Artista:
MARTA SUI TUBI
sito
www.martasuitubi.it
Titolo:
C'E' GENTE CHE DEVE DORMIRE
Anno:
2005
Genere:
Psic Rock - Lo fi (?)
Etichetta: ECLECTIC CIRCUS-V2
Marta sono in tre:
Giovanni Gulino - Voce, Synt
Carmelo Pipitone - Chitarra acustica e voce
Ivan Paolini - Batteria
+
Arrangiamenti - Tecnico del suono: Marco Tagliola
Tracklist
01. Via Dante
02. Perchè Non Pesi Niente
03. L' Abbandono
04. Una Donna E La Sua Semplicità
05. Cenere
06. 31 Lune
07. Lilly
08. L' Amaro Amore
09. Ti Mento
10. La Tua Argenteria
11. Tomorrow Never Knows
Io chiedo un anima, forse la mia si e' abbracciata ad un'elica (La Tua Argenteria)
da All Music Beat:
"Chi avesse dormito finora e non avesse ancora sentito parlare di Marta sui Tubi, ha un altra possibilita' con il secondo lavoro...."
..... e quindi rimediamo subito.
Ormai in giro si parla di questo (sparuto) gruppo come di un classico. Quasi come se fossero gia' famosi e popolari, al loro quinto o decimo disco. Invece i Marta sui tubi nascono nell'estate 2002 quasi per caso. Giovanni Gulino e Carmelo Pipitone sono due siciliani di Marsala. Quando Carmelo raggiunge Giovanni a Bologna si vedono e la musica salta fuori come i pop corn dalla padella. Prima di raccontarvi i fatti vorrei tentare di spiegare di quale materiale e' fatta la musica "Martiana".
Prima di tutto una musica simbolica, a tratti d'atmosfera a tratti ruvidissima, contorta ma non distorta, impegnativa, teatrale-cinematografica, ma ben distinta da pur meritevolissimi esercizi stilistici (Avion Travel). Musica senza legacci, la fantasia, la creativita', l'ironia sono il punto di partenza e di arrivo. Musica che sfugge alle definizioni, non perche' sia omogeneamente inclassificabile ma perche' gli umori e gli stili (liberi) sono una variabile impazzita durante tutto il volgere dell'album, anche se un filo conduttore, da qualche parte, esiste di sicuro.
Altre considerazioni, necessariamente, nei commenti ai brani.
"Un talento puro e incontaminato" ho letto da qualche parte. Mi sembra azzeccato.
Da un po' di giorni mi girano nella testa, come in un frullatore, alcuni frammenti con la voce di Giovanni
"Guardami, spingimi, come chi mi guarda...." o "Sono un infinitesimo di me, di te, di me...". Certo, solo filastrocche. Nulla che possa davvero paragonarsi con la musica, il ritmo e il lirismo che questo disco contiene, ma sono chiodi che si piantano, a dimostrazione della perizia stilistica posseduta.
Ma ora continuiamo con la cronologia dei fatti, forse anche piu' significativa del racconto di una esperienza d'ascolto.
Giovanni e Carmelo in pochi mesi hanno gia' un buon numero di pezzi nel carniere. La magistrale bravura del chitarrista e la intensa espressivita' del cantante sopperiscono, anzi fanno giustizia di tante sovrastrutture musicali, assolutamente superflue nella fattispecie. Giovanni suona il synth quando proprio ci vuole. Girano per i locali di Bologna e si propongono. Quando i gestori gli chiedono la cassetta, loro rispondono: "Perche' la cassetta?, eccoci qui', ti facciamo sentire...". Puntellano con cover di Nick Drake, al quale devono qualcosa del loro sound acustico, Jeff Buckley e Gomez. Si dimostrano veri animali da palcoscenico e dopo un po' si sentono pronti a qualcos'altro. Entrano in sala d'incisione credendo di realizzare una demo. Ma il materiale e la qualita' sono tali che la piccola etichetta ed il determinante apporto del produttore Fabio Magistrali riescono a ricavarne un disco. Titolo: Muscoli e Dei. A chi gli chiedera' perche' risponderanno "Perche era meglio di brufoli e nei..." Immagino l'imbarazzo degli intervistatori.
Al gruppo nel frattempo s'e' aggiunto l'efficacissimo e dinamicissimo Ivan Paolini, "perche una batteria fa' sempre comodo". Beh, niente male no?
