Esopo - Lo spaccone

Come saprete , le Olimpiadi sono state inventate tanti secoli fa dai Greci. Si svolgevano ogni quattro anni come oggi, e sempre nella stessa città, Olimpia, da cui prendono il nome, Ma le Olimpiadi erano soltanto una delle molte occasioni per gareggiare. Quegli antichi sportivi, infatti, andavano pazzi per l'esercizio fisico, e tutti smaniavano di farsi onore nella lotta, nel lancio del disco o del giavellotto.
Naturalmente anche in quell'epoca lontana c'erano grandi atleti e altleti scadenti, campioni e "schiappe" come si direbbe oggi. E questa è appunto la storia di una schiappa, che però aveva tutte le pretese del campione. Nessuno ricordava più la sua ultima vittoria, ma a sentirlo parlare lo avreste detto forte come un toro, veloce come un fulmine e agile come una scimmia. Peccato che ci fosse sempre una fatlità a sbarrargli la strada.
< Ero in testa, quando Empedocle mi ha spostato con una spallata... >
< Lo avevo già inchiodato con le spalle a terra, quel gagliorfo,ma ho inciampato...>
< Avevo le mani sudate ,e il disco è scivolato di mano proprio mentre partiva...>
Insomma: parole tante, risultati niente. I suoi concittadini lo evitavano come la peste per via delle sue spacconate, e tutti tirarono un sospiro di sollievo quabdo annunciò : < Ho deciso di andarmene in giro a fare un pò di esperienza. Qui, capirete, non trovo più pane per i miei denti... ho bisogno di avversari più validi, di un pubblico più vasto...>
Per un anno la città stette tranquilla. Ma in questo mondo anche le cose più belle finicono , e un brutto giorno il nostro atleta ritornò. Non aveva ancora posato i bagagli in casa, che era già allo stadio, a raccontare le prodezze compiute qua e là.
Dopo aver detto meraviglir delle gare a cui aveva partecipato e dei concorrenti che aveva sconfitto, ne sparò una più grossa delle altre. < Pensate che due mesi fa , a Rodi, il giorno della festa di Posidone, ho saltato più alto ancora di Filippide. che ha vinto le ultime Olimpiadi ! >
A questo punto l'uditorio. che già fremeva, esplose: < Va' a raccontarla da un'altra parte! >
< A chi vuoi darla a bere ?>
Ma lui con la faccia seria replicò: < Capisco che la cosa sarebbe difficile da credere, se non avessi i testimoni. Allo stadio di Rodi c'erano tremila spettatori, e se qualcuno, un giorno o l'altro, passa da quì non avete che da domandarglielo>,
Ci fu qualche istante di silenzio. Di fronte a quella sicurezza sfacciata, nessuno trovava il modo di replicare. Ma uno, più pronto degli altri, lo guardò dritto negli occhi e gli disse; < Testimoni? non e n'è affatto bisogno. Immagina di essere a Rodi e fallo qui e ora, il tuo salto !>

Questa favola ci insegna che, quando una cosa può essere dimostrata con i fatti, è inutile ricamarci sopra tanti discorsi .

Eh... mimosa, mimosa...........

cheta cheta e ZZZZZZACCHETE!!!!!