Scritto da: lupog 24/03/2007 19.48
paragonare lo spermatozoo al feto è decisamente fuorviante: lo spermatozoo trasmette il DNA maschile mentre il feto è uno stadio dello sviluppo della specie umana e ne possiede tutte le carstteristiche. l'unica differenza è che ha bisogna di vivere nell'utero dela madre per sopravvivere. ma se dovessimo utilizzare come concetto quello dell'autonomia allora sarebbe lecito anche l'infanticidio dato che un neonato non è autosufficente. inoltre già da un pò le scoperte scientifiche sottolineano che sin dalle prime settimane il feto è in grado di provare ed esprimere le stesse sensazioni di piacere e dolore tipiche dell'essere umano. cosa che evidentemente una cellula differienziata come quella della pelleo dell'intestino non può fare.
Come ho già detto, anche le cellule della pelle che mi gratto contiene tutto il DNA completo di una persona. Eppure uccidere queste cellule non è (giustamente) ritenuto un'omicidio.
Paragonare lo spermatozoo all'embrione è un ragionamento molto costruttivo, invece, perchè a parte il corredo cromosomico (che è uno la metà dell'altro), sono entrambi dei sistemi di materia vivente allo stato vegetativo, in quanto totalmente PRIVI di cervello.
Uccidere un'embrione, scientificamente parlando, non è differente dall'uccidere una pianta di rosmarino.
L'esempio dell'infanticidio non è pertinente ai fini del discorso, perchè allora nemmeno un uomo adulto è biologicamente "autonomo", dato che deve comunque introdurre materia ed energia nel suo corpo per continuare il suo ciclo vitale.. quindi se adottassi il criterio dell'autonomia dovrei ritenere lo stesso omicidio come qualcosa che dovrebbe essere permesso, cosa che io NON faccio, in quanto non è questo per me il criterio giusto da adottare per definire una Persona.
Il criterio dell'autonomia l'ho introdotto solo per sbugiardare quelli che dicono che lo spermatozoo ha bisogno di qualcosa per divenire persona mentre il feto no.. io ho solo mostrato che è falso, e anzi ho appena messo in evidenza il fatto che il ciclo biologico della vita, in effetti, non possiede un'inizio ed una fine ben definiti e stabiliti per Natura... per questo ritengo che il criterio debba essere un'altro.
Detto quanto sopra, siccome l'inizio temporale di una Persona NON è stabilito in modo univoco dalla Natura, lo deve per forza stabilire l'uomo, in via del tutto CONVENZIONALE, ma sempre sulla base di un criterio ragionevole.
Il criterio più ragionevole (ovvero quello che distingue una Persona da un qualsiasi grumo di materia vivente), è la presenza di un cervello cosciente di sè, ovvero in grado di dare all'essere vivente la sensazione di ESISTERE e di concepire pensieri liberi (e NON stimoli obbligati).
A meno che una pianta di rosmarino non sappia di esistere, un'embrione non è un Persona.