www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/04_Aprile/24/angius_ds_strap...
La sua minoranza non ha votato il documento per il Partito democratico
Ds, Angius lascia: «Non aderisco al Pd»
Il leader della terza mozione segue le orme di Mussi. In una lettera a Fassino le sue ragioni: «Nessuna risposta su Pse e laicità»
ROMA - Anche lui si ferma qui. Come Mussi, che ha già sbattuto la porta. Il leader della terza mozione presentata al congresso della Quercia, Gavino Angius, lascia la Quercia. Lo fa con una lettera spedita direttamente a Fassino per spiegare le sue ragioni. «Sentirete molto rumore» aveva anticipato, sibillino, Angius avvicinato dai giornalisti all'ora di pranzo.
Oltre a Angius, lascerà il portavoce della terza mozione, Alberto Nigra. Resteