00 10/02/2006 18:49
L'ESPRESSO
Opinioni del numero 6 del 2006
Satira preventiva di Michele Serra
Storace si fa di abbacchio

Dopo Fini e lo spinello, una nuova ondata di sincerità ha investito i politci. Da Casini a D'Alema è gara di trasparenza

Da quando Gianfranco Fini ha ammesso di avere fumato uno spinello in Giamaica, tra i politici è scattata una gara di emulazione: confessare le proprie esperienze forti agli elettori è considerato, dagli esperti dell'immagine, un esempio edificante di trasparenza e sincerità.

Pier Ferdinando Casini Per accattivarsi l'elettorato degli anziani, ha ammesso che anche lui, una volta, in Giamaica, ha giocato al Lotto locale. Da chierichetto giocò a lungo con un barchetta di carta nell'acquasantiera di San Petronio, ma l'episodio risale a due anni fa e dunque Casini lo considera ormai prescritto.

Francesco Storace Ha pubblicamente riconosciuto di avere una grave forma di dipendenza dal minestrone di cotiche, che assume direttamente dal tegame con un grosso mestolo. Qualche anno fa, nel corso di una paurosa crisi di astinenza, aprì una pentola a pressione mentre la valvola stava ancora fischiando all'impazzata, ustionando gli uomini della scorta. Fermato recentemente dalla Narcotici con sei abbacchi ancora vivi nel bagagliaio della macchina, è riuscito a convincere gli agenti che erano per uso personale.

Massimo D'Alema Ha spesso ribadito, con orgoglio, che la sua unica droga è il potere, ma che sta seriamente pensando a una cura di disintossicazione a causa della crescente difficoltà di soddisfare questo suo bisogno, anche al mercato nero.

Clemente Mastella "Confermo di essere arrivato vergine al matrimonio", dice sorridendo il leader dell'Udeur, "ma avevo nascosto di essermi sposato a 12 anni con una spogliarellista del Crazy Horse che era già alle sue quarte nozze. In luna di miele siamo andati a Las Vegas con sua sorella gemella e siamo rimasti chiusi una settimana in un motel per scambisti. Ragazzi! Non potete sapere che roba!".

Marcello Pera Ha ammesso di chiamarsi, in realtà, Marcello Persichetti. Pera è il nome di battaglia conquistato da ragazzo, quando era il batterista del gruppo punk della Facoltà di Filosofia, i Leibnitz Marci. Oggi il presidente del Senato ha rotto i ponti con il suo passato: per raggiungere l'estasi, si traveste da Santa Rita da Cascia e sniffa testi di letteratura mistica. I collaboratori più stretti garantiscono di avere assistito personalmente a episodi di levitazione, e specialmente l'addetto ai cavi trasparenti si indispettisce molto se qualcuno avanza dubbi.

Ferdinando Adornato Ha riconosciuto, in lacrime, di avere cambiato sei partiti solo a causa di una rara sindrome causata dall'uso continuato di amfetamine, quel famoso "mi sono bevuto il cervello" così ben raccontato nei diari di Timothy Leary, nelle poesie di Bukowsky e nei comizi di Berlusconi. "Non è che uno lo faccia apposta", spiega Adornato, "è che non è facile ritrovare la sede di partito giusta, specie di notte, specie se anche l'autista ha passato la serata insieme a te e non è neanche in grado di chiudere la portiera della macchina". Il pittoresco uomo politico, che ha lasciato comunque una forte impronta ideologica in tutti gli ambienti da lui frequentati (dal Pci a Forza Italia, ai monaci tibetani, al Rotary, alla Formula Uno, alle sette sataniche, al bridge e all'Union Valdotaine), si è recentemente deciso a disintossicarsi, entrando in comunità. Ne ha già cambiate quattro.

Silvio Berlusconi Nel timore di essere messo in ombra dai suoi alleati di governo, il leader del centro-destra, nel salotto di Bruno Vespa, ha simpaticamente sorpreso i suoi interlocutori vantando una collezione di pipe da oppio unica al mondo. Nelle sue ville in Sardegna, ha aggiunto Berlusconi, coltiva specie rarissime di funghi allucinogeni e sintetizza personalmente un ecstasy di qualità eccellente. Ha poi mostrato spiritosamente le braccia, disseminate di buchi, respingendo l'accusa di esserseli fatti fare dalla truccatrice, e ha fatto dono a tutto il personale di 'Porta a Porta' di alcuni preziosi lacci emostatici di visone. Ha poi aggiunto che partecipa spesso a orge, cavalca nudo nel parco, acquista schiave vergini e scrive i testi per Apicella solo dopo essersi ubriacato di assenzio come i poeti francesi Ribot e Vernel
INES TABUSSO