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05/06/2006 13:57
ITALIA
INFRASTRUTTURE[SM=g27987]I PIETRO, PRONTO ELENCO 72 OPERE PRIORITARIE
(ANSA) - TERMOLI (CAMPOBASSO) - L'elenco delle opere prioritarie comprende complessivamente 72 opere (30 cantieri gia' aperti), anche se all'Anas mancano 1,1 miliardi di euro per realizzarli a causa di un ''trucco contabile'' attuato dall'ex ministro dell'Economia e Finanze, Giulio Tremonti. Ad annunciarlo a Termoli e' il ministro alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. ''Questo paese ha bisogno di infrastrutture - ha spiegato Di Pietro - e io non intendo iscrivermi al partito del 'no'. A scuola mi hanno insegnato che fine ha fatto uno che diceva sempre no: a forza di essere indeciso da che parte andare e' morto di fame. Io credo che le opere si debbano fare, ma si debbano fare solo quelle che si possono finanziariamente fare e solo quelle prioritarie rispetto a tante altre''. ''Ho gia' fatto un rilievo. Non mi riferisco a opere nuove, ma a opere in corso e opere cantierizzabili dove sono gia' stati individuati i fondi di competenza. Sono 42 piu' 30, in tutto 72 opere di cui non si deve discutere se farle o non farle. Si tratta di tratti della Salerno-Reggio Calabria, dell'Aurelia, della Ionica. Una trentina di cantieri sono aperti e gli altri 42 hanno gia' vinto le gare, superando i controlli''. Per quanto riguarda le accuse all'ex ministro Tremonti, Di Pietro e' lapidario. ''L'insieme di queste opere costa circa tre miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi l'Anas li avrebbe ricevuti in base alla finanziaria passata. Soldi gia' assegnati all'Anas: il trucco contabile di Tremonti e' esser riuscito a far quadrare il cerchio tra Bruxelles e qui. Perche' in Italia, per far partire questi cantieri ha fatto mettere in bilancio tre miliardi di euro: l'Anas sulla base di questo, ha affidato gare ed aperto cantieri per tre miliardi di euro perche' ce li aveva in bilancio. Poi, siccome non stava nei parametri di Maastricht, quando e' andato a Bruxelles Tremonti ha fatto un provvedimento in cui ha scritto: 'premesso che l'Anas ha tre miliardi di euro per il 2006, solo 1,9 miliardi di euro si considerano esigibili'. A questo punto l'Anas al mese di luglio mentre paga gli stipendi, paga il ferro, gli manca 1,1 miliardi. Ecco, quando io ho detto, stai attento che chiudono i cantieri, non e' un'invenzione mia, ma un trucco contabile''. ''Se chiudono i cantieri - ha concluso - c'e' una responsabilita' contabile per inadempienza contrattuale e io quella responsabilita' non me la porto via, io la giro a Tremonti. Se le societa' che stanno costruendo mettono in mora me, io metto in mora Tremonti ed il vecchio Governo''. (ANSA). YM8-KGQ




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GIORNO/RESTO/NAZIONE
26 GIUGNO 2006
PRIVATIZZAZIONI SELVAGGE E APPALTI FATTI IN CASA
DI PIETRO: "ORA BASTA"
intervista ad ANTONIO DI PIETRO
www.senato.it/notizie/RassUffStampa/060626/b9bm8.tif

"Durante il governo di centrodestra sono stati inaugurati tanti cantieri, tante pose di prime pietre senza considerare che l’ultima pietra non sarebbe stata posta perché mancavano i soldi. Io voglio rivedere le opere cercando di dare una priorità partendo dal presupposto che non si puO lasciare ii lavoro a metà. Servono subito 1,9 miliardi, soldi spiccioii per evitare che si resti con la pala in mano. Padoa-Schioppa sta già lavorando per trovare I fondi necessari. Ce la dobbiamo fare".
(ANTONIO DI PIETRO, Giorno/Resto/Nazione, 26 giugno 2006)




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LA STAMPA
26 GIUGNO 2006
POZZI: UN MILIARDO E MEZZO PER NON CHIUDERE I CANTIERI
Bilancio in rosso per 496 milioni, forzieri vuoti e tutti i cantieri che rischiano di chiudere a fine luglio
MARCO ZATTERIN intervista il presidente dell'Anas, ing. VINCENZO POZZI
www.senato.it/notizie/RassUffStampa/060626/b9bm5.tif



"Guardiamoli bene, questi 496 miioni. I minori trasferimenti della Finanziaria 2005 per noi valgono 223 milioni di passivo. Del rimanenti 273, 208 erano stati previsti e coperti dal piano industriale che abbiamo fermato (e non utilizzato) quando, nel dicembre 2005, il Parlamento ha votato l’avvio di una riflessione sul ruolo dell’Anas, stabilendo che alcune tratte avrebbero potuto essere cedute e sottoposte in subconcessione con eventuale pedaggio. Riflessione, che per inciso, non è mai stata fatta. L’accantonamento è intonso, cosi' la perdita reale diventa di 65 milioni, in un quadro adesso di piena trasparenza e correttezza".
"Ho scritto nell’aprile 2005 ai ministri di riferimento, Lunardi per le Infrastrutture e Tremonti per ii Tesoro, per dire che gli stanziamenti previsti erano insufficienti. In quell’occasione avevo segnalato che il 2006 sarebbe stato un anno di vero boom per i lavori e indicavo come previsione di spesa 3,6 miliardi di euro".
"[ne ho ricevuti] Meno di due. Per la precisione 1,913 miliardi, poco piü della metà di quanto serviva per mandare avanti i lavori ed investire".
"Lunardi, che non era il gestore della cassa, ha scritto lettere importanti a Berlusconi e al Tesoro. So che ci sono stati incontri anche vivaci. Senza risultati. Da Tremonti non ho avuto risposte. Solo qualche segnale di attenzione e promesse che il caso sarebbe stato oggetto di attenzioni. E basta".
"Luglio è il punto di non ritorno. Se non ci saranno altri stanziamenti dovremmo chiudere i cantieri. E’ una verità amara".
(VINCENZO POZZI, Presidente dell'Anas, La Stampa, 26 giugno 2006)




