00 01/09/2007 21:49
...vince sulle tariffe retroattive
ma rischia il referendum: firme depositate






Per i vertici di Abbanoa una giornata in altalena: segnata prima in positivo dalla decisione del Consiglio di Stato di ribaltare a favore dell'ente unico la sentenza del Tar sulla retroattività delle tariffe del servizio idrico integrato e poi, questa volta in negativo, dalla oltre 33mila firme depositate per il referendum abrogativo dello stesso servizio e dell'ambito territoriale unico.

La buona notizia, per il presidente Edoardo Balzarini e per il consiglio di amministrazione, era arrivata da Roma: i giudici della VI sezione del Consiglio di Stato accolgono la richiesta di sospensiva presentata da Abbanoa contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale che aveva dichiarato illegittima la retroattività dell'aumento delle tariffe del servizio idrico integrato. Il risultato? L'ente gestore potrà continuare a esigere il pagamento secondo le nuove tariffe. Di più: potrà anche richiedere l'adeguamento dei pagamenti effettuati a partire dal primo gennaio 2005. In quella data, due anni e mezzo fa, erano entrati in vigore gli aumenti così come decisi dall'Autorità d'Ambito.

Il problema nacque a causa della articolazione tariffaria, pubblicata nei mesi successivi. Proprio su questo ritardo si basavano i ricorsi presentati al Tar da numerose società, tutte contrarie alla retroattività delle tariffe: il tribunale accolse le richieste e decise che gli aumenti sarebbero stati efficaci a partire dal primo gennaio 2006. Abbanoa decise di richiedere la sospensiva di questa sentenza al Consiglio di Stato: proposta accolta ieri dal massimo organo della giustizia amministrativa.

Neanche il tempo di cantare vittoria ed ecco la doccia fredda. Poche ore dopo, il comitato dei Comuni contro Abbanoa aveva già depositato in Corte d'Appello a Cagliari oltre 33mila firme per richiedere il referendum abrogativo su due articoli della legge regionale 29 del 1997: il numero 3, che prevede l'ambito unico regionale, e il numero 15, che istituisce la tariffa d'ambito. Contro il primo le sottoscrizioni raccolte sono state 16.310, mentre per il secondo oltre 16.860.

Promotori della raccolta firme sono quei Comuni che non sono ancora confluiti in Abbanoa, preferendo mantenere per sé la gestione del sistema idrico. Pochi ma combattivi, soprattutto resistenti alle pressioni e agli ultimatum arrivati da più parti: Domusnovas (con il sindaco Angelo Deidda coordinatore del comitato), Cheremule, Bessude, Nuxis, Samassi, Santulussurgiu, Serramanna, Seui, Siliqua e Teulada. Ma le adesioni sono arrivate anche dagli abitanti di altri centri le cui amministrazioni aveano già scelto la via tracciata dal gestore unico.

Entro settembre, annunciano i promotori del referendum, sarà presentata una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare la gestione della risorsa idrica in Sardegna. Il cavallo di battaglia sarà sempre quello: la modifica della legge 29/1997 e l'istituzione di otto ambiti ottimali, uno per provincia, al posto dell'unico provinciale.