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CORRIERE DELLA SERA
7 ottobre 2005

LA LETTERA
Guzzanti: le voci tra i Ds e le parole di Violante

Caro Direttore, sorprende che il «Corriere» dia ancora spazio alla polemica sull'intervento alla Camera di Luciano Violante inserito nel film «Viva Zapatero!», senza che un giornalista si prenda la briga di prendere il testo integrale del discorso di Violante e verificare se sia stato manipolato o meno. Il discorso integrale dell'Onorevole Violante è disponibile alla Camera, io ce l'ho sotto gli occhi e ribadisco che le frasi montate sono state pronunciate nella esatta sequenza in cui le ho mostrate e che non è stato fatto nessun taglio interno. Nel contesto di una discussione con l'onorevole Anedda , Violante parla di un accordo con Berlusconi. Si tratta di una rivelazione scioccante che non è mai stata approfondita né sui giornali né tanto meno in televisione. Mi sembra evidente che dal punto di vista giornalistico sarebbe ben più interessante indagare su cosa ci fosse dietro quelle dichiarazioni piuttosto che sull'intenzione o meno dell'onorevole Violante di querelare me e la produzione.
La lettera di Pasquale Cascella, portavoce del presidente del capogruppo dei DS, si conclude con un’obiezione sulla correttezza mia e della produzione e si domanda come e perché sia circolata la voce di una querela che non esiste.
Ebbene non l'abbiamo certo messa in giro noi questa voce, mi risulta che dovreste cercare tra i DS stessi. Però insisto, non è questa la domanda che i cittadini si fanno ascoltando le dichiarazioni di Violante, se ci sia in corso una querela o no.
Sabina Guzzanti



LA RECENSIONE
DOCUMENTARIO VIVA ZAPATERO!
Censura e libertà: Guzzanti alla Moore
Certo, viva. Lo ha gridato il pubblico di Venezia con 15 minuti di plausi. La Guzzanti, una delle «epurate» dal video, proclamandosi la buffona, costruisce sulla linea di Moore un bellissimo documentario sulla censura e la libertà di informazione satirica in Italia. Interroga non solo sé e i suoi «bravi» (Grillo, Rossi, Luttazzi, Fo) ma anche stupefatti comici stranieri. Tra gli intervistati ci sono gaffes storiche di pre-potenti Rai, un Marcorè-Gasparri sublime, Sabina che fa Berlusca, mentre dicono cose belle e intelligenti Biagi, de Bortoli, Santoro, Travaglio. Intervento magistrale di Furio Colombo: non possiamo più dire di non sapere. A cavalcioni tra farsa e tragedia il film è irresistibile sia quando fa ridere, spesso, sia quando fa venire rabbia, spessissimo, e rilancia il potere documentario di controinformazione. Da vedere. VOTO: 8,5

INES TABUSSO