Spunti di riflessione sull'allevamento. Fonte: S.O.R.

AleNeg
00lunedì 22 maggio 2006 12:17
Oggi vorrei proporvi la lettura di alcuni articoli che riguardano proposte concrete e analisi della difficile situazione attuale che sta vivendo il mondo ornitologico.

Gli articoli in questione sono stati scritti da Enrico Banfi, il Presidente della SOR (Società Ornitologica Reggiana). Io e il Sig. Enrico abbiamo avuto modo di scambiarci via e-mail dei pareri su queste problematiche e adesso ci piacerebbe sapere cosa ne pensate voi. Se vi sembrano proposte buone, se condividete il punto di vista espresso, se avete commenti, se non siete d'accordo su alcuni punti, ecc.

Quindi, se avete tempo e voglia, accomodatevi! [SM=g27811]

La pagina contenente tutti gli articoli è questa:

www.sor.re.it/php/la_sor/sor_docgenerali.htm

Buona lettura.

Ovviamente, invito il Sig. Enrico, qualora lo volesse, a partecipare pure liberamente alla discussione. Sarà il benvenuto! E grazie per la segnalazione dei nuovi articoli.
AleNeg
00martedì 30 maggio 2006 15:44
Visto che siete timidi, inizio io. Mi scuso con Enrico per averci messo del tempo, ma ultimamente sono costretta a stare al computer lo stretto necessario per lavorare, pena la pubblica fucilazione da parte della mia solerte fisioterapista che sta rimettendo faticosamente a posto una fortissima infiammazione e contrattura delle mie vertebre cervicali.

Tornando agli scritti di Enrico, riporto quanto gli avevo scritto in privato in merito agli articoli su "Allevatori, mercato e aviaria".

***

I contenuti sono certamente condivisibili da parte mia. La frase che rispecchia maggiormente il mio modo di pensare è questa: Quasi mai “ non decidere” produce vantaggi, poiché ben raramente i problemi evolvono da soli verso la soluzione preferita. A questa mia, e sua, posizione ho rilevato un notevole ostracismo nell'ambiente e francamente non ne capisco il motivo. Se restiamo fermi in una situazione di immobilismo, poi non dobbiamo lamentarci delle conseguenze di questa immobilità e dire a posteriori "si poteva fare questo, quello, ecc". Si doveva, ma non si è fatto. Punto.

Mi scuso già da ora perchè so che sarò prolissa, ma il tema mi interessa molto e merita riflessioni approfondite e precise.

Proibire l’attività di scambio e compravendita nei luoghi predisposti e controllati può forse rappresentare una cautela sanitaria, ma ha buone probabilità di produrre effetti contrari a quelli desiderati: si favoriscono scambi di soggetti di provenienza non controllata, e, dunque, si alza il livello di rischio. = Verissimo. Su Internet, in autunno, di fronte allo svolgimento della sola mostra ornitologica senza mostra scambio, si ventilava l'ipotesi di svolgere un mercatino non autorizzato sul piazzale dell'Ente Fiera di Reggio Emilia (e di altri luoghi, di volta in volta) "aprendo i bauli delle automobili" (sotto la neve, con il freddo o la pioggia), in condizioni più che disagevoli, sia per le persone che, soprattutto, per gli uccelli. Poi fortunatamente le cose sono andate diversamente. Però... l'idea è saltata comunque fuori.

tracciare la sua storia dalla nascita ( data e luogo/ allevatore ) fino al possessore finale, attraverso i vari passaggi e spostamenti, che possono essere registrati . = un po' come accade con il registro di detenzione CITES, che possiedo anche io...

come tutelare , contemporaneamente , la salute delle persone ( e gli aspetti psicologici collegati ) e la vita della nostra attività di allevatori. = Esattamente. Quello che certi allevatori secondo me non comprendono è che l'allevamento è un hobby e che gli enti preposti alla sicurezza sanitaria non daranno mai la precedenza a un hobby rispetto alla sicurezza delle persone. Se dovranno scegliere, chi scomparirà saremo noi allevatori. E' più che ovvio.

