Pittura barocca

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BRESCIAGGHER
00domenica 19 giugno 2005 14:23
Estremamente varia e complessa ci appare la pittura dell'età barocca, la chiesa controriformata divenne la principale committente per le opere di pittura. Puntando sulla forza persuasiva del bello, la chiesa trovò nell'arte il modo giusto per ricondurre il mondo cristiano alla fede poichè era in grado di influenzare le emozioni.
In questo periodo perciò si intensificano le rappresentazioni di scene sacre soprattutto si dipingono quei soggetti che erano contestati dal pensiero riformatore, per esempio il culto di Maria.
I Palazzi e soprattutto le chiese furono decorati da immensi e grandiosi affreschi, che si avvicinano alla realtà grazie alla rappresentazione assolutamente naturale dei personaggi. Questo sonferisce alle scene sacre rappresentate un carattere di credibilità che avvicinava i fedeli.
Grande importanza fu data alla decorazione dei soffitti, i pittori barocchi, grazie alla maestria nell'uso della prospettiva riuscivano ad ampliare gli spazi architettonici creando spazi irreali che univano il cielo e la terra, per esempio il soffitto della chiesa di Sant'Ignazio a Roma dipinto da Andrea Pozzo nel quale figure reali ondeggiano nell'aria in sospensione tra cielo e terra creando un'effetto trompe d'oeil.
Due erano le correnti artistiche che si andavano sviluppando nel seicento: quella naturalistica con Caravaggio e quella classicista proposta dalla scuola dei Carracci.
Caravaggio introdusse nei suoi dipinti la realtà di tutti i giorni; anche quando dipingeva soggetti religiosi, egli cercava la verità rappresentando le figure di Cristo, della Madonna, degli apostoli, utilizzando come modello persone comuni, come quelle che si potevano incontrare a quel tempo per le strade, facendole emergere da una luce particolare.
Questa pittura naturalista si diffuse ben presto in Italia nei primi venti anni del seicento, tra i più importanti rappresentanti ricordiamo pittori come Orazio Gentileschi e la figlia Artemisia, Bartolomeo Manfredi e Battistello Caracciolo, oltre a numerosi stranieri che operavano in Italia, fra cui il pittore francese Valentin de Boulogne e lo spagnolo Jusepe de Ribera.
La scuola che si sviluppò intorno ai Carracci invece cerca di tornare ai principi di chiarezza, monumentalità ed equilibrio tipici del Rinascimento.
Dei tre Carracci, Ludovico, Agostino e Annibale, fu quest'ultimo ad avere maggiore successo. Questo stile classicheggiante venne adottato da artisti come Guido Reni e Domenichino.


tratto da storia dell'arte
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