Notizie dal mondo della Chiesa

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Ratzigirl
00mercoledì 14 dicembre 2005 20:31
Dato che trovo sempre più scpesso nel forum, messaggi di confronto riguardo a temi diversi da quelli religiosi, ho deciso di creare questa discussione che ci permetta di discutere su quei temi, intorno ai quali vorremmo un chiarimento, una delucidazione, o semplicemente vogliamo sottoporli all'attenzione di tutti!
Ratzigirl
00giovedì 5 gennaio 2006 03:27
CARTELLO NEL BAR DELL’UNIVERSITÀ, “SCONCERTO PER L’OFFESA A GESÙ BAMBINO"


Una bestemmia a Gesù bambino affissa in un luogo pubblico, nel bar degli studenti della facoltà di lettere di Firenze, crea “sconcerto” ai giornalisti dell’Ucsi Toscana (Unione cattolica stampa italiana) ma al tempo stesso fa dire loro che Gesù, “a differenza nostra, non si offende per una bestemmia: sa che le bestemmie vere sono altre: le guerre, le violenze, le ingiustizie, la stupidità in cui tutti siamo immersi”. In un comunicato reso noto oggi si commenta infatti una notizia apparsa su un quotidiano nazionale con sede a Firenze il 30 dicembre scorso: nel bar dell’università è stato affisso durante le festività natalizie un cartello di chiusura ferie con la scritta “Riapriamo il 9 gennaio”, seguita da una bestemmia a Gesù bambino. Una notizia “che sui mass media è passata inosservata”, spiega al Sir Franco Mariani, segretario regionale dell’Ucsi, “e che ci ha lasciato interdetti perché non c’è stata, del mondo universitario e politico, una reazione di condanna, nonostante rechi offesa ad una buona parte della popolazione”. L’Ucsi Toscana chiede quindi all’università di “verificare se il cartello è ancora lì ed eventualmente di rimuoverlo al più presto”


[Solo questo? ???? Mi sento profondamente offesa di come si possa strumentalizzare uno status come quello di "studente" per potersi permettere di dire tutto!!! Che cosa c'entra Gesù bambino? Io studio all'università di lettere a Firenze, e forse, i cari giovani che pagano care tasse universitarie potrebbero utilizzare meglio l'inchiostrodella propria penna per realizzare opere dialta letteratura piuttostoche imbrattare i fogli di carta di insulti e ingiurie che non fanno nè onore a loro nè al nome e all'immagine della Facoltà!!!]

+Kiko+
00martedì 21 marzo 2006 11:56

Mons. Álvaro del Portillo, Vescovo
Prelato dell'Opus Dei (1914-1994)


PREGHIERA
per la devozione privata

Dio Padre misericordioso, che concedesti al tuo servo Alvaro, Vescovo, la grazia di essere Pastore esemplare nel servizio alla Chiesa e fedelissimo figlio e successore di San Josemaría, Fondatore dell'Opus Dei: fa' che anch'io sappia rispondere con fedeltà alle esigenze della vocazione cristiana, trasformando tutti i momenti e le circostanze della mia vita in occasioni per amarti e per servire il Regno di Cristo; degnati di glorificare il tuo servo Alvaro e concedimi per la sua intercessione il favore che ti chiedo ...(si chieda). Amen.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria.
+Kiko+
00giovedì 23 marzo 2006 13:14

Mgr Alvaro del Portillo, Évêque
Prélat de l’Opus Dei

PRIÈRE
destinée à la dévotion privée

Ô Dieu, Père de Miséricorde, qui as accordé à ton serviteur Alvaro, évêque, la grâce d’être un pasteur exemplaire au service de l’Église, et d’être le très fidèle fils et successeur de saint Josémaria, fondateur de l’Opus Dei, fais que, moi aussi, je réponde avec fidélité aux exigences de ma vocation chrétienne ; que je sache aussi convertir tous les instants et circonstances de ma vie en occasions de t’aimer et de servir le règne de Jésus-Christ. Daigne glorifier ton serviteur Alvaro, et accorde-moi par son intercession la faveur que je te demande : … amen.

Notre Père, Je vous salue Marie, Gloire au Père.
=alois=
00lunedì 3 aprile 2006 22:18
ciao a tutti, vorrei sapere se qualcuno di voi ha per caso letto qualche libro di Alessandra Borghese, visto che ne ho sentito parlare molto bene (soprattutto perchè amica di B16! [SM=x40800] ) visto che ne vorrei leggere qualcuno...

grazie a chiunque mi risponderà... [SM=g27824]
RATZGIRL
00martedì 4 aprile 2006 01:11
Re:

Scritto da: =alois= 03/04/2006 22.18
ciao a tutti, vorrei sapere se qualcuno di voi ha per caso letto qualche libro di Alessandra Borghese, visto che ne ho sentito parlare molto bene (soprattutto perchè amica di B16! [SM=x40800] ) visto che ne vorrei leggere qualcuno...

grazie a chiunque mi risponderà... [SM=g27824]



Io personalmente non ne ho letti,ma nel forum ci sono utenti che li hanno letti,e ti possono aiutare. [SM=g27822]
$anna67$
00martedì 4 aprile 2006 11:41
Alessandra Borghese
Si carissima io ho letto un bellissimo libro di Alessandra Borghese edito da Piemme si intitola " SETE DI DIO " è stupendo e parla della sua amicizia con Beppe e con GP2 le sue cene mhhhh che invidia e la sua conversione alla fede leggilo è stupendo
Ciao cara [SM=x40801] [SM=x40801] [SM=x40801]
+Kiko+
00giovedì 6 aprile 2006 17:46

San Josemaría Escrivá ha aperto una nuova strada di santificazione nella Chiesa Cattolica, ricordando che tutti gli uomini possono raggiungere la santità compiendo il loro lavoro e i loro impegni quotidiani con spirito cristiano.

