Il corteggio d'Afrodite e altri termini della sfera erotica

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Elke
00giovedì 27 ottobre 2011 00:46
Monotematica sono? Eh lo so, che ci volete fare.
Orbene, non posso resistere alla bellezza e dolce sensualità di Afrodite, che mi ha portato ad indagare sul suo corteggio; sono molte le figure che l'attorniano, ma quelle più comuni sono Eros "amore", Peitho "persuasione", Himeros "desiderio", Potho "brama", le Kariti, le Hore, le Ninfe, e secondo le rappresentazioni vascolari Eudaimonia "felicità", Harmonia "armonia"; Hebe "giovinezza", Paidia "gioco",


PEITHO E LA PERSUASIONE
La dolce Dea della Persuasione, secondo Saffo figlia di Afrodite, secondo latri suo araldo, l'accompagnava e seguiva. Anche Peithò adornò la prima donna, Pandora, colei che ha tutti i doni, quando fu mandata sulla terra.
Dal verbo greco peithomai "persuadere" e più propriamente "avvincere" da una radice *bheidh che esprime le nozioni di "fiducia" da cui poi il latino fides "fede" intesa come fiducia e lealtà. Secondo altri da una radice dal significato "conoscere, vedere, osservare".
Fin qui dunque emerge che Peithò è colei che dolcemente avvince, conduce a sé; e ci si lascia sedurre perché si ha fiducia, si "sente, si conosce, si vede" che è giusto avvincersi ad Eros.
Ma interessante è anche il significato di Persuasione: la particella per indica il compimento dell'azione ed il verbo suadere "indurre a fare" dalla radice del sanscrito svadus "dolce" e svadami "gustare, piacere", da cui anche il latino suavis "soave", il greco edys "dolce".
Dunque colei che Persuade è colei che porta a fare qualcosa di dolce, di piacevole. Colei che induce la dolcezza poiché la possiede, colei che è soave e porta al piacere, ovvero Edonnè o Voluptas, la figlia di Amore e Psiche.

"Tu mi Persuadi"
"Io mi avvinco a te, o Soave, poiché so che in te posso fidare e gustare il Piacere."



HIMEROS E IL DESIDERIO
Himeros è uno degli Eroti, ovvero gli Amori che attorniano sempre la bella Afrodite. Secondo una lettura del testo di Erodoto, sia lui che Eros avrebbero accompagnato Afrodite sin dalla sua emersione dalle acque del mare. Era rappresentato come un meraviglioso giovane alato.
Non sono riuscita a trovare l'etimologia di Himeros, però so che viene dal verbo himeiro "desidero", e così ho cercato l'etimologia dell'italiano: dal latino desiderium, dal verbo desiderare formato dalla particella accrescitiva de e l verbo siderare (sidus "stella", plurare sidera) che significherebbe "fissare attentamente le stelle". Poi sidus però può voler sire anche "figura, segno celeste" che si riconnette secondo alcuni alla parola greca eidos "figura", da eido "vedo, scorgo, osservo, guardo". Secondo altri la radice sarebbe sid-, svid- "essere terso, splendente".
L'immagine di colui che guarda le stelle mi fa molto pensare al Desiderio in effeti, alla voglia di raggiungere le altezze (ricordate il proverbio "per aspera ad astra"?). Le stelle erano anche però le custodi del destino umano, il cielo stellato era una volta una mappa celeste sulla quale leggere le vie e le sorti, i segni fausti e nefasti. Himeros è dunque quella forza travolgente che ci spinge verso l'oggetto del Desiderio, verso l'Amato, verso ciò che è "terso, splendente". Anche il concetto di Vedere, è rilevante in questa etimologia, si scorge, si vede, si guarda, solo quando c'è interesse, attenzione per quella data cosa, è un'azione attiva, non passiva.

"Io ti Desidero."
"Io compio l'azione di guardare a te, Splendente, come guardo le chiare stelle, custodi del Destino, che molto bramo raggiungere."


