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LIBERO
17 febbraio 2006
CHE SORPRESA, LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DELL'UNIONE E' LA STESSA DI CASTELLI
Carlo Taormina

È perfino imbarazzante per chi appartiene a uno schieramento politico dare la propria opinione sul programma di quello opposto, giacchè l'accusa di partigianeria può dirsi scontata. Non credo, però, che ciò possa accadere rispetto al programma dell'Unione sulle riforme giudiziarie, la cui negatività apparirebbe anche a un cittadino di sinistra. A parte il propagandismo non aderente alla realtà, per cui questa legislatura avrebbe accresciuto l'improduttività della macchina giudiziaria, preme valutare la proposta contenuta nel programma dell'Unione. La riforma della giustizia del ministro Castelli lederebbe l'autonomia della magistratura. Cosa impossibile per definizione: le caratteristiche del potere giudiziario lo distinguono dal potere legislativo ed esecutivo, e non riguardano l'organizzazione interna dei magistrati. Secondo l'Unione, la lesione di queste prerogative si dovrebbe tradurre nella rimozione della riforma e per evitare danni bisognerebbe « intervenire con provvedimenti di sospensione dell'efficacia di quelle norme che potrebbero ledere il principio di unità uguaglianza e parità di trattamento » . continua...

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