Segue entusiasmo e sorpresa, specie da parte della critica. Che parla di tour de force linguistici e accompagnamenti spericolati. Rolling Stone li elogia ma individua come difetto un pizzico di autocompiacimento, che pero', dicono, fa parte del gioco. Per MTV sono essenziali, creativi, poetici. L'emittente parla addirittura di genialità.
Il bis e' questo "
C'è gente che deve dormire "
Via Dante
Inizia con versi infernali del sommo poeta questo disco poetico. La voce dello stimato ospite Paolo Bentivegnu' e' tesa in un improbabile, lamentoso, nevrotico, etilico rock-blues. L'accento bolognese e l'uso del diaframma riportano la mente agli esperimenti del compianto Demetrio Stratos e dei suoi seguaci (John De Leo/ex Quintorigo - Rosie Wiederkehr/Agricantus). Il suono e' molto "combo", da cantina, ma esplode rovinosamente quando Bentivegnu' canta "E vado fuori tempo". Segue reprise in stile anni 60 cantata da Bobby Solo (avete letto bene)
Perche' non pesi niente
Non fai in tempo a farti un'idea che gia' sei proiettato in un'altro mondo. Un brano trascinante, schematico, "logico" e ritmicamente serrato, spinto come una vela da un venticello di vago sapore progressive, "perche' non pesa niente". Il tutto avvolto da una surreale nebbiolina noise. Vedi
VIDEO.
L'abbandono
Pezzo morbido e di un minimalismo "strisciante". Atmosfere meste e poetiche da grande canzone d'autore. Un violoncello ne accentua l'anima dark.
Una donna e la sua semplicita'
Ballatina simil-blues sulla scia dark della canzone precedente, ma stavolta piu' dinamica. Il testo e' lo sfogo vorticoso di una donna alle prese con un compagno con la testa fra le nuvole.
ecco un bell'esempio dei testi:
" ...e poi ho pregato gli dei che non esistono
di strapparti ai rimedi che fingi di attuare
per incastrare insieme le frasi di una canzone senza note..."
e ancora
" .... ed io ho fatto finta di cercare ancora una volta
una persona viva tra le macerie di un palazzo che non e' mai crollato..."
Cenere
"Odio sorprendermi, e stare ad un passo dal bisogno di volere fare ancora un passo in piu'", canta ispirato e dolcissimo Giovanni e gli arpeggi ipnotici di Carmelo lo seguono come un ombra in questa canzone folk-rock poeticamente visionaria. Testo Shakespeariano.
31 lune
Questa sembra una canzone di De Gregori, delicata ma sottilmente rock. Sara Piolanti duetta con Giovanni in perfetta sintonia.
Lilly
Arrivato a questo punto mi sono reso conto che questo e' un disco di grande musica e non solo di ottime canzoni d'autore.
Pezzo onirico strumentale per sola chitarra e voce all'unisono, a rafforzare il solo dell'acustica. Pochi accordi con dissonanze degne di Nyman. Battisti tento' una cosa simile, ma con meno successo. Si crea un atmosfera sconvolgentemente ovattata, sospesa, ma cruda e desolata. Impossibile da descrivere.
L'amaro amore
Un disco tranquillino si trasforma in un rock durissimo, di stampo sperimentale/psichedelico, con rap incorporato. Voce inumana. Con ironico sarcasmo.
Ti mento
Pure peggio. Suoni svaniti, psichedelici, rumoristica, su accordi flamenco, pezzo che ondeggia fra la pazzia e la passionalita'. Finale da punk impazziti.
La tua argenteria
Stralunata ballata, molto piu' convenzionale pero'. Bello l'afflato finale, Battistiano anche questo.
Prima del pezzo successivo la traccia include un siparietto davvero comico (per la gioia dello staff di T-Musica), un po' in stile storie tese siciliane.....
Tomorrow never know
Versione post-rock del brano dei Beatles. In stile Chemical brothers (?). Faboulosa.
"
Per udire nuovi suoni e scale celestiali che la gente non ricorderà"
(31 Lune)
voto:
Curiosità di contorno nei post seguenti.
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Prossime date del tour:
26/11/2005
FAENZA - MEI - Show case ore 21.00, tenda M
3/12/2005
CONEGLIANO (TV) - Zion Rock Club
4/12/2005
VERONA - Fnac
8/12/2005
CASTIGLION F.NO (AR) - Velvet Underground
9/12/2005
BRA (CN) - Le Macabre
10/12/2005
MEZZAGO - Bloom
16/12/2005
NONANTOLA (MO) - Vox
17/12/2005
SCHIO - Centro stabile di cultura
26/12/2005
CATANIA - La Cartiera
[Modificato da mariusko 26/11/2005 10.52]