00 16/09/2005 14:11

VISTO QUESTO?
www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=71485&idd=248

MI RACCOMANDO, NON BADATECI, SIATE ORGOGLIOSAMENTE PROVINCIALI E LEGGETEVI
ANCHE LA STAMPA ESTERA:



Lettera Finanziaria | Repubblica.it | Agi | Teleborsa
IHT, "ABN AMRO VINCE IL DUELLO PER ANTONVENETA"
(AGI) - Roma, 16 set. - "Una delle lotte piu' aspre della storia finanziaria
italiana e' finita a favore della banca olandese ABN Amro". Il cda della
Banca Popolare Italiana (BPI) ha detto - riferisce l' International Herald
Tribune - che vendera' il suo 29,4% di azioni di Antonveneta. ABN Amro ha
intenzione, secondo un portavoce, di acquistare il pacchetto. Con la quota
BPI, ABN avra' il 60% della nona banca italiana. Per il resto delle azioni
dovra' fare un' offerta. A differenza della spagnola BBVA, che ha perso la
battaglia contro Unipol per la BNL, l'ad di ABN, Groenink, "esce a sorpresa
vincitore dalla lotta". In luglio la banca aveva annunciato di ritirarsi
dall'Italia dopo che, in seguito alla controfferta di BPI, solo il 2% degli
azionisti era stato disposto a vendere agli olandesi. Quanto all' ad di BPI,
Fiorani, "non solo - sottolinea il quotidiano internazionale - ha fallito
la scalata, ma e' stato molto criticato per la sua amicizia con il governatore
della Banca d'Italia, Fazio"; il fatto che questi lo abbia "favorito scorrettamente"
contro gli olandesi ha fatto scandalo in Europa. Non e' solo l'Italia ad
indagare su BPI, ma anche l'UE. In luglio, la Consob ha sospeso Fiorani e
il suo cda per sospetti accordi con gli investitori.
16/09/2005 - 09:45



16 settembre 2005
www.osservatoriosullalegalita.org/
Financial Times su caso Bankitalia : mistico e farsesco
di Giulia Alliani

Dopo l'ultimo articolo dell'Economist (1), il ministro Siniscalco dovra'
aggiungere oggi un discreto numero di articoli del Financial Times per mantenere
aggiornato l'elenco dei 167 citati nella sua relazione di qualche giorno
fa a proposito dell'affare Antonveneta.

Mentre Tony Barber racconta che la "battaglia per la conquista di una banca
scade in una querelle sui pregiudizi religiosi che sa poco di divino" (vedi
le dichiarazioni sui "pregiudizi anti-cattolici" di alcuni uomini politici
italiani, le frasi sulla "grande massoneria ebraica e americana che e' ormai
alle porte" del responsabile per il credito di Forza Italia on. Guido Crosetto,
e le successive reazioni indignate del rappresentante delle comunita' ebraiche,
Amos Luzzatto), un secondo articolo del Financial Times intitolato "Divina
Commedia", illustra ai propri lettori altri peculiari aspetti della nostra
finanza.

"Il settore bancario italiano ha qualcosa di mistico e allo stesso tempo
di farsesco. - scrive la prestigiosa testata - I governatori della Banca
centrale governano a vita e, allo stesso tempo, le richieste di intervento
divino possono ottenere risposta. Mercoledi' il consiglio della Banca Antonveneta
'ha espresso la sincera speranza in un rapido chiarimento della struttura
proprietaria'. Ventiquattro ore dopo, ABN Amro si e' accordata per comprare
il 29,5 per cento di Antonveneta dalla sua sfortunata avversaria nella scalata,
la Banca Popolare Italiana".

L'accordo sembra segnare la fermata finale di una "corsa sulle montagne russe"
dichiara un terzo titolo. Lasciati da parte gli spunti ultraterreni, un quarto
articolo si sofferma invece sull'inaspettato aiuto giunto al governatore
Fazio da un essere umano, il presidente della Banca Centrale Europea, Jean
Claude Trichet, il quale ha dichiarato che l'uso di una legge dello stato
per allontanare il governatore di una banca centrale potrebbe stabilire "un
catastrofico precedente per l'indipendenza di tutte le banche centrali".

Secondo il FT "pare che Trichet non si sia reso conto che il perpetuarsi
della situazone in cui si trova l'Italia rischia di minare l'indipendenza
stessa di una banca centrale. Andrebbe dunque stabilito un meccanismo per
allontanare il capo di una banca centrale che si comporta in modo improprio.
Un simile provvedimento sarebbe utile per proteggere l'indipendenza della
banca nel futuro, e non andrebbe valutato come un'interferenza da parte del
potere politico".

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NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org





(1)
www.osservatoriosullalegalita.org/
Economist su Bankitalia e legge elettorale italiana : un pasticcio
di Giulia Alliani

Per il titolo dell'Economist nel numero oggi in edicola si tratta di un tentativo
di pasticciare con le regole elettorali.

