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CORRIERE DELLA SERA
22 giugno 2007
Lettera al ministro della Giustizia Mastella
«Fuga di notizie prima di trascrizioni»
Inchiesta Unipol, il presidente della Corte di Appello di Milano Grechi: «Sui
parlamentari prese le massime cautele»

MILANO - «Dai riscontri oggettivi acquisiti sembra doversi escludere che le
pubblicazioni operate dai mezzi di informazione a partire dal giorno 11 giugno
trovino la loro fonte nel deposito delle trascrizioni contestualmente
avvenuto». Così il presidente della Corte di Appello di Milano, Giuseppe
Grechi, scrive al guardasigilli Clemente Mastella nella relazione inviata al
ministero della Giustizia. La fuga di notizie sul contenuto delle
intercettazioni dell'inchiesta Unipol-Antonveneta finite sui giornali (e che
riguardano anche sei parlamentari non indagati) sarebbe dunque avvenuta prima
che il Gip Clementina Forleo depositasse le trascrizioni di quelle 73
telefonate.
LETTERA A MASTELLA - Grechi, nella sua lettera di accompagnamento alla
relazione contenente anche le note del Gip Forleo, del presidente del Tribunale
di Milano, Livia Pomodoro, e del presidente facente funzione della sezione Gip
Filippo Grisolia, a tale proposito fa notare: i primi tre dispacci di agenzia
dell'11 giugno 2007 - che hanno contenuto particolarmente significativo -
risultano, infatti, precedenti l'uscita del primo difensore dall'aula
utilizzata per l'esame delle trascrizioni (la stanza numero 9 dell'ufficio Gip,
ndr); inoltre, alcune pubblicazioni riportano parole e dati non risultati dal
testo depositato delle trascrizioni. «Queste circostanze - aggiunge Grechi
nella lettera di due pagine a Mastella - sono già state doverosamente
comunicate al procuratore generale Mario Blandini il quale risponderà
successivamente alla richiesta di chiarimenti avanzata dal Guardasigilli non
appena compiuti gli accertamenti in corso».
CAUTELE SUI PARLAMENTARI - Dal Gip di Milano Clementina Forleo sono state
«puntualmente osservate ed anzi rafforzate» «tutte le cautele» possibili per
evitare la fuga di notizie sulle intercettazioni riguardanti il caso
Antonveneta-Unipol, scrive il presidente della Corte di Appello di Milano,
Giuseppe Grechi. Tali cautele - scrive Grechi - hanno rappresentato «il massimo
presidio possibile di tutela delle prerogative dei parlamentari e dei diritti
della difesa». Il presidente della Corte di Appello di Milano scrive di
«condividere integralmente le valutazioni espresse» nelle relazioni del
presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, e del presidente facente
funzione della sezione Gip, Filippo Grisolia. Grechi, dunque, conferma che
«tutte le cautele (numerazione degli esemplari, aula chiusa al pubblico,
identificazione dei difensori legittimati, divieti di riproduzione, di
estrazione di copie e di redazione di appunti) disposte dall'ufficio del Gip
presso il Tribunale di Milano onde evitare la violazione del divieto di
pubblicazione» delle intercettazioni «sono state puntualmente osservate ed anzi
rafforzate con un costante servizio di vigilanza da parte dell'Arma dei
Carabinieri nei giorni 11, 12 e 13 giugno».




INES TABUSSO