C. S. Lewis è un grande
non solo perche era degli Inklings (inchiostrini? inchiostratori? alla fine come ce lo traduciamo?) e del giro di Tolkien, (anzi ho sentito che generalmente si trovavano tutti ospiti proprio a casa di Jack, come lo chiamavano.. erano tutti suoi amici e colleghi..)
ma anche perchè ha scritto delle cose interessantissime.
Ora, io sono uno sviscerato tolkeniano.
ma sono anche un altrettanto sviscerrimo estimatore di Jack.
citando in italiano solo i suoi lavori narrativi,
innanzitutto
"Le lettere di Berlicche" (***** 5 stelle), un librettino di un'ironia geniale e semplicemente deliziosa, famosissimo.
poi la trilogia fantascientifica;
"Il pianeta silenzioso"(***)
"Perelandra" (*****)
e "Quell'orribile forza" (**)
tecnologicamente nu po' sbagliati, (ma li ha impostati prima della guerra, se non ricordo male, mica si può pretendere troppo) comunque mi sono piaciuti. belli. poetici e profondi, in particolare il secondo.
e mi ricordo.. che quando li stavo cercando, volevano rifilarmi proprio "Le Cronache di Narnia".. la mia reazione:
"Un armadio ? un leone? per bambini? ma dico, scusi, sta scherzando? almeno ce le ha in inglese?
le ho detto che devo leggermeli IO nelle vacanze.. "
poi dopo un po' di tempo, sono tornato a cercare proprio quelle.
(ehmm, scusi, avrebbe mica ancora la vecchia edizione de "le cronac..
"no, mi spiace le abbiamo finite")
"un libro non merita di essere letto a 10 anni, se non merita anche a 50" (detta da Jack)
e mi sono lanciato.
bè, davvero un bel viaggio, direi tra le (***)e le (*****).
intuizioni geniali, spudorate allegorie, condite (jack, il classicista.. )dalla mitologia classica antica (e non) conosciuta da tutti, che rispunta qui e là come funghi e come se fosse la cosa più normale del mondo
e finalmente spiega al lettore in un unico filo conduttore la sua origine e la sua "esistenza".
Lewis, nelle sue storie, usa miti già ben conosciuti (centauri, fauni , babbo natale, mago merlino, gli dei dell'olimpo...) e li giustifica come realtà preesistenti, facendoli partecipare o collegandoli in qualche modo al nostro presente.
in un certo senso utilizza delle cose già note e presenti almeno nel nostro immaginario, ma ne giustifica la provenienza, dando un senso globale alle nostre credenze.
(quindi non ha bisogno di definire cos'è un fauno con troppi dettagli, lo sappiamo già, dalla mitologia greca..)
e allora leggendo i lavori di L. spesso viene da dire in un lampo di intuizione fittizia:
"Aha, ecco da dove vengono
in realtà i fauni.."
oppure:
"ecco, dopo 5 anni di classico ho finalmente capito chi erano
davvero e
da dove spuntano gli dei dell'Olimpo.."
Tolkien invece prende spunto dal mito, ma lo ricrea ex novo, lo rifonda completamente e subcrea l'intero nostro passato, dalla creazione in poi. quindi deve renderlo credibile.
e lo fa rendendolo autoreferente con uno spessore di dettaglio tale che.. a volte mi sembra più "vero e bello" della realtà stessa.
i miei sinceri rispetti ad entrambi.
(anche se preferisco decisamente la sublime mitologia tolkieniana)
Il film?
la battaglia completamente sbagliata
,
+ le solite invenzioni dei registi
,
+ sala che scoppia a ridere con la voce del leone
.
= in sintesi un po' deluso e contemporanemanete un po' toccato da certe scene;
ma ai bambini è piaciuto.
Ash
[Modificato da Ashtarazor 20/06/2006 21.25]