colgo
in movimento
lo spiraglio di un’arte
senza nome
mi sono chiesto
quando sarà l’amore
mentre sto qui
a spegnere
la condizione umana
non mi danno tra gli astri
ad ispirar vagiti in versi
ma
innamorato delle mie tasche
ballo sul tempo di un risveglio
medito sulla fede dissoluta
di chi non ha titolo
a limitarmi i passi
e abbandono il giorno
con l’incubo di esistere
stermino l’autunno
vanni 2007 maggio