Lettera a un passo dal destinatario.

Lasciati affogare nelle fauci del tuo animo,
lasciati sciogliere sulle labbra del destino.

"Piantala di andare a caccia di usignoli
che la vita li ha estinti!"

Lasciati affogare nelle fauci del tuo animo,
riposa fino a morire.

"Piantala di ricercare sapori esotici
che sei solo un occidentale solo"

Lasciati dimenticare al tramonto
portando il sole sulle spalle,

il rogo d'atlante per te che sei eresia,

lasciati cancellare da un colpo di mano,
o da un salto nel buio senza pensare.

Smettila di essere saldo come una pietra,
lasciati sciogliore, ti manca il coraggio
per fare ciò che desideri più di ogni cosa,

smettila di respirare amore, smettila di provare
che ti manca il coraggio di smettere.

Riccardo

Cosa c'è? Cosa c'è che non va? Sento di divorarmi dall'interno, sento di nuovo un corvo divorarmi il cuore sfondando lo sterno. Fosse solo un dolore celebrale lo sopporterei guardando altrove, ma è tremendamente fisica questa cancrena. Ho recuperato la luce nel sonno, perchè ho di nuovo voglia di sognare, ricordo quando perdevo le ore nei territori del desiderio, quando lucido il sogno mi stringeva come una madre, ricordo quanto lì dentro mi sentivo a casa, fra i compagni e le forme senza contorni. Quando l'infinito era compagno di giochi. Sai quelle canzoni che quando ascolti non puoi fare a meno di piangere? Il suono del vento fra le fronde del salice è la chiave del mio malore, la chiave che a serrande alzate apre le porte del mio maginare, l'abbraccio della terra alla quale ritorno, spero di trascorrere il prossimo capo dell'anno al centesimo piano, voglio grattare il cielo per vedere cosa c'è dietro la volta nera di inchiostro. Perchè dio è il poeta maggiore, talmente gagliardo che ha ricoperto parole di parole fino a dipingere il cielo, ha fatto un manto di metafore, ha scritto l'infinito e lo lascia suonare fra le sfere celesti. Voglio ballare con te, voglio legare un filo al collo per arrestare questa tremenda caduta, voglio afferrare l'inferno per mano e portarlo alla luce. Cosa c'è che non va? Sento di divorarmi dall'interno, sento di nuovo un corvo divorarmi il cuore sfondando lo sterno. Fosse solo un dolore celebrale lo sopporterei guardando altrove, ma è tremendamente fisica questa cancrena. Detesto i crampi alle interiora, aruspicina la vita mia esplora il bordello che c'è oltre la superficie della pelle ambrata d'amore. Ti lascerò un ultima occhiata per siglare l'ennessimo punto e a capo, un ultima occhiata come conferma di ciò che è fin troppo ovvio e che sai, ricordi e prevedi.

Con affetto,
Riccardo

Modificato da Chiosad'assurdo 21/01/2006 11.12

Caro Riccardo

mi spiace leggere del tuo corvo nero, vorrei invece che con le ali dell'amore riuscissi a sorvolare il mondo.
Sicuramente sono fortunata a provare amore per un bel tramonto, per il sorriso di un bimbo, per l'amore che splende negli occhi di una donna o di un uomo innamotato, e spero che col tempo anche a te possa succedere di essere felice con molto poco.
Quel poco che ci fa sognare anche se nel piatto abbiamo poco cibo, ma l'anima quando è felice riesce a sopperire anke a questo. Ti potrei fare mille esempi del mio vissuto, in cui la sola cosa che vedevano gli altri era ...disperazione, invece io coniugavo tutto al positivo anche il dolore + grande che è stata la perdita del mio figlio minore, son riuscita a viverla il più serenamente possibile, la certezza che Lui fosse in un mondo bello mi ha donato sempre un sorriso nel mio io + profondo, questo non vuol dire che non mi manchi... anzi mi manca da morire, ma so che la fisicità è l'unica cosa che non ho più, il suo amore x me è intatto e vive come allora... vive come lui in me e con me SEMPRE.

t.v.b.

mamy magda

Dolce magda, tal volta però la stanchezza diventa insopportabile, io non posso immaginare il tuo dolore perchè non ho mai perso fisicamente una persona cara.
Soltanto mi accorgo che continuo a perdere emotivamente persone a cui tengo, e con le quali faccio una fatica tremenda a comunicare me stesso, persone che spavento, persone che non riescono a comprendermi e per questo scappano. A ventanni ho solo aria intorno, infiniti spazi, e tal volta i sorrisi dei bimbi del sole, dell'infinito non bastano, in quei momenti è come non ci fosse luce...
poi passa,
ma è qualcosa che rende esausti.

