Poesia d'autore

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Emily...
00mercoledì 18 novembre 2009 01:35
Vorrei riaprire questa sezione che era presente anche prima,l'aveva aperta Gilduca se non sbaglio...un'antologia delle poesie di autori noti, comunque non nostre(ma possiamo metterci anche quelle, via),che ci sono più care. Credo che il titolo dato da Gil fosse più originale ma non lo ricordo, in ogni caso si può cambiare, credo.

Mi sembra giusto cominciare con questa..

La pace
di Alda Merini

La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice,
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove,
come fosse una bocca da sfamare.
Ma tu maestro che ascolti
i palpiti di tanti soldati,
sai che le bocche della morte
sono di cartapesta,
più sinuosi dei dolci
le labbra intoccabili
della donna che t'ama.

(a Enrico Baj)

kiaradiluna.
00mercoledì 18 novembre 2009 14:31
Il topic si intitolava "una poesia al giorno"
ora possiamo ricominciare a postare quelle che hanno toccato le corde segrete del nostro cuore....

che straordinaria donna la Merini...controcorrente, testarda nel difendere il suo mondo interiore..con le sue parole sapeva scavare nel profondo di chi la legge...


Sogno d'amore
Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.





Emily...
00mercoledì 18 novembre 2009 15:40
I giorni sono sempre più brevi
di Nazim Hikmet

I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perchè hai tardato tanto?

Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l'ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perchè hai tardato tanto?

Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.


Emily...
00mercoledì 18 novembre 2009 15:53
Kiara, ho cancellato il post e modificato il primo. Ciao.
kiaradiluna.
00mercoledì 18 novembre 2009 16:44
scusami, non me n'ero accorta..molto strano..temo di avere la memoria a breve completamente "andata" perchè so di averla letta...

forse, abbiamo una sensibilità simile...ci ha fatto scegliere la medesima poesia...perchè io l'ho scelta tra molte...

minny15
00giovedì 3 dicembre 2009 18:36
Il tuo sorriso

di Pablo Neruda

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
Selvaggia60
00martedì 15 dicembre 2009 15:39
Dopo un po impari- Crescere
Dopo un po' impari la sottile differenza
tra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non è appogiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto
non con il dolore di un bimbo.
Ed impari a costruire tutte le strade oggi
perchè il terreno di domani è troppo incerto
per fare piani. Dopo un po' impari che il sole scotta,
se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte, e che vali davvero.
Borges-
sesquiossidodip
00martedì 15 dicembre 2009 16:01
Passa un giorno, passa l'altro
mai non torna il nostro* Anselmo,
perché egli era molto scaltro
andò in guerra, e mise l'elmo...

Mise l'elmo sulla testa
per non farsi troppo mal
e partì, la lancia in resta,
a cavallo d'un caval.

La sua bella che abbracciollo
gli diè un bacio e disse: Va!
e gli pose** ad armacollo
la fiaschetta del mistrà.

Poi, donatogli un anello
sacro pegno di sua fè,
gli metteva nel fardello
fin le pezze per i piè,

Fu alle nove di mattina
che l'Anselmo uscì bel bel,
per andare in Palestina
a conquidere l'Avel.

Né per vie ferrate andava
come in oggi col vapor,
a quei tempi si ferrava,
non la via, ma il viaggiator.
La cravatta in fer battuto
e in ottone avea il gilè,
ei viaggiava, è ver, seduto
ma il cavallo andava a piè.

Da quel dì non fe' che andare...
andar sempre, andare, andar...
quando a piè d'un casolare
vide un lago, ed era il mar!

Sospettollo... e impensierito
saviamente si fermò,
poi chinossi e con un dito
a buon conto l'assaggiò.

Come fu sul bastimento
ben gli venne il mal di mar;
ma l'Anselmo in un momento
mise fuori il desinar.

Il sultano in tal frangente
mandò il palo ad aguzzar,
ma l'Anselmo previdente
fin le brache avea d'acciar.***
Pipe, sciabole, tappeti,
mezze lune, jatagan,
odalische, minareti,
già imballati avea il sultan,

Quando presso ai Salamini
sete ria**** incominciò
e l'Anselmo, coi più fini
prese l'elmo e a bere andò.


Ma nell'elmo, il crederete?
c'era in fondo un forellin
e in tre dì morì di sete
senza accorgersi il tapin.

Passa un giorno, passa l'altro
mai non torna il guerrier;*****
perch'egli era molto scaltro
andò in guerra col cimier.