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I giornalisti britannici Boris Johnson e Nicholas Farrell in visita all'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella sua casa in Sardegna nell'estate 2003, tratto da "Forza Berlusconi!", The Spectator, COVER STORY, 6 September 2003, traduzione di www.osservatoriosullalegalita.org/ :


"Un giorno Silvio arrivo', e scopri' che avevano abbattuto tutti gli alberi
nel raggio di 50 metri per allestire una pista per l'atterraggio degli elicotteri.
Lui non la voleva una pista per gli elicotteri. Era disperato. Ando' a dormire,
la sera di Pasqua, arrovellandosi sul problema.
"A un certo punto decisi che da ogni male bisogna saper trarre qualcosa
di buono. Pensai che potevo creare un labirinto, e poi decisi di creare
qualcosa che non era mai esistito prima - un museo dei cactus".
Scendiamo ad ammirare il bizzarro anfiteatro in cui un pubblico di 4000
spettatori spinosi, comprendente 400 specie, provenienti da sette diversi
paesi, guarda giu' dalle terrazze circolari, verso una bella piscina blu
affacciata sulla baia. Una stranezza ma, a modo suo, geniale.
"Questo e' il cervello del mio ministro delle finanze" dice Silvio, indicando
un qualcosa che assomiglia a un carciofo rabbioso, "idee dappertutto"".





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vedi anche:


www.stradeanas.it/Documenti/comunicati_stampa/pubblicazioni/librobianco2003/trasformazi...



www.infrastrutturetrasporti.it/page/standard/site.php?p=cm&o=v...




IL GIORNALE
9 novembre 2005
Nuova Anas e strade a pedaggio nella Finanziaria
Antonio Signorini
da Roma

Lo «spacchettamento» dell'Anas e le strade a pedaggio finiscono nella Finanziaria 2006. Ieri al Senato il governo ha presentato il maxiemendamento al decreto fiscale collegato alla manovra e, a sorpresa, tra le misure aggiunte all'ultimo momento c'è anche il vecchio progetto di Giulio Tremonti di uscita dell'azienda che gestisce le strade statali dal perimetro della pubblica amministrazione. Una diversa veste giuridica che permetterà di non contabilizzare le perdite dell'Anas nel debito pubblico nazionale, quindi. Ma non solo. L'Anas - si legge nel maxiemendamento - può concedere a una o più «subconcessionarie» la gestione di alcune tratte stradali o autostradali «assoggettabili a pedaggio» che può essere «reale o figurativo». In altre parole torna in campo il pedaggio ombra e per alcuni tratti si apre la strada anche a un vero e proprio ticket, come quello che già si paga nella rete autostradale.
Il controllo delle società spetterà al ministero delle Infrastrutture e a quello dell'Economia. Entro trenta giorni dall'approvazione del decreto i due dicasteri dovranno individuare quali sono i tratti stradali da cedere alle nuove società. Queste saranno legate allo stato da un «contratto di servizio» i cui costi saranno compensati da tagli dei trasferimenti all'Anas. Il progetto di «privatizzazione» dell'Anas non piace ai sindacati e già nei giorni scorsi le federazioni dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil avevano condannato un possibile ritorno del progetto tremontiano perché favorirebbe «interessi privati». I senatori dell'opposizione hanno condannato il maxiemendamento denunciando un «colpo di mano» da parte del governo.
Per il resto il maxiemendamento, oltre alla prevista correzione dei conti 2005 da 1,9 miliardi e quella da cinque miliardi del 2006, contiene un corposo capitolo dedicato alle lotterie e alle scommesse, alcune misure sul traffico aereo e delle indicazioni sulla dismissione degli immobili pubblici.
Come previsto, il governo ha posto la fiducia anche sul decreto fiscale, ma il voto sul provvedimento collegato alla finanziaria è slittato a oggi. I relatori dei due provvedimenti, l'azzurro Antonio Azzollini e Riccardo Pedrizzi di An, hanno difeso la manovra. Il viceministro all'Economia Giuseppe Vegas si è soffermato sulla manovra da cinque miliardi definendola «un'operazione di trasparenza compiuta dal governo per difendere la stabilità dei conti pubblici». «Abbiamo affrontato una sfida con strumenti largamente inadeguati - ha aggiunto Vegas - perché è difficile mantenere economie competitive con la finanza pubblica sostanzialmente rigida, con determinati livelli di spesa pubblica in rapporto al Pil». Una condanna senza appello della Finanziaria è arrivata dal leader dell'Unione Romano Prodi. «Questo è l'ultimo compito in classe di uno studente che merita di essere bocciato», ha detto il Professore suscitando una replica divertita da parte del presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani: «Prodi farebbe bene a evitare allegorie. Il Professore nella scorsa legislatura è stato bocciato in anticipo dalla sua stessa coalizione, che, per manifesta incapacità, l'ultimo compito in classe non glielo ha fatto neppure fare».

INES TABUSSO