L’elemento chiave,oggi, per le autorità veterinarie pare essere il controllo – secondo protocolli ufficiali nazionali – dello stato di salute degli animali attraverso il tampone fecale periodico ed a campione, come per i piccioni e le galline. E’ praticabile un’analoga procedura per i nostri allevamenti amatoriali (ma alcuni hanno dimensioni apprezzabili)? = Potrebbe essere praticabile (e auspicabile), certamente, ma non sarà una passeggiata. A quanto so, le ASL hanno un tariffario che illustra le parcelle da corrispondere ai veterinari per le loro uscite presso gli allevamenti. Tali parcelle sono a totale carico degli allevatori che, però, svolgendo questa professione a scopo di lucro (reddito) possono sopportare le spese. Diverso sarebbe per gli allevatori amatoriali che, come sottolinea anche lei, spesso sono in perdita (come la sottoscritta!!) o in pareggio, pochi in attivo (gli allevatori sono amatori, hobbysti, che non svolgono un'attività industriale). Per la maggior parte degli allevatori amatoriali non sarebbe possibile pagare la parcella "piena" di un veterinario ASL (o privato) con una certa frequenza (anche se poi magari si spende il triplo in sigarette, ma questa è un'altra storia...). Per ovviare a questo problema, reso ancor più complicato dal fatto che i veterinari esperti in patologia dei volatili d'affezione sono piuttosto rari, si potrebbero (dietro autorizzazione delle ASL, per esempio) stipulare delle convenzioni fra le Associazioni Ornitologiche locali e 1 veterinario aviare in zona: i soci si impegnano formalmente a rivolgersi solo a questo professionista per le analisi a campione, il quale, in cambio, praticherà tariffe molto vantaggiose, vista l'affluenza di un alto numero di clienti. In questo modo forse si vincerebbe la ritrosia che molti allevatori hanno a recarsi da un veterinario che per una visita in allevamento prende, per esempio, 40 euro. Eventualmente, se il veterinario aviare non fosse vicino (come nel mio caso), l'Associazione potrebbe stabilire, per esempio, che ogni primo lunedì del mese, entro le ore 10 del mattino, debbano pervenire in Associazione i campioni di tutti i soci, che poi 1 sola persona a turno porterà al veterinario (ovvio che i soci verranno istruiti su come fare la raccolta e il trasporto). In questo modo, si eviterà lo spostamento al veterinario e ai singoli allevatori, riuscendo magari a spuntare un prezzo ancor più di favore presso il professionista, che non sarà costretto a lasciare lo studio e girare ogni allevamento di persona. Il tutto, ovviamente, sperando anche nell'onestà dei singoli allevatori, per evitare i "soliti" comportamenti all'italiana...

Certamente, complicandosi di più la vita. = Ovvio, però, fra lo scomparire o l'essere costretti a smettere di allevare e lo "sbattersi" un po' di più, io francamente preferisco la seconda opzione e continuare a godere della meravigliosa vista che sono i miei Diamanti di Gould.

Per le autorità e le famiglie questo rappresenterebbe un importante punto fermo (il 6°): lo stato sanitario degli uccelli ornamentali allevati in Italia è garantito. = Sottoscrivo in pieno. Non saremmo più ghettizzati e visti con sospetto dal vicino di casa che "si beve" tutto quello che dice il TG. E anche di fronte ad eventuali contestazioni di movimenti animalisti estremisti, saremmo al riparo. E, mi permetta, questa non è cosa da poco.

