Un’ossessione che si chiama tanoressia
L’invito degli esperti è sempre più pressante e si ripete ogni volta che prende il via la stagione della tintarella: i raggi ultravioletti sono nocivi per la pelle, occorre esporsi al sole con cautela per evitare dolorose scottature e sopratutto per limitare il rischi di tumori della pelle. Una cautela che va utilizzata anche, anzi a maggior ragione, nel caso dell’abbronzatura artificiale. Eppure cresce il numero di giovani, soprattutto ragazze, che considerano irrinunciabile sfoggiare un’abbronzatura perfetta tutto l’anno. Insomma, dicono gli esperti, sono moltissime le giovani donne affette da “tanoressia”, una vera e propria ossessione per le lampade da abbronzatura. Secondo una recente indagine una donna su tre utilizza lampade solari e l'80% l'ha fatto la prima volta sotto i 35 anni.
Il risultato è un aumento dei casi di melanoma, il cancro della pelle, soprattutto tra le ragazze giovani: secondo quanto riferisce il Cancer Research Uk, il melanoma è il tumore più diagnosticato nella fascia di età 20-29 anni, con numeri ormai superiori al cancro al collo dell'utero e con un'incidenza tra le under 30 addirittura doppia rispetto al cancro al seno.
Sotto accusa è proprio la tintarella artificiale, irrinunciabile per molte giovani e giovanissime, spesso convinte che l'abbronzatura con le lampade sia meno rischiosa di quella naturale. Per ridurre al massimo i rischi da melanoma, una malattia che normalmente risparmia i più giovani, ma insorge più in là nel tempo, non serve rinunciare completamente all’abbronzatura artificiale. Anche se l'astinenza da lettini, docce solari e lampade facciali è la soluzione definitiva, chi non vuole proprio farne a meno dovrebbe utilizzare creme protettive, ricordando che l'intensità di una lampada può arrivare a superare quella naturale del sole anche di dieci volte. Un'informazione da tenere presente in un momento in cui cominciamo a indossare abiti più leggeri e vorremmo mostrarci subito con un bel colore ambrato.