LORDLUTORTITUS
00martedì 21 dicembre 2010 23:36
Cari amici,oggi scrivo liberamente sul mio sito perché nel nostro paese è ancora troppo diffusa una forma di maschilismo che reputo assurda e infelice,nonché antica.
Infatti,nonostante esistano prove di una pratica delle donne alle attività sportive fin dal 1900 a.C.,è anche vero che queste ebbero un ruolo abbastanza limitato quando nacque lo sport moderno..
Perché l’emarginazione della donna nello sport era la conseguenza di un’organizzazione che destinava la donna ad un ruolo subordinato.In pratica ai lavori domestici e alla procreazione.
Parliamo di quanti anni fa??Di molti,moltissimi…
Oggi i tempi sono diversi..le donne lavorano,le donne entrano nell’esercito,le donne gestiscono aziende,gestiscono squadre…le donne praticano sport..
Eppure ancora in molti vorrebbero vedere la donna in un ruolo subordinato,nella vita e nello sport.
Nel calcio mi ricordo benissimo che quando io iniziai non esistevano vivai femminili,c’erano,nel Lazio,pochissime squadre che avevano solo la prima squadra..perciò,poiché avevo solo 6 anni,iniziai a giocare in una squadra di maschietti,e vi rimasi per 4 anni.
In quei 4 anni ne ho sentite di frasi brutte(le femmine devono cucinare…non devono giocare a calcio)e ne ho visti di comportamenti assurdi.
Poi per un paio di anni ho disputato un campionato con la lazio femminile,contro tutte squadre maschili pari età..e li..soprattutto quando vincevamo ne sentivo..la frase più tenera era “andate a fare la calza”..
Oggi per fortuna il mio sport ha fatto passi in avanti,esistono moltissimi settori giovanili e non ci si meraviglia come una volta a vedere una donna che gioca bene al calcio.
Ma c’è uno sport dove tutto questo non era ancora successo..
Mi scuso per la lunga premessa,andrò al nocciolo della questione..
La legio tredicesima,squadra di football americano a Roma,ha 3 ragazze che si allenano da qualche tempo per poter giocare nel campionato under 15. Hanno 17 anni e non so se il regolamento consente loro di giocare nella under 15.
Fatto sta che,d’accordo con le squadre che incontravano,le 3 ragazze hanno disputato tutti gli incontri,fino alla finale del campionato.
Finale negata alle 3 fanciulle,per via del regolamento.
Non entrerò in polemica con tale regolamento. Non lo conosco e non voglio discutere con nessuno.
Forse si poteva fare un’eccezione,per far vivere un sogno a 3 ragazze e per dimostrare che questo sport,come tutti,può essere praticato anche da donne…e magari dare il via ad una serie di iscrizioni femminili,e creare una lega femminile.
Sarebbe stato bello,no?
Ma è la federazione che decide,e ciò le è stato negato.
Bene.
Io sono certa che nascerà il football americano femminile anche in italia,come in altre Nazioni,ma ci tengo a dire,a tutti coloro che hanno scritto frasi maschiliste,che hanno insultato,che hanno mancato di rispetto..CHE LE DONNE NELLO SPORT VALGONO QUANTO E PIU DEGLI UOMINI.
LE DONNE DEVONO SEMPRE DIMOSTRARE DI ESSERE CAPACI,E PER QUESTO CI METTONO UN CUORE E UNA DETERMINAZIONE CHE POCHI UOMINI HANNO.
PER DIRLA PROPRIO SINCERAMENTE,A VOLTE HANNO PIU “PALLE” LE DONNE CHE NON MOLTI UOMINI!!!!
Non voglio generalizzare,non sarebbe giusto.
Ma ho letto cose ridicole. “Le donne si possono far male contro i ragazzi e poi dopo chi si prende la resposabilità”
Verissimo..però invece si possono mandare in campo 22 ragazzi che fino ad un mese prima non sapevano neanche cosa fosse il football..si possono iscrivere in un campionato di football con contatto e si possono mandare al macello…e li chi si prende la responsabilità?
Li dove sta il buon senso?Ah però sono maschietti..
E’ bello leggere i commenti su un video in cui si vede un bambino cieco che gioca a football insieme a compagni normodotati…con il Coach che gli comunica via radio dove deve andare per prendere l’avversario..e tutti che scrivono..”lo sport non ha limiti” o “tutti possono giocare a football”..per carità,non mi sogno neanche di paragonare un bimbo non vedente ad una ragazza sana che chiede di poter giocare.
Ma chi crede REALMENTE che lo sport non abbia limiti,che può unire tutti al di là dei valori e delle doti fisiche,del colore o del sesso, non scrive che le donne non devono giocare a football,o che non possono farlo insieme ai ragazzi.
Ora vi lascio alle parole di una delle 3 ragazze a cui è stata negata la finale,precisando che se è stato applicato il regolamento allora va bene cosi,ma ho la speranza che questo regolamento venga rivisto e soprattutto applicato per ogni cosa ed in ogni circostanza..