La eventuale disponibilità degli allevatori FOI al costante monitoraggio statistico del settore ed al miglioramento delle azioni di garanzia sanitaria non deve trasformarsi in una gabbia teorica e burocratica che, avulsa dalla realtà, di fatto produrrebbe la rapida scomparsa del movimento degli allevatori amatoriali = Questo è il secondo punto dolente. La burocrazia. Che, purtroppo, in Italia complica anche le cose più semplici. Bisognerebbe trovare un sistema snello e semplice, con poche istruzioni facili, chiare e che non diano adito a confusione di sorta. Non come il (famigerato) registro CITES, che mi ha provocato seri incubi notturni per la prima compilazione, con tremila opzioni e caselle, con 10 Guardie Forestali che dicono 10 cose diverse al telefono...! Inoltre, non tutti sono laureati e bisogna tenere conto del fatto che spesso gli allevatori sono anziani (io ho 30 anni, ma la maggior parte dei membri della mia Associazione è comporta da pensionati), che magari fanno fatica a leggere le scritte in piccolo e che non perderebbero certo ore per compilare un registro complicato a ogni uccellino venduto. In mostra scambio ognuno dovrebbe arrivare con il registro e segnarsi tutto.

Inoltre, come si fa con la "menata" dei dati personali? Una famiglia che compra 1 coppia di canarini sarebbe disposta a dare i propri dati personali a uno sconosciuto (l'allevatore)? Io non avrei problemi, ma l'ossessione per la privacy ormai è al pari di quella per l'aviaria...

Ogni uccello dei nostri allevamenti è identificato in modo certo ed univoco dalla nascita. = Di norma è così, però ci sono le eccezioni. Se per esempio un allevatore finisce gli anellini o se per un periodo di assenza non riesce a inanellare i pulli, che succede? Si avrebbero soggetti perennemente irregolari?

Questa componente emotiva porta a fare d’ogni erba un fascio, a non distinguere, ad assumere provvedimenti generalizzati e per questo stesso motivo inefficaci e generatori di danni. = Verissimo.

7-Occorre adottare provvedimenti cautelativi sul piano sanitario-veterinario: se quelli riguardanti il nostro settore (amatoriale!) saranno complessi e non coerenti con la nostra natura, il movimento degli allevatori rischierà la scomparsa, oppure sarà tentato di nascondersi nelle nebbie dell’illegalità. = Verissimo anche questo. Concordo pienamente.

è necessario completare i dati raccolti annualmente ed informatizzarli. = Certamente, oggi non è pensabile avere dei database solo su carta. Internet è ormai in tutte le case ed è uno strumento preziosissimo per la ricerca e la condivisione di informazioni.

4-E’ necessario il controllo sanitario d’ogni singolo allevamento, secondo criteri molto realistici e pragmatici, ad un tempo garantisti e praticabili dai nostri allevatori..Il tema organizzativo (per tutto il nostro Paese) ed il tema economico sono alcuni degli aspetti critici di questo passaggio. = Esattamente. I due punti che trovo più "spinosi" da affrontare e da risolvere. Tenendo comunque presente che sarà assolutamente impossibile accontentare tutti. Il Bastian Contrario esiste da sempre e per sempre esisterà.

***

A brevissimo seguiranno le mie riflessioni anche sugli altri articoli, che, ricordo, sono visionabili qui www.sor.re.it/php/la_sor/sor_docgenerali.htm


Modificato da AleNeg 30/05/2006 15.45
AleNeg
00martedì 30 maggio 2006 15:59
In merito all'articolo sulla garanzia data dagli anelli FOI.

UN UCCELLO CON ANELLO FOI E’ UNA SICUREZZA ED UNA GARANZIA! Perché l’allevatore è conosciuto, sappiamo come alleva (al chiuso!) e gli allevamenti sono sotto
controllo, anche sanitario.
= Questo dovrebbe essere l'obiettivo da raggiungere. Adesso siamo ben lontani da questa condizione.

superare un momento che riteniamo
contingente per quanto riguarda l’aviaria: il che significa, in linea di principio, che-debellata
l’aviaria- una parte delle misure che saranno adottate non avranno più motivo di esistere.
= l'aviaria secondo me non sarà mai debellata. Ritengo difficile riuscire ad arginare il fenomeno a livello mondiale. Dall'Asia arrivano regolarmente le normali influenze umane, perchè mai non dovrebbe più arrivare un altro ceppo di aviaria? Le misure eventualmente prese, secondo me avranno validità per sempre e ci terranno al riparo COSTANTEMENTE da situazioni di diffidenza e ghettizzazione che altrimenti scatterebbero nuovamente alla prima "papera" morta trovata lungo un fiume.

