Puo’ un cristiano possedere un gatto?
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Attenzione: quanto scritto è totalmente immaginario ed è solamente umoristico. Constateremo però che alla Bibbia si può far dire qualsiasi cosa utilizzando il modo di ragionare e il linguaggio della Watch Tower Society. Ecco un’idea del valore degli argomenti presentati dalla WTS per vietare ai suoi membri ogni sorta di attività, la maggior parte delle feste, certe professioni o hobbies etc.
Molti membri del popolo di Geova, si sono chiesti se in tutta buona coscienza potevano possedere un gatto.
È una domanda d’importanza vitale poiché il fatto di far inciampare un fratello per il quale Cristo è morto, si rifà a: “sospendersi al collo una pietra di mulino e essere gettato in mare” (Luca 17:1,2). Ne va dunque della nostra salute eterna.
Consideriamo in primo luogo il termine greco: Felos domestikos, di cui gli specialisti sono d’accordo nel pensare che sia l’origine della parola italiana: gatto. Significato letterale: “gatto do-mestico contemporaneo con tutte le sue caratteristiche bestiali”.
Impiegando questa parola, la Bibbia mostra chiaramente e senza alcun dubbio che la natura fondamentale dei gatti è malvagia o “bestiale” ad immagine di “Satana”, “il grande dragone, l’originale serpente” (Riv. 12:9). Ci sono dunque numerose ragioni per cui i fedeli servitori di Dio devoti, dovrebbero utilizzare la loro coscienza educata secondo la Bibbia per poter comprendere perché i cristiani non devono possedere dei gatti.
Consideriamo seguenti fatti con uno spirito aperto:
1. l’adorazione dei gatti era una pratica corrente nell’antico Egitto. In qualità di cristiani ci dobbiamo “guardare dagli idoli” e non adorare altro dio al di fuori di Geova (1° Giov. 5:21; Eso: 20:3). Una tale influenza felina, potrebbe portarci all’idolatria e “contristare lo Spirito Santo di Dio”, con tragiche conseguenze (Ef. 4:30).
2. è molto probabile che fossero presenti dei gatti, alla festa di compleanno di Erode, festa in cui fu decapitato Giovanni il Battista. Di conseguenza é chiaro, che dei cristiani fedeli non possono ave-re relazioni con animali che rappresentano una cattiva influenza, sapendo che: “le cattive compa-gnie corrompono le utili abitudini” (Marc 6:21-29; 1° Cor. 15:33). Il fatto di avere dei gatti in casa, potrebbe avere la stessa tragica conseguenza che per Giovanni il Battista. È evidente che Dio disapprova questa festa. Non dovremmo anche noi bandire i gatti come fa Geova? Certamente!
3. nel corso della Storia ed in particolare nel Medio Evo fino ai processi delle streghe di Salem, i gatti erano riconosciuti come agenti o come incarnazione del demonio. Dato che questi animali furono associati al Diavolo, i fedeli servitori di Dio potrebbero frequentarli e, allontanarsi, fre-quentando Satana “il dio di questo sistema di cose” (2° cor. 4:4) proprio lui? Vorremmo sottometterci ad un’influenza così cattiva e ad eventuali attacchi demoniaci? Certamente no!
4. la Bibbia non parla mai di gatti in termini favorevoli. Il diavolo non ha utilizzato dei leoni per di-vorare i cristiani fedeli nel I secolo? Geova stesso”ha chiuso la bocca dei leoni” ai giorni di Daniele (Dan. 6:22). È vero che i nostri odierni gatti domestici non sono dei leoni, ma, poiché appartengono alla stessa famiglia di animali maledetti, di cui satana si è servito in numerose occasioni nel corso della Storia, sarebbe sensato e appropriato possederne uno? E poi, possedendo un gatto di qualunque specie sia, non vorremmo dare l’impressione di volergli trovare delle scuse per tutti gli atti malvagi riportati sia dalla Bibbia che dalla Storia? La Bibbia dice chiaramente che i mem-bri del popolo di Dio “non fanno parte del mondo” e “neanche partecipano ai peccati degli altri”. Giov. 17:16 - 1 Tim.5:22
5. le Scritture indicano altrettanto chiaramente che né Abramo, né Isacco, né Giacobbe, né gli apo-stoli, né Gesù stesso, hanno mai posseduto un gatto. Perché questo? Molto probabilmente perché non volevano assomigliare ai loro contemporanei pagani, che si rifiutavano di tener conto di come Dio considera il fatto di possedere un gatto. In armonia con il modello lasciato dai fedeli pro-feti del passato, non sarà dunque appropriato che un cristiano possegga uno di questi animali.
6. infine, i gatti sono animali impuri, tra le pratiche malsane a cui loro ricorrono abitualmente figurano: il fatto di sputare palline di pelo, leccarsi le parti vergognose del corpo, urinare sul pavi-mento, mangiare animali non dissanguati, relazioni sessuali fuori dal matrimonio e i furti di cibo sul tavolo giusto per citarne qualcuno. Ora, l’impurità fa parte delle “opere della carne” condan-nate dall’apostolo Paolo. La Bibbia d’altronde mostra chiaramente che “né fornicatori, [….] né ladri […] erediteranno il regno di Dio” (Gal. 5:19 ; 1 Cor. 6:9, 10). Per giunta Paolo ci incorag-gia a “cessare di frequentare” tali persone impure (1 Cor. 5:9). Anche se l’apostolo parlava in primo luogo dei cristiani che erano caduti nel peccato, niente ci vieta di concludere che questi principi biblici ispirati, non possano applicarsi alla frequentazione dei gatti. Geova condanna l’impurità, il fatto che Paolo non faccia alcuna distinzione riguardo alla frequentazione dei gatti domestici, prova senza alcun dubbio che i cristiani devono evitare qualsiasi relazione con questi animali.
Non siamo riconoscenti per questa nuova luce che proviene dall’organizzazione di Dio?
Una sorella ci dice che da quando si è sbarazzata del suo gatto, non deve più della pulizia della lettiera e ora ha più tempo da consacrare alla predicazione della “buona notizia”. Un fratello ci riferisce: “sono riconoscente di essermi liberato di questo fardello che era il mio gatto. Spero che i fratelli e le sorelle comprendano a che punto satana utilizzi i gatti per corromperci e distrarci dall’opera di predicazione” (Mat. 24:14). Che eccellente esempio di fedeltà! Sforzandoci di riprodurre fedelmente il pensiero di Cristo in merito, rallegriamoci pensando che Geova, nel nuovo sistema di cose, ricompenserà tutti gli sforzi che facciamo per mantenere la nostra integrità sottomettendoci fedelmente alla direzione del suo spirito tramite l’intermediario “schiavo fedele e discreto”. Matteo 24:45
(La traduzione é mia)
sara