Era da un pezzo, spiega il settimanale, che i politici dell'opposizione si
chiedevano quale strategia avrebbe adottato Silvio Berlusconi per vincere
le prossime elezioni nel 2006: "l'economia e' in stagnazione, la coalizione
di destra e' allo sbando, i sondaggi arrancano. Ora pero' si teme che la
risposta sia quella giunta la sera del 13 settembre, quando improvvisamente
alcuni parlamentari della maggioranza hanno posto all'ordine del giorno un
emendamento di legge che modificherebbe le regole elettorali".

Ma l'Economist oggi non scrive solo a proposito delle nostre regole elettorali.
Un secondo articolo e' dedicato al "coraggio degli Olandesi" che, finalmente,
"paga". Gli Olandesi sono quelli di Abn Amro che si apprestano a conquistare
la banca Antonveneta. Infatti "nonostante le manovre del governatore della
banca centrale per conservare l'oggetto della scalata in mani italiane, l'Italia
e' ormai prossima a vedere la prima acquisizione bancaria da parte di stranieri".

"Questo e' un bene per l'Italia, la cui reputazione come Paese in cui fare
investimenti e' piuttosto malconcia, ed e' un bene per la moneta unica europea,
il cui successo si fonda sull'incremento della circolazione di capitali",
aggiunge il settimanale.

"Fazio non ha soltanto perso la battaglia per Antonveneta. Con le sue manovre
ha danneggiato anche la Banca d'Italia che aveva finora goduto di una buona
reputazione. Ha scarsa credibilità come arbitro imparziale del sistema bancario.
E ha frustrato gli investitori esteri in un momento in cui l'economia italiana
avrebbe potuto trarre vantaggio dall'interesse degli stranieri, soprattutto
ora che stava cercando di rimettersi in ordine dopo lo spettacolare collasso
della Parmalat".

"Che Fazio dia o non dia le dimissioni che gli vengono quotidianamente richieste
- conclude il giornale britannico - le banche estere hanno di che rallegrarsi:
con le ali del governatore tarpate e il successo di Abn Amro in vista, dovrebbero
sentirsi incoraggiate a ridare un'occhiata al frammentato settore bancario
italiano".

L'articolo nell'originale inglese
www.osservatoriosullalegalita.org/05/esteri/03economist_fazio.htm...

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.





Bankitalia:Fazio ha rispettato regole, non spirito opa -McCreevy
venerdì settembre 16, 2005 1.14
Versione per stampa

ROMA (Reuters) - Il commissario europeo per il Mercato interno, Charlie McCreevy,
ha detto che la Banca d'Italia nella vicenda delle opa bancarie sembra aver
rispettato le regole, ma forse non lo spirito che anima la normativa sulla
contendibilità degli istituti di credito.

Il commissario irlandese, a Roma in vista della stesura a novembre di un
rapporto sul settore bancario europeo, ha più volte chiesto in passato al
governatore Antonio Fazio chiarimenti sulla sua posizione in merito ai takeover
stranieri su Bnl e Abn Amro.

"Le prime indicazioni potrebbero portarci a concludere che le cose sono state
gestite legalmente", ha detto McCreevy in una conferenza stampa.

Ma per il commissario, se Fazio ha rispettato le regole altrettanto forse
non può dirsi sullo "spirito" che anima il mercato unico.

"Si possono rispettare le regole del gioco, ma giocare in un modo che non
si confà allo spirito del gioco. Si possono rispettare le leggi, ma non il
loro spirito. Forse ci sono stati dei gap in alcune aree sulle quali la commissione
non ha poteri specifici", ha detto il commissario.

Per McCreevy la questione se Fazio debba restare alla guida di via Nazionale
è responsabilità italiana.

Alla domanda cosa farebbe al posto del governatore, ha risposto: "Il problema
è interamente di competenza dello Stato membro. Sono cosciente che si tratti
di una questione politica, e che dunque sarebbe più che inopportuno per me
fare commenti. Non ho espresso opinioni su questo né in privato né in pubblico".

McCreevy ha detto che le conclusioni finali del suo lavoro sui takeover italiani
saranno inseriri nel rapporto sul settore bancario che sarà presentato ai
ministri delle finanze Ue in novembre.

McCreevy ha detto che il problema non è solo italiano.

"Dobbiamo capire perché non ci sono state maggiori operazioni di consolidamento
in Europa", ha detto.

Durante la sua visita in Italia, McCreevy ha incontrato il ministro per le
Politiche comunitarie Giorgio La Malfa e il ministro dell'Economia Domenico
Siniscalco, che hanno chiesto entrambi a Fazio di dimettersi.

Altri ministri del governo Berlusconi hanno espresso pareri diversi.


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INES TABUSSO