Sono molte le vicende presenti sia nella cultura celtica irlandese/gallese sia in quella Arturiana in cui l'eroe o il saggio deve attraversare diverse trasformazioni e vivere per un certo periodo in forma animale. Non un solo animale, ma diversi, spesso appartenenti a tutti gli elementi, ovvero abitanti del regno terrestre, acquatico o celeste.
Gli esempi sono moltissimi. Vi è Gwion Bach, che dopo aver assaggiato (per volere del Destino) la pozione del Calderone di Cerridwen attraversa diverse mutazioni, fuggendo dall'ira della Dea. Egli diventa lepre, poi pesce (forse un salmone), poi uccellino (viene a volte definito "Robin", quindi potrebbe trattarsi di un Pettirosso), mentre Cerridwen lo insegue nelle forme di levriero, lontra e falco/aquila. Alla fine lui diventa un chicco di grano, un Seme... e Cerridwen lo divora nelle forme di una gallina, tornando poi Donna e partorendolo nella forma umana: il sapiente e illuminato Taliesin.
Ma non è l'unico a vivere questo Percorso... il profeta Tuan Mac Cairill è l'ultimo superstite del primo popolo che abitò l'Irlanda dopo "il Diluvio" ed è lui che ne racconta le successioni, che vide con i propri occhi eppure con forme diverse. Egli fu uomo, poi si svegliò cervo, poi cinghiale nero, poi falco di fiume e poi salmone; mangiato da una donna egli rinacque uomo, conservando la Conoscenza e vivendo da illuminato.
Inoltre vi è Fintan, che visse in diverse forme animali; e poi Ameirgin, che racconta di essere stato molte forme diverse, senza limiti... egli fu vento, fu albero, e fu molte altre manifestazioni naturali.
E poi vi è il racconto gallese dei Mabinogion, Culwch e Olwen, che narra di un percorso simile alla ricerca di Mabon figlio di Modron. Artù e i suoi compagni impegnati nell'impresa devono essere guidati da diversi animali, per ritrovarne il più antico che sappia dire loro dove si trova imprigionato il Fanciullo Divino.
In quest'ultima vicenda non c'è una vera e propria trasformazione, eppure si parla dello stesso Percorso da un animale sacro all'altro, che porta sempre ad un Fanciullo "dalla fronte luminosa", ovvero all'illuminazione, in qualsivoglia modo la si voglia vedere o descrivere.
Questa la premessa...
Ora voglio riportare delle parti da Celtica, di Luigi Balocchi, per dare una spiegazione (o almeno per darne uno spunto dal quale poi possiamo trarre molto altro) di queste trasmutazioni.
Ne abbiamo forse già parlato, non ricordo, e di sicuro queste cose bene o male sono già state dette, ma non in questo modo... che mi sembra molto bello.
Riporto alcune parti, che condivido pienamente.
"Spirito e corpo vengono iniziati ai misteri dell'eterno. Le trasformazioni in cervo, cinghiale, aquila e salmone sono la testimonianza spirituale del viaggio iniziatico nella coscienza stessa degli elementi: per dominarli, alfine rinascendo definitivamente dal ventre di una donna, uomo, sapiente, quindi druida. Tuan è il conoscitore dei segreti profondi. Solo dopo aver infranto gli illusori confini della coscienza meramente umana, contingente e parziale, direttamente attingendo alle energie cosmiche che il tutto compenetrano, la rigenerazione dell'eterna giovinezza può essere accolta nell'illuminazione dell'essere nuovo. Giacché è proprio nelle mani, nel cuore e nella memoria dell'uomo rinato che la chiave per accedere alla totalità delle manifestazioni, quindi partecipare all'eterno, viene consegnata."
"L'uomo, corpo e azione, è il risultato di quanto in lui viene attualizzato dai cicli evolutivi della conoscenza.
E ciò può concretizzarsi unicamente attraverso le fasi di dissoluzione, smembramento, del vecchio essere, tali da permettere la ricostituzione dello stato di perfezione edenica, la natura primordiale (...).
Solo allora il piano di comunione con (...) l'anima universale è realmente, psichicamente, conseguito. Gli animali cui vengono riferite le metamorfosi, a maggior ragione gli elementi tutti che accolgono le migrazioni dell'essere, sono la visibilizzazione dei tre regni, animale, vegetale e minerale, con cui si è soliti identificare la manifestazione materiale.
L'iniziazione conduce l'essere a penetrarli. Non più realtà estranee, contrapposte l'Io individuale, il viaggio iniziatico li ricapitola in una più alta ed estesa percezione della coscienza."
Ma qualcosa di altrettanto essenziale al Viaggio iniziatico è il Ritorno... perchè si preservi la Memoria e si possa raccontare ciò che si ha veduto, ciò che si ha vissuto... e si possa guidare verso la stessa Via.
"l'iniziato deve raggiungere lo stato divino, ma non per disciogliersi nel tutto. Deve serbare, pur essendo immerso nel grande tutto, la sua propria individualità solare. Deve entrare in comunione con l'anima universale, autocosciente, ridestato, perennemente sveglio deve vivere fra gli uomini in un corpo rigenerato e trasmutato dal fuoco interiore."
"Il sapiente celta non intraprende mai un viaggio senza ritorno. Si può partire per morire o, al contrario, andare per una fiorente rinascita dell'essere. Lì giunti, l'occhio si volge indietro;
il tempo del canto può avere inizio."
(questa ultima parte la trovo incantevole...)
Quindi ciò che è anche importante è proprio il serbare memoria dell'esperienza vissuta interiormente.
Ci si deve sciogliere nel Tutto, smembrare nella Natura, ma restando in vita, quindi tornando indietro, rinnovati, per essere Luce, Lanterna per gli altri che vogliono ascoltare.
Si tratta di viaggi consapevoli, sebbene fatti di una consapevolezza che non è mentale (la mente è spenta nel momento dello smembramento nella Grande Madre spirituale, altrimenti nulla può veramente avvenire), consapevoli profondamente. Sperimentati e quindi profondamente veri. Di fronte a questa esperienza poi nulla ha più potere sull'illuminato. Egli sa già tutto ciò che deve sapere e non abbisogna d'altro. L'illusione smette di esistere, le parole false tornano ad essere aria pulita, perchè egli sa Guardare oltre.
Ma come può avvenire tutto questo...?
Tramite qualcosa che sta anche alla base della verità profonda della
Hierogamia, l'Amore e l'Unione Sacra con la Natura:
"
A Taliesin non basta amare ciò che lo circonda.
Poeticamente annullandosi e ricreandosi nelle sue più diverse manifestazioni, vuole condividere il respiro stesso della creazione. Giusto così lo sguardo abbraccia quanto, nel cosmo, anima l'intima natura umana, nel contempo, gli estremi confini dell'esistere.
(...) La morte iniziatica sarà l'inizio della nuova vita, generata dal ventre dell'ascesi e dell'estasi.
L'essere, tutto sarà nuovamente ricomposto nella coscienza purificata dalle apparenze materiali. La sua natura primordiale verrà così esaltata. (...)
Solo allora il vecchio nipote di Partholon diverrà Tuan il profeta;
Amergin potrà guardare la via che conduce all'altro mondo;
Gwyon Bach rinascerà Taliesin."