Liberta'

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SabV
00sabato 13 luglio 2013 01:02


Non le permisero di stare in piedi. "Sei solo una donna, che te ne fai dell'onore?"

Dov'era finita? In un pollaio? Che razza di uomo capra poteva pensare che una donna non avesse bisogno dell'onore? Eppure ne aveva conosciuti tanti di uomini capra, certo di ben altra natura. Molti suoi amici potevano indossare pelli e vite di altri animali. Quanto avrebbe voluto farlo anche lei in quel momento! Essere un metalupo, un corvo, una panteraombra. Possedere la loro forza e la loro ferocia, i loro sensi attentissimi e la loro velocita'. Ma non per scappare, no. Non sarebbe piu scappata. Voleva sentire il sapore del sangue e udire le grida strazianti degli uomini e delle donne che si ammassavano tutto intorno a lei. I suoi Castellani, cosi li chiamavano "gli altri". Per lei e i suoi amici restavano semplici bocche affamate, a cui loro avrebbero volentieri strappato la lingua... Quel loro pezzo di carne inutile.

Solo di una cosa era loro grata: finalmente l'aveva vista. Non le era mai capitato prima. Inizialmente aveva addirittura pensato che quella grassa e flaccida ragazzotta completamente orlata di pizzi e merletti fosse un metamorfo. Certo, non aveva mai visto un metamorfo prendere il corpo di un cappone sgozzato. Eppure, era proprio quello di un cappone sgozzato l'aspetto della grassa ragazzotta nobile prima di svenire.
E quegli assurdi rantoli, quei lamenti spezzati, quella vocina straziata... Fortunatamente il forte rumore provovato dal corpo della ragazza caduto a terra aveva dato fine a quei ridicoli suoni. Lingua inutile, solo questo era riuscita a pensare Ygritte.

Tutto era cominciato due anni prima. Riusciva ancora a ricordare ogni singolo dettaglio. La lunga marcia nel Nord, il freddo pungente che congelava i respiri, la fuga da uomini bianchi come il latte e con occhi blu come il cielo, il suono profondo del corno... L'attimo dopo si trovava a terra, scomposta, insieme a milioni di altri uomini liberi, letteralmente spazzati via dal fragore demoniaco di mille e mille giganti che resuscitavano dalla terra, cosi imponenti e feroci che anche i giganti dell'esercito di Mance fuggirono via.
Era cosi alta la barriera. Sembrava cosi forte. Indistruttibile. Eppure c'erano volute solo tre spinte. Solo tre, e della barriera restava solo un timido ricordo.
Dovevano sbrigarsi ora, o il ghiaccio trasformato in acqua li avrebbe trascinati via come un mare verso il Nord.
Iniziarono tutti a correre, spinti solo dal desiderio di sopravvivenza. Nessuno chiedeva aiuto, nemmeno quelli rimasti intrappolati fra lamiere di ghiaccio. "Il popolo libero e' l'unico ad avere vero coraggio. Nessuno sarebbe cosi egoista da chiedere aiuto e rischiare di far morire il proprio soccorritore." Loro erano cosi, non bisognava biasimarli. La vita era l'unica cosa che gli dei, se mai fossero esistiti, avevano regalato loro. Nessuno l'avrebbe gettata via, per alcun motivo al mondo.
Passarono indenni dall'altra parte. Nessuno era li ad attenderli come avevano calcolato mesi prima. Nessuna battaglia ci sarebbe stata con i guardiani della notte. Anche loro erano un ricordo. Trucidati dalle bianche ombre e dal loro esercito di non morti.
"Ora sai qualcosa Jon Snow. Sai come ci si sente ad essere uccisi da un Estraneo".

Avevano vagato per quelle terre, riso, mangiato... Eppure tutti loro avevano timore. La loro liberta', la cosa piu' importante che possedessero, sarebbe potuta essere cancellata per sempre da uomini ben piu temibili degli ormai estinti nemici neri.

