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    rosa22253
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    00 14/01/2008 13:05
    Da Vogliamo vedere Gesù ... di Alessandro Pronzato
    dal Giornale del Popolo del 14.1.2008


    Rinnoviamo regolarmente il mobilio di casa, la
    cucina, le stoviglie, le varie suppellettili. E non
    ci preoccupiamo di quell’immagine stinta, sempre
    la stessa, priva di vita, appiattita, spenta. Può
    perfino accadere che quel volto, ritoccato grossolanamente,
    assuma i lineamenti deformati di
    un giudice severo, di un freddo legislatore, di un
    “regolatore di conti” spietato. E allora non dobbiamo
    stupirci se alcuni si dichiarano atei. Ed è
    ipocrita che noi ci scagliamo contro i miscredenti.
    In realtà, spesso molti individui sono atei del
    Dio “caricaturale” che noi mettiamo in circolazione.
    Quelli che definiamo sprezzantemente
    “miscredenti” sono tali soltanto perché noi siamo
    “malcredenti”.
    E allora la domanda fondamentale, e decisamente
    inquietante per noi è questa: «In quale Dio crediamo?
    E quale immagine di Dio certi presunti
    atei rifiutano? È il problema che si pone A.L. Elchinger
    in “Perché non credo?”: «Alcuni prendono
    Dio per un poliziotto di grado superiore, che
    si accanisce a cogliere in fallo gli uomini e quindi
    punirli. Altri lo considerano come un funzionario
    di una Cassa di risparmio, a cui si affidano
    i risparmi perché maturino gli interessi a lunga
    scadenza. Certi individui lo vedono come un
    mago, dal quale si aspettano sorprese piacevoli,
    o che interviene al momento giusto per preservarci
    dagli incidenti, cavarci fuori dai guai o
    farci passare gli esami. Altri poi lo immaginano
    come un nonno venerando, che si suppone un
    po’ sordo e cieco, il quale gradisce di venir blandito
    e vezzeggiato, e così tollera le nostre frottole
    e si mostra indulgente allorché siamo in colpa
    e in errore. È chiaro che un Dio di questo tipo
    non attrae affatto».
    Insomma tutto sta a stabilire quale immagine di
    Dio mettiamo in circolazione. E quelli che noi riteniamo
    miscredenti respingono Dio oppure rifiutano
    la nostra immagine deformata.
    [Modificato da rosa22253 14/01/2008 13:06]
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    BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

    "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

    Mt 16,18





    La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
    (don Tonino Bello)


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    rosa22253
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    Registrato il: 23/06/2005
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    00 22/01/2008 12:56
    Re:
    Da Vogliamo vedere Gesù ... di Alessandro Pronzato
    dal Giornale del Popolo del 22.1.2008


    Tu [il ladrone], al contrario del pavido Pilato e di Erode (testa
    vuota, anche se coronata), l’hai proclamato
    re senza esitazioni, allorché sembrava un re
    che aveva fallito clamorosamente. Ti andava
    bene, lo accettavi, lo riconoscevi così com’era,
    in quello stato miserando. Gli hai attribuito
    un regno, proprio quando aveva perso tutto,
    perfino i vestiti. Aveva perso tutti, perfino
    gli amici più intimi.
    E, insieme, gli hai riconosciuto, sia pure tacitamente,
    il titolo cui Lui teneva in modo particolare:
    “Misericordioso”. Soltanto a un re traboccante
    di misericordia, infatti, era possibile
    chiedere di ricordarsi di un farabutto.
    Gli hai sottoposto una petizione allorché sembrava
    non avesse più nulla da concedere, anche
    perché teneva le mani legate. Tu gli hai
    strappato una parola, ed era quella decisiva.
    Così, grazie a te, abbiamo la certezza di riferirci
    a un re che riempie il suo Paradiso di peccatori
    come noi, che accoglie quali cittadini del
    suo regno “malfattori” (nel senso letterale del termine)
    come lo siamo noi.
    Non ha alcuna importanza il fatto che non si
    conosca il tuo nome. E quindi, a motivo di questo
    – e spero sia solo per questo, e non per evitare
    di incoraggiare tipi assai poco raccomandabili
    – la Chiesa non ti abbia inserito ufficialmente
    nell’elenco dei santi, proprio tu che sei
    stato canonizzato sul campo, a voce, non di popolo,
    ma di… Dio, nonostante non abbia baciato
    il crocifisso neppure in punto di morte.
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    rosa22253
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    Registrato il: 23/06/2005
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    00 23/01/2008 09:01
    da LA PAROLA DI OGGI
    23 gennaio 2008

