Di Fabio Ranchetti
Solo tre anni fa la FIAT era data per spacciata (...) L'unica soluzione era vista nell'intervento dello stato. La vecchia logica italiana del salvataggio pubblico a spese dei contribuenti sembrava ancora una volta stare per prevalere, con un particolare spirito di rivalsa nei confronti dei "torinesi" (...) mai amati. Nell'Ottobre del 2002 ci fu una famosa riunione ad Arcore (...) L'allora presidente dell'Unione Europea si espresse a favore di un intervento pubblico. Un ex presidente della repubblica presentò addirittura una proposta di legge per espropriare il più grande gruppo industriale privato italiano (...) Poi le cose sono andate diversamente.
La politica si è occupata d'altro, Torino ha trovato altre soluzioni. Oggi FIAT è un'azienda i cui conti iniziano a tornare in ordine e che, dalla fine di quest'anno, riprenderà probabilmente a fare profitti.
I mercati lo hanno capito: l'azione FIAT quota stabilmente sopra i 7 Euro.
Come si è realizzato questo apparente miracolo?
Certo, FIAT ha oggi un presidente molto "smart" ed è guidata da un'amministratore delegato che ha impresso una decisa svolta culturale e di stile (e che non frequenta i salotti romani).
Certo, c'è (...) la Grande Punto che sembra molto bella.
Certo sono stati programmati nuovi investimenti per 18 miliardi, di cui quasi la metà in ricerca e sviluppo.
Ma il fatto fondamentale resta che la confuisone tra politica ed economia è stata spezzata.
Questo ha potuto liberare quei sentimenti di ottimismo, fiducia e orgoglio che stanno alla base di ogni vero successo economico (e non solo)
Buonanotte