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LA STAMPA
29 agosto 2005
PAPA RATZINGER DEFINIRA? ENTRO NOVEMBRE GLI UOMINI DELLA SUA «SQUADRA»
Spoils system in Vaticano
di Marco Tosatti

CITTÀ DEL VATICANO. Lo«tsunami» in Vaticano, secondo un?espressione che la
vox populi attribuisce a monsignor Josef Clemens, fino a due anni fa segretario
del cardinale Ratzinger, arriverà a novembre. Dopo la conclusione del Sinodo
sull?Eucarestia, a cui parteciperanno centinaia di vescovi di tutto il mondo;
e quando il Papa vorrà forse mostrare finalmente il volto della sua squadra.
Perché, finora, il successore di Giovanni Paolo II ha continuato a governare
con gli uomini del pontefice polacco; salvo il Prefetto della Fede, lo statunitense
William J. Levada.

Ed è interessante notare - per far capire che genere di stile sarà quello
del pontificato Ratzinger - che uno dei primi atti approvati dal Papa è l?ordine
di lasciare il ministero e ritirarsi a vita privata per il fondatore di un
ordine religioso; ufficialmente l?accusa è di abuso nella confessione e direzione
spirituale, ma in Vaticano si parla anche di abusi di altro tipo. Un segnale
preciso; e papa Ratzinger in questi primi mesi ha già cominciato a delineare
un itinerario di pontificato; ma non ha ancora scoperto le sue carte sugli
uomini che dovranno aiutarlo nel compito.

In questo campo il gioco delle previsioni è estremamente rischioso, e in
particolare in un regno silenzioso come il suo titolare, che non lascia trasparire
nulla, neanche con i suoi uomini più fidati. Chi pensa che in autunno Benedetto
XVI trasformerà radicalmente la Curia, si basa sul fatto che in base alla
legge voluta da Paolo VI e confermata da Giovanni Paolo II a 75 anni i titolari
degli uffici se ne devono andare. Sono in questa situazione il Segretario
di Stato, il Presidente del Governatorato (il «sindaco» della Città del Vaticano),
il Prefetto della Congregazione del Clero, e i presidenti dei Pontifici Consigli
per i migranti e per i testi legislativi.

La scelta più delicata riguarda il principale collaboratore del pontefice.
A novembre il cardinale Angelo Sodano compirà 78 anni; ma non è affatto sicuro
che Benedetto XVI voglia privarsi della sua esperienza. Da qualche tempo
però circolano i nomi di possibili successori. Si parla per esempio del cardinale
Attilio Nicora, curiale, ma non di «carriera» diplomatica; dell?attuale Sostituto
alla Segreteria di Stato, l?arcivescovo Leonardo Sandri; del cardinale Crescenzio
Sepe, Prefetto di Propaganda Fide; e infine di due diplomatici di vaglia,
il nunzio a Parigi, monsignor Fortunato Baldelli, e il «ministro degli Esteri»
del Papa, l?arcivescovo Giovanni Lajolo.

Quest?ultimo potrebbe però essere chiamato a sostituire al Governatorato
il cardinale Edmund Szoka, americano di origine polacca; mentre l?arcivescovo
Sandri potrebbe andare al posto del cardinale Castrillon Hoyos, alla guida
della Congregazione per il Clero; o a quella dell?Educazione cattolica, se
l?attuale titolare, il polacco Zenon Grocholewski, dovesse essere nominato
arcivescovo di Varsavia, dal momento che Jozef Glemp compirà 76 anni a dicembre.
Altri spostamenti: è possibile che lasci l?incarico il «maestro delle cerimonie»
del Papa, l?arcivescovo Piero Marini, per cui si parla di una diocesi importante
del centro Italia. Il successore potrebbe essere scelto all?interno dell?ufficio
(Francesco Camaldo, Enrico Viganò o Giulio Viviani). Sembra probabile che
resti al suo posto il responsabile della «Casa Pontificia», monsignor James
Harvey; anche se - a quanto si sussurra - l?ex segretario di Joseph Ratzinger,
monsignor Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i laici,
non sarebbe contrario ad assumere quell?incarico, in modo da tornare vicino
all?uomo che ha servito per tanti anni. In Italia è ancora in un impasse
la nomina del vescovo di Assisi, mentre si aprirà presto il problema di due
grandi diocesi italiane, cardinalizie: Palermo (De Giorgi) e Napoli (Giordano),
oltre a quello della futura sostituzione del Prefetto della Congregazione
per le Chiese Orientali, il cardinale Ignace Moussa Daoud. In tutti gli scenari
fa capolino per un ruolo importante anche il cardinale di Genova, Tarcisio
Bertone, per anni collaboratore del Papa. Ma se non verrà coinvolto - in
positivo - nel possibile «tsunami» autunnale, giocherà un ruolo importante
a livello italiano, quando l?anno prossimo verrà a scadenza il vertice della
Cei.


INES TABUSSO