Racconto: Le cronache di Karizoon

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drokur
00mercoledì 14 maggio 2003 09:27
LA POZIONE DELL’INVULNERABILITA’
RACCONTO SCRITTO DA DROKUR

Ero appena arrivato a Lance, mi ero recato fino là ,per cercare nella vicina foresta di Trog delle erbe, per creare delle pozioni dell’ invulnerabilità. Ne avevo più solamente una e la tenevo stretta in una fiala appesa alla mia cintura insieme ad altre dei più svariati tipi . Non potevo andar nella foresta da solo, quindi decisi di cercare delle buone guardie del corpo nella locanda “Il cinghiale infuriato” . Entrai dentro e vidi subito gli uomini che facevano per me. Erano tutti insieme in un tavolo. Uno era un barbaro di giovane età, dal fisico molto possente e dai capelli lunghi e intrecciati. Un altro era un cavaliere veterano di mille battaglie che mostrava decine di cicatrici in tutto il corpo segno di tante battaglie. L’ultima era una donna avvolta in una lunga tunica dal colore rosso fuoco. Mi dissero che erano degli avventurieri in giro per il mondo , si presentarono il barbaro si chiamava Glot , il cavaliere Artival e la ragazza Naim. Gli spiegai lo scopo della mia missione e gli assicurai a lavoro fatto un enorme ricompensa in monete d’oro. Partimmo il giorno dopo e nel pomeriggio eravamo nella foresta. Incontrammo durante la spedizione un grosso serpente costrittore che si avvinghiò su quella massa di muscoli di Glot. Grazie alle arti magiche di Naim il serpente fu presto ipnotizzato e costretto a lasciare perdere il barbaro. Altri sfortunati incontri avvennero durante la spedizione. Incontrammo una tigre dai denti a sciabola, un verme grande come il mio braccio e un gorilla infuriato. Tutti furono uccisi dalla forza delle mie guardie del corpo. Io però non mi complimentai mai con loro, anzi li trattavo come dei servi, in quanto miei servitori erano e stavano li per lavorare e non per loro passione personale. Poi erano solo degli esseri rozzi, incapaci di fare un solo discorso intelligente. Non potevano tenere testa ad uno stregone del mio calibro, cosi li trattai sempre con un certo distacco tutti tranne Naim. Quella ragazza mi piaceva, i suoi capelli neri erano molto sensuali, come sexy era il suo bel faccino e il suo tenero corpo. Mi rivolsi a lei con parole dolci mentre raccoglievo delle erbe. Naim però rispose senza troppo entusiasmo. Si pareva proprio che non ci stesse, gliela avrei sicuramente fatta pagare. L’avrei fatta pagare cara a tutti quanti i membri di quel gruppo di stolti. Quando ebbi raccolto tutte le erbe necessarie per fare una decina di pozioni, dissi alle mie guardie del corpo che era arrivato il momento di tornare. Ci avviammo per uscire dalla foresta, quando fummo fuori dissi loro che era arrivato il momento di ricompensarli. Li condussi nella mia dimora dove mi attendeva il mio fedele servo Aigo . Dissi ad egli di andare a prendere il tesoro per gli avventurieri che mi avevano accompagnato. Li condussi nell’ampia sala d’aspetto mentre Aigo tornava con un grande scrigno tra le braccia. Dissi loro di aprire lo scrigno che l’oro contenuto era tutto guadagnato. Sorrisi mentre quella stolta di Naim accompagnata dai 2 energumeni aprivano lo scrigno. Da esso uscì fuori Balinet il demone che proteggeva il mio tesoro. Gli avventurieri stupiti non poterono far altro che esser avvinghiati dagli artigli del demone, che stritolò prima con la sua forza Naim , tagliò le braccia ad Artival facendolo svenire. Il barbaro invece incominciò a difendersi prendendo il suo spadone e incominciando a menar fendenti, ma nulla poteva contro l’invulnerabilità del demone. Esso con un sol morso staccò di netto la testa di Glot. Dissi a Balinet di mangiarsi tutti i resti e cosi fece. Finalmente quegli stolti avevano avuto la lezione che meritavano.

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