EROS E L'AMORE
Eros secondo alcuni il primo nato insieme alla Terra e al Caos, secondo latri figlio d'Afrodite, era il luminoso Nume dell'Amore, e percorreva il mondo armato di fiaccola e d'un arco col quale scoccava frecce magiche che subito provocavano l'innamoramento di colui che ne rimaneva ferito. Più tardi immaginato come un bimbo, un tempo era invece un giovane uomo alato.
Eros viene dal greco eramai"amare" ma non se ne conosce l'etimologia.
Amore invece viene dal verbo latino amare dalla radice del ka da cui in sanscrito kam "desiderare, amare", kama "amore" kamana "desiderabile, bello". In latino da invece carus "caro, prezioso" quaero "ricerco". In gotico e poi in tedesco ha dato hure "cortigiana, meretrice". In greco chairo "mi rallegro, godo, provo piacere" da cui charis ovvero "tutto ciò che provoca gioia, piacere, grazia, beatitudine, gratitudine", ma vedremo meglio con le Cariti cosa questo significhi.
Secondo atri l'etimologia sarebbe molto diversa, ed Amore altro non vorrebbe dire se non "Senza Morte" da a particella che esprime privazione e mors "morte".

"Io ti Amo"
"Il mio desiderio per te è oltre la morte, perché sempre cercherò te che sei gioia, piacere e la più preziosa beatitudine."

Ma da Amore deriva anche il termine Innamorato, altra parola dal dolcissimo significato poiché composta da in e amore, cioè essere innamorati significa custodire dentro di sè il dolce Dio Amore.
Fare l'Amore significherebbe in quest'ottica tentare di stabilire un contatto con ciò che è imperitura gioia e col piacere libero e privo di limiti, compromessi, delusioni, dubbi. Privo di tutto se non di sé stesso e di null'altro bisognoso. Significherebbe agire verso la beatitudine, cercare ciò che non può morire poiché è altre la morte stessa.
Ma noi abbiamo anche un altro modo (cioè ne abbiamo tanti, ma diciamo fra i non volgari [SM=g27828] ) di dire fare l'Amore, che è fare Sesso. Anche qui però si nasconde qualcosa che va al di là del normale e banale uso che se ne fa.
"La parola latina sexus [...] è molto simile, e per chi ha un minimo di sensibilità, intuitivamente riferibile al participio passato del verbo seco, e cioè a sectum, che vuol die "tagliato, troncato, separato", ed alla radice del verbo secto che vuol dire "seguire, cercare, inseguire, bramare" [...]
Ci sarebbe cioè nella parola sesso il senso di un qualche cosa che è stato separato, tagliato e diviso e contemporaneamente il senso di una brama di congiungimento e di ricongiungimento di due parti che con molta difficoltà riescono a stare separate e a trovare un senso di compiutezza e di pienezza permanendo in tale condizione di separazione.
Conseguentemente l'attrazione sessuale potrebbe essere considerata una forza attrattiva tra due parti, che furono unite e che tendono a ricongiungersi al fine di riottenere la completezza originaria."*

Dunque il fare l'Amore come rito sacro di riunione e ricongiunzione dei due opposti separati, come un dolce, segreto e dimenticato rito. Come uno hieros gamos, un matrimonio sacro che però non è di Persone, ma bensì di Maschile e Femminile, delle due metà tagliate ma originariamente unite come racconta Platone, e come adombra il mito d'Ermafrodito, dell'Androgino alchemico, delle dolci copie sacre come Fauno e Fauna o Liber e Libera. Come sembra dicano alcuni testi Tantrici e come suggerisce dolcemente al nostro orecchio l'alma Dea, la Dorata, Afrodite.



*Citazione da All'origine della parole di Mario Negri, Edizioni della Terra di Mezzo, p. 202.

Ehm...ho divagato, sì nè? Ma non sapevo come mettere giù, perché separare le varie cose non mi piaceva, ma in effetti tutto insieme è un po' confusionario...beh ci lavorerò su, tanto devo ancora finire con gli altri Dei e alcune altre paroline belle come Venerare *_*

Fonti:
Theoi
Etimo.it
Online Etymology Dictionary
Dizionario Etiomologico della Mitologia Greca
All'origine della parole di Mario Negri, Edizioni della Terra di Mezzo

Danae_88
00martedì 1 novembre 2011 18:36

[SM=g27836] [SM=g27836] nu nu, continua in questo dolce connubio! secondo me se sei così ispirata ne verrà fuori qualcosa di sublime... è un tema che adoro [SM=g27819] non sei monotematica, il linguaggio sta alla base di tutto. Da qui vengono fuori significati, miti, leggede, favole, simbologie, metafore, immagini... in altre parole, arte e incanto [SM=g27822]


fleurie
00domenica 6 novembre 2011 19:44
Grazie, Elke.
Bellissimo.
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