INFANZIA E GIOVENTÙ

Josemaría Escrivá nacque a Barbastro (provincia di Huesca, Spagna) il 9 gennaio 1902. I suoi genitori si chiamavano José e Dolores. Ebbe cinque fratelli: Carmen (1899-1957), Santiago (1919-1994) e altre tre sorelle più giovani di lui che morirono in giovane età. I coniugi Escrivá impartirono ai loro figli una profonda educazione cristiana.

Nel 1915, il padre, che era commerciante di tessuti, dovette trasferirsi a Logroño, dove trovò un altro lavoro. In questa città Josemaría percepì per la prima volta la sua vocazione: dopo aver visto sulla neve le orme dei piedi nudi di un religioso, intuì che Dio voleva qualcosa da lui, senza sapere esattamente che cosa. Pensò che avrebbe potuto scoprirlo più facilmente se si fosse fatto sacerdote e cominciò a prepararsi, prima a Logroño e successivamente nel seminario di Saragozza. Seguendo un consiglio di suo padre, intraprese anche gli studi civili di diritto, iscrivendosi come privatista all’università di Saragozza.

LA FONDAZIONE DELL'OPUS DEI

José Escrivá morì nel 1924 ed egli divenne capo famiglia. Ricevette l'ordinazione sacerdotale il 28 marzo 1925, e cominciò a esercitare il ministero in una parrocchia rurale, quindi a Saragozza.

Nel 1927 si trasferì a Madrid, con il permesso del suo vescovo, per conseguire il dottorato in diritto. Lì, il 2 ottobre 1928, Iddio gli fece vedere la missione che da vari anni gli stava ispirando, e fondò l'Opus Dei. Da quel momento si impegnò con tutte le sue forze per lo sviluppo di ciò che Dio gli aveva chiesto di fondare, e contemporaneamente continuava a esercitare il ministero pastorale affidatogli che lo metteva ogni giorno a contatto con le malattie e la miseria negli ospedali e nei quartieri popolari di Madrid.

Josemaría si trovava a Madrid quando, nel 1936, scoppiò la guerra civile. La persecuzione religiosa lo costrinse a rifugiarsi in vari luoghi. Esercitava il ministero sacerdotale clandestinamente, finché riuscì a lasciare Madrid. Dopo aver attraversato i Pirenei, riparando nel sud della Francia, si stabilì a Burgos.

Terminata la guerra, nel 1939, fece ritorno a Madrid. Negli anni successivi predicò numerosi esercizi spirituali per laici, sacerdoti e religiosi. Nello stesso anno 1939 terminava gli studi per il dottorato in diritto.

GUIDANDO LA CRESCITA DELL'OPUS DEI

Nel 1946 si stabilì a Roma. Ottenne il dottorato in teologia all'Università Lateranense. Fu nominato consultore di due Congregazioni vaticane, membro onorario della Pontificia Accademia di Teologia e prelato d'onore di Sua Santità. Seguì attentamente i preparativi e le sessioni del Concilio Vaticano II (1962-1965), intrattenendo fitti rapporti con diversi padri conciliari. Da Roma si recò più volte in vari paesi europei, per dare impulso all'avvio e al consolidamento dell'attività dell'Opus Dei. Per gli stessi motivi, fra il 1970 e il 1975 fece lunghi viaggi in Messico, nella penisola iberica, in Sud America e in Guatemala, tenendo riunioni di catechesi con gruppi numerosissimi di persone.

Morì a Roma il 26 giugno 1975. Il suo corpo riposa nella Chiesa Prelatizia di Santa Maria della Pace - Viale Bruno Buozzi, 75 - Roma.

Migliaia di persone, fra cui numerosi vescovi di vari paesi - complessivamente, un terzo dell’episcopato mondiale -, chiesero alla Santa Sede l’avvio della causa di canonizzazione.

BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE

Il 17 maggio 1992 Giovanni Paolo II beatificava Josemaría Escrivá in piazza San Pietro a Roma, alla presenza di 300.000 persone. “Con un’intuizione soprannaturale - disse il Papa nell’omelia- il beato Josemaría predicò instancabilmente la chiamata universale alla santità e all’apostolato”.

Dieci anni dopo, il 6 ottobre 2002, Giovanni Paolo II ha canonizzato il fondatore dell'Opus Dei in Piazza San Pietro davanti a pellegrini provenienti da oltre 80 paesi. Durante il discorso nell’udienza concessa il 7 ottobre 2002 in Piazza San Pietro ai pellegrini convenuti a Roma per la canonizzazione di Josemaría Escrivá, il Santo Padre ha detto che "san Josemaría fu scelto dal Signore per annunciare la chiamata universale alla santità e per indicare che la vita di tutti i giorni, le attività comuni, sono cammino di santificazione. Si potrebbe dire che egli fu il santo dell'ordinario".
Regin
00venerdì 7 aprile 2006 00:03
Re:

Scritto da: +Kiko+ 06/04/2006 17.46

San Josemaría Escrivá ha aperto una nuova strada di santificazione nella Chiesa Cattolica, ricordando che tutti gli uomini possono raggiungere la santità compiendo il loro lavoro e i loro impegni quotidiani con spirito cristiano.




