Due settimane in val di Non
Racconto day-by-day delle 2 settimane lavorative in val di Non, impegnative dal punto di vista professionale, ma non solo
26/10) Al ristorante dell’albergo si ricordano di me, sanno che sono un mangione e mi alzo dalla tavola ristorato dal giro e dal freddo trentino di oggi. Domani si riprenderà a lavorare, ma non certo a battere la fiacca sportiva!
27/10) La ditta cliente dista 2km dall’albergo, ma dovendo portare dell’attrezzatura opto per il trasporto a quattro ruote, dopo le 8 ore (abbondanti) mi cambio nei bagni della ditta, lascio i vestiari civili in auto e mi butto all’avventura podistica in quel di Cavareno, correndo sulle ripide strade di questo agglomerato urbano e scoprendo solo in un secondo momento che la strada per i paeselli di Don ed Amblar è tutta illuminata. Una buona decina di chilometri montani poco sotto i 1000m di quota
28/10) Il gruppo montuoso del Brenta è illuminato dalle luci dell’ alba, dopo una buona colazione inforco la bici e vado al lavoro seguendo la ciclabile che, con un lungo anello, unisce tutta l’alta val di Non. E’ una situazione quasi irreale, sto andando in ufficio passando in mezzo ai pascoli, con alte vette alpine a circondarmi e verdi vallate di sfondo. Sono quei chilometri necessari ad attivare il cervello.
Alla sera non resisto, piuttosto che rientrare direttamente a Romeno preferisco allungare sino a Fondo su strade illuminate, girare nella parte alta del paese e ritornare affrontando anche un buio tratto di ciclabile illuminato dalla torcia frontale per correre. E’ fenomenale, facendo attenzione posso anche pedalare nelle strette curve tra i pascoli. E la cosa mi fa venire in mente una brutta idea…
29/10) Oggi vado al lavoro in macchina, uscito dall’azienda parto a correre in direzione Fondo sui continui ed incessanti saliscendi della ciclabile aiutato dalla lampada frontale, arrivato in paese intraprendo la salita verso Ronzone via Malosco, tutta in paese ma con complessivi 200m di dislivello sino ai 1150m di quota. Ci sono 2° e sono praticamente in abbigliamento estivo “rinforzato” (gilet e manicotti), non ho perso neanche una goccia di sudore.
30/10) Il mattino è illuminato dai riflessi biancastri della brina, ma oggi parto in bici ed arrivo al lavoro lungo la ciclabile in parte coperta da cristalli di ghiaccio. A pranzo andiamo al “Bicigrill“, bar indirizzato principalmente alle due ruote ed io, per valorizzare il luogo, pedalo sino a Sarnonico arrivando addirittura prima del collega in auto.
Alla sera la pazza idea prende piede, sono vestito civile con maglione e jeans, zaino con portatile in spalla e l’unico strappo sono le scarpe con gli attacchi (ed il casco). L’imbocco della salita è appena fuori Cavareno, ma cerco di evitare il traffico passando dentro Ronzone sino ai 1150m della fine del paese, punto in cui termina l’illuminazione artificiale e devo fare affidamento alla luce frontale, bella ma scomoda da portare assieme al casco. Taglio per Ruffré accorciando e trovando altra luce dei lampioni, poi mi reimmetto sulla strada statale sino al passo, sino ad arrivare ai 1363m del PASSO DELLA MENDOLA!
Sono al confine con l’Alto Adige, sono le 19 di sera e sono su un passo ALPINO (seppur facilissimo) di notte! La discesa è tranquilla, un quarto di luna illumina leggermente la strada larga e ben tenuta, il traffico è minimo ed i 400m verticali per tornare in valle a Cavareno scorrono via facili.
Che bella follia!
31/10) Anche stamattina vado al lavoro in bici allungando dentro Amblar, al ritorno passo sulla ciclabile pedalando un po’ dentro Romeno, ma in tutto sono 11km scarsi che precedono un’altra corsa sulla ciclabile, con partenza in discesa attraverso i più alti meleti Melinda sino al punto più basso a Malgolo, da cui risalgo verso Salter in un fitto bosco senza mai abbandonare questa ciclabile. In teoria dovrebbe essere l’ultimo giorno qui in Trentino, ma alla fine quella che è iniziata come battuta (“sei disponibile anche la prossima settimana?“) si è rivelata essere un progetto ed anche nei prossimi giorni sarò qui, farò però due notti a Verona approfittando di mia zia.
01/11) Il 2° giro più duro dell’ anno con Palade, Castrin e Brez. Ma questa sarà un’altra storia
02/11) Lessinia dove non l’avevo mai vista, un ulteriore racconto da scrivere
03/11) Ritorno in val di Non, parto dall’albergo a correre in direzione Salter e bassa valle, ancora attraversando boschi, meleti e pascoli nel buio di una notte illuminata da una pallida luna. Allungo più del previsto, alla fine saranno 12km
04/11 … 06/11) Piove, e piove veramente tanto al punto di far esondare l’Adige. Nessuna attività sportiva, solo aperitivi con la birra Forst
07/11) Il diluvio universale è terminato, parto da Cavareno ed incrociando un altro podista che sta rifinendo la preparazione per la mezza maratona di Arco (TN) decido di accorciare e di rallentare come lui. 7km tranquilli con le gambe ancora provate dai continui saliscendi della ciclabile. Domani tornerò finalmente a casa, con una lacrimuccia che scenderà nel vedere per l’ultima volta i meleti e queste verdi valli attorniate da piccoli paesi.
08/11) Giro ciclistico di saluto alla val di Non, 100km impegnativi accompagnato da qualcuno che ha fatto fatica ad adeguarsi al mio passo, e non che io sia andato propriamente piano… Anche questo sarà un altro racconto
Domenica 9 affronterò una gara podistica di 10km ad Alluvioni Cambiò (AL) la cui unica salita sarà quella dell’argine del Po, ed il tempo finale sarà sorprendente: 39:27, ad una media di 3:57/km! L’ allenamento montano di altura ha dato i suoi frutti!
Risveglio dalla camera dell’albergo, quando l’alba illumina il Brenta
L’assurdità di questa foto è che sto andando al lavoro!
Pedalanotte
Questo selfie si commenta da solo
Dalla parte alta di Amblar, paese di 250 persone. Prima di andare al lavoro…
Oggi fa relativamente caldo (7°), esco a correre vestito così