Riccardo

Ancora bravo, bravo e bravissimo!!!

Riccardo ti leggo che è un piacere, mi piace tanto come scrivi, perché attingi direttamente alla tua bella sensibilità; analizzi tutto e tutti, e anche te stesso; si sente che stai sempre in movimento con quella testolina! Insomma ti leggo e mi viene voglia di abbracciarti!

Rosanna

è successo tante volte anche a me... e non sentirsi compresi - soprattutto da chi ci è caro - provoca un grande dolore. forse il tuo scrivere nasce proprio da questo, perchè un giorno qualcuno possa scoprirti come sei e come ti senti dentro

Scritto da: Chiosad'assurdo 21/01/2006 14.56
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> Dolce magda, tal volta però la stanchezza diventa
> insopportabile, io non posso immaginare il tuo
> dolore perchè non ho mai perso fisicamente una
> persona cara.
> Soltanto mi accorgo che continuo a perdere emotivamente
> persone a cui tengo, e con le quali faccio una
> fatica tremenda a comunicare me stesso, persone
> che spavento, persone che non riescono a comprendermi
> e per questo scappano. A ventanni ho solo aria
> intorno, infiniti spazi, e tal volta i sorrisi
> dei bimbi del sole, dell'infinito non bastano,
> in quei momenti è come non ci fosse luce...
> poi passa,
> ma è qualcosa che rende esausti.
>
> Riccardo
>
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Caro Riccardo

purtroppo devi abituarti alla gente che fugge da te, spesso, troppo spesso fugge perchè non ha abbastanza cuore, hai ragione spesso non ci basta ciò che abbiamo, ma anche dal buco + nero possiamo uscire,
In te sento tanta voglia di amore e quando questo amore è rifiutato è una triste cosa... Quelli che credevamo amici x la pelle, ci voltano le spalle... quello che credevano il grande amore non ci è vicino, non ci consola.... ma dobbiamo tenere duro ...siamo forti credimi dobbiamo solo tirare fuori quella forza da noi stessi...
A casa mi chiamano la roccia... tutti si appoggiano a me, ma quando avrei bisogno io a chi mi appoggio?? Non posso affondare porterei tutti con me... Sapessi a volte vorrei lasciarmi andare, piangere e disperarmi. ma poi mi dico "Risolverei qualcosa? No! Tutto resterebbe immutato" ed allora mi soffermo e guardo dentro me stessa... solo li trovo la forza x andare avanti giorno x giorno, sarebbe molto + facile lasciarsi andare ma non lo permetto a me stessa, non lo permetto alla mia dignità e faticosamente vado a cercare quel raggio di luce che so di avere, e lentamente torno ad essere la persona solare che tutti conoscono, basta qualche giorno di sofferenza in cui mi lecco le ferite come un animale ferito a morte, ma dalle mie ceneri son sempre risorta. Ti auguro con tutto il cuore di trovare il tuo raggio di luce.... credimi c'e ...lo abbiamo tutti, dobbiamo solo cercarlo!!!

T.V.B.

magda

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tutti si appoggiano a me, ma quando avrei bisogno io a chi mi appoggio??

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...

adorabile... un mio pensiero di questi giorni.

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Ti auguro con tutto il cuore di trovare il tuo raggio di luce.... credimi c'e ...

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Non so se c'è non tutti lo trovano, sarebbe ipocrisia dire il contrario, ci sono eserciti di persone che non lo trovano e si perdono... ma penso di meritarmelo... vedremo il futuro cosa nasconde.

Un abbraccio magda

Riccado
Modificato da Chiosad'assurdo 23/01/2006 15.39

CARO RICCARDO


è un po di tempo che manchi... spero solo sia un'assenza dal web...

Ti aspettiamo.

manca anche a me, spero ci creda!