00 23/10/2005 18:27


IL BLOG DI BEPPE GRILLO COME MOVEON?
I PRIMI ESPERIMENTI SONO RIUSCITI E SI POTREBBE CONTINUARE

"si può fare anche in Italia? Di sicuro qualcuno ci sta pensando. Quel che è certo, è che il modello MoveOn può - forse - funzionare nel nostro paese se riusciamo a fare nostre la semplicità, il pragmatismo, la concretezza, lo spirito di servizio, la paradossale assenza di narcisismo e protagonismo che ne hanno favorito il successo".


Ma che cos'e', e come e' nato MoveOn? Lo hanno spiegato, sulla rivita telematica Golem, la pubblicitaria Annamaria Testa ("MoveOn Informazione e società in rete", gennaio 2004), e il giornalista Federico Rampini su "la Repubblica" ("Usa, la sfida di "MoveOn" con Internet all'assalto di Bush", 10 dicembre 2003).

"L'iniziativa è nata nel 2000 da una semplice e-mail inviata a cinquanta amici dai coniugi americani Wes Boyd e Joan Blades, due imprenditori informatici di Berkeley, in cui si suggeriva una petizione al Congresso: "Censor Clinton and move on" (Censurate Clinton - per lo scandalo Lewinsky - e andate avanti, a occuparvi di cose più importanti). Nel 2001, dopo l'11 settembre, la sigla riemerge per chiedere una reazione moderata e razionale al terrorismo. Nel 2002 è all'avanguardia del rinato pacifismo americano. Alla fine del 2003 ha due milioni di aderenti, supera gli iscritti a qualunque partito americano, è una straordinaria macchina di raccolta-fondi, guadagna l'appoggio del finanziere George Soros e di Al Gore al candidato presidenziale che ha individuato, superando l'affluenza alle primarie "fisiche" del New Hampshire, attraverso 320 mila voti raccolti in quarantotto ore tra il 26 e il 27 giugno. Rampini aggiunge che "Move On ha dei valori ma non ha un'ideologia, non ha un gruppo dirigente nel senso tradizionale, tantomeno un'organizzazione di funzionari (oltre ai fondatori c'è solo un direttore stipendiato a tempo pieno). La sua forza è nell'interattività. Come selezionate i temi su cui date battaglia? - ho chiesto a Joan Blades 'Fanno tutto gli iscritti, dalle lettere che mandano al nostro sito capiamo subito qual è il tema del momento, su cui sono pronti a mobilitarsi'."

IL SITO
L'indirizzo del sito di MoveOn è MoveOn.org.
E' aggiornato, è professionale, è sobrio, funzionale, facile da percorrere e ricco di link. Soprattutto, è pieno di proposte operative: "diventa un volontario", "dà supporto economico", "partecipa al forum con le tue proposte", "dacci idee per rendere MoveOn più efficace e facile da usare", ma anche "regala le tue miglia-omaggio da frequent flyer ai soldati in Iraq per tornare a casa nelle vacanze di Natale", o "contatta il tuo senatore per protestare contro le spese di Bush". Nel sito, cliccando About MoveOn.org, si trova la cronistoria di una campagna "flash": l'aspetto sorprendente è la tempestività e il pragmatismo delle azioni.
Sempre grazie a MoveOn, cliccando su misleader.org/? è possibile leggere ogni mattina la rassegna delle menzogne dette da George Bush nelle ventiquattro ore precedenti. La rassegna è aggiornata, le menzogne sono contestate con dati di fatto.

La forza di MoveOn sta nel meeting tool e in un e-indirizzario, accortamente gestito, con 2,1 milioni di indirizzi. Il meeting tool è un software che permette a ciascuno di proporre un'ora e un luogo di appuntamento e consente agli altri di aderirvi: questo servizio è gratuito nel sito meeting.com, il cugino commerciale di MoveOn. In sostanza MoveOn ha introdotto la mobilitazione bocca a bocca a livello elettronico".
Move On ha anche finanziato la produzione di uno spot televisivo contro la guerra in Iraq, mandato in onda anche durante il Superbowl. Per vedere lo spot bisogna andare su: my-tv.it/programmi/video.jsp.

I fattori di successo
Dalle informazioni disponibili è possibile trarre qualche indicazione sui fattori che hanno favorito il successo di MoveOn: "poche idee chiare, espresse in modo semplice e sintetico. Azioni volte ad ottenere risultati concreti in tempi definiti. Ottima conoscenza dei linguaggi e delle potenzialità connesse con Internet. Orientamento più al servizio che alla leadership. Consapevolezza che con la dimensione economica bisogna fare i conti".
Sembra facile. Non lo è per niente.

