a Ravenna col primo aereo. Potete passare una serata leggera, il Keeper è lieto di mostrarvi la Villa del Principe e i dintorni se volete, ma il Principe stesso non è presente alla cosa, si scusa e si ritira nelle sue stanze: non è in grado di parlare degli avvenimenti successi, nè tantomeno di passare una serata in compagnia. Makriev non c'è, ma la vedete passeggiare nel parco quando uscite. Ha un'espressione seria in volto, ma più rilassata delle ore precedenti.
    Alla fine, a un paio d'ore dall'alba, decidete di lasciare il luogo e tornare ai vostri rispettivi rifugi: la missione ormai è finita, e il giorno dopo è serata di Elysium.
    _______________________________________________________________________
    Il Tristo e Inconsapevole Induttore Compulsivo di Riunioni
    ..For wide is the gate and broad is the road that leads to destruction..
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    Emil Cartan
    Post: 2.056
    Sesso: Maschile
    00 24/05/2010 14:37
    -L'assalto
    Galois indossa un pesante corpetto senza maniche, un cappuccio abbastanza aderente che lascia scoperti occhi e bocca. Il resto dei vestiti presentano molte tasche. Combatte con due spade lunghe ed ha una terza spada, più corta, sulla schiena, c'è una specie di sigillo. Legati al corpo ci sono alcuni paletti di legno. Il viso è inespressivo.

    Salta giù dal tetto oscurato, comparendo alle spalle dell'arcivescovo. Tantasa sembra aver notato l'attacco. Galois attacca con una serie di colpi velocissimi mentre Tantasa cerca di schivare. Qualche colpo va a segno anche se non tutti sembrano portare conseguenze. Ahriman si fionda alle spalle di Tantasa e lo colpisce con una pesante manata. L'arcivescovo è ferito ma sembra reagire, riconosce Galois sorride e lo attacca con la mano aperta Galois viene ferito al volto al volto da una miriade di aghi distribuiti su tutta la superficie della mano. Galois regisce ferendolo ulteriormente ma non in modo definitivo, mentre i colpi di Ahriman questa volta non sortiscono effetto. Galois si volta verso il tetto dove un uomo barbuto lo carica con una feroce sequenza di colpi. Schivato il primo il secondo Galois tira un sospiro, sembra che 1000 pensieri lo attraversino, si gira nuovamente verso Tantasa e lo colpisce al collo facendo rotolare via la testa. Mentre ancora fissa il sorriso spaventosamente sincero di Tantasa viene trafitto da una spadata che sembra avere la potenza di un treno in corsa. Mentre sembra prendere coscienza che il prossimo colpo gli sarebbe stato fatale Galois, Ahriman travolge il barbuto dando il tempo al Toreador di respirare un istante prima che la voce del pavone gridi alla ritirata. Galois non indugia e si fionda verso una via di fuga.


    La fuga
    Si incontra di nuovo con il gruppo al parcheggio, sembra essersi curato qualche ferita per camminare meglio mentre il corpetto che gli faceva da armatura sembra essere stato attraversato da un missile più che da una spada. Ha un'espressione cupa ma, nel possibile della situaizone, rilassata. Parlotta un attimo con Ahriman si sente un distinto "grazie" pronunciato sinceramente ma privo di gioia... e poi scambiano qualche parola sulla donna rimasta all'agriturismo.

    Recuperate le valigie nascoste in un luogo sicuro si cambia immediatamente con abiti che non diano nell'occhio bandando bene di nascondere le ferite, anche se, volgendo lo suardo ai suoi compagni sembra riflettere sull'inutilità di tale gesto.

    Per tutto il percorso Galois sembra l'ombra silenziosa del pavone, non lo perde mai di vista (a meno che Rinaldi non lo richieda esplicitamente, e non sempre con si allontana senza controbattere) e osserva bene chiunque gli si avvicini.

    Nel dominio Giovanni
    Qua Galois saluta alcuni dei Giovanni presenti e saluta il reggente di Livorno, Tarabella, alternando una esagerato atteggiamento formale (specie di fronte agli altri fratelli) ad un tono disteso da "vecchi amici".

