profumando ancora di zenzero, spezie e incensi, circondata da immagini di Shiva e Shakti, non posso che voler contribuire alla discussione sul lingam.
In India il lingam e la yoni sono ancora venerati ovunque, contrariamente a quanto si possa pensare la conoscenza degli antichi miti si sta perdendo ovunque e anche laggiu' ben pochi ne conoscono le origini e i molteplici significati e rappresentazioni, spesso tutto ciò che rimane sono vuoti rituali e superstizioni.
Il Lingam
Inizialmente il Lingam era rappresentato unicamente come fallo, privo di base. Si dice che a Varanasi, la città santa, poggi su migliaia e migliaia di Lingam (mentre oggi quasi tutti hanno alla loro base la Yoni), la maggior parte di essi è sepolta vicino alla Ganga (il Gange) l’acqua infatti è sacra e più vicino si è ad essa più si potenziano i suoi effetti su di noi e su tutto ciò che vi risiede.
I lingam sepolti a Varanasi rappresentano le prime manifestazioni di Shiva, la non vita, l'asceta perfetto, l’eremita che si ritira sulla cima delle montagne, al centro dell'universo, in totale isolamento, alla ricerca di serenità e immobilità, il senza vita.
In questa rappresentazione Shiva è indifferente alla materia, alla vita. Egli è "passivo", inerte, freddo e senza vita come la cime delle montagne su cui risiede in meditazione. Egli non è parte di questo mondo, non ne vuole fare parte, è indifferente. Egli ha trasceso i valori umani, egli non desidera niente, Egli non è.
E “non essendo, non agendo” Egli siede con il suo membro eretto e fermo indifferente alla vita.
Non interagendo con il mondo la sua energia non si disperde ma risiede in lui accumulandosi nel suo corpo, trasformandosi in calore, è cosi’ che, privo di interazioni e reazioni con/al il mondo, egli arriva ad accendere il suo fuoco interno -“Tapa”.
Tapa, il fuoco interno, porta la luce, rivelando la vera natura della realtà. Tapa brucia tutte le illusioni della coscienza riempiendo la mente di tranquillità e pace. Ed è qui che il Lingam si rivela nella sua vera forma quale contenitore dello Spirito sacro, il fuoco dall’interno.
Il fuoco dall’interno ci da li potere di fermare il mondo tra lo stimolo che esso ci impone e la risposta con la quale reagiamo ad esso. Tutto questo ci permette di sottrarci al gioco stimolo-risposta, azione-reazione.
E’ grazie a Tapa che la “mente” pondera lo stimolo scegliendo coscientemente la risposta-l’azione (e non più la reazione) che porterà ad essa calma e serenità. Il fuoco dall’interno allena e forma la “mente” a soggiogare “l’Istinto all’intelletto”.
(E’ molto difficile per me trovare le parole che possano rappresentare questi concetti -ed ecco il perché di tutte qs virgolette. Il discorso è veramente molto ampio e dovrei parlare di ciò che è inteso come “realtà”, “mente”, “intelletto”, “karma” ma non credo qs sia il post in cui farlo –e non so se possa interessarvi- motivo per cui cercherò di essere il più sintetica possibile.)
So che qs possa sembrare fuorviante anche perché comunemente l’erezione rappresenta l’attrazione della mente per le cose materiali e spargere il seme rappresenta la sottomissione agli stimoli sensoriali ma qui l’erezione non è una risposta agli stimoli sensoriali perché Shiva ne è indifferente e non vi è seme che fuoriesca dal Lingam perché tutte l’energia circola e si accumula continuamente nel suo corpo immobile in profonda meditazione. E’ proprio in funzione di questo che il suo lingam è eretto e fermo, a perfetta rappresentazione del potere del fuoco dall’interno, il Lingam è il suo contenitore, la sua massima rappresentazione.
In questa forma Shiva è conosciuto come il distruttore -Rudra Shiva- perché le sue azioni non contribuiscono ad alimentare il ciclo della vita ma a distruggerlo, liberandoci dal giogo della materia.
La bellezza di Shiva è anche in questo così come la sua trasformazione in Nataraja Shiva -lo Shiva danzante- colui che mostra la Conoscenza del ciclo della vita attraverso la sacra danza…
Il Lingam e la Yoni
Così come il Lingam è la rappresentazione del Dio, la Yoni è la rappresentazione della Dea. La Dea, nelle sue molteplici forme, è la personificazione della materia, la Shakti è la Materia, essa fluisce, è il ciclo in continuo movimento, il cerchio che si autoalimenta.
Ed ecco che il Dio è colui che osserva la vita mentre la Dea è la Vita stessa.
In questo mondo l’uno non può essere senza l’altro e proprio perché nulla esiste se non è percepito da un essere cosciente, l’uno esiste in funzione dell’altro...
Ed è qui che il simbolo del Lingam viene accolto nella Yoni, è qui che Shiva, colui che “brucia dall’interno”, colui che siede ad occhi chiusi e senza vita, apre gli occhi alla Dea, poiché le azioni di Shakti lo emozionano, scuotono il suo cuore, che sussulta distruggendo la sua pace mentale. Egli ritorna alla Vita. Questo non deve essere visto in una connotazione negativa, se lo fosse dovremmo vedere in una connotazione negativa il concetto stesso di vita e azione e non possiamo farlo proprio perché viviamo e agiamo o meglio reagiamo come esseri umani.
La Dea è la Sorgente degli stimoli, la destinazione delle nostre risposte ad essi -le nostre reazioni- la Dea è la Sorgente delle esperienze, dei desideri e dell’apprendimento. Lei è la Vita e la Yoni è la sua rappresentazione.
Ed è così che il Lingam, giacendo nella Yoni, diviene fertile, torna alla Vita donando Vita. E’ qui che diviene un simbolo di fertilità, grazie alla Dea che ne risveglia il cuore portandolo ancora una volta in questo mondo, vicino a noi.
Il Dio e la Dea divengono una cosa sola, un tutt’uno indivisibile, è attraverso il simbolo del Lingam unito alla Yoni che viene rappresentata l’interdipendenza tra materia e spirito. E’ così che il fuoco interno di Shiva diviene un’infinita riserva di energia cui ciascuno può attingere, che ognuno può toccare, per ripristinare la vita sulla terra.
Un antico verso vedico ci narra che:
“out of God was born Goddess and out of Goddess was born God”
E con questo vi lascio, prolissa come sempre…