Una bimba svogliata
Un giorno, un bimba un po’ svogliata
disse alla mamma: “sono malata”
“ho a cento la febbre, il raffreddore
e nel pancino un gran dolore”.
“Povera cara, non andrai a scuola”
disse la mamma e prese la stola.
In farmacia andò di corsa
e tornò a casa con una borsa.
C’era là dentro una grande siringa
e un ago lungo quanto un stringa
a quella vista, la bricconcella
prese di corsa la sua cartella.
Giacomino sfaticato
Giacomino sfaticato
che faceva sempre festa
andò un giorno a Quisidorme
dove tutti fan la siesta.
“Che stupendo posticino!”
gridò, allegro, Giacomino
ma ci fu uno sfaticato
che si alzò tutto adirato
“Fai silenzio, disse il vecchio
qui si dorme e non si parla
non si ride, non si scherza
e nemmen si gioca a palla”.
Resisté per qualche giorno
tra quei vecchi perdigiorno
poi di corsa tornò a scuola
a dar voce alla parola.
Sandrino piscia-a-letto
Sandrino piscia-a-letto
un bambinone grosso
anziché nel vasetto
se la faceva addosso.
Un giorno, il materasso
prese a rabbrividire
per tutto quel bagnato
si mise a starnutire.
etciù. etciù, etciù
faceva il poverino
e tanto starnutì
che risvegliò Sandrino.
etciù, etciù, etciù
così fino al mattino
stanco e morto di sonno
andò a scuola Sandrino.
La sera era sfinito
quando si mise a letto
ma prima di dormire
la fece nel vasetto.
Il mago Truffolino
Truffolino, un mago strano
gira sempre col pastrano
ha un cappello tira-e-molla
messo in testa con la colla.
Ha un vestito a stelle strisce
nelle tasche due o tre bisce
e attaccato sulla maglia
un ramarro che tartaglia.
Truffolino è magro, magro
si mantiene con lo spago
al guinzaglio c’ha un coniglio
e nel mignolo un artiglio.
Ha la barba lunga e incolta
un bel ciuffo a Jonn Travolta
se lo guardi da vicino
assomiglia ad un tacchino.
Dice a tutti che è un gran mago
che proviene da Santiago
che ha poteri straordinari
sia con cose che animali.
Stamattina, una vecchietta
che voleva una ricetta
si è rivolta a Truffolino
consegnandoli un soldino.
“Mi vorrei graziosa e bella
giovinetta, aitante e snella…”
ma intascato quel soldino…
è sparito Truffolino.
La vecchia e il topolino
“Guarda un po’ questo sfacciato
questo topo screanzato
che s’ infila nottetempo
ne mio bell’appartamento”.
“Ma vedrai, brutto topaccio
ti farò morir di fame!
“non un bruscolo o un avanzo…
terrò chiuso tutto quanto!”
“Guarda un po’ questa taccagna
quest’orribile vecchiaccia
che non lascia a un topino
neanche un piccolo avanzino”
“Ma se crede, che mi arrenda
sarà lunga la faccenda!
Io qui resto, avrò pazienza…
mi nasconderò in dispensa!”.
Kiku il Cormorano
Sono Kiku, il cormorano
e provengo da lontano.
Attraverso tutto il mare
senza troppo faticare.
Quando sono un po’ stanchino
uso fare il clandestino
e non visto, nottetempo
salgo sopra un bastimento
ma ‘sta volta un marinaio
mi ha beccato su una sdraio
e per divenire a patti
mi hanno messo a lavar piatti.
Più di mille ne ho lavati
risciacquati ed asciugati
ed infin, per punizione
in caldaia, a dar carbone.
L’orso e la pulce
Dice l’orso ad una pulce
un vagone di parole
perché dato gli ha un bel morso
dove non risplende il sole.
“Se t’acchiappo con un unghia
lo vedrai che ti faro!”
Ma la pulce, svelta, svelta
cambiò posto e se andò.
“Lo sapevo, è una vigliacca
si nasconde in mezzo al pelo
ma se esce allo scoperto
me la infilzo a bruciapelo”.
Questo è quanto, zitto, zitto
tra sé e sé, pensò quell’orso
ma la pulce, in punta al naso
gli affibbiò un altro bel morso.
Dette l’orso, un unghiataccia
e dal naso gli uscì il sangue
ma la pulce era volata
e ora l’orso è lì che piange.
L’oca e il galletto
“Quant’è buffo, poveretto
pensa l’oca di un galletto
con quel canto suo smodato
e per giunta spennacchiato
vuole fare il dongiovanni…
ma a me, cocco, non m’inganni!
Guarda un po’, che vanitosa!
pensa il gallo di quell’oca
se ne sta tutta impettita
con quell’aria da svampita
e mi guarda, quella strega…
a me, quella, non mi frega!
La gallina Coccodè
La gallina Coccodè
andò a fare una tourneé
girò quasi tutto il mondo
dal pollaio fino in fondo
dove l’aia si disperde
tra le nuvole di verde.
Stette fuori una giornata
una sera e una nottata
ma nel primo matineé
tornò a fare coccodè.
La cornacchia cra-cra-cra
La cornacchia cra-cra-cra
si è posata sul sofà
sul sofà ci sta un bambino
che si schiaccia un pisolino
cra-cra-cra, fa la cornacchia
“guarda un po’ che bella pacchia
quasi, quasi mi distendo
e col bimbo mi addormento.”
Si era mezza addormentata
messa lì, spaparanzata
quando un gatto, quatto, quatto
gli fu addosso con un salto.
Non vi dico che macello
tra quel gatto e quell’uccello
ed il bimbo a quell’impatto
si svegliò di soprassalto.
La colomba
Il giorno di Pasqua
da sopra una fronda
prese il volo
una colomba.
Aveva uno sguardo
dolce e giulivo
stretto nel becco
un rametto di ulivo.
“Dove stai andando?”
le chiese un bambino
“ dal ricco e potente
e dal poverino:”
“ consegno a tutti
la buona novella
per una Terra
più giusta e più bella”
La guardò, il bimbo
con fare stupito
e l’accarezzò
con la punta di un dito
e ancora le chiese:
“andrai lontano?”
e l’orizzonte
indicò con la mano.
“Girerò il mondo
per lungo e per largo
sarà questo ramo
il mio baluardo”
“e tornerò al mio nido
tenace
quando nel Mondo
avrà vinto la Pace.”
Una famiglia Sudamericana
È arrivata stamattina
proveniente dal Perù
una splendida gallina
con le piume rosa e blu.
Dal Brasile, proveniente
è arrivato invece un gallo
un tipetto assai attraente
bianco, azzurro, nero e giallo.
Dietro a lui, dall’Argentina
anche un pollo di gran rango
con la cresta verdolina
che ballava allegro un tango.
C’eran pure sei pulcini
Messicani per davvero
verdi e rossi, a puntolini
con in testa un gran sombrero.
E dal Cile, è giunto infine
di colori tutto pieno
un bell’uovo a striscioline
che sembrava arcobaleno.
m
fine 2^ parte
[Modificato da merlino47 26/10/2006 9.50]