L’idea-base non può che avere al suo centro la prevenzione ed il controllo sanitario, ma secondo
modalità praticabili dai nostri allevatori, sotto il profilo tecnico ed economico.Per fare prevenzione
e controllo occorre conoscere e fare conoscere la nostra realtà d’allevatori amatoriali: l’idea della
mappatura generale dei nostri allevamenti è molto utile, e praticabile senza grossi disagi, se viene
opportunamente e correttamente definita con il nostro concorso.
= certamente, come sottolineavo anche prima, non penso che gli allevatori amatoriali debbano adeguarsi alle stesse norme che valgono per gli allevamenti industriali, ma si dovrebbero attuare norme mirate e semplici, create su misura per noi.

Ci poniamo come obiettivi:
-riaprire le mostre ed i mercati;
-consentire le importazioni e semplificare la burocrazia CITES;
-tutelare ambiente e salute e la nostra attività amatoriale.
=
aggiungerei un quarto punto: tutelare la salute e il benessere dei nostri uccelli, evitando che vengano allevati in gabbie troppo piccole, in ambienti sovraffollati, sporchi, senza ricambio d'aria, ecc. Situazioni che esistono eccome, purtroppo.





AleNeg
00martedì 30 maggio 2006 16:16
In merito a "registrare o no l'allevamento?"

Oggi, la psicosi dell’aviaria può rendere
delicata la convivenza nei condomini.
= la convivenza nei condomini è già di per sè una cosa estremamente difficile [SM=g27816] . In passato (e a volte anche ora) ci si attaccava soprattutto a cani e gatti (spesso in contrasto con quanto stabilisce la legge) e ora, con la psicosi aviaria, nel mirino finiscono anche gli uccellini. E non solo in grandi numeri: anche una coppia di cocorite sul balcone può diventare fonte di paranoie infinite...

In questo senso è fondamentale una comunicazione
intelligente e prudente delle Istituzioni e dei media: guai per noi ad identificare i nostri
allevamenti con quelli industriali.
= su questo ci sarebbe da scrivere un romanzo. Certi media non sanno nemmeno cosa sia la comunicazione INTELLIGENTE E PRUDENTE. La colpa di questa psicosi collettiva è in gran parte "merito" loro... urge un bell'esame di coscienza... ma del resto se non hanno rispetto nemmeno di fronte a un bambino assassinato e al dolore dei suoi genitori, come possono averlo per dei "banali" allevatori di uccelli?

suggerire non
un percorso di scontro ma di dialogo con le Istituzioni.
= certo, dobbiamo far vedere a tutti che non abbiamo niente da nascondere, che siamo disposti a collaborare. Ricordiamo che il famoso "coltello dalla parte del manico" non l'abbiamo noi, ma loro, quindi è a nostro vantaggio collaborare.

AleNeg
00martedì 30 maggio 2006 16:59
Riguardo gli articoli sul benessere animale.

C’è molto di più. Le normative tendono a tutelare anche il disagio psicologico, partendo da un’affermazione fondamentale, questa sì rivoluzionaria, a mio parere: anche gli animali hanno una dignità e va tutelata. = ERA ORA!!! [SM=g27811]

Viene valorizzato fortemente l’animale in quanto essere vivente ed il suo rapporto con l’uomo arricchisce di valori l’esistenza stessa dell’uomo = sottoscrivo

i programmi di informazione,formazione e di educazione. E’ un’attività che FOI e le sue Associazioni dovrebbero sviluppare e, soprattutto, valorizzare molto di più in termini di comunicazione. = sicuramente. Farsi conoscere, spiegare cosa facciamo, educare, far capire che non siamo dei mostri che relegano degli uccelli in gabbia, ma che spesso alcune specie sopravvivono sulla Terra grazie a noi che le alleviamo, mentre in natura scompaiono (sempre direttamente o indirettamente per mano dell'uomo).

