00 16/09/2005 19:02

LA PADANIA
16 settembre 2005
VARESE
Elezioni alle porte La magistratura colpisce la Lega

SIMONE GIRARDIN
Ci risiamo. Le elezioni politiche si avvicinano e nel mirino della magistratura
finisce la Lega Nord.
Un film già visto. Come quello andato in onda ieri, nel primo pomeriggio,
quando al sindaco di Varese, Aldo Fumagalli, è stato notificato un avviso
di garanzia. Un atto dovuto, fanno sapere dal tribunale cittadino.
Secondo indiscrezioni, il provvedimento nei confronti dell?esponente del
Carroccio, richiesto dal pm Agostino Abate, riguarderebbe presunte pressioni
del primo cittadino nei confronti dei vertici di una cooperativa per l?assunzione
di alcuni cittadini extracomunitari. Motivazioni che, vista la natura e l?identità
stessa del Carroccio, mostrano un chiaro disegno non solo di ridicolizzare
il partito di Bossi ma anche di colpirlo politicamente. Ben sapendo che affondare
il colpo nella roccaforte di Varese può provocare forti scossoni.
Ombre che lo stesso Fumagalli fatica a non vedere. «Sono assolutamente sereno.
Non ho scheletri nell?armadio», precisa il sindaco della città giardino.
«Ora - taglia corto Fumagalli - aspetto ulteriori comunicazioni dalla Procura».
Fumagalli, dirigente scolastico, varesino doc del 1950, sposato con due figli,
è stato eletto sindaco nel 1997. In questi anni si è sempre contraddistinto
per una amministrazione responsabile e trasparente della città. Una virtù
e una laboriosità riconosciute da tutti tanto da essere stato premiato a
pieni voti per la seconda volta alla guida di Varese.
Da qui la preoccupazione che dietro l?avviso di garanzia del pm Abate (con
cui lo stesso leader leghista Bossi ha avuto frequenti attriti in un recente
passato) ci sia la mano di certa magistratura pronta a ?sguinzagliare? i
propri guardiani per colpire un partito scomodo come il Carroccio, meglio
ancora se sotto elezioni. Ma c?è poco da stupirsi. Non fosse altro che la
Lega è sempre stata negli anni un obiettivo sensibile della scure giustizialista
(con tanto di irruzione, decretata dal procuratore veneto Guido Papalia,
nella sede politica di via Bellerio). Ancora di più oggi che esprime, tra
le sue fila, il ministro competente in materia, il Guardasigilli Roberto
Castelli, anche lui al centro di violente critiche da parte dei sindacati
della magistratura in merito alla riforma dell?ordinamento giudiziario. In
fondo, questa è da sempre la tecnica della sinistra. Dove non si arriva con
i voti del popolo bisogna farlo attraverso l?arroganza degli ?amici? togati.
Resta da chiarire, adesso, la questione dell?avviso di garanzia recapito
ieri a Fumagalli. In Procura parlano di «atto dovuto». Il sindaco si dice
«sereno e tranquillo». Ma sono già in molti in casa Lega a vedere nell?affondo
di Abate il primo di una lunga serie di colpi che sperano di affondare Bossi
e il suo partito. Nella consapevolezza che, anche in caso di errore, potranno
sempre nascondersi dietro la loro impunità.
[Data pubblicazione: 16/09/2005]


INES TABUSSO