Col cimiero sulla testa
ma nel fondo non guardò
e così gli avvenne questa,
che mai più non ritornò!
Selvaggia60
00domenica 27 dicembre 2009 01:19
Il mio Natale
Rimani e non nasconderti,specchio
del mio cuore offeso e traditore.
Non lasciarmi.Ti riconosco e in te
reclamo ancora la parte mia migliore.
E quello sono io come ero allora
ma nel mio farmi vecchio,adulterarato:
distratto,disonesto,mentitore.Eppure.
sotto il peso dell'errore,di nuovo
sulle tracce del passato,per ritrovarmi
con te rinato alla promessa antica.
E,poi,qualunque cosa dica e sia
finora diventato,per quanto io protesto
di rimpianto,resto o mi sforzo di restare intanto
uno che non smette di cercare (qualunque io sia stato)
quello che non ha fin qui trovato.
Emily...
00lunedì 28 dicembre 2009 02:36
per Selvaggia
molto bella.Chi è l'autore?
Selvaggia60
00domenica 10 gennaio 2010 12:10
Solitudine

Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte - eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.


Emily Dickinson
kiaradiluna.
00domenica 10 gennaio 2010 18:56
Pablo Neruda
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.


viridiana.
00lunedì 11 gennaio 2010 08:54
Quanto mi piace Neruda...
Selvaggia60
00mercoledì 13 gennaio 2010 11:08
Artur Brand
Nell’abbraccio,
i nostri corpi si uniscono
come mille corpi nudi.
Sussurri le mie poesie
e le indossi
come gocce di profumo.
E come l’essenza
del tuo profumo
rimangono su di me
evidenti tracce
del tuo amore.
kiaradiluna.
00giovedì 14 gennaio 2010 20:39
Lentamente muore - Neruda



Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi
percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini
sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli
occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova
grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno
sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità .
Selvaggia60
00sabato 16 gennaio 2010 13:51
Chi non trova il paradiso quaggiù
non lo troverà neanche in cielo .
Gli angeli stanno nella casa
accanto alla nostra
ovunque noi siamo .
Emily Dickinson-
Selvaggia60
00giovedì 28 gennaio 2010 19:33
about

Ho visto solitudini naufragare dentro egoismi dorati...pioggia sui vetri...rabbia...e dolcezza...che dimentica...e disegna...vuoti senza limiti...Ho visto tempo...e numeri...e giorni...e il silenzio di un solo pensiero...sempre e soltanto quello...Ho dato i nomi alle cose...chiamato uccelli...piante e pietre...Ho coniugato verbi...(spesso al passato)...Ho avuto braccia...per stringere niente...e memoria...per attraversare voci...sguardi...e ombre...Ho preparato fughe...per poter rimanere...e potermi ancora ricevere...dentro a un domani qualsiasi...Ho frantumato ogni distacco...e ogni assenza...per poter decidere...ancora...di poter essere vivo...Ho mendicato certezze...e istanti...improbabili...attore non protagonista...comparsa di me stesso...Ho noleggiato sogni...riparato malinconie...e ho sorriso...sempre...Ho continuato...ad assolvermi...a liberare...tutto ciò che si sfiora...e che ti chiama per nome...Ho vissuto altrove...e qui...tra queste parole...che sono un tempo rimosso...che non fa che accarezzarmi...Ho capito che il Bene...è una ferita...che non inventa scuse...e non calpesta...gioie...o dolori...un respiro profondo...al di là di me...al di là di te...al di là di tutto ciò che può essere compreso...
Susanna Tamaro
freccetta63
00domenica 31 gennaio 2010 01:34
Canzone d’amore

Per dire cos’ hai fatto
di me, non ho parole.


cerco solo la notte
fuggo davanti al sole.

La notte mi par d’oro
più di ogni sole al mondo,
sogno allora una bella
donna dal capo biondo.

Sogno le dolci cose,
che il tuo sguardo annunciava,
remoto paradiso
di canti risuonava.


Guarda a lungo la notte
e una nube veloce-
per dire cos’ hai fatto
di me, non ho la voce.

Hermann Hesse
Selvaggia60
00lunedì 1 febbraio 2010 11:37
Il ciliegio-
Un uomo si era chiuso in casa
perchè non gli piaceva il mondo
con la gente che non credeva
più a niente.
Quando si è stancato di stare
vicino a una candela accesa
che gli faceva lume
dentro la notte di quelle camere,
ha aperto una finestra
e gli è scoppiata davanti agli occhi;
un ciliegio in fiore che era
come una nuvola bianca di bellezza;
e lui si è messo a piangere dalla
contentezza
ed è scappato fuori di casa
per abbracciare la gente e gli
animali.

Tonino Guerra
Selvaggia60
00giovedì 4 febbraio 2010 17:25
Quel pensiero



Quel pensiero di seppellirti

te l'hanno tolto con almeno trent'anni di anticipo!

Abbiamo avuto una lunga festa d'addio

nei vagoni stivati dove si pregava dove si facevano

i bisogni in fila dentro un secchio

che non profumava del tuo lillà di maggio

e anche il mio Dio Sole ha chiuso gli occhi

in quel luogo di arrivo il cui nome

oggi irrita le coscienze, dove io e te

rimaste sole dopo una selezione

mi desti la prova d'amore

sfidando i colpi di una belva umana

anche tu madre leonessa a carponi

per supplicare iddio maligno di lasciarti almeno l'ultima

la più piccola dei tuoi tanti figli.