Uno dei suoi grandi meriti l'aver posto l'accento che la santità è raggiungibile da tutti, il fare bene ogni piccola cosa della vita.



+Kiko+
00venerdì 7 aprile 2006 16:31
Sì Regin, hai completamente ragione !
Il messaggio che San Josemaría ha predicato tutta la sua vita è : tutti i battezzati sono chiamati a diventare santi. Come santificarsi ? nel lavoro, nella famiglia, nella vita quotidiana, nelle cose le più ordinarie, per diventare santi in mezzo al mondo, servendo Dio e tutti gli uomini.
L'appello universale alla santità è stato proclamato dal Concilio.
Canonizzando il Fondatore dell'Opus Dei, il Papa Giovanni Paulo II ha voluto dire : potete tutti diventare santi !
San Josemaría è straordinario, eccezionale, ma egli è realmente il santo dell'ordinario. E' un grande testimone di Cristo, un santo per il nostro tempo, un esempio per tutti gli uomini.
Se amo tanto il Papa è grazie a lui ; ci ha insegnato a venerare il Pontefice Romane. Possiamo dire che San Josemaría aveva tre grandi amori : il Cristo, la Madonna, il Papa.
elena66c
00sabato 8 aprile 2006 10:19
Re: Alessandra Borghese

Scritto da: $anna67$ 04/04/2006 11.41
Si carissima io ho letto un bellissimo libro di Alessandra Borghese edito da Piemme si intitola " SETE DI DIO " è stupendo e parla della sua amicizia con Beppe e con GP2 le sue cene mhhhh che invidia e la sua conversione alla fede leggilo è stupendo
Ciao cara [SM=x40801] [SM=x40801] [SM=x40801]



Qualche settimana fa' era ospite della trasmissione "Sulla via di Damasco", putroppo ho seguito
la trasmissione distrattamente ma mi sembrava di averle sentito dire, molto velocemente
che stava scrivendo un nuovo libro dal titolo "In mani sicure" dedicato a Benedetto XVI.. [SM=x40799]
Discipula
00giovedì 4 maggio 2006 13:32
"In verità vi dico: ogni volta che voi avete fatto queste cose a uno dei più piccoli di questi miei fratelli l'avete fatta a me" (Mt 25, 40)

Potrà sembrare prosaico questo mio passare dalle parole di Gesù all'argomento freddo e fiscale del 5 per mille per suggerire subito di destinare questo contributo alle associazioni di volontariato cattolico; l'esperienza più importante e coinvolgente resta sicuramente quella dell'aiuto portato e vissuto in prima persona, d'altra parte è anche attraverso questi canali "secondari" della contribuzione economica che possiamo migliorare le condizioni di vita dei nostri fratelli in difficoltà, quelli che si trovano in una situazione di povertà, di solitudine, di malattia.

Le iniziative di volontariato nella società sono molto numerose e tutte lodevoli: perché allora scegliere di dare una preferenza al volontariato cattolico?

Vorrei dire che la ragione, per me, sta nel fatto che le associazioni di ispirazione cattolica cercano sempre di portare non solo la solidarietà, ma anche e, soprattutto la carità, come ci insegna il nostro Papa nell'Enciclica "Deus Caritas Est", e cercano di unire al dono del pane quotidiano anche il Pane del Cielo.

"L'amore - caritas - sarà sempre necessario, anche nella società più giusta. Non c'è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell'amore. Chi vuole sbarazzarsi dell'amore si dispone a sbarazzarsi dell'uomo in quanto uomo. Ci sarà sempre sofferenza che necessita di consolazione e di aiuto. Sempre ci sarà soliitudine. Sempre ci saranno anche situazioni di necesità materiale nelle quali è indispensabile un aiuto nella linea di un concreto amore per il prossimo." (Deus Caritas Est § 28)


[SM=g27821] [SM=g27821] [SM=g27821]

[Modificato da Discipula 04/05/2006 14.12]

[Modificato da Discipula 04/05/2006 14.42]

Discipula
00giovedì 4 maggio 2006 13:35
Cinque per mille: cos'è e perché sceglierlo
Per la prima volta, con la Finanziaria 2006 (Legge 23 dicembre 2005, n.266, articolo 1, comma 337) è possibile, a titolo iniziale e sperimentale, destinare una quota pari al 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) a sostegno dei quattro settori rappresentativi del:

1) volontariato;
2) ricerca sanitaria;
3) ricerca scientifica;
4) attività sociali svolte dai comuni di residenza del contribuenti.