    PREGHIERA DEL MATTINO
    Gesù, noi siamo tutti figli di Dio. Facci sentire la vicinanza del Padre,
    in modo tale da vedere in ogni uomo e in ogni donna i nostri fratelli. Le
    leggi fredde e rigide possono velare questo rapporto di carità con gli
    altri.
    Dacci un cuore di carne e distruggi quello di pietra, in modo da essere
    sempre uniti a coloro che ne hanno bisogno.

    VANGELO (Mc 3,1-6)
    È lecito in giorno di sabato salvare una vita o toglierla?
    + Dal Vangelo secondo Marco
    In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva
    una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno
    di sabato per poi accusarlo.
    Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: "Mettiti nel mezzo!". Poi
    domandò loro: "È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male,
    salvare una vita o toglierla?". Ma essi tacevano.
    E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza
    dei loro cuori, disse a quell'uomo: "Stendi la mano!". La stese e la sua
    mano fu risanata.
    E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro
    di lui per farlo morire.
    Parola del Signore.

    OMELIA
    Una volta ancora Gesù Cristo si trova alle prese con i farisei che
    osservano la legge con rigore, senza tenere conto dell'uomo e senza
    riconoscere la dignità umana. Alcuni cambiano vita ascoltando il nostro
    Maestro; altri, al contrario, si oppongono, facendo un affronto
    all'insegnamento ed alla persona di Gesù.
    La vicinanza di Gesù è sorprendente, egli rischia la propria vita per
    l'uomo, e il Vangelo di oggi insiste su questo punto. Non teme né la morte
    né la condanna, giurata da coloro che egli definisce "sepolcri imbiancati"
    con la calce (Mt 23,27), rigidi nelle loro osservanze (formali) ma colmi
    di "sporcizia" all'interno.
    I nostri occhi contemplano il vero volto di Dio che si è manifestato a noi
    nel suo Figlio prediletto. Noi abbiamo davanti l'unico modello che ci
    invita a distruggere tutti i legami delle false osservanze. L'uomo è
    l'immagine di Dio (imago Dei). Non serve a nulla, a chi non scommette su
    di lui, pretendere di averlo fatto: egli vive in un sottile fariseismo.

    PREGHIERA DELLA SERA
    Quando giunge la sera, noi vogliamo trovarci in tua presenza, Signore.
    Fortifica la nostra vita affinché possiamo vedere la tua immagine in ogni
    uomo e in ogni donna. È così che ci hai fatto, a tua somiglianza. La
    misura del nostro amore non sia soffocata dal rigore esagerato delle
    leggi. Fa' che scopriamo in ogni essere umano la figura di tuo Figlio Gesù
    Cristo che, celato, è presente in ognuno. Distruggi in noi tutti i tratti
    farisaici, per dare a te solo la gloria.

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    rosa22253
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    00 27/05/2008 11:02
    dal GdP del 27.5.2008

