Fu una sera, a fine estate... -dopo un periodo di circa un anno in cui mi riempivo di pomfi in tutto il corpo e gli edemi mi visitavano un giorno si e l'altro pure in compagnia di sua maestà l'asma-... che di ritorno da una degna e gozzovigliante festa di nozze, proprio in fronte all'ospitale dello Santo Spirito, un grosso e devastatnte attacco d'asma mi squassò. Chiaro, semplice e diretto fu lo infermiero che, mentre il medico mi faceva di adrenalina -DU iù rimember PUlp Fiction?
- mi disse :"Non si preoccupi, le soffre solo di allergie". ALLERGIE:
oddio, a che, a cosa, o, a chi?
da allora 9 anni passarono, rivoltato come un calzino fui in ospedale per scoprire che dovevo, da allora scordarmi di: pomodoro, carote, legumi, prezzemolo, arachide, cipolla, aglio, sedano e finocchio...
per dir solo di quelli primari. MC dicevano i latini, ed io ci rimasi molto, molto, molto male. Da allora la vita e cambiata, andare a mangiar fuori è un dramma, convincere e convincersi di non essere malati è difficile, perché basta stare attenti (cosa dovrebbe dire un diabetico?), ma avendo avuto 3 schock anafilattici, beh, un poco poco gli zebedei in fricassea ce li ho.
Ma se gradite ho inventato, e la mia dolce consorte mi ha aiutato negli anni, tante gustose ricettine senza i sopracitati alimenti.
Nel tempo si capiscono tante cose, ed allora ti converti per quanto possibile al biologico, impari a stare attento ai cibi preconfezionati, scopèri le interazioni allergiche coi prodotti chimici...insomma, se nel Vicolo stretto c'è qualcuno che desidera confrontarsi e scambiare quattro chiacchiere mangiando un panino alla bottarga o alla polpa di ricci dasvanti al parco della vittoria, ci son qua io.
Bibba