00 18/05/2006 00:44

DAL SITO DI DAGOSPIA:
Marco Travaglio per “A”, in edicola domani

Devo confessare una mia debolezza: Maria De Filippi mi è molto simpatica. Simpatica come tutte le persone antipatiche, vedi Max D'Alema. E lei è la D'Alema della televisione. In più, rispetto a D'Alema, Maria De Fitippi ha anche la rara dote dell'autoironia. Diversamente da quasi tutti i televisionari, riesce a non prendersi troppo sul serio. In una memorabile intervista a Claudio Sabelli Fioretti per il Magazine, ammise di avere un conflitto irrisolto con la sintassi ("quando mi infilo nel passato remoto non ne esco più, per me è un terreno insidioso"). Poi, con la stessa levità, rivelò che un noto "dirigente di Mediaset", per giunta "sposato", le aveva telefonato per comunicarle un pensiero decisamente alato: "Lo sai che hai proprio due belle bocce?". Ecco, una così dev'essere proprio simpaticissima. Non ne ho certezza, ma sono convinto che, quando Beppe Grillo la chiama "il marito di Costanzo", è la prima a sbellicarsi.

Ho premesso tutto questo perché vorrei lanciare una proposta di legge piuttosto drastica: abolire per legge Maria De Filippi. Non del tutto, non per il suo innocuo programma serale "C'è posta per te". quello per cui caldeggio un accordo abrogazionista bipartisan in Parlamento, è il suo talk show pomeridiano che va in onda ogni giorno su Canale 5 e s'intitola "Uomini e donne". Non l'avevo mai visto fino all'altro giorno, quando mia figlia di sette anni, smanettando col telecomando, ci si è soffermata per qualche istante.

Fortunatamente passavo di lì e ho impiegato pochi secondi per inorridirne e requisirle l'aggeggio dopo averla dirottata su Disney Channel. Appena in tempo. Chi ha avuto la sventura di incappare in quell'orrore mi capirà: il titolo "Uomini e donne" è un ossimoro, in quanto i protagonisti del talk show defilippico non hanno nulla di umano, né di femminile. Sono mostri, ovviamente inconsapevoli. La scena è quella delle fiere paesane del bue grasso e del cavallo da tiro. Solo che in esposizione, al posto degli animali, c'è una nuvola di ragazzine scortate da madri degne di loro e chiamate a scegliere in un harem di giovanotti, di cui esaminano accuratamente la criniera, i muscoli, i denti, i bicipiti e i polpacci al garrese.

Se non ho capito male, le femminucce più “fortunate” vengono poi prescelte per “collaudare” i migliori maschietti , in quelle che vengono chiamate le “esterne”, col contorno di risse da pollaio con ex fidanzate gelose e genitori renitenti. Alla fine, secondo la regola "soddisfatti o rimborsati", ricchi premi e cotillons. L'unica presenza normale in questa selva di mostri è proprio la Maria, nel cui sguardo mi è parso di cogliere un fugace barlume di imbarazzo per il mondo che la circonda in studio. Un mondo finto che però, a furia di andare in onda, diventa vero. E, quel che è peggio, fa proseliti fuori dallo schermo, nella vita reale. L'altro giorno una mia amica, giovane insegnante, s'è sentita apostrofare da un allievo con queste precise parole: "Prof, che ne direbbe di farsi un'esterna con me?". Lei, che al pomeriggio corregge i compiti e non vede Canale 5, s'è fatta ripetere per due o tre volte quell'espressione incomprensibile, mentre il ragazzotto le domandava incredulo in che mondo vivesse: ma come, una Prof così giovane e così carina non ha mai visto "Uomini e donne"? Ecco, questi sono danni irreversibili, per giunta inferti a un pubblico indifeso che, nei fumi del dopopranzo, ha i freni inibitori allentati. Anche se l'idea di proibire qualsiasi cosa mi ripugna, temo proprio che, limitatamente al pomeriggio, non esista altro rimedio che quello estremo: abrogare per legge gli "Uomini e donne" di Maria De Filippi.


INES TABUSSO