Videro in lontananza delle mura altissime, con grandi torri e fumo che saliva da sopra di esse. Un immenso albero diga si trovava al centro della piazza e solo questo li fece sentire un po' piu' a casa. Quel castello era in rovina, in molte parti non c'era piu la copertura. Ma agli uomini liberi questo piacque, non si fidavano di un tetto di pietra di cui non comprendevano le tecniche costruttive che gli permettavano di restare eretto.

E lo avevano amato anche quando erano arrivati i draghi, guidati dalla regina d'argento. Appena la videro, tutti gli uomini liberi ne restarono spiacevolmente delusi. Poteva la donna piu bella del mondo non avere carne intorno ai fianchi? Di cos'erano fatti gli occhi degli uomini del sud, prosciutto affumicato? Ma comunque fosse stata, non sarebbe mai stata la sua bellezza a impressionare gli uomini liberi. Le fiamme dei draghi, har! Quelle si! Volavano altissimi, arrivavano a altezze cosi vaste che si faticava a riconoscerli nel cielo. E l'esercito dei non morti! Che spettacolo era stato vederlo decimato dalla furia incandescente dei draghi. Quello nero, il piu grosso animale che avesse mai visto, era cavalcato dalla regina d'argento, munita di frecce con punta di vetro di drago.
Da quel giorno, nessun estraneo sarebbe piu' venuto a far loro visita.
Ma il popolo libero aveva dovuto lasciare il castello dal tetto di cielo. Era degli stark, dissero loro dei soldati.

Gli anziani e gli orfani vennero portati via, con la promessa che sarebbero stati accuditi nel modo migliore possibile.
Gli uomini forti e giovani erano diventati dei guerrieri. C'era chi giurava di avere un parente anche fra le cappie bianche, ma Ygritte non ci avrebbe scommesso nemmeno l'unghia del mignolo.
Loro erano bruti. E bruti sarebbero rimasti per sempre agli occhi della gente del Sud.
Le donne potevano scegliere fra aumentare le entrate di qualche bordello di citta' o servire come coppiere presso delle famiglie nobili. Ygritte aveva optato per questa seconda possibilita': amava fare l'amore, ma solo con chi voleva lei. Dove voleva lei. E quando voleva lei. Solo con Jon era stato diverso. Lei aveva deciso di essere la sua donna. Solo sua, e per la vita. Ma Il corvo era tornato a gracchiare e ora era cibo per vermi.

Senti' un dolore lancinante alla spalla destra, subito seguito da uno di ugual misura a quella sinistra. Una delle guardie Bolton la stava trattenendo giu, con l'intento di farla inginocchiare. Quando la grassa ragazzotta nobile era svenuta, lei era esplosa nella piu grossa risata che riuscisse a ricordare. "Come osi, lurida traditrice?" aveva detto una guardia che si trovava li' vicino, cercando di afferrarla. Ygritte si era voltata verso uno dei tavoli ancora da sparecchiare, aveva preso in mano un bicchiere e ne aveva fatta esplodere meta' sul bordo della tavolata. Poi, con uno scatto fulmineo, era saltata alla gola della guardia. Un rivolo rosso scuro aveva iniziato a colare verso il pavimento. Allora si volto', sorrildente, verso il lord. "Mi fara' una delle sue guardie, apprezzera' il mio modo di combattere. Potrebbe addirittura lasciarmi libera". Ma la guardia non era quello che sembrava. Era il figlio bastardo del suo lord, il suo unico erede.

La presa alle spalle era diventata insopportabile. I polpacci non avevano ancora toccato terra, ma mancaca molto poco perche' lo facessero.

"NO!" Penso' Ygritte. "Mai saro' inginocchiata di fronte a qualcuno. Men che meno prima di morire".
Tiro' fuori il pugnale che teneva nascosto dietro la caviglia. Disegno' una linea rossa sulla sua gola, rossa quanto lo erano i suoi capelli baciati dal fuoco.

Un attimo prima di morire tiro' indietro la testa. Le sue ginocchia non avrebbero mai toccato terra, nemmeno dopo la morte.
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