gabbie “troppo” ampie diventerebbero un problema tale, per famiglie ed allevatori,così come l’introduzione di eccessiva burocrazia, da disincentivare allevamento e detenzione amatoriale. = su questo punto personalmente tendo a usare gabbie di dimensioni quanto più possibile ampie, sia per il benessere dei miei uccelli, sia per una tranquillità emotiva personale. Non riuscirei mai a vederli costretti in gabbie piccole. Ovvio che poi gli eccessi non vanno bene: non sarebbe pensabile imporre a chiunque abbia una coppia di gould una gabbia di dimensioni minime pari a 150 cm x 150. Io raccomando sempre 90 cm, per scrupolo personale. Sono di quelli che non venderebbero mai un Alano a chi vive in un monolocale. Sono dell'idea che chi prende un animale con sè debba adeguarsi alle sue esigenze e farlo vivere come merita. Se non posso tenere in casa una gabbia di 90 cm, non prendo i gould, ma prendo una coppia di mandarini. Che soddisfazione può mai dare il vedere un canarino tenuto in una gabbietta piccolissima, dove non può nemmeno volare? Non lo capisco proprio.

Inoltre, anche le famiglie andrebbero educate, eh... (...Ribadisce anche il divieto di cessione di animali a minori di anni 18, a sottolineare che la detenzione di animali richiede un adeguato livello di consapevolezza e responsabilità...). Giustissimo, anche se non è detto che gli adulti siano più responsabili... i cani in estate non li abbandonano di certo i bambini... [SM=g27816] [SM=g27812]

Sulla burocrazia esagerata, nel tipico stile italiano, non posso che trovarmi d'accordo. Il nostro è un paese paralizzato dalla burocrazia.

E’ vietato colorare in qualsiasi modo gli animali…” (pennarello o alimenti speciali o entrambi?) = mah... onestamente a me i canarini a fattore rosso sono sempre sembrati "finti"... e quando li ho avuti erano arancioni perchè di colorante non se ne parlava.

“E’ vietato trasportare o porre animali nel baule dell’autovettura…” = se il baule è di quelli chiusi, come nelle berline, sono più che d'accordo!!! Non chiuderei mai un animale al buio nel baule. Da criminali.

è vietato impedire ai proprietari o detentori di animali domestici di tenerli nelle proprie abitazioni”, = questa è una delle norme a favore anche di chi vive in condominio e che tutela il diritto a possedere animali (il divieto di tenere negli appartamenti di proprietà i comuni animali domestici non può essere contenuto negli ordinari regolamenti condominiali, non potendo detti regolamenti imporre limitazioni delle facoltà comprese nel diritto di proprietà dei condomini, sulle porzioni di fabbricati appartenenti ad essi” (Cassaz.Civile,sez.II,4dic.1993,n.12028). Aggiungo solo: ERA ORA!!!!!!!!!!!!!!

obblighi stringenti di chi, a qualsiasi titolo e scopo, detenga un animale,obblighi descritti con dettagli importanti: non solo, genericamente, accudirli e alimentarli, ma “secondo la specie, classi d’età, sesso, stato fisiologico e la razza alla quale appartengono”, nonché soddisfare le loro “esigenze fondamentali, relative alle loro caratteristiche anatomiche,fisiologiche e comportamentali”. = sacrosanti. Onestamente, se un allevatore adesso mi dicesse che non condivide queste righe... guai... dovrebbe essere il nostro modus operandi standard.

la propria attività di allevamento non deve apparire come avente finalità di lucro. Qui si va nel soggettivo, e mi fermo: certo, un anziano con tre cocorite o un amatore con 10 coppie non potrà mai essere confuso con un allevatore con finalità di lucro, ma con 200 coppie di canarini? O 10 coppie di ARA? = questo è un bel problema. Ricordo una volta in chat che si parlava proprio del passaggio da "appassionato" ad "allevatore" basandosi sul numero di coppie. Io ho 10 coppie: sono un allevatore anche se non ho mai avuto pulli? Ho 2 coppie di canarini che mi fanno 30 piccoli all'anno... sono un allevatore o no? Chi stabilisce se sei un allevatore o un semplice appassionato? La questione è spinosa.

