Che meraviglia.. ho scoperto solo ora questa sezione
Tutto ciò che ha scritto Elkina è vero
La composizione rimane una delle più emblematiche.. e mi sembra si svolga davvero nel giardino delle Esperidi, giardino degli dei ove crescevano pomi d'oro, nel Rinascimento indentificati con i limoni e le arance. Davvero ricorda Avalon
Aggiungo un possibile particolare
Le tre Grazie, accarezzate dai veli mentre danzano, risultano uguali l'una all'altra, come se la stessa donna fosse rappresentata in momenti diversi..
Mercurio, oltre ai calzari alati e alla verga, è riconoscibile anche grazie al petaso, il cappello a punta dei viaggiatori, dio guardiano di un giardino ideale ed eterno dove tutto è armonia di forme e sentimenti.
Si sono sovrapposte più interpretazioni nel corso del tempo..
Come elevazione dell'uomo grazie al vento (Zefiro), fino all'astuzia di Mercurio, grazie alle Grazie (
), idea che trova corrispondenza nella lettera che Ficino scrive a Lorenzo, invitandolo a leggere la Venere come emblema di
Humanitas.
La teoria dello stesso Ficino vede nel quadro la rappresentazione del viaggio dell'anima, che vuole elevarsi grazie ai vari tipi di amore..
Invece, una studiosa di filologia medievale e umanistica, Claudia Villa, ha messo in relazione il quadro con il trattato
De Nuptiis Mercurii et Philologiae, testo molto letto nel Medioevo e recuperato dai letterati fiorentini.
La scena si svolgerebbe nel recinto della Retorica, dove dagli alberi pendono le mele simbolo di fertilità.
Ma in questo caso, la lettura parte da sinistra: Mercurio, allegoria dell'eloquenza si volge al Sole che allude alla poesia, chiedendo consiglio per sposare Filologia, cioè Venere, illuminata dalla luce.
Le tre Grazie sono ninfe dell'amore che accompagnano Venere, sul cui capo vola Amore.
La primavera corrisponde alla Retorica, e prossima ad essa è Flora, avvinta dal dio naturale (il Genio umano), presiedendo così alla generazione di tutte le cose.
Quest'ultima lettura, ad esser sincera, non mi piace.. capovolge la reminescenza di un significato antico a favore della creatività umana che un giorno, a furia di esser spinta a "creare" in modo innaturale, finirà per nuocere a se stessa e a ciò che la circonda..
Insomma, la creatività va bene fino a un certo punto.. quando diventa un'arma pericolosa non è più creatività.
Ps: sembra che il dipinto sia stato iniziato per la nascita del figlio di Lorenzo, Giulio. E poi ripreso per un matrimonio (1478-82)
[Modificato da Danae_88 16/02/2010 01:05]
"L'aria mossa dal battito d'ali di una farfalla può provocare una tempesta all'estremità opposta del mondo..."