Gelato e papatine danno alla testa impossibile rinunciare al bis

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martee1964
00giovedì 17 settembre 2009 08:52
Il cervello va in tilt e non ascolta i segnali di sazietà
È colpa del cervello se non riusciamo a dire di no a una pallina extra di gelato, o proprio non possiamo rinunciare a svuotare il pacchetto di patatine fritte. I grassi di alcuni cibi, infatti, arrivano subito al cervello e lo spingono a “dire” al nostro corpo di ignorare i segnali che spengono l’appetito, quei messaggi salva-linea inviati da leptina e insulina, gli ormoni coinvolti nella regolazione del peso.

Lo hanno scoperto i ricercatori del Soutwestern Medical Center dell’università del Texas, in uno studio pubblicato sul “Journal of Clinical Investigation”. Non solo. Gli scienziati diretti da Deborah Clegg hanno visto che un particolare tipo di grasso, l’acido palmitico, è particolarmente coinvolto in questo meccanismo. «Normalmente il nostro corpo ci dice quando ne ha abbastanza, ma questo non accade nel caso di cibi particolarmente buoni», spiega la Clegg, prima autrice dello studio condotto sui roditori.

«Abbiamo mostrato che l’intera chimica del cervello può cambiare in un brevissimo lasso di tempo. Insomma, quando si magia un cibo molto ricco di grassi - prosegue - il cervello va in tilt e si diventa resistenti al messaggio che arriva da insulina e leptina». Così non si sente il segnale di sazietà e si finisce per mangiare troppo.

I ricercatori sono riusciti a fotografare l’azione di tre diversi tipi di grassi nel cervello di alcuni animali, somministrati con metodi diversi. Sono stati usati l’acido palmitico (presente in cibi come burro, formaggi, latte e carne), gli acidi grassi monoinsaturi e l’acido oleico (nell’olio di oliva).

«Così - racconta la Clegg - abbiamo visto che l’acido palmitico riduce specificamente l’abilità di insulina e leptina di attivare una cascata di segnali intracellulari» che ci fanno interrompere il pasto quando siamo sazi. «L’acido oleico non lo fa per niente, dunque questa azione è molto specifica dell’acido palmitico, presente in grandi quantità proprio negli alimenti ricchi di grassi saturi».

Anche se lo studio è stato condotto sugli animali, aggiunge l’esperta, conferma la fondatezza delle raccomandazioni dei nutrizionisti sul fatto di limitare l’assunzione di grassi saturi. Ingannando il cervello, «ti portano a mangiare di più», conclude la studiosa, secondo la quale il prossimo passo è capire come è possibile invertire completamente gli effetti degli assaggi delle prelibatezze più ricche di grassi.
svalvolata17
00giovedì 17 settembre 2009 12:06
amo sia il gelato che le patatine [SM=g9962]
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