Vedo generali carenze soprattutto nei trasportini utilizzati nei mercati. = AMEN!!!! BRAVO!!!! FINALMENTE!!! Un conto è il trasportino che serve appunto solo per il tragitto (ce l'ho anche io), un conto è tenere per dei giorni di fila i canarini pressati come i "limoni nelle cassette" al mercato ortofrutticolo... e che cavolo... sono animali...! Nelle mostre scambio gli espositori che tengono gli uccelli in questo modo VANNO LASCIATI FUORI.

Razze leggere:
Le dimensioni minime delle gabbie devono essere di cm 55x28x32 d’altezza. =
pochino... la dimensione del volatile, inoltre, non sempre va di pari passo con lo spazio necessario. Prendiamo per esempio il gould, che è più piccolo di un canarino, ma che ha bisogno di gabbie più spaziose per la riproduzione.

***

Caro Enrico, come sempre, mi rispecchio in quello che scrivi. Il tuo atteggiamento propositivo, attivo e collaborativo rappresenta anche me.

Ti invito a prendere parte alla discussione, se ti va, e anche a segnalarmi nuovi articoli a tua firma, che troveranno sempre spazio in questo forum. [SM=g27811]

Avendo scritto queste riflessioni oggi stesso, con un mal di testa assurdo che non mi lascia lavorare, perdonatemi se ci ho piazzato qualche strafalcione!! [SM=x715453]


Modificato da AleNeg 30/05/2006 17.02
AleNeg
00giovedì 27 luglio 2006 14:41
La discussione (per fortuna) continua:

- a questo riguardo è stata istituita una nuova sezione chiamata "Spazio Progetti" sul sito FOI: www.foi.it/SPAZIO%20PROGETTI/index.htm
Da questa pagina si accede ai numerosi articoli scritti da Enrico (alcuni li avrete già letti, altri magari no).

- www.foi.it/SPAZIO%20PROGETTI/conoscerci.htm
Qui trovate approfondimenti e risposte di Enrico alle domande poste sul forum della Federazione da vari utenti.

Invito caldamente tutti voi a leggere, soprattutto se siete soci FOI, ma anche se non lo siete, dato che questi argomenti possono comunque toccarvi e/o interessarvi.
Giumana
00lunedì 7 agosto 2006 23:46
Purtroppo da sempre mi trovo in disaccordo con molti allevatori detentori di uccelli, come ho potuto notare dal regolamento del comune di Roma e Modena la dimensione minima delle gabbie è a dir poco ridicola insomma, non si può pensare di detenere un uccellino in gabbia minori di 45 cm anzi io non permetto di vivere ai miei uccellini in gabbie inferiori di 60 è una questione di rispetto e di civiltà verso i nostri amici e verso noi stessi, ma come può un uccelino vivere tutta la vita in gabbia da 30 cm sono in pieno disaccordo io come dimensione minime metterei la 60 cm.
AleNeg
00martedì 8 agosto 2006 09:29
Sì, hai perfettamente ragione.

Ultimamente, mi sto interessando a una batteria di gabbie. Girando fra i vari siti di produttori, ne ho trovato qualcuno che propone gabbie da 45 cm accompagnate dalla dicitura "per ottimizzare lo spazio". Ecco, allora, se ho poco spazio, non prendo un sacco di gabbie da 45 e creo un lager, tenendo 30 coppie in 3 metri quadri, ma prendo gabbie della misura giusta (e dignitosa), tenendo le coppie che lo spazio mi consente di tenere. O no?

Inoltre anche il problema delle mostre scambio è da risolvere. Certi espositori tengono gli uccellini in condizioni pietose. Da questa stagione speriamo le cose cambino: ho visto su quasi tutti i regolamenti delle mostre (arrivati insieme a Italia Ornitologica) che sono vietati i trasportini in esposizione e che le gabbie devono rispettare certe misure e un dato numero di soggetti per gabbia. Speriamo che chi non rispetta queste regole venga lasciato fuori.

Altrimenti quest'anno ho paura che le mie dita scorreranno sulla tastiera del cellulare... per fare una telefonatina a chi di dovere (112)... già l'anno scorso prudevano... Uomo avvisato... [SM=g27826]
Giumana
00martedì 8 agosto 2006 19:54
Si Ale io per ottimizzare lo spazio ho letto di utilizzare le innovativa gabbia da 25 da suicidio! Comunque io lo raccomando sempre a tutti quelli a cui cedo i miei uccellini (i gould li cedo solo a veri appassionati) minimo 60 se no soffrono e in un paio di annetti se ne andranno che poi è la verità.
Tonio266
00lunedì 14 agosto 2006 11:12
Ecco il nuovo locale d'allevamento, é ancora un cantiere, per la fine de l'anno sarà terminato, le sue dimenzioni sono:
M 7,30 X M 3,90, ha il riscaldamento nel suolo, con una grande finestra balcone. Ho qualche nuove gabbie, sono in plastica, le dimensioni sono: M 1,32 X 0,50 X 0,50, nel lato destro et sinistro, in alto ci sono i reparti nido-cassetto, in basso al riparo delle feci ci sono i semi di salute,carbone vegetale, gusci d'uovo, ecc..
Spero di essere un buon esempio per certe persone che si pretendono
allevatori et hanno le gabbie tipo ( barattolo di sardine ).
spero di riuscire a allegare le photos.
Tonio266
00lunedì 14 agosto 2006 11:19
Photo 2
Tonio266
00lunedì 14 agosto 2006 11:20
Photo 3
Giumana
00lunedì 14 agosto 2006 20:42
Certo che non si può dire che i tuoi gould stanno male, e sicuramente sarai di esempio per molti, ma purtroppo chi la pensa come sopra ho detto non cambiano idea, purtroppo
AleNeg
00martedì 15 agosto 2006 10:24
Ma che sistema ingegnoso!!! Non l'avevo mai visto. [SM=g27811]

Hai fatto tutto da solo, cioè le hai costruite tu quelle gabbie con gli sportelli??

Complimenti [SM=g27811]
Tonio266
00martedì 15 agosto 2006 12:44
ALE, queste gabbie sono fabricate in Germania.
Ho fatto qualche trasformazione, ho separato il posto nido, ho fatto un foro Diametro 60mm, con questo sistema la coppia di uccelli non si accorge delle mie manipulazione del nido cassetto, vedi nel basso i semi sono al riparo delle feci, per lavare impiego 10 minuti, un secchio di acqua + la candeggina il gioco é fatto, non ci sono fissure per gli acari, la luce é individuale & automatica.
Quando compro le altre 4 gabbie, vedi le gabbie ( cova 90 Imac )
sono per Te, ho visto l'annuncio nel Forum, in condizione che é
ancora di attualità.
Giumana
00mercoledì 15 novembre 2006 21:12
M@x83
00giovedì 16 novembre 2006 22:15
[SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
AleNeg
00martedì 12 dicembre 2006 17:50
Vi segnalo un articolo riguardante la mostra di Reggio Emilia e altri eventi e aspetti a essa correlati, sempre a firma di Enrico Banfi, il Presidente della SOR:

www.sor.re.it/php/espo/Doc_2006/lamostraonline_mostraeseque...

Buona lettura

silver3637
00giovedì 14 dicembre 2006 04:49
Vorrei aggiungere che a quanto ne so io buona parte di chi partecipa alle esposizioni tiene gli uccellini segregati nelle gabbiette minuscole per fare in modo che quando sarà il momento non svolazzino con ovvie conseguenze !!!!
cocorita60
00venerdì 15 dicembre 2006 18:45
brava alessandra xil caratterepropositivo razionale ed utile del tuo forum..magari altrove ci si sperdein polemica o lecchinaggio o fesserie,brava,continua..e BUONE FESTE A TUTTA LA COMPAGNIA!!!! [SM=x715458] [SM=x715461] [SM=x715461]
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