Senza sapere la tua e la mia destinazione

per troppo amore volevi la mia morte

come la tua sotto la doccia

da cui usciva un coro di topi

chiusi in trappola.

Hai pensato alla tua piccola con quel frammento

di coscienza risvegliata dal colpo

del portoncino di ferro

con te dentro mio pane amato mio pane bruciato!

O prima ancora

sapone paralume concime

nelle mani parsimoniose di cittadini

che amano i cani i poeti la musica

la buona letteratura e hann ostalgia

dei familiari lontani.

Edith Bruck
kiaradiluna.
00domenica 7 febbraio 2010 19:36
Elizabeth Barret Browning
Se devi amarmi fallo, ma solo per puro amore.
Non dire mai "L'amo per l'aspetto, lo sguardo e il parlare gentile,
o perchè il suo pensiero concorda col mio,
e certo quel giorno mi diede un senso di piacere".

Da sè, queste cose, amore, possono mutare, o mutare per te;
e l'amore nato così così potrebbe essere distrutto.
Non mi amare mai per la dolce pietà che asciuga la mia gota;
il pianto può scordare una creatura
che tedia il tuo eterno conforto,
e l'amore perciò perde!

Ma amami solo per puro amore,
che sempre m'amerai per l'eternità d'amore.

Selvaggia60
00lunedì 15 febbraio 2010 12:30
iL TUO SORRISO. Pablo Neruda.
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Selvaggia60
00venerdì 26 febbraio 2010 16:17
Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano -
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena -
O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
Non avrò vissuto invano.
Emily Dickinson
Selvaggia60
00lunedì 1 marzo 2010 13:04
Scrivo a te donna.

Ogni mattina, dopo il segno della croce,
scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna, come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che, contro ogni legge,
considero mia.

Salvatore Fiume
freccetta63
00mercoledì 3 marzo 2010 14:17

Stella, mia unica stella,
Nella povertà della notte sola,
Per me, solo, rifulgi,
Nella mia solitudine rifulgi;
Ma, per me, stella
Che mai non finirai d’illuminare,
Un tempo ti è concesso troppo breve,
Mi elargisci una luce
Che la disperazione in me
Non fa che acuire.
UNGARETTI //
_emoglobina_
00venerdì 5 marzo 2010 17:24
Non ti amo, se non perché ti amo.
E dall'amarti al non amarti giungo.
E dall'attenderti quando non t'attendo
passa il mio cuore dal freddo al fuoco.
Ti odio senza fine, e
odiandoti ti cerco.
E la misura del mio amor perduto,
è non vederti e amarti come un cieco.
Forse consumerà la luce di Gennaio,
col suo raggio crudele il mio cuore intero,
rubandomi la chiave della calma.
In questa storia solo io muoio,
e morirò d'amore perché t'amo.
Perché t'amo amore, a Sangue e Fuoco!
NERUDA
Selvaggia60
00venerdì 12 marzo 2010 20:44
Se fai il bene, ti attribuiranno
secondi fini egoistici
non importa, fa' il bene.
Se realizzi i tuoi obiettivi,
troverai falsi amici e veri nemici
non importa realizzali.
Il bene che fai verrà domani
dimenticato.
Non importa fa' il bene
L'onestà e la sincerità ti
rendono vulnerabile
non importa, sii franco
e onesto.
Dà al mondo il meglio di te, e ti
prenderanno a calci.
Non importa, dà il meglio di te


(Madre Teresa di Calcutta)
Selvaggia60
00venerdì 26 marzo 2010 12:11
Se avessimo le ali
per fuggire la memoria
molti volerebbero.
Abituati a esseri più lenti
gli uccelli con sgomento
scruterebbero la folla
di persone in fuga
dalla mente dell'uomo.

Emily Dickinson
Selvaggia60
00sabato 10 aprile 2010 02:27
Io pronuncio il tuo nome
nelle notti oscure,
quando giungono gli astri
a bere nella luna,
e dormono i rami
delle fronde occulte.
Ed io mi sento vuoto
di passione e di musica.
Folle orologio che canta
antiche ore defunte.

Io pronuncio il tuo nome
in questa notte oscura,
e il tuo nome mi suona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della mite pioggia.

Ti amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha commesso il mio cuore?
Se la nebbia si scioglie
quale nuova passione mi aspetta?
Sarà tranquilla e pura?
Se potessi sfogliare
con le dita la luna!!

Federico García Lorca
Selvaggia60
00martedì 20 aprile 2010 11:03
Lo scienziato dei grandi

consultò i suoi libri

e il Buon Dio degli adulti

e disse al bambino:

" Ti ci vuole tanto tempo

a imparare

per questo così a lungo

piccolo devi restare"

Ma il bambino

che aveva la scienza

di un Buon Dio che è di tutti

così gli sorrise:

" Certo, hai ragione a metà

noi piccoli a lungo si resta

perché vi ci vuole del tempo

per imparare da noi

a cambiare il cuore e la testa"



Citazione da: I'm sorry baby, di Mario Bolognese
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