“Mi chiamo Laura Macelloni,ho compiuto 17 anni lo scorso ottobre e pratico il football americano soltanto da 3 mesi.
Mi sono avvicinata a questo sport per puro caso,tramite Cristina Rossini,che gioca nella Legio tredicesima da qualche tempo;prima praticavo la pallanuoto
Entrare nella squadra non è stato poi cosi difficile,ho un fratello di 24 anni che giocava a rugby ed ora a football con la legio. Sapevo com'era il gioco...e sono sempre stata tra i ragazzi..amici di mio fratello...e ci ho anche giocato ,cosi per divertirmi!
Non avevo timore ma anzi mi trovavo bene, il disagio non esisteva..certo c'era la curiosità quella si...
La prima corsa di riscaldamento non la dimenticherò mai.. tutti insieme in gruppo...non c’erano quelli lenti ne quelli veloci,non c’erano donne o uomini..ma solo un gruppo compatto di persone che correvano con lo stesso obiettivo.Tutti uguali.
Poi quando sono arrivata io non mi hanno guardata male..perchè avendo già Cristina in squadra erano abituati oramai ad una presenza femminile in campo.
Poi, quando abbiamo indossato casco e paraspalle e dopo un po di tempo abbiamo giocato in allenamento
li si che si sono meravigliati ,non tanto per Cristina che ha un ruolo diverso dal mio, lei lancia.
Ma io blocco e ricevo ed in alcune azioni sono stata presa e placcata..come è giusto che sia!
Li mi hanno guardato in modo strano stupiti...ma credo di essermi conquistata il loro rispetto.
Io volevo essere placcata,colpita,poi mi sarei rialzata.
Io volevo essere colpita come qualsiasi altro giocatore.
Per ora io le mie compagne ci alleniamo con il gruppo ed in più nei giorni in cui non ci si allena andiamo a correre da sole ma..da gennaio le cose cambieranno..io ,Cristina ed Ilaria abbiamo deciso di iscriverci in palestra. Cosi diventiamo più forti e raggiungiamo un perfetto stato di forma fisica!!!
Io ho fatto sia sport di sport di squadra che singoli ma quello che ha il football in piu è il fatto di saper creare una famiglia.
E’ una cosa che non avviene spesso negli sport di squadra.. le amicizie nascono, durano e sono alcune delle piu belle.
Ma in campo si festeggia almeno quanto si piange...il dolore che si prova,a volte, è indescrivibile...e ci sarà sempe un tuo compagno di squadra ,distrutto anche lui, che verrà a prenderti la mano...
pronti per l'azione seguente..
La condivisione di quel dolore, di quello sforzo...unisce piu di ogni altra cosa.
Io ci tengo davvero tanto a fare bene,perché per me il football è dolore,è soddisfazione,è sfogo.
Il football è rispetto, amore.. è un uragano che, entrato nella mia vita,ha spazzato completamente via tutto quello che avevo dietro le spalle...
e mi ha aperto una nuova via... il football è il mio rifugio ora. ..in poche parole
il football è la forza che ha abbattuto i miei limiti.
E per quanto riguarda i limiti di molte persone,che pensano che non possiamo giocare con i ragazzi,beh,forse sta anche a noi dimostrare di cosa siamo capaci..e quanto queste persone si sbagliano.
Io l’ho detto anche al Direttore Sportivo della mia squadra,Marco Bozzarini che se fosse stato per me,e per le mie compagne di squadra,quest'anno avremmo lavorato il doppio per essere pronte ad affrontare una under 18,anche se può sembrare azzardato e rischioso.
Ma con la giusta preparazione ed una buona tecnica i danni si potrebbero evitare.
Ma ormai è andata cosi,non abbiamo potuto giocare la finale e questo avvenimento ci ha lasciato in bocca molta amarezza e delusione,però non molleremo.
Anche perché ,al di là delle persone limitate abbiamo trovato,per fortuna,anche solidarietà.
Fra i ragazzi,IN CAMPO,non ce n'è uno che ci venga contro.
Per esempio i warriors bologna hanno giocato contro di noi...i ragazzi hanno apprezzato il nostro modo di giocare e a Milano,il giorno il cui ci è stata negata la finale,nel momento in cui siamo tornate,deluse,negli spogliatoi perché tanto non avremmo potuto mettere piede in campo..i ragazzi dei warriors ,compresi i loro allenatori e dirigenti,hanno protestato dagli spalti...
dicendo che era una cosa inaudita.
Prima di chiudere vorrei solo dire che abbiamo molti ostacoli.
Il piu delle volte inutili, provocati da persone maschiliste ,superficiali e conservatrici.
Se si vuole la crescita di questo sport, la sua diffusione in Italia ,si può solo che appoggiare una novità femminile.
E comunque io e le mie compagne rappresentiamo pienamente il motto della squadra…perché abbiamo rispetto per tutti,ma paura di nessuno,neanche di questi stupidi preconcetti,li abbatteremo,prima o poi!!Non oggi,forse non tra un anno..ma prima o poi ce la faremo!”
Non aggiungo altro,a voi i commenti..
Roberta Antignozzi