Un articolo di Sandro Massi, consulente enti non profit, per il Sole 24 Ore mette in evidenza come il 5 per mille abbia basi "solo in parte simili a quelle del ben più conosciuto otto per mille, di cui alla legge n.222/1985, lo strumento con il quale si può sostenere la Chiesa cattolica, altre cinque confessioni religiose oppure alcuni interventi a valenza sociale gestiti direttamente con il finanziamento dello Stato (calamità naturali, conservazione dei beni culturali, assistenza ai rifugiati, fame nel mondo). La differenza sostanziale si riscontra nel fatto che l'otto per mille non consente di identificare con precisione il soggetto fruitore dell'opzione del contribuente, come invece fa il cinque per mille, che prevede l'inserimento del codice fiscale del soggetto beneficiario, rendendo il contribuente totalmente protagonista delle sue scelte."

Come effettuare le donazioni? Il cinque per mille non costa nulla, é infatti una quota-imposte cui lo Stato rinuncia a favore delle attività di organizzazioni non profit. La differenza é che nel cinque per mille é il contribuente che decide a chi dare i propri soldi.

Il cinque per mille sostituisce l'otto per mille destinato alle confessioni religiose? No, la nuova norma, istitutiva del cinque per mille non sostituisce, ma affianca, il meccanismo dell'otto per mille, infatti é possibile utilizzarli entrambi in modo da destinare parte delle proprie imposte per fini diversi.

Come e quando fare la scelta? Compilando le apposite sezioni integrative nei modelli che l'Agenzia delle Entrate mette a disposizione per la dichiarazione ed il pagamento delle imposte: il CUD 2006, il 730/1-bis, il modello Unico persone fisiche. Il contribuente potrà destinare l'otto per mille alla Chiesa cattolica ed il cinque per mille ad uno dei quattro settori. Non é prevista la possibilità invece di indicare contemporaneamente due diversi enti, uno ad esempio attivo nella ricerca scientifica e uno in quella sanitaria. Non si può neanche scegliere due soggetti che operano nello stesso settore, negli appositi moduli è presente infatti un solo spazio per l'inserimento di un solo codice fiscale del destinatario.

A chi destinare? Si possono destinare le offerte agli enti inseriti nell'elenco predisposto dall'Agenzia delle Entrate. Il palco dei partecipanti è davvero ampio e contempla anche numerosi enti non Onlus come ad esempio associazioni di promozione sociale ed associazioni di volontariato. "I risultati sotto il profilo delle risorse ottenute - continua Massi - saranno infatti direttamente proporzionali alla capacità comunicativa dimostrata dalle varie associazioni, fondazioni, cooperative, università, enti di ricerca ed enti locali partecipanti. Con il "rischio reale che un numero molto elevato di contribuenti non venga intercettato dagli enti del terzo settore. Lo stesso Ministero delle Finanze nella relazione tecnica alla legge finanziaria ha previsto che, come per l'otto per mille, non più del 41% dei contribuenti esprima la propria scelta, valutando per il 2006 un gettito complessivo di 270 milioni di Euro per il cinque per mille, sui 660 possibili in relazione alle stime sul gettito Irpef". Sono oltre 38.000 gli enti in gara.

Anche i contribuenti che non devono presentare la dichiarazione dei redditi possono scegliere in quanto lo ricordiamo non è previsto nessun aggravio di imposta ma solo una diversa destinazione della stessa. In tali casi come specificato dal CUD 2006, sarà il contribuente a attivarsi per il pagamento tramite gli sportelli bancari o gli intermediari abilitati.



Regin
00giovedì 4 maggio 2006 18:03
Re: Cinque per mille: cos'è e perché sceglierlo

Scritto da: Discipula 04/05/2006 13.35



[SM=g27811]

Il suggerimento è di devolvere il 5 x 1000 al volontariato cattolico, magari a quella piccola associazione che conoscete e opera nel vostro quartiere o nella vostra città.


Ad esempio, i centro aiuto alla vita o associazioni di volontari che gestiscono le mense per poveri, ospizi etc. se non si conosce nessuno ci sono i missionari come "i fratelli dimenticati" o "i missionari della Consolata" o i comboniani etc.

L'elenco è lungo, magari vi solletica il volontario che agisce per l'aiuto del paguro o del tucano (amate gli animali) o la difesa del baobab (amate la natura), si va be'....ma prima ci sono da aiutare gli esseri umani.



Per cercare l'esatta denominazione o il codice fiscale, usate il motore di ricerca delle Agenzie delle Entrate:
www1.agenziaentrate.it/documentazione/finanziaria/domanda+5+per+mille/motore.htm




assistenteeeee x favore il link [SM=g27816]

Discipula
00venerdì 5 maggio 2006 08:37
Cinque per mille/2006 - Sostieni la ricerca scientifica in Università Cattolica


UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE

stupor-mundi
00domenica 7 maggio 2006 17:10
Re: Re: Cinque per mille: cos'è e perché sceglierlo

Scritto da: Regin 04/05/2006 18.03


[SM=g27811]

Il suggerimento è di devolvere il 5 x 1000 al volontariato cattolico, magari a quella piccola associazione che conoscete e opera nel vostro quartiere o nella vostra città.


Ad esempio, i centro aiuto alla vita o associazioni di volontari che gestiscono le mense per poveri, ospizi etc. se non si conosce nessuno ci sono i missionari come "i fratelli dimenticati" o "i missionari della Consolata" o i comboniani etc.

L'elenco è lungo, magari vi solletica il volontario che agisce per l'aiuto del paguro o del tucano (amate gli animali) o la difesa del baobab (amate la natura), si va be'....ma prima ci sono da aiutare gli esseri umani.