1) Poche idee chiare. Rampini dice che MoveOn ha valori ma non ideologia. Quindi rinuncia a promuovere, ogni volta, la sua visione del mondo. Sulle visioni del mondo è facilissimo litigare. Sul fatto che sia opportuno darsi da fare per raggiungere un obiettivo preciso, per esempio fermare la guerra in Iraq, è più facile mettersi d'accordo: ci siamo riusciti perfino in Italia, quando su milioni di balconi sono apparse le bandiere della pace.

2) ... espresse in modo semplice e sintetico. Essere semplici non vuol dire essere generici o semplicistici. Significa riuscire ad acchiappare il cuore del problema e, prima ancora, riuscire a definire concretamente un problema, offrendo evidenze e soluzioni, magari parziali, ma possibili e realistiche. E' un lavoraccio, che va fatto con grande umiltà. Vuol dire non essere narcisi, rinunciare a illuminare le masse con la propria verità e scegliere di mettersi al servizio delle persone che vogliono dar peso alla propria opinione.

3) Azioni volte ad ottenere risultati concreti in tempi definiti. MoveOn offre la possibilità di esprimere un disagio "facendo qualcosa". L'indicazione del che cosa fare è precisa: "versa dei soldi (anche venti dollari vanno bene, e ti diciamo come versarli). Organizza un party a casa tua (e ti diciamo come fare). Manda una e-mail (e ti diciamo dove e a che ora) e così via. I risultati ottenuti vengono resi noti tempestivamente: a che cosa sono serviti i miei soldi? In quanti abbiamo mandato l'e-mail? Che cosa abbiamo ottenuto? E ora, che cos'altro possiamo fare?
La tempestività non è irrilevante: rende MoveOn credibile, gratifica chi si è dato da fare, lo motiva a continuare.

4) Conoscenza dei linguaggi e delle potenzialità connesse con Internet. MoveOn ha un indirizzo facile da ricordare, un sito semplice con testi brevi e ben leggibili, diverse possibilità di accesso interattivo. I testi non sono urlati. Tutto appare ordinato e concreto: bastano quindici secondi per capire come funziona, non ci sono barriere all'ingresso. Chi ci arriva si sente il benvenuto, senza per questo sentirsi arruolato, etichettato o tirato per la giacchetta. Non c'è bla-bla. Non c'è politichese. Le azioni proposte tengono conto della velocità di internet. I tempi sono stretti. Le scadenze sono specificate. Gli obiettivi sono dettagliati. E tutto è aggiornato e teso a coinvolgere, in modo gentile e amichevole, i visitatori.

5) un orientamento più al servizio che alla leadership. MoveOn non propone analisi. Non è un luogo dove "si parla di politica", ma dove ci si organizza per esercitare pressione, e si trovano dati e suggerimenti d'azione. Si dà per scontato che chi arriva lì abbia già maturato le proprie opinioni: non c'è bisogno di ribadirle.

5) la consapevolezza che con la dimensione economica bisogna fare i conti. MoveOn è una struttura a bassissimo costo, è piccola e flessibile. Questo le permette da una parte di recepire velocemente gli umori e le indicazioni che le arrivano dalla persone, dall'altra fa sì che possa mantenersi indipendente: non ha bisogno di promuovere consenso attorno a se stessa per ottenere risorse ingenti e necessarie alla propria sopravvivenza. Il fatto che MoveOn sia una piccolissima struttura ha un vantaggio ulteriore: la mette in grado di recepire opinioni ma non di provare a orientarle o a guidarle. Non la mette in concorrenza con i partiti politici, e nemmeno con i movimenti: MoveOn fa un altro mestiere. Non è uno strumento di elaborazione, ma uno strumento di espressione.
MoveOn raccoglie risorse grazie a internet per dare visibilità fuori da internet (come nel caso dello spot al Superbowl) ai temi segnalati dai propri aderenti. Anche questo è un segno di realismo: MoveOn è cresciuta in internet, ne ha sperimentato e dimostrato l'efficacia come strumento di comunicazione, ma sa bene che il mondo non finisce lì.

La domanda senza risposta è: si può fare anche in Italia? Di sicuro qualcuno ci sta pensando. Quel che è certo, è che il modello MoveOn può - forse - funzionare nel nostro paese se riusciamo a fare nostre la semplicità, il pragmatismo, la concretezza, lo spirito di servizio, la paradossale assenza di narcisismo e protagonismo che ne hanno favorito il successo".


www.moveon.org/about.html





INES TABUSSO