MULO

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marina53
00mercoledì 8 settembre 2004 12:49
Il Mulo è un ibrido interspecifico fra lo stallone asinino e la cavalla.

Già nell'antichità il mulo era prodotto nell'Illiria e il bardotto in Mesopotamia. Fino a pochi decenni fa il mulo era molto diffuso sia nel Bacino del Mediterraneo che in Africa, Asia e nelle Americhe.
Le ragioni della sua diffusione sono la robusta costituzione, la rusticità, la resistenza alle malattie, l'adattabilità alle zone meno favorevoli e meno agevoli, la sobrietà. Il mulo, analogamente al bardotto, assomma, in misura diversa e con una certa variabilità anche individuale, le caratteristiche, morfologiche e funzionali delle specie progenitrici. A determinare la loro utilità economica contribuisce il fenomeno genetico dell'eterosi. Le differenze fra muli (da muli di grande mole a muli leggeri da basto) sono dovute alle razze scelte per l'incrocio.
I muli francesi godevano un tempo di grande fama. Le quattro zone tipiche di produzione sono:
- il Poitou: muli di taglia elevata (1,45-1,75 m), di peso assai rilevante (500-800 kg), robusti e muscolosi;
- le Cévennes (Massiccio Centrale): mulo più piccolo e molto adatto per il basto e per la montagna;
- i Pirenei: per la produzione del mulo si impiegava spesso l'asino Catalano);
- il Dauphiné: muli di buona taglia (1,45-1,55 m), di conformazione raccolta, robusti e vigorosi.


Caratteristiche morfologiche e impiego
Il mulo ha testa più grossa e orecchie più lunghe del cavallo, collo corto con scarsa criniera (più abbondante nel bardotto)., garrese basso, dorso spesso convesso, groppa tagliente, coda con pochi crini. Gli arti sono asciutti, con articolazioni larghe e solide, piedi cilindrici e talloni alti e stretti. Il pelo è corto. I mantelli più frequenti sono il nero e il grigio; il sauro è raro. Talvolta si ha la riga mulina; più frequenti sono le zebrature, specie quando il mantello è baio.
Il mulo è meno ricettivo del cavallo alle malattie e alle coliche; minori sono anche le esigenze di governo, di cure igieniche e di custodia. Se il mulo è proverbiale per la caparbietà e spesso per la cattiveria, in compenso compie il lavoro con grande energia e molta resistenza, anche sulle strade montane più impervie, con passo sicuro e costante andatura.
Il mulo è impiegato per il traino e per la soma. Per il traino, in sostituzione del cavallo da tiro pesante rapido, si richiedono muli di taglia notevole, da m 1,58 a 1,65 e più, quali si possono ottenere ibridando asini stalloni del Poitou e di Marina Franca con fattrici di razze pesanti del tipo Bretone, Percheron, Ardennese. Il mulo da soma, largamente impiegato in passato nelle zone montane del Meridione e delle Isole, ha per lo più dimensioni minori, con una taglia di m 1,30-1,40 e un peso vivo di kg 300-400. Il mulo può avere anche impiego agricolo: il tipo adatto a questa destinazione è in genere di media statura, cioè di 1,45-1,55 m, con un peso vivo di 400-500 kg.
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