Per cercare l'esatta denominazione o il codice fiscale, usate il motore di ricerca delle Agenzie delle Entrate:
http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/finanziaria/domanda+5+per+mille/motore.htm


assistenteeeee x favore il link [SM=g27816]




SI AVVICINA IL MOMENTO DI PRESENTARE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI: CHE FACCIAMO IL "730" OPPURE L'UNICO RICORDIAMOCI DI APPORRE LA NOSTRA FIRMA PER DEVOLVERE L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA [SM=g27811] E IL CINQUE PER MILLE AL VOLONTARIATO CATTOLICO [SM=g27811]
UNA FIRMA NON CI COSTA NULLA MA PUO' FARE MOLTISSIMO! [SM=x40792]

[Modificato da Paparatzifan 07/05/2006 22.22]

(hanzo hattori)
00lunedì 8 maggio 2006 17:26
io lo do a Radio Maria!
blakky
00venerdì 19 maggio 2006 20:40
guarda ke la chiesa nn è intorno a noi...priprio x niente
annux
00venerdì 19 maggio 2006 22:35
beh, questa è una tua opinione. [SM=x40792] [SM=x40792] [SM=x40792]
Ratzigirl
00sabato 20 maggio 2006 01:19
FESTIVITÀ - RIAPRITE LA BRECCIA…
Ripristinare la festa del 20 settembre, anniversario della breccia di Porta Pia (nel 1870) che segnò la fine dello Stato pontificio, simbolo del potere temporale dei papi: l'idea è di Franco Grillini (Ds), il paladino dei Pacs in Parlamento che ha presentato una proposta di legge in tal senso alla Camera il primo giorno della XV legislatura. In Italia il 20 settembre non è più festa dal 1929: la festività venne infatti abolita per esplicita richiesta del Vaticano alla firma dei Patti lateranensi, il cui anniversario, l'11 febbraio, fu al contrario considerato festivo fino alla nascita della Repubblica.

[questa non è follia pura....è pura stupidità!!! [SM=g27812] [SM=g27812] ]
Sihaya.b16247
00domenica 4 giugno 2006 16:41
Memetica
da www.ecomind.it/memetica/info_memetica.html

La memetica (o scienza del meme) è una nuova disciplina nata da un concetto coniato da Richard Dawkins nel 1976 nel suo best seller "Il gene egoista".

L'idea, apparentemente semplice, è che esistano delle unità di trasmissione della cultura, dette memi.
In altri termini, i memi sono le idee che, trasmesse da mente a mente, acquisiscono una sorta di vita autonoma e manifestano una loro caratteristica capacità di diffusione e replicazione.
Esistono pertanto dei memi "forti" cioè con alta capacità di diffusione e replicazione, e memi "deboli", con scarsa capacità di diffusione e replicazione.

Ad esempio, uno slogan pubblicitario può diventare un meme quando comincia ad essere ripetuto dalle persone ed utilizzato nelle conversazioni. Un meme può essere un ritornello musicale che viene fischiettato dalle persone. Ma un meme può essere anche un'ideologia, una teoria scientifica, una religione.

Dal punto di vista della memetica, non è importante quanto un'idea sia vera o profonda, ma come e quanto si diffonda e si replichi. La forza di un meme, dunque, non deriva dalla sua verità o bellezza, ma da una serie di altri fattori che sono appunto l'oggetto di studio della memetica. Come si spiega l'enorme successo di alcune canzoni rispetto ad altre? Come si spiega la forza di alcuni messaggi pubblicitari rispetto ad altri? Come si spiega il diffondersi di ideologie o di culti a volte balordi o distruttivi?
La memetica risponde a queste domande individuando alcuni "pulsanti" mentali che sono particolarmente sensibili ad alcuni tipi di memi. Si tratta dei pulsanti istintivi (fame, sesso, protezione dei bambini, pericolo) o di pulsanti culturali (strettamente legati alle ideologie dominanti o di nicchia). Se un'idea tocca alcuni pulsanti sensibili allora si installa, si replica e si diffonde. Indipendentemente da quanto sia vera, valida, profonda o bella.

Se da un lato questo modo di guardare alle idee ed ai prodotti culturali degli esseri umani può sembrare freddo, addirittura cinico, in quanto non si occupa dei loro valori e delle loro verità, ma solo della loro capacità di diffusione, d'altro canto ciò consente un esame impietoso di alcuni fenomeni sociali, culturali o politici, rivelandone aspetti altrimenti nascosti.
Tutti sanno, ad esempio, che la politica si avvale sempre di più dei potentissimi mezzi di informazione chiamati media. Ma ciò viene considerato comunemente come la componente meno nobile e solo di superficie, mentre viene riservata ai contenuti della politica la parte nobile e seria.
Dal punto di vista della memetica, invece, la politica si gioca in massima parte ad un livello di lotta di memi. I memi più forti vincono. E non sempre i memi più forti sono i più validi o i più veritieri. I professionisti dell'immagine manipolano le informazioni in modo da costruire a tavolino dei memi che abbiano maggiori possibilità di affermazione.

L'idea di meme ha una forza dirompente nel panorama culturale, proprio per il suo impietoso mettere a nudo alcuni fenomeni di cui tutti parlano e che tutti in qualche modo intuiscono, ma di cui pochi registrano e studiano sistematicamente il peso.

