Le forze in campo
All’inizio della guerra ogni nazione sembrava certa di poter vincere senza problemi ed in breve tempo, poiché tutti gli stati maggiori erano ancora fortemente influenzati non solo dalle lezioni delle guerre d’unificazione tedesca, ma addirittura dalle guerre napoleoniche. I generali studiavano le tattiche della cavalleria annibalica e le evoluzioni delle fanterie di Napoleone sperando di poterle replicare sul campo per ottenere facili vittorie.
In realtà l’industrializzazione aveva modificato profondamente il modo di far la guerra, con l’introduzione di macchine in grado di sterminare gli eserciti con una capacità mai vista prima: era il penultimo passo della rivoluzione militare iniziata dal rinascimento in Europa che tentava di racchiudere in un’arma da fuoco il potenziale distruttivo della fora umana. L’ultimo passo sarebbe stata l’atomica.
Le mitragliatrici potevano rendere alcune posizioni praticamente imprendibili ed un uomo che ne aveva una poteva uccidere anche 20 uomini prima di poter essere sopraffatto in uno scontro aperto.
Le artiglierie erano ancor più devastanti e potevano non solo spazzare il campo di battaglia ma addirittura colpire le posizioni nemiche riparate poiché disponevano di una grande gittata.
La guerra doveva dunque dare maggiori possibilità alla tattica difensiva che era molto facilitata da queste nuove armi, mentre l’offensiva doveva adattarsi alle nuove condizioni e sviluppare nuove tattiche, che però non venero sviluppate, e parzialmente, che dai tedeschi verso la fine della guerra.
Questo il quadro generale, vediamo ora le specifiche condizioni dei vari stati in guerra e non:
Germania: la Germania era senza alcun dubbio il paese più forte d’Europa produttivamente e militarmente.
La sua rete ferroviaria era sviluppatissima e costruita avendo sempre presentente le necessità militari, dunque permetteva spostamenti veloci per linee interne, cosa che si rivelò importantissima, come lo era stata nelle guerre precedenti.
La forza industriale del paese poteva reggere un confronto prolungato senza dare segni di cedimento, anche se solo se adeguatamente rifornita, e la popolazione era ben preparata e con un livello culturale elevatissimo. Questo aveva naturalmente effetto sulle truppe, che erano dunque più istruite e preparate di quelle degli altri paesi, come pure l’ottimo corpo ufficiali, spina dorsale dell’esercito.
I generali non avevano compreso le nuove implicazioni della guerra moderna,e Moltke era un incapace, però lo stato maggiore tedesco era di livello superiore a quelli di ogni altra nazione, con più inventiva e capacità di adattamento.
Inoltre la Germania poteva contare su una popolazione di 66 milioni di uomini, inferiore solo a quella russa, ma con maggiori capacità di mobilitazione, tant’è che i tedeschi mobilitati furono più dei russi.
Tutte queste caratteristiche facevano della Germania una nazione pronta alla guerra, anche contro più nazioni contemporaneamente.
Austria-Ungheria: la situazione dell’Austria era peggiore; l’economia imperiale, sebbene fosse cresciuta negli ultimi anni, era molto più debole di quella tedesca, e non poteva reggere uno scontro molto prolungato senza l’aiuto tedesco.
Le tensioni sociali fra le varie etnie rendevano difficile la guerra contro nazioni slave come la Russia o la Serbia, e c’erano continue spinte verso l’indipendenza da parte degli Slavi.
Gli ufficiali erano però abbastanza preparati, anche se non al livello tedesco, e se i generali erano spesso inetti, a questo suppliva la fiducia che i soldati avevano in essi:in effetti l’esercito fu l’ultima istituzione austriaca a cadere.
Le linee ferroviarie erano mediocri e la mobilitazione inefficiente, e questo rendeva difficile una strategia che puntasse sulla velocità di azione.
La popolazione austriaca era più numerosa di quella francese, e ammontava a quasi 60 milioni di uomini, e questo era un grande punto di forza.
Insomma, il pessimismo dei comandanti austriaci all’entrata in guerra appariva giustificato ma non troppo.