    La voce del silenzio
    di don Sandro Vitalini*

    Il grande mistico svizzero Maurice Zundel
    (1897-1975), da noi ancora troppo poco noto,
    aveva osservato nei suoi soggiorni al Cairo l’incredibile
    afflusso di musulmani alla Basilica di
    Santa Teresa di Lisieux: «Sono soprattutto donne,
    semplici, povere, che vengono qui attratte
    da questa giovane francese morta nel 1897
    a soli 24 anni». Come spiegare quest’attrazione?
    Zundel risponde: «Grazie alla comunione
    dei Santi, per mezzo della quale la presenza di
    Dio circola in tutti i cuori, esiste una rete invisibile
    di collegamento tra queste povere donne
    e il monastero di Lisieux, che deve la sua luce
    e la sua irradiazione all’incomparabile santità
    di colei che voleva essere il cuore della
    Chiesa» (Emerveillement et pauvreté, 108).
    Anche se questa piccola rubrica si ostina a
    chiamarsi “La voce del silenzio”, dobbiamo ammettere
    che ci è difficile tacere, ascoltare, ascoltarci.
    Beati noi se qualche volta entriamo in una
    chiesa anche solo per respirare un attimo il silenzio.
    Ricordo una parola di Claudel davanti
    alla Vergine di Chârtres: «Je viens vous regarder
    ».
    Questi alti luoghi di silenzio e di preghiera sono
    oggi presi d’assalto da molti che vogliono
    ritemprarsi interiormente. Un tempo ci si limitava
    ai fine settimana, ma oggi si prendono addirittura
    le vacanze in questa atmosfera riconciliata
    e serena. Voi mi direte che la contemplazione
    è troppo ardua. Non è per noi. Chissà?
    E se provassimo a sederci anche solo su di
    una panchina ad ascoltare il silenzio? Magari
    saremmo distratti dall’increspatura di un’onda,
    dal trillo di un uccello, dal fremere di un fiore.
    Forse sentiremmo col Pascoli: «Tu dici è l’ora,
    tu dici è tardi, voce che cadi blanda dal cielo,
    ma ancora un poco lascia che guardi l’albero,
    il sole, l’ape, lo stelo». Siamo diventati tutti,
    almeno un po’ contemplativi?

    *Pro Vicario generale
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    00 16/06/2008 12:23
    dal GdP del 16.5.2008

    La voce del silenzio
    di don Sandro Vitalini*

    Nel capitolo 18 di Matteo, Gesù ci parla degli angeli
    custodi. Noi pensiamo poco a loro, anche
    se i Santi (come Padre Pio) avevano con loro una
    stretta familiarità.
    Credo di non offendere nessuno se immagino
    qualcuno che mi chieda se poi davvero esistano.
    La nostra mentalità marcata dal materialismo
    è portata a credere all’esistenza di ciò che
    vede, tocca, misura e basta!
    Dovremmo invece renderci conto che il mondo
    materiale – dagli atomi alle galassie – non è
    che l’ombra del mondo spirituale, che riflette
    meglio di quanto possiamo far noi, le infinite
    perfezioni del Creatore. La bellezza, la bontà,
    l’intelligenza, la tenerezza, la fedeltà sono qualità
    che non si possono fotografare, ma che
    esprimono qualche scintilla della perfezione divina.
    Se Dio crea per associare le creature alla
    sua vita non crea certo solo l’uomo, ma un’infinità
    di esseri spirituali (che noi chiamiamo genericamente
    “angeli”), che popolano l’universo.
    Faccio un esempio molto modesto: pensiamo
    a un re che voglia offrire un sontuoso banchetto.
    È impensabile che lo offra a una sola persona!
    Così al banchetto imbandito alla mensa
    delle divine persone non siede solo la nostra
    modesta natura umana, ma altre numerosissime
    nature che riverberano altri raggi dello splendore
    ineffabile divino. L’universo è popolato, il
    paradiso è popolato!
    Questa acquisizione ci ridimensiona: la natura
    umana non è tutto, anche se il Verbo di Dio l’ha
    fatta propria. Ci sentiamo così a un tempo piccoli
    e grandi, chiamati con i più alti spiriti a un
    unico destino di beatitudine e di attività divine.
    Respirando queste realtà, meglio comprendiamo
    che non siamo solo un tubo digerente. Il
    poeta scriveva: «Borné dans sa nature, infini
    dans ses voeux, l’homme est un dieu tombé qui
    se souvient des cieux». O ancora «Comme un oiseau
    perché sur une branche, qui sent plier la
    branche, mais qui chante pourtant, sachant qu’il
    a des ailes». No, non siamo vermi striscianti che
    finiscono in polvere, ma compagni degli angeli,
    come loro figli di un unico Padre, che già
    quaggiù percepiscono l’ineffabile eterna grandezza
    della loro chiamata nell’essere.

    *Pro Vicario generale




    [Modificato da rosa22253 16/06/2008 12:23]
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