E' importante inoltre ricordare che la memetica è una disciplina piuttosto complessa a cavallo tra psicologia, antropologia, genetica e sociologia. Ciò implica una gran quantità di domande teoriche a cui gli studiosi di memetica, i memetisti, provano a dare risposte con sofisticate argomentazioni.

Chi è interessato ad approfondire l'argomento può certamente consultare un gran numero di siti dedicati alla memetica in gran parte in lingua inglese. Gli unici due siti italiani dedicati alla memetica sono www.virusdellamente.com e memetica.interfree.it/

***

[Questa teoria ci aiuta a riflettere come si stanno diffondendo pericolosi memi, soprattutto anticristiani, nel mondo attuale]
ratzi.lella
00lunedì 5 giugno 2006 08:10
il libro della borghese
Dopo il best seller sulla sua conversione, Alessandra Borghese firma «Sete di Dio». A La Provincia parla del Papa visto "da vicino" Principessa e vaticanista: «Ratzinger? Un Papa molto speciale»

«Il libro Con occhi nuovi sull'esperienza della conversione mi ha portato a fare presentazioni in Italia e in Europa, a ricevere centinaia di lettere e ad incontrare molte persone. Così mi sono accorta che ovunque andavo c'era sete di Dio e l'esigenza di approfondire un argomento caro anche ai più lontani». Parla Alessandra Borghese, principessa romana di antica nobiltà, giornalista e scrittrice che in Sete di Dio ha voluto mettere nero su bianco le tracce misteriose della fede nella sua vita e avvenimenti come l'elezione al soglio di Pietro di un cardinale amico, Benedetto XVI. Quale è il tratto più autentico del Papa che lei ha conosciuto già da cardinale? Parlo di Sua Santità non come vaticanista, ma come devota e guardo al pastore della Chiesa con gli occhi di una credente. Sin dal primo momento dell'elezione di Benedetto XVI mi sono sentita protetta dalla sua presenza perché sapevo che i cattolici sarebbero stati in mani sicure. Benedetto XVI guiderà la Chiesa non solo come maestro della fede quale è, ma anche come pastore perché ha la grazia di Papa. Quale è lo stile di Joseph Ratzinger? Diverso da quello del suo amatissimo predecessore. Ratzinger non batte i pugni sul tavolo per cambiare le cose, sa invece convincere il suo interlocutore e ha la pazienza di ascoltare. Il suo pontificato non sarà una rivoluzione copernicana, ma un rinnovamento nel solco della tradizione e della continuità. Come vive l'impegno di credente? Cerco di testimoniare la mia fede come donna immersa nel mondo. Ho molti amici, amo viaggiare e cerco di affrontare al meglio quello che l'esistenza mi riserva. Non mi sono allontanata dalla realtà per vivere la mia spiritualità. Anche se rispetto molto le scelte radicali. Ci sono atei talmente convinti che se Dio gli si presentasse lo metterebbero alla porta. Che cosa dice a chi è lontano? Tutti prima di essere figli dei nostri genitori siamo figli di Dio. In ognuno oltre ad esserci un'umanità splendida c'è del divino. E quel seme è presente anche in chi lo rinnega, lo contesta e lo ha chiuso da qualche parte. Già dire che Dio non esiste vuol dire accertare la sua esistenza. Perché sente la spiritualità benedettina così affine al suo modo di essere? La regola benedettina è molto essenziale e mette Gesù Cristo primo di tutto il resto. Questo fa parte della mia di vita con lo stupore di sentirmi figlia di Dio e i limiti della condizione umana. Trovo bellissimo il fatto di riconoscere nell'abate e nella badessa un punto di riferimento. La regola benedettina sopravvissuta fino a oggi è ancora attuale in quest'Europa che ha perso totalmente le sue radici cristiane. Benedetto era un monaco che con semplicità e lungimiranza ha plasmato l'Europa e dato un esempio molto chiaro. Come guarda alla Madonna? Maria è la mia mamma celeste. L'enciclica di Benedetto XVI mi ha invitata ad amarla ancora di più quando dice che tra i santi è la più grande perché con la sua umiltà ha detto sì e accettato la volontà di Dio mettendosi a disposizione. Di fronte a qualsiasi problema mi rivolgo alla Madonna anche se non mi aspetto che tutto si risolva all'improvviso con la bacchetta magica. Sono devota a Maria, recito il rosario e presto servizio a Lourdes. Che rapporto ha con la pratica religiosa? Appena posso seguo la messa anche perché senza i sacramenti è impossibile pensare di alimentare la propria fede. Le cose più grandi si raggiungono con la preghiera. Questa può davvero cambiare la visione delle cose ed è il miglior balsamo alle nostre sofferenze. Stefania Briccola Alessandra Borghese, «Sete di Dio» Edizioni Piemme, 190 pagine, 13,50 euro.