Francia: la Francia si era ripresa notevolmente dalla crisi del 1870 ed era tornata ad essere una potenza di tutto rispetto: la sua popolazione di 40 milioni di uomini era forse non troppo elevata, ma l’esercito francese era incredibilmente grande in relazione alla popolazione, pur restando più piccolo di quello tedesco. Le ferrovie erano buone e la forza industriale del paese discreta.
Il problema erano i comandanti: avevano una mentalità assolutamente arretrata ed erano di scarsa professionalità sebbene avessero lunga esperienza.
Non seppero adattarsi fino alla fine della guerra alle nuove tattiche, ed anche allora in modo inferiore a quello tedesco.
Essi partivano ancora dal presupposto che il materiale contasse meno dello spirito, e tutti i loro piani si basavano sull’attacco.
Le capacità di mobilitazione erano abbastanza buone e permettevano di mettere in campo un forte esercito in breve tempo.
In pratica i Francesi potevano combattere con ottime possibilità una guerra contro qualunque nazione, tranne la Germania. Purtroppo per loro, era proprio contro questa che avrebbero dovuto combattere.
Russia: la Russia appariva un gigante: la sua popolazione era la maggiore d’Europa ed il suo territorio sconfinato, come le risorse potenziali. Il mito del “rullo compressore russo” che avrebbe schiacciato i germanici, era molto diffuso in Europa. Del resto la Russia aveva accresciuto la sua forza industriale in modo notevole negli anni precedenti la guerra, e la sconfitta per mano del Giappone poteva essere attribuita alla lontananza del teatro d’operazioni.
In effetti la Russia avrebbe potuto vincere senza problemi una guerra contro Austria e Turchia, ma non contro la Germania. Le sue capacità di mobilitazione erano abbastanza efficienti, ma la vastità del paese e la scarsità di linee ferroviarie la rendevano molto lenta.
L’istruzione del popolo era bassissima, e il corpo ufficiali scadente, come pure i generali.
Soprattutto, l’industria russa non poteva reggere senza aiuti alleati un lungo confronto.
Gran Bretagna:
Il ruolo dell’Inghilterra in una eventuale guerra sarebbe stato particolare: l’impero britannico aveva iniziato il secolo come la più grande potenza del globo, con un territorio pari ad un terzo del globo ed una marina numericamente superiore a quelle di tutto il resto del mondo. La popolazione era enorme, anche se solo quella nelle isole britanniche era bene addestrata.
Tuttavia nel primo decennio del secolo era decaduta notevolmente, ed aveva perso il primato economico, anche se finanziariamente era ancora potentissima.
La sua marina era ancora la più forte anche se quella tedesca era in rapida espansione; il fatto che fossa una nazione insulare le permetteva di non temere attacchi diretti e di concentrarsi solo sulla marina, ma ciò aveva anche causato che l’esercito fosse praticamente trascurabile.
Nonostante ciò era una forza professionale e bene addestrata.
In ogni caso, l’influenza che avrebbe avuto in un conflitto immediato era limitata perché per creare un esercito numeroso come quelli continentali sarebbe occorso molto tempo.
La potenza finanziaria inglese permetteva di sostenere economicamente gli alleati in maniera molto efficace, come del resto gli inglesi avevano sempre fatto. Questa sarebbe stata la primaria importanza dell’impero: sostenere le altre nazioni mentre si preparava ad impiegare la sua forza potenziale.
Italia: L’Italia era la più debole delle grandi potenze sotto molti aspetti; la sua economia era terribilmente arretrata e mancava di un efficace struttura ferroviaria.
L’industria era concentrata solo nel nord e non molto sviluppata, mentre il livello culturale della popolazione era terribilmente scarso.
L’esercito era guidato da generali dalle competenze pressoché nulle, forse addirittura inferiori a quelli francesi, che non si sarebbero mai adattati alle tattiche moderne. Gli ufficiali erano poco preparati e la tendenza all’antimilitarismo era forte.
Questi fattori rendevano l’Italia un combattente molto debole se non adeguatamente supportato dagli alleati.
Ciononostante la popolazione era notevole - 37 milioni - e il livello dell’equipaggiamento non particolarmente scadente.
Globalmente il paese, se ben supportato, poteva sviluppare la sua potenza velocemente e creare una forza combattente abbastanza forte.
Dunque l’Italia era potenzialmente abbastanza forte, ma solo se adeguatamente appoggiata dagli alleati.
« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell
"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"