Ratzinger- Wojtyla : Perchè è sbaglòiato il paragone

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Ratzigirl
00sabato 17 giugno 2006 18:48
Inizio oggi una discussione che forse sarebbe stato meglio iniziare prima: il paragone Ratzinger- Wojtyla continua tutt'oggi, ad un anno e più di distanza, e da un post inserito da Sihaya in "aggiornamenti" parte qui la discussione.
Paragonare un Papa con l'altro è sbagliato e offensivo per entrambi. GPII non avrebbe mai voluto, in vita, che si snobbasse il suo successore. Il Papa è il Papa, rappresenta sempre Gesù in terra. Quello che molti fanno, dicendo che siccome Wojtyla non c'è più è come non avere più un Papa, è l'equivalente di dire che non c'è Gesù tra noi.Non so se mi spiego....ma è un'eresia bella e buona!!!
Paparatzifan
00sabato 17 giugno 2006 19:33
E così dicendo...
... è ugualmente un'offesa rivolta ai Papi precedenti. Perché veramente, leggendo quello che scrivono a volte certi giornalisti, sembra che non fossero mai esistiti altri Papi prima di GPII. [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
==kyouki==
00sabato 17 giugno 2006 19:46
A nessuno piacciono i paragoni quando sono solo guidati dalla malizia. GPII è sta un grande, ok. Ma gli altri? Putroppo la situazione è molto più grave di quello che si possa pensare : se vai in giro per internet trovi talmente tante informazioni faziose sui Papi sparsi in giro da anticlericali praticanti(wikipedia è una schifezza unica in certe sezioni, non dovrebbe essere permesso di scrivere articoli chiaramente di parte).
I paragoni potrebbero anche essere un bene se fossero dati come "consiglio" e non come "critica a mano armata"
|=Giorgio=|
00sabato 17 giugno 2006 20:40
io sono del parere che i paragoni, sia che si parli di papi, sia che si parli di "comuni mortali" siano sempre sbagliati.
vitus1976
00domenica 18 giugno 2006 23:00
Intervengo in questo bellissimo topic citando un aneddoto cui ho assistito in una trasmissione fatta subito dopo la morte di Giovanni Paolo II.

Una giornalista, di cui non ricordo il nome, disse più meno queste parole "la grande fortuna della Chiesa è quella di riuscire nei momenti più difficili ad essere guidata dalla persona giusta. Pio XII ai tempi della guerra, Giovanni XXIII per il Concilio Vaticano II ed infine Giovanni Paolo II con i giovani".

Dopo questa affermazione plausibile ma abbastanza scontata, il card. Tonini ospite della trasmissione disse, ridendo tra i baffi: "più che fortuna diciamo che probabilmente lo Spirito Santo avrà un suo ruolo!"

Il Papa altri non è che il Vicario di Cristo sulla Terra, divertirsi come fa qualcuno a fare dei paragoni tra i vari Papi dimostra una scarsa conoscenza del Vangelo e del Magistero. (In questo forum, infatti, nessuno ha commesso questo evidente errore).

La mia folgorazione è avvenuta con la Gmg di Roma. Prima dell'epoca ero credente ma poco praticante: ovvero un cattolico molto superficiale, quindi un cattolico imperfetto ed inutile.

Col passare del tempo ho iniziato ad amare GP II, ad amare la Chiesa ed a rendermi conto che era mio dovere, pur nella mia imperfezione umana, cercare di testimoniare la Sua parola.

Ad un certo punto, poi, ho scoperto il Card. Ratzinger, del quale ho sempre ammirato il rigore teologico ma anche la semplicità delle parole. Quel poco di teologia e di cultura cattolica che conosco l' ho imparato dai suoi testi (consiglio a tutti la Dichiarazione Dominus Jesus che in poche pagina spiega l'essenza del Cristianesimo e del perchè siamo davvero "unici")

Egli è stato il più grande collaboratore di GP II ed i continui riferimenti al suo predecessore dimostrano la reale volontà di portarne avanti la Pastorale.

Il fatto che la prima GMG del dopo Wojtyla sia stata in Germania è un altro segnale dello Spirito Santo. Chissà che Giovanni Paolo II non abbia pensato proprio a Ratzinger come successore.

Sostituire un grande Papa come Giovanni Paolo II non era facile, ma Benedetto XVI ci sta riuscendo alla grande, con umiltà ma anche fermezza.

Per me non esistono paragoni. La strada è una, il Maestro è uno, la Parola è una.
Viva Giovanni Paolo II. Viva Benedetto XVI:
euge65
00lunedì 19 giugno 2006 08:59
i PARAGONI.....



Personalmente sono contraria a qualsiasi tipo di paragone per il semplice motivo che ogni individuo ha una sua personalità una sua sensibilità insomma un suo proprio modo di essere e di agire. Nel caso di due Papi ancora di più perchè chiaramente gli insegnamenti sono gli stessi ma ognuno di loro ha un modo diverso di porsi con la folla e con i midia. Un paragone ostinato fra i due rischia di far diventare GPII per qualcuno non solo una figura ingombrante ma anche se mi consentite con tutto il dovuto rispetto che merita, tremendamente antipatica.
Questo non deve avvenire anche perchè tra i due c'è stato un rapporto di collaborazione inimmaginabile e probabilmente di supporto l'uno all'altro. Per cui certa gente dovrebbe avere la serenità di scindere l'uno dall'altro e considerare ognuno di loro per il proprio valore e sensibilità.
grazie
TERESA BENEDETTA
00lunedì 19 giugno 2006 10:27
Condivido 100% che e sbagliato paragonare i Papi qualsiasi perche ognuno e una persona distinta che affronta o hanno affrontato diverse circostanze in tempi diversi, mentre ognuno nel suo tempo e stato (si e, nel caso di Benedetto) il rappresentante di Cristo in terra.

Ma sarebbe anche sbagliato essere cattivo quando si parla di un Papa come fanno alcuni giornalisti (e molti 'ammiranti chiusi' di Giovanni Paolo II) con riguardo a Benedetto XVI.

E perche in aprile, ho scritto questo sul tema nella rubrica I NOSTRI SCRITTI E PENSIERI SUL PAPA in questa cartella:
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IL PAPA NON HA BISOGNO DI VALIDARSI A NESSUNO

Ho deciso di smettere indignarme troppo se qualcuno fa una paragone tra Papa Wojtyla e Papa Ratzinger dove si tratta di sminuire il nostro Benedetto.

Lui sarebbe stato consapevole sin dall’inizio che una croce su di lui sarebbe appunto questo. Da un quarto di secolo, lui ha gia portato la croce della legenda nera del cattivo scellerato Panzerkardinal della Chiesa- tempo lunghissimo per adeguarsi alla cattiveria e i capricci dei mass media.

Per fortuna, lui ha potuto diffondere intanto i suoi pensieri, le sue idee, in modo diretto – da scrittore prolifico di libri ed articoli, da Prefetto della CDF con l’autorita di pubblicare i documenti piu importanti della Chiesa tranne le encicliche, e da interlocutore molto richiesto nei cerchi intellettuali che riconoscono il suo intelletto.

Ed e diventato Papa malgrado la ‘mala fama’ imputata a lui dalla parte dei “liberali” e “progressisti”- perche fu il suo destino, voluto da Dio e compiuto dallo Spirito Santo. Un essere cosi segnato da Dio non ha bisogno di validarsi da nessuno. Per lui, l'unico giudice che conta e Dio.

In questa perspettiva, che contano i critichi soliti e quelli d’opportunita? Ora da Papa, lui e il piu grande e piu potente voce di autorita morale sulla terra – che abbaiano i cani e ronzano le zanzare, nessuno di loro puo fargli danno! Nessuno puo togliere niente dalla sua grandezza, dalla sua altezza. Questo e la risposta migliore che si puo fare ai critichi. E adesso basta!

Molto a proposito:
Sandro Magister ha detto oggi (4/505) in un’intervista con il giornale Correo in Spagna, paragonando il compito dei due Papi: “Giovanni Paolo ha sbozzato le grandi perspettivi. Lui ha scritto i titoli grandi. Ora Benedetto scrive le storie sotto quei titoli. Giovanni Paolo e riuscito a mettere la Chiesa con grande visibilita davanti al mondo. Ora tocca a Benedetto construire su questa fondazione di gran visibilita la capacita della Chiesa per communicare al resto del mondo.”

Perche ogni Papa si affronta ai tempi suoi! E "l'umile lavoratore" segue al Papa-superstar.
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Poi, mi sono spinta a scrivere i miei pensieri su 'I Miei Due Papi' - un po' lungo, ma per chi si interessa, e qui:
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=65482&idd...

SUOR TERESA BENEDETTA
Ordine Benedettino delle Suore
delle Sante Coccole al Romano Pontefice

Nikki72
00lunedì 19 giugno 2006 10:39
Re: E così dicendo...


Scritto da: Paparatzifan 17/06/2006 19.33
... è ugualmente un'offesa rivolta ai Papi precedenti. Perché veramente, leggendo quello che scrivono a volte certi giornalisti, sembra che non fossero mai esistiti altri Papi prima di GPII. [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]




Quello che noto io (ma penso anche tu e gli altri) è che, se Ratzi viene snobbato ma fino ad un certo punto, perché comunque è il Papa in carica e di lui si parla, i precedenti sono del tutto dimenticati! quando mai senti parlare di Paolo VI? viene chiamato addirittura "il Papa dimenticato"... i ragazzi neanche sanno chi sia! e Papa Luciani? mi ricordo una puntata di Porta a Porta in cui si parlava di GP2 e hanno passato in rassegna brevemente i pontificati precedenti... appena Vespa ha nominato Papa Luciani ha come cambiato espressione ed è passato ad altro, con troppa fretta, come se fosse tabù... forse aveva paura che qualcuno facesse qualche domanda scomoda... sta cosa m'è rimasta impressa. e neanche di Giovanni XXIII si parla molto, a parte qualche fiction (almeno quella!)... ho degli amici di 20 anni che di questi personaggi non sanno assolutamente nulla ed è piuttosto sconfortante. [SM=g27816]
emma3
00lunedì 19 giugno 2006 23:38
I confronti, i paragoni sono umani e quasi inevitabili in una fase iniziale, il problema è quando diventano una costante, come in questo caso. Sul piano dottrinale, non c’è nulla da confrontare: da questo punto di vista, Ratzinger e Wojityla, sono stati un tutt’uno per un quarto di secolo ma non è ciò che evidentemente interessa. Non è su questo che si appunta la grandezza di Giovanni Paolo di cui parlano i media. Questo, semmai, viene considerato il lato oscuro, da non ricordare. E alla fine, la sua modernità, è tutta riconducibile al suo modo di porgersi e di intendere l’esteriorità ma non l’interiorità della Chiesa. Non si vuole che il Papa faccia politica ma la riconosciuta grandezza di Giovanni Paolo è quasi tutta geopolitica. L’anticomunismo rinfacciatogli nei primi anni di pontificato, ha lasciato il posto alla sua grande capacità di abbattere i muri, a partire da quello di Berlino. Delle sue rigide posizioni sulla morale nessuno fa menzione mentre Papa Benedetto viene considerato un restauratore ma, da questo punto di vista, non c’è nulla da restaurare perché in 27 anni nulla era cambiato. Con Benedetto abbiamo vissuto il referendum sulla fecondazione assistita, nei primi anni di pontificato di Giovanni Paolo II c’è stato quello sull’aborto con toni e accenti ancora più duri da parte di un Papa che allora, era solo il ”polacco. Se certi opinionisti, sacerdoti mediatici in testa, provassero a mettere da parte la loro prevenuta ostilità, si accorgerebbero che sul piano dei contenuti nulla è cambiato e che sono altri ora i muri da abbattere, meno esteriori, da affrontare con umiltà, senza trionfalismi e, per quanto riguarda loro, più in parrocchia e meno in televisione, con più predicazione e meno effetti speciali. Perché il Codice da Vinci è solo un libro ma ciò che ne è seguito e che l’ha fatto diventare molto di più deve far riflettere.
E lo Spirito Santo che decide, evidentemente, ne ha tenuto conto, servendosi prima del carisma immediato e della grande capacità comunicativa di Giovanni Paolo II, ora del ritorno alla predicazione essenziale, quasi come alle origini, di Benedetto XVI.
Di Paolo VI purtroppo non ci si ricorda più perchè, in fondo, i contenuti staccati dai gesti, dal colpo di scena, non interessano nessuno e lo stesso Giovanni XXIII se non avesse indetto il Concilio, sarebbe finito lui stesso nel dimenticatoio. Eppure, al di là dei paragoni, da Giovanni XXIII a Benedetto XVI, i contenuti e la dottrina della Chiesa sono rimasti gli stessi.
Francesca.Pisa
00martedì 20 giugno 2006 10:35
il confronto G.PaoloII Benedetto XVI
Se da un lato il confronto Ratzinger-Wojtyla all'inizio si poteva anche accettare anzi poteva essere quasi scontato, dopo 14 mesi dall'elezione di Benedetto XVI e' solo un'assurdita' francamente da questa testardaggine di alcuni giornalisti non esce niente di buono il suo solo scopo e' di mitizzare una persona,certamente santa e santa gia' nei cuori e nelle menti di molti, ma la grandezza di quest'uomo e' sotto gli occhi di tutti, nessuno pensa ne' mai pensera' il contrario,l'errore e' la manovra di certe persone che tentano in tutti i modi di far si che questo stato di cose divenga piu'evidente perche' risulatato di un confronto con quello che e' stato non solo suo sincero amico,ma soprattutto il suo piu' stretto collaboratore, la persona, l'unica in Vaticano,che godeva della sua totale fiducia e del suo incondizionato appoggio, il fatto poi che G.
Paolo II sia arrivato a difenderlo in prima persona dai continui attacchi dovrebbe essere di esempio a queste persone. Questa gente non capisce che in questo modo crea un danno a tutti e due a Ratzinger inevitabilmente perche' si guarda tutto quello che fa o dice solo con un occhio polemico e sempre negativo a priori,la maggior parte degli articoli che lo rigurdano spesso sono scritti ancora prima che lui agisca o parli e niente potra' contribuire a cambiarli,ma quasto stato di cose danneggia anche Wojtyla soprattutto alla luce di quanto lui stesso pensava del suo cardinale,offendendolo,criticandolo e mettendolo sempre in luce sbagliata e negativa si colpisce indirettamente anche G.Paolo II inquanto si va a intaccare una sua convinzione e una sua certezza. Tutti coloro che hanno amato,che amano e che soffrono per la perdita di questo grande uomo dovrebbero fermarsi a riflettere che ora al suo posto c'e' la persona di cui proprio lui si fidava ciecamente,colui che e' sempre stato dietro di lui,che ha contribuito non poco alla grandezza del suo Pontificato,che e' stato sempre al suo fianco, colui al quale G.Paolo II sempre si rivolgeva prima di prendere la maggior parte delle decisioni.
Sono sicura che finche'questi attacchi,questi confronti e tutto questo stato di cose non cambiera' Giovanni Paolo II non sara' mai felice di quello che vede quando si affaccia alla finestra della casa del padre!!!!!!
Sempre a fianco di Benedetto XVI.
Francesca.
josie '86
00martedì 20 giugno 2006 14:43
Vedo questo thread solo adesso e posto la mia!!!

La TV fa certi paragoni tra Wojtyla e Ratzinger kè mi fanno arrabbiare tanto. Loro dicono: Wojtyla era + aperto, Ratzi è freddo e distaccato...MA QUANDO MAI? Questo è il ragionamento di 1 TV kè spara a raffike giudizi (anzi, PREGIUDIZI) su persone kè devono ancora conoscere...E la TV di oggi dovrebbe sapere kè OGNI PAPA HA 1 PROPRIA PERSONALITA' ED E' UNICO NEL SUO GENERE...Wojtyla era mediatico, molto estroverso, simpatico, però ha portato la Parola di Dio al mondo...Ratzinger è buono, timido, umile, però sta evangelizzando...LA PERSONALITA' E' SEMPRE RELATIVA, MA LA MISSIONE E' LA STESSA!!!
Mi pare kè la TV stia relativizzando la figura del Papa allo stesso modo in cui il Codice da Vinci sta relativizzando la Parola di Dio... [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
Francesca.Pisa
00mercoledì 21 giugno 2006 00:06
Il cardinal Tononi
Vorrei aggiungere a questo argomento le bellisime parole che il cardinal emerito di Ravenna Tonini disse a conclusione della puntata di "Porta a Porta" andata in onda la sera dell'elezione di Ratzinger, il cardinale riferendosi al neo Benedetto XVI disse:" Custodiamolo questo tesoro, riceviamolo questo tesoro,non commettiamo l'errore che fu fatto quando Paolo VI fu eletto Papa, non gli perdonarono di non avere la faccia di Papa Giovanni! Il Papa ha una missione ma e' affidato a noi posso io affidarvelo, custoditelo perche' allora un giorno troverete scritto che ha aiutato un Papa, ha aiutato Cristo, a fare bene il Papa!!!!"
E con queste parole penso si debba davvero chiudere la bocca a tutti coloro che ancora si ostinano a fare assurdi, cattivi e inutili confronti fra due splendide persone, fra due amici veri, fra due uomini davvero santi.
Tutti dobbiamo ricevere e custodire sempre in ogni momento al sicuro nell'amore del nostro cuore quest'uomo che lo Spirito Santo,che il Signore ci ha donato, come si ama e si custodisce il bene piu' prezioso del mondo!!!
Sempre a fianco di Benedetto XVI.
Francesca
Discipula
00giovedì 22 giugno 2006 14:50
I paragoni sono storia vecchia, ma non è tanto un paragone a dare fastidio quanto l’intenzione con cui viene presentato. Delle differenze mi pare che siamo tutti pronti a dare atto, quello che non riusciamo a digerire è il boccone amaro del giudizio che li accompagna. Uno dei paragoni più classici tra le persone è quello che contrappone estroversi a introversi e da cui questi ultimi vengono inevitabilmente fatti uscire con le ossa rotte. Chi è timido è subito bollato come freddo e distaccato, come se solo i socievoli avessero il monopolio dei sentimenti e della capacità di amare di questo mondo. Se la persona timida è anche un intellettuale la cosa si fa più grave perché allora entrano in gioco altre leggende metropolitane che vogliono queste persone “senza cuore” perché troppo intente a ragionare solo con la “testa”. Finché questi luoghi di comune ignoranza fanno da sfondo a chiacchiere di cortile (con rispetto parlando per i cortili dove, non di rado, ho sentito fare discorsi più saggi e profondi che non nei c.d. “salotti buoni”), passi. Il problema è quando pretendono di assurgere a livello di argomentazioni dotte per giudicare, niente poco di meno, che due Pontefici della Santa Romana Chiesa.
Giovanni Paolo II l’estroverso, il simpatico, lo sportivo, lo spettacolare, per questo il Grande; Benedetto XVI l’introverso, il timido, lo studioso, il minimalista, per questo minore … ma è mai possibile?????
Karol Wojtyla è stato molto più che un “piacione” estroverso e Joseph Ratzinger è infinitamente di più e oltre che uno schivo topo di biblioteca, eppure nella nostra società “mediatica” (tanto per abusare l’ennesima volta di un aggettivo decisamente inflazionato) sembra che ci sia solo questa misura per descriverli e collocarli nella storia. Potrebbe essere un metro di giudizio sopportabile (sempre ammesso che siano accettabili i paragoni) per confrontare due attori, due pop star, ma qui parliamo di due servi dei servi di Dio, di uomini chiamati dallo Spirito Santo a reggere le sorti della Chiesa di Cristo, dell’istituzione attraverso la quale si manifesta a noi il Dio Vivente nella storia. E allora, se proprio volessimo fare un paragone fra i Papi dovremmo ricordarci che l’unica pietra di paragone è Gesù e che dovremmo piuttosto chiederci quanto ciascuno di essi abbia seguito Lui e si sia posto sulla strada dell’imitazione di Cristo. Ma allora capiremmo anche che dal momento che Cristo è la sola misura non è nelle nostre possibilità esprimere un giudizio perentorio rispetto a un criterio che trascende le stesse capacità umane. Questo però richiederebbe un atto di Fede e di umiltà, il riconoscimento della superiorità di Dio rispetto all’uomo, l’ammissione che esiste nel mondo un’istituzione che pur operando nella storia ha radici metastoriche. E non è concessione che l’intellighenzia di oggi sia disposta a fare facilmente, per cui prepariamoci, il ping-pong estroverso-introverso continuerà … [SM=g27829] [SM=g27825] [SM=g27824]





josie '86
00venerdì 23 giugno 2006 11:47
Bravissima, Discipula!!!

Sei assolutamente da applauso!!! Oh, finalmente l'hai detto il punto del paragone!!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=x40799] [SM=x40799]

Che sia estroverso o introverso, resta sempre il fatto che è il Papa...Non è giusto che se un Papa è introverso e intellettuale, come lo è stato Paolo VI, venga bollato come un uomo perdente e senza cuore...Quando la TV definisce Ratzi 'il Papa teologo, il professore universitario, l'intellettuale', mi sembra che sotto sotto lo stia definendo un secchione superbo e freddo... [SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
r.u.l.e.
00lunedì 25 settembre 2006 22:34
mission impossible
E' vero, non si possono fate paragoni! Uno ha i capelli, l' altro aveva un po' di calvizie!
Discipula
00domenica 1 ottobre 2006 15:08
UN PAPA ANTIPATICO

Non ha detto nulla di male. Perchè deve chiedere scusa? Perchè deve far dichiarare di essere stato frainteso? Perchè, piuttosto, chi l'ha frainteso non gli chiede scusa di non aver capito quel che ha detto?

Ernesto Miragoli

Sembra vi sia un destino scritto nei cromosomi di ogni persona: o sei simpatico, o sei antipatico. Se sei simpatico puoi fare tutto quello che vuoi che per la gente va sempre bene: se sei antipatico, anche se regali 100 euro a tutti quelli che vedi ogni giorno, va sempre male.
Succede anche ai papi. Il predecessore di Benedetto XVI condannava la contraccezione, non voleva sentir parlare di divorziati risposati, meno che meno di preti sposati, guai a dirgli che la chiesa cattolica era una chiesa come tante altre e che forse era un po' superata l'affermazione "extra ecclesia nulla salus", ma...quando morì, fu "santo subito".
Il successore di Giovanni Paolo II, da fedele servo della chiesa in cui ha creduto e crede fin dall'infanzia, si occupava di giustificare teologicamente le affermazioni del suo capo e si prendeva tutti i vituperi. E' divenuto papa e non può dire una cosa seria che viene tacciato di oscurantismo.
Perchè?


Prima di tutto perchè le cose serie sono faticose da leggere e da capire e i mass media non hanno tempo di leggere e capire: devono fare un titolo a nove colonne, devono annunciare il più possibile suggestivamente una copertina di tele o radiogiornale; in secondo luogo perchè le cose serie obbligano a riflessioni. E chi in questo mondo riflette più?

Il discorso a Ratisbona
Adesso che le bocce sono ferme vorrei tornare al discorso del papa all'università di Ratisbona.
Siccome un po' conosco il teologo Ratzinger (di persona l'ho incontrato solo due volte, da professore e da cardinale prefetto della Dottrina della Fede) per aver letto molto della sua produzione teologica, mi permetto di prendere le sue difese e muovergli qualche accusa.
Parto dalle accuse.
Come tutti i professori universitari, ha ceduto all'autocompiacimento della erudita citazione che ha posto a premessa della sua lezione per attirare l'attenzione dell'uditorio. Ingenuamente (c'è anche qualche papa ingenuo) non ha calcolato che pochissimi avrebbero capito che quella lunga ed erudita premessa, non rispondeva al suo pensiero.
Seconda accusa:ha accettato che il suo testo fosse tradotto in inglese per essere distribuito alla stampa presente. E' noto che l'inglese non sia lingua adatta a tradurre concetti filosofici e teologici. Ho visto il testo in inglese e mi confermo nell'opinione.
Terza accusa: ha voluto togliersi idealmente la veste bianca e rimettersi la tonaca che indossava quando saliva su quella cattedra. Quando, cioè, da ricercatore serio e puntiglioso, elaborava un originale pensiero che indusse il cardinale di Colonia a portarselo appresso (con Hans Kung) come esperto al Concilio Vaticano II. Forse perchè lì si è sentito ancora una volta libero. Libero di dire e di pensare, libero di insegnare e di discutere con gli allievi, libero di polemizzare con chi non condivideva le sue tesi.
Ma cosa ha detto di male, tanto da scatenare un putiferio nel mondo islamico che è costato la vita ad una suora, a tre volontari e speriamo che la vendetta si fermi qui?
Nulla.
Nulla perchè la premessa erudita non rispecchia il pensiero del papa teologo (si legga la sua "Introduzione al cristianesimo" o il "Rapporto sulla fede") che fu tra i primi a riconoscere che "Deus vult omnes homines salvos fieri et ad agnitionem veritatis venirent" che animarono la redazione dei documenti conciliari Lumen Gentium, Gaudium et spes e Unitatis Redintegratio. Ma questa non è una notizia! Volete mettere un titolo come "Il papa condanna l'Islam" contro "Il papa cita il dialogo di un imperatore"! Il primo manda il giornale a ruba, il secondo lo lascia in edicola.
Non ha detto nulla di male quando ha continuato (questo era il nocciolo della lezione) insegnando che la fede è un dono e che la ragione aiuta a capire la fede, ma non la può spiegare compiutamente e completamente. Si è laureato con una tesi su S.Agostino e non dimentica mai l'episodio narrato dal vescovo di Ippona:da fanciullo scavò una buca nella sabbia e con un recipiente portava l'acqua del mare nella buca. Un uomo gli chiese che facesse ed egli rispose che voleva portare tutto il mare in quella buca, ma non ce la faceva. L'uomo gli fece capire che se non riusciva in quell'impresa, come avrebbe potuto capire con la ragione tutta la grandezza di Dio?
Non ha detto nulla di male (altro argomento della lezione) quando ha insegnato che il "logos" è fonte d'amore. L'evangelista Giovanni lo dice con chiarezza nel prologo del suo vangelo:"ò logos sarks eghèneto, kai eskenosen en emin: il verbo si è fatto carne e ha posto fra noi la sua tenda". E' un concetto cristiano. Non so se è condiviso dai musulmani, ma a me personalmente non importa. Io lo credo.

Perché?
Perchè deve chiedere scusa? Perchè deve far dichiarare di essere stato frainteso? Perchè, piuttosto, chi l'ha frainteso non gli chiede scusa di non aver capito quel che ha detto? Perchè, piuttosto, chi ha voluto strumentalizzare a proprio uso e consumo la lezione, creando i problemi che si sono creati, non è ripreso energicamente?
Il Papa ha ricevuto a Castel Gandolfo i rappresentanti della religioni islamica. Ha fatto bene e mi auguro che non l'abbia fatto per metterci una pezza.
Dirò che da cattolico rispetto ogni religione. Ed esigo rispetto per la mia. Da cittadino rispetto ogni cultura. Ed esigo rispetto per la mia.
Rimango perplesso quando una religione prevede l'infibulazione, lo sgozzamento della figlia che non vuole sposare un uomo indicato dal padre, la sharia. Fatico a capire le ragioni di chi dice che si deve togliere il crocifisso dalla scuola perchè un cadavere appeso non è un bel vedere per chi non crede nel Cristo. Anzi...non capisco affatto queste ragioni. Come non capisco perchè la comunità civile italiana debba contribuire alla costruzione di qualche luogo di culto islamico. Nei primi secoli i miei avi si raccoglievano a pregare in case private messe a disposizione. Le cattedrali e le chiese paleocristiane, romaniche e gotiche, rinascimentali e barocche, settecentesche e moderne sono state costruite con le offerte dei fedeli. Il cadavere appeso così ignominiosamente ha vinto la morte, risorgendo. Per adesso nessuno di altri rispettabilissimi profeti di ogni longitudine e latitudine, di ogni tempo ed ogni luogo ce l'ha fatta. .Cristo, sì. Quel Cristo che è morto perchè insegnava che bisogna amare i nemici, fare del bene a coloro che ci odiano, che c'è più gioia nel dare che nel ricevere, che bisogna porgere l'altra guancia, che bisogna perdonare i propri assassini ("perdono" fu l'ultima parola di Sr.Lionella). Quel Cristo in nome del quale si saranno perpetrate stragi (non cancello pagine vergognose quali l'inquisizione, i roghi, le conquiste e le imposizioni della fede a mano armata), si saranno attuate porcherie politiche e simonie, ma nel nome del quale si sono spesi i giovanni bosco, i luigi guanella, le madri teresa, i padri kolbe e via elencando.

E a me sta bene che il capo della religione in cui credo, non si stanchi di ricordarlo perchè Lui gli ha detto:"...conferma nella fede i fratelli".Ernesto Miragoli

www.gazzettadisondrio.it - 30 IX 06

Regin
00domenica 1 ottobre 2006 17:42
Re:

Scritto da: Discipula 22/06/2006 14.50
...cut...


E allora, se proprio volessimo fare un paragone fra i Papi dovremmo ricordarci che l’unica pietra di paragone è Gesù e che dovremmo piuttosto chiederci quanto ciascuno di essi abbia seguito Lui e si sia posto sulla strada dell’imitazione di Cristo. Ma allora capiremmo anche che dal momento che Cristo è la sola misura non è nelle nostre possibilità esprimere un giudizio perentorio rispetto a un criterio che trascende le stesse capacità umane. Questo però richiederebbe un atto di Fede e di umiltà, il riconoscimento della superiorità di Dio rispetto all’uomo, l’ammissione che esiste nel mondo un’istituzione che pur operando nella storia ha radici metastoriche. E non è concessione che l’intellighenzia di oggi sia disposta a fare facilmente, per cui prepariamoci, il ping-pong estroverso-introverso continuerà … [SM=g27829] [SM=g27825] [SM=g27824]





ottimo [SM=g27811]

Francesca.Pisa
00lunedì 2 ottobre 2006 10:44
sublime!!!!


Questo sublime articolo anderebbe infilato nelle teste di tutti i cari vaticanisti i cosiddetti esperti di religione della carta stampata che non hanno fatto niente per mettere in luce l'autentico messaggio del discorso di Regensburg che non si sono sentiti in dovere ne' di leggerlo a fondo ne' di meditarlo ne' tanto meno di spiegarlo e poi si definiscono giornalisti specializzati hanno solo gettato benzina sul fuoco.....lasciamo perdere che e' davvero meglio!!!!!!

Un grandissimo applauso al signor Miragoli davvero un bell'esempio di mente dotata di ragione!!!!!!!!!!!!!!

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Discipula
00lunedì 2 ottobre 2006 11:34
Re: sublime!!!!

Scritto da: Francesca.Pisa 02/10/2006 10.44


Questo sublime articolo anderebbe infilato nelle teste di tutti i cari vaticanisti i cosiddetti esperti di religione della carta stampata che non hanno fatto niente per mettere in luce l'autentico messaggio del discorso di Regensburg che non si sono sentiti in dovere ne' di leggerlo a fondo ne' di meditarlo ne' tanto meno di spiegarlo e poi si definiscono giornalisti specializzati hanno solo gettato benzina sul fuoco.....lasciamo perdere che e' davvero meglio!!!!!!

Un grandissimo applauso al signor Miragoli davvero un bell'esempio di mente dotata di ragione!!!!!!!!!!!!!!

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Hai ragione Francesca [SM=g27822] ; tra l'altro l'articolo di Miragoli mi ha dato lo spunto per fare un'altra piccola riflessione sul solito confronto Ratzinger-Wojtyla. Nei giorni scorsi, in piena sollevazione mondiale contro la lectio di Ratisbona, ho letto un articolo (purtroppo non ricordo di chi) in cui si diceva, sempre per esaltare la figura di Papa Giovanni Paolo II a scapito di quella di Papa Benedetto XVI, che "a Wojtyla non era mai accaduto di essere frainteso". Non credo che sia così; penso invece che Papa Giovanni Paolo II sia stato frainteso parecchie volte, e in modo grave, sempre a causa dell'impreparazione e superficialità dei media. Due esempi su tutti: i raduni di Assisi e il bacio al Corano. Nel 1986, in occasione del primo raduno intereligioso ad Assisi Papa Wojtyla indirizzava ai partecipanti un messaggio che conteneva anche questa precisazione:
"Il fatto che noi siamo venuti qui non implica alcuna intenzione di ricercare un consenso religioso tra noi o di negoziare le nostre convinzioni di fede. Né significa che le religioni possono riconciliarsi sul piano di un comune impegno in un progetto terreno che le sorpasserebbe tutte. E neppure è una concessione al relativismo nelle credenze religiose..." .
Direi che il concetto è chiarissimo e che da parte di Giovanni Paolo II non ci furono allora maggiori concessioni al sincretismo di quante non ne faccia oggi Papa Ratzi. Ma quanti hanno letto quel messaggio allora? Quanti giornali lo hanno riportato per intero? Tutto lo "spirito di Assisi" è stato travisato, l'incontro fra esponenti di diverse religioni è stato trasformato in uno spettacolo mediatico e ribaltato nel senso di una convergenza di contenuti dottrinali che Papa Wojtyla non si era mai sognato di suggerire.
Quanti di noi del resto avrebbero ricordato quel paragrafo del messaggio del 1986 se Papa Benedetto non lo avesse citato nel suo stesso messaggio proprio per sottolineare la continuità di pensiero fra lui e il suo predecessore?
E lo stesso dicasi con l'episodio del bacio al Corano. Lo sappiamo che Papa Wojtyla era persona dai gesti eclatanti; entrando in moschea volle dare dimostrazione di grande senso di fratellanza verso i fedeli musulmani; un atto di cortesia, di distensione, di grande apertura: anche qui, non certo un invito al sincretismo. Eppure, anche qui, Giovanni Paolo II è stato frainteso. Doppiamente. Frainteso da molti di noi cristiani che forse abbiamo visto in quel gesto un atto di riverenza ai contenuti stessi del Corano; frainteso dai musulmani, che probabilmente lo hanno letto come un segnale di cedimento, tant'è vero che nessun imam, ulema, muftì e compagnia bella si è mai sognato di restituire la cortesia entrando in una Chiesa a baciare una Bibbia (se mi è sfuggito qualcosa, vi prego, ditemelo... [SM=g27825] ).
Quindi, secondo me, non è poi così vero che Giovanni Paolo II non sia mai stato frainteso; anzi, i media lo hanno frainteso moltissimo trascurando i veri contenuti dei suoi discorsi e riducendo il suo magistero ad un pontificato-spettacolo [SM=g27812] .

Credo che Papa Ratzi implicitamente rimproveri questo alla nostra società quando dice di ritenere necessario spiegare ed esplicitare meglio molti documenti prodotti da Papa Wojtyla.

Povero Papino, non solo devi chiarire il significato dei tuoi testi a causa della nostra ignoranza, ma anche quelli dei tuoi predecessori! Sei proprio uno straordinario, paziente, sublime, immenso cooperator veritatis!!! [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838]

[Modificato da Discipula 02/10/2006 11.37]

[Modificato da Discipula 02/10/2006 11.38]

[Modificato da Discipula 02/10/2006 11.44]

josie '86
00lunedì 2 ottobre 2006 13:24
Re: sublime!!!!

Scritto da: Francesca.Pisa 02/10/2006 10.44


Questo sublime articolo anderebbe infilato nelle teste di tutti i cari vaticanisti i cosiddetti esperti di religione della carta stampata che non hanno fatto niente per mettere in luce l'autentico messaggio del discorso di Regensburg che non si sono sentiti in dovere ne' di leggerlo a fondo ne' di meditarlo ne' tanto meno di spiegarlo e poi si definiscono giornalisti specializzati hanno solo gettato benzina sul fuoco.....lasciamo perdere che e' davvero meglio!!!!!!

Un grandissimo applauso al signor Miragoli davvero un bell'esempio di mente dotata di ragione!!!!!!!!!!!!!!

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Hai ragione, Francesca! Secondo me, gli oppositori politici fanno leva sul paragone Ratzinger-Wojtyla per dirne di tutti i colori al povero Papino...In pratica, con Wojtyla, non si permettevano di dire niente perchè per loro era un Papa estroverso (per i cari deficienti, estroverso è sinonimo di umano!)...Ora che Ratzi è salito al Trono di Pietro, ne approfittano per lanciare tutte sciocchezze e frivolezze, tipo "Wojtyla è più estroverso...Ratzi è freddo e rigido", ecc...Tutte scuse!!! La verità è che Ratzi dice le cose come stanno senza peli sulla lingua e a loro questo fatto non garba!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796]
LadyRatzinger
00lunedì 2 ottobre 2006 14:11
Re: Re: sublime!!!!

Scritto da: josie '86 02/10/2006 13.24


Hai ragione, Francesca! Secondo me, gli oppositori politici fanno leva sul paragone Ratzinger-Wojtyla per dirne di tutti i colori al povero Papino...In pratica, con Wojtyla, non si permettevano di dire niente perchè per loro era un Papa estroverso (per i cari deficienti, estroverso è sinonimo di umano!)...Ora che Ratzi è salito al Trono di Pietro, ne approfittano per lanciare tutte sciocchezze e frivolezze, tipo "Wojtyla è più estroverso...Ratzi è freddo e rigido", ecc...Tutte scuse!!! La verità è che Ratzi dice le cose come stanno senza peli sulla lingua e a loro questo fatto non garba!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796]



Vi straquoto!! [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
proRatzinger
00giovedì 26 ottobre 2006 18:21
Comunque i papi sono diversi e quindi paragonare due persone di carattere diverso e di modo diverso è sbagliato dall'inizio. Quello che dico è che non bisogna snobbare il papa nuovo perchè è un grande, come ha detto la nostra cara amica Ratzingirl. Il teologo ci sorprenderà, aveva detto Sua Eminenza il cardinal Tonini, ed è vero! Riempi le chiese Ratzinger, vicario di Cristo in Terra, riempi e fai vedere a chi ti snobba e ti maltratta quello che un teologo del tuo calibro porterà alla Chiesa! Comunque anche Woitila ci sapeva fare con le masse e chi dice che è meglio o paragona sbaglia. E' quella diversità tra due pontefici che fa del pontificato di ognuno il suo cavallo di battaglia. Spero che si convincano. Ciao! [SM=x40795]
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