Adelchi78
00martedì 6 giugno 2006 15:14
Carissimi,
vi posso chiedere delle preghiere e anche dei fioretti per tre vocazioni religiosi? Non sto qui a descrivervi la situazione nel suo sviluppo e nel suo complesso. Ma vi chiedo solo delle preghiere perchè lo Spirito Santo illumini ed infonda sapienza, fede e coraggio.
Pregate per queste mie intenzioni che riguardano delle particolari vocazioni all'interno di un istituto religioso.
Vi chiedo anche di scrivere qualche pensiero qui o qualche vostra preghiera. E se potete recitate una corona del Rosario per questo santo scopo. Che la Santa Vergine ci custodisca tutti il Suo manto!
Grazie. [SM=x40800]
josie '86
00martedì 6 giugno 2006 15:42
Caro Adelchi
Accetto la tua rikiesta di pregare x le vocazioni. D'altronde, bisogna pregare lo Spirito Santo X avere dei sacerdoti santi e kè sappiano condurre il gregge verso l'Immenso Ovile di Dio, soprattutto in questi tempi difficili.
Nn credo di poter recitare il Rosario, Xò ti posso garantire di rivolgere 1 pensiero e 1 preghiera X queste vocazioni. [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]
Sybella
00martedì 6 giugno 2006 21:42
Certo, Adelchi, che pregheremo per le vocazioni, quelle vere, autentiche, che bruciano dentro e ti sconvolgono l'esistenza facendotela mettere con fiducia nelle mani migliori che ci siano. Se posso, però, visto che abbiamo pregato per questo anche alla mia Cresima, sabato scorso, auspicherei sacerdoti 'veri', a tempo pieno, immuni dal carrierismo, ricchi di umanità e di empatia verso l'altro, qualunque 'altro', e che non si preoccupino di sporcarsi, quando occorre, la tonaca e le mani.
Che il Cielo ci ascolti!
Sybella

[Modificato da Sybella 06/06/2006 23.01]

+Kiko+
00mercoledì 7 giugno 2006 15:52
Unione di preghiere.
Ratzigirl
00giovedì 20 luglio 2006 14:24
Mozart fra Ratzinger e i massoni



Mozart si affiliò alle logge per trovare amici potenti avendo bisogno di sostenitori e protettori. La storia non va negata, ma spiegata. Quando appare contraddittoria può riservare scoperte ancora più belle.

di Antonio Socci

Nella Chiesa Cattolica - sull’onda della passione di Ratzinger per Mozart - è scoppiata la "Mozartmania" e ora nasce un caso: l’affiliazione massonica del grande Amadeus. L’ "Avvenire", quotidiano della Cei, titolava ieri: "Mozart? Cristiano, non massone". E a proclamarlo era, nientemeno, l’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schonborn, ottimo teologo nonché allievo di Ratzinger. Ricostruiamo cosa sta accadendo. Era nota la passione mozartiana dei due grandi teologi del Novecento, Karl Barth e Von Balthasar. Così come quella di un grande "santo popolare" come don Giussani. Di recente hanno fatto "outing" il cardinal Martini (ha confessato che ogni mattina prega con le note del salisburghese) e addirittura Hans Kung. Ma è soprattutto lui, Joseph Ratzinger, lo "sponsor" di Mozart. Papa Benedetto XVI si è fatto portare un pianoforte in Vaticano e proprio in queste ore è stato immortalato nella baita di montagna dove trascorre le vacanze mentre suona alla tastiera il suo musicista preferito (insieme a Bach). Insomma Mozart sembra mettere d’accordo tutti nella Chiesa. Il motivo è semplice: il suo genio – immortalato nell’indimenticabile film di Milos Forman - ha saputo esprimere in modo sublime il cuore stesso del cristianesimo e della creazione. Ma qui sorge il problema: era massone. Il cardinale di Vienna sente il bisogno di rivendicare la sua fedeltà alla Chiesa: "la sua menzionata appartenenza massonica non ha fondamento" dice il prelato "in realtà il Salisburghese apparteneva soltanto ad un circolo di intellettuali. Basta leggere l’ epistolario dell’artista per non avere dubbi sulla sua fede convinta".

L’ottimo arcivescovo di Vienna, essendo un raffinato intellettuale, merita tutta la fiducia. Tuttavia noto sommessamente che il suo argomento (almeno com’è riferito da Avvenire) non è formidabile. Che infatti Mozart sia stato battezzato nella Cattedrale di Salisburgo il 28 gennaio 1756, che sia morto con i sacramenti della Chiesa e che sia stato convintamente cattolico in vita non c’è dubbio. Ma ciò non toglie che, secondo gli storici, nel 1784 fu iniziato nella Loggia "La Beneficienza". E scrisse opere per committenza esplicitamente di loggia: dal "Concerto funebre massonico K. 477" al "Canto massonico" fino al celebre "Flauto Magico" letteralmente intessuto di simbologia liberomuratoria.