    Al rientro nel dominio, subito dopo la telefonata di Courrier, Galois sembra crollare sotto il peso di quanto vissuto dei giorni passati.
    [Modificato da Emil Cartan 24/05/2010 14:45]
    Evariste Galois,
    Arconte di sua eccellenza Madame Guil
    Ancilla della Camarilla
    Artista del clan delle Rose
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    nerone l' africano
    Post: 11.548
    Città: SERAVEZZA
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    Sesso: Maschile
    00 24/05/2010 15:08
    Re:
    Emil Cartan, 24/05/2010 14.37:




    -L'assalto
    Galois indossa un pesante corpetto senza maniche, un cappuccio abbastanza aderente che lascia scoperti occhi e bocca. Il resto dei vestiti presentano molte tasche. Combatte con due spade lunghe ed ha una terza spada, più corta, sulla schiena, c'è una specie di sigillo. Legati al corpo ci sono alcuni paletti di legno. Il viso è inespressivo.
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    Raajat invece quando vede partire all attacco ik principe Courrier gli si getta dietro fra ringhii, sguardi famelici e le zanne affilate.
    Si getta su un primo individuo sventrandolo quasi, il quale poi cerca di colpirlo, ma questo lupo oltre che ad esser estremamente forte sembra anche assai agile e veloce.
    Schiva una serie di colpi e uno lo prende ma questo lupo non sembra accorgersene, sembra animato da altro che da semplice instinto combattivo.
    Supera courrie, schivando i colpi provenienti alle sue spalle, sparati da Makrev, e subisce un paio di attacchi fra spadate e raffiche di colpi... non fa altro che far aumentare la sua ferocia.
    Si getta sul primo che ha dinanzi, come se il suo obbiettizo sia sventrare con gli artigli persino gli atomi di ossigeno nell aria.
    E mentre sviscera anche questo fissa assatanato quello che da lontano gli sparava... Riviene colpito un paio di volte ma sembra non subir nessuna ferista, come se il suo corpo sia di ferro e sta per squartare l ultimo, vicino al suo principe, mentre viene dato la ritirata...
    esita ad andarsene, mentre il keeper lo richiama espressamente, si volta con tutto il pelo insanguinatofissando courrie con sguardo interrogativo, ringhia due o tre volte al suo principe, fissandolo, poi fa un energico balzo sul tetto e segue gli altri voltandosi una volta cercando di intravedere il suo principe...






    La fuga
    Si incontra di nuovo con il gruppo al parcheggio, sembra essersi curato qualche ferita per camminare meglio mentre il corpetto che gli faceva da armatura sembra essere stato attraversato da un missile più che da una spada. Ha un'espressione cupa ma, nel possibile della situaizone, rilassata. Parlotta un attimo con Ahriman si sente un distinto "grazie" pronunciato sinceramente ma privo di gioia... e poi scambiano qualche parola sulla donna rimasta all'agriturismo.

    Recuperate le valigie nascoste in un luogo sicuro si cambia immediatamente con abiti che non diano nell'occhio bandando bene di nascondere le ferite, anche se, volgendo lo suardo ai suoi compagni sembra riflettere sull'inutilità di tale gesto.

    Per tutto il percorso Galois sembra l'ombra silenziosa del pavone, non lo perde mai di vista (a meno che Rinaldi non lo richieda esplicitamente, e non sempre con si allontana senza controbattere) e osserva bene chiunque gli si avvicini.
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    si aggira fra le macchine e quando rivede i compagni si avvicina di corsa...
    mentre è li si lecca il sangue di dosso e lo fa ome un gattino lecca il latte dalla sua ciotolina preferita.
    ringhii sommessi emergono fra le possenti fauci dell animale.


    Nel dominio Giovanni
    Qua Galois saluta alcuni dei Giovanni presenti e saluta il reggente di Livorno, Tarabella, alternando una esagerato atteggiamento formale (specie di fronte agli altri fratelli) ad un tono disteso da "vecchi amici".
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    si comporta con rispetto come farebbe in eliseo.


    Al rientro nel dominio, subito dopo la telefonata di Courrier, Galois sembra crollare sotto il peso di quanto vissuto dei giorni passati.
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    al sentir la notizia un ulutato scuote le faci della bestia e la sentite meno sul chi va là.