Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas, un sobborgo di L'Avana a Cuba, dove lavorava suo padre Mario, agronomo, che dirigeva una stazione sperimentale di agricoltura e una scuola di agraria. Sua madre invece, Evelina Mameli, di origine sarda, era laureata in scienze naturali.
Nel 1925 la famiglia tornò a Sanremo, dove dopo due anni nacque il secondogenito Floriano, che diventerà un geologo di fama internazionale e docente universitario.
Calvino durante la sua infanzia ricevette un'educazione laica e antifascista, coerentemente con l'atteggiamento dei genitori che si consideravano liberi pensatori.
Frequentò l'asilo infantile al St. George College, le elementari alle Scuole Valdesi e le scuole secondarie al Regio Ginnasio-Liceo G.D. Cassini. Dopo la maturità, Calvino si iscrisse alla facoltà di agraria all'Università di Torino, dove suo padre insegnava agricoltura tropicale.
Dopo pochi mesi però, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Calvino interruppe gli studi: nel 1943 eluse la chiamata di leva della Repubblica Sociale Italiana e si unì alle Brigate partigiane Garibaldi insieme al fratello, mentre i genitori erano ostaggi dei tedeschi.
Terminata la guerra si trasferì a Torino dove collaborò a vari giornali, aderì al PCI e si iscrisse a Lettere, laureandosi con una tesi su Joseph Conrad. In quel periodo venne in contatto con Cesare Pavese, che lo fece assumere alla casa editrice Einaudi, dove lavorava anche Vittorini.
L'ambiente della casa editrice fu fondamentale per la sua formazione culturale tanto che, già nel 1947, pubblicò il suo primo romanzo,
Il sentiero dei nidi di ragno, basato sulle sue esperienze partigiane e nel 1949 la raccolta di racconti
Ultimo viene il corvo. Ambedue le opere nacquero nell'ambiente del neorealismo, anche se mantengono, in modo particolare la prima, un tono quasi fiabesco.
È del medesimo periodo
I giovani del Po, romanzo neorealista, vicino alla narrativa di Pavese, che però non fu mai portato a termine. In quegli anni, Calvino ricercava un modo di scrivere oggettivo per riuscire a descrivere la condizione umana nella sua epoca.
Nel 1952, consigliato da Vittorini, abbandonò la letteratura neorealistica dai risvolti sociali per dedicarsi ad una narrativa in apparenza fantastica, però leggibile a vari livelli interpretativi: scrisse
Il visconte dimezzato che, con
Il barone rampante (1957) ed
Il cavaliere inesistente (1959), costituisce la trilogia I nostri antenati, una sorta di allegoria della vita contemporanea.
Il barone rampante faceva seguito alla disillusione ideologica dell'autore, che nel 1956, in seguito all'invasione dell'Ungheria, aveva abbandonato il PCI ed accantonato l'impegno politico. Tra il 1950 ed il 1956 lavorò altresì alle
Fiabe italiane, una silloge di racconti popolari tradotti e commentati da Calvino con rigore filologico.
Nei primi anni '60 Calvino scrisse due articoli (
Il mare dell'oggettività e
La sfida al labirinto) in cui enunciò una poetica etico-conoscitiva che mirava a rappresentare la condizione dell'esistenza dell'uomo contemporaneo all'interno di un mondo sempre più complesso e difficile da decifrare, entrando in contrasto con la nascente corrente neoavanguardistica, nella cui poetica Calvino vedeva un cedimento alle ragioni della tecnologia e dell'industria.
Nel 1963 lo scrittore pubblicò
La giornata di uno scrutatore, libro che appariva fuori tempo e fuori luogo. Mentre il cosiddetto Gruppo 63 proponeva testi di rottura, Calvino decise di pubblicare un romanzo del tutto contrario agli ideali della neoavanguardia: è infatti sociologico, psicologico e ideologico.
Nello stesso anno lo scrittore ligure pubblicò
Marcovaldo,
ovvero le stagioni in città, una raccolta di favole moderne in cui è evidente il contrasto natura vs progresso.
Nel 1964 Calvino sposò l'argentina Esther Judit Singer e si trasferì a Roma, dove l'anno seguente nacque la figlia Giovanna. L'atmosfera culturale italiana era molto cambiata: la neoavanguardia aveva consolidato la sua posizione di prestigio e lo strutturalismo e la semiologia erano diventate le scienze sociali a cui tutti facevano riferimento. A questi anni risalgono
Le Cosmicomiche (1965), raccolta di racconti apparentemente fantascientifici, in realtà basati su una vena fantastica e surreale e
Ti con zero (1967).
Nel 1967 si trasferì a Parigi e intensificò il suo interessamento per le scienze naturali e sociologiche, entrando in contatto con il gruppo dell'Oulipo. Tali interessi influirono sulla sua opera: nacquero infatti Il
castello dei destini incrociati (1969),
La taverna dei destini incrociati (1973),
Le città invisibili (1972) e
Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979) che appartengono alla cosiddetta "fase combinatoria", nella quale Calvino costruì le sue narrazioni usando le diverse combinazioni di uno stesso numero di elementi (ad ex. le figure dei tarocchi nel Castello dei destini incrociati) che danno potenzialmente origine a innumerevoli vicende .
Nel 1980 Calvino tornò a Roma con la famiglia. Nel 1983 pubblicò i racconti di Palomar in cui l'intereccio narrativo è ridotto al minimo: in primo piano sono posti la riflessioni metafisica e la descrizione.
Calvino morì nel 1985, mentre preparava per l'università di Harvard le
Lezioni americane (che usciranno postume) colpito da ictus cerebrale mentre si trovava in vacanza a Castiglione della Pescaia. Venne trasferito a Siena all'ospedale Santa Maria della Scala ma non riuscì a superare la notte fra il 18 e il 19 settembre.
Sono usciti postumi anche i volumi
Sotto il sole giaguaro,
La strada di San Giovanni e
Prima che tu dica pronto.