La storia non va negata, ma spiegata. E quando appare contraddittoria può riservare scoperte ancora più belle. Sicuramente Mozart si affiliò alle logge per trovare amici potenti avendo bisogno di sostenitori e protettori. D’altra parte la massoneria era appena entrata sulla scena ed era un fenomeno complesso, ne faceva parte l’élite d’ Europa e d’America. La Chiesa l’aveva scomunicata, ma fior di ecclesiastici si diceva la frequentassero, i re la consideravano un’associazione sovversiva, ma spesso erano iniziati e guidavano le logge. Il sovrano del cattolicissimo impero asburgico - per dire - non aveva registrato le scomuniche che i papi Clemente XII e Benedetto XIV avevano emanato contro la massoneria. Che era tutto e il suo contrario. "Grand Orient", ma anche "Grand Rien" come diceva Voltaire.
Mozart vi aderiva come si entra in un club elitario che proclama ideali filantropici e umastici. Lui non professava certo dottrine gnostiche, eretiche, né culti empi, né aveva idee giacobine e anticlericali. In questo il cardinale Schonborn ha ragione: per Mozart affiliarsi alla Loggia significava entrare in un club pieno di potenti che potevano sostenere la sua attività e le sue languenti finanze familiari. Tuttavia è difficile negare che fosse affiliato alla massoneria. C’è perfino chi, come Claudio Casini, nel libro "Amadeus. Vita di Mozart", sostiene che per la sua proverbiale ingenuità - nel trafficare con ambienti massonici poi rinnegati - sia stato stritolato in un gioco più grande di lui e sia morto per questo. Ma l’idea del complotto politico per farlo "suicidare" sinceramente sembra assai poco fondata.

Pur immerso in tutte le contraddizioni dell’epoca, pur con le sue ingenuità e i suoi errori, Mozart esprime il genio del cristianesimo. E lo esprime non per affiliazione, perché non si è cattolici alla stessa maniera in cui si è massoni o liberali o aderenti al Lyons o ai Democratici di Sinistra. Il battesimo è tutt’altro. E’ un’appartenenza di altro genere. Non c’entra niente nemmeno con la coerenza. Anzi, proprio il più incallito peccatore, sprofondato nel vizio, può pronunciare la più pura e vera delle parole cristiane: "salvami!". Quello lì, è un cristiano.

Lo dice Gesù stesso nel Vangelo. Ma io lo capii un giorno proprio dalle note di Mozart. Don Giussani ci fece venire le lacrime agli occhi. Eravamo settecento studenti universitari, in montagna. Lui ci "spiegava" la Messa da Requiem del grande Amadeus. Ci fece sentire il possente "Rex tramendae maiestatis": era sconvolgente. Mozart faceva intuire "fisicamente" cosa è l’Onnipotenza assoluta di Dio, la sua totale sovranità sull’intero universo. E subito dopo questo immane turbine, nel silenzio improvviso, flebile, quasi impercettibile, una voce sussurra: "salva me". "Ecco", ci diceva don Gius, "questo è l’uomo. Un nulla che Dio ama. E questo è il cristianesimo: stendere la mano mendicante, dal proprio abisso, a Chi può tutto". Mozart come nessuno mai ha saputo cantare questa Misericordia infinita che fa ridere e piangere al tempo stesso. Infatti diceva che "il protestantesimo è roba per il cervello soltanto, perché i protestanti non capiscono che cosa vuol dire ‘Agnus Dei qui tollis peccata mundi’ ". Il volto di questa Misericordia è quello del Figlio di Dio che si è fatto macellare come un agnello sacrificale per noi. Karl Barth, grande teologo protestante, che cominciava ogni giorno di lavoro con le musiche del salisburghese, era ossessionato dal cattolicesimo di Mozart. Ne percepiva la forza vittoriosa. Capiva che non era una affiliazione, ma un cuore diverso, un essere diverso: "la musica di Mozart, a differenza di quella di Bach, non è un messaggio e non è, a differenza di quella di Beethoven, una confessione autobiografica". Essa, dice Barth, "allieta, rianima, consola". Perché? Qual è il suo "mistero"? Essa contiene tutto, "il cielo e la terra, la natura e l’uomo, la commedia e la tragedia, la passione e la pace, la Vergine Maria e i demoni, la messa solenne della Chiesa, il bizzarro cerimoniale dei massoni e la sala da ballo, gli sciocchi e i saggi, i codardi e gli eroi (veri e apparenti), i fedeli e gli infedeli, gli aristocratici e i contadini, la pioggia e il sole".

Ma tutto è abbracciato da un "mistero". Mozart "non impone nulla a chi lo ascolta, lo rende solo libero, la gioia che sa comunicare nasce quando ci si abbandona a lui. Non si propone neppure di proclamare la lode di Dio, ma in realtà è questo che fa". Perché fa sentire che è la misericordia di Dio che tutto abbraccia, tutto il cosmo e tutti i tempi. "Ognuno di quei Kyrie o Miserere che pure attaccano su note così basse" scrive Barth "è come sorretto dalla fiduciosa certezza che la misericordia invocata si è fatta già da tempo realtà. Benedictus qui venit in nomine Domini! Nella versione di Mozart è evidente che questa venuta si è già compiuta".

Basta sussurrare: "salva me". E tutto è già stato "pagato" da Cristo, tutto è già stato perdonato. Questa Misericordia è l’ultima parola sul mondo e sulle vicende umane. Mozart ce lo fa sentire.

PER ASCOLTARE IL BRANO in realplayer (Rex Tremendae) ----------------> CLICCA QUI!!! e QUI (Confutatis)


[Modificato da Ratzigirl 20/07/2006 14.28]

N-Unit
00lunedì 31 luglio 2006 18:11
Secondo voi questo afflusso sempre maggiore d'immigrati verso le nostre coste è un problema o no? Se si, come risolverlo?
|Voce nel deserto|
00lunedì 31 luglio 2006 19:48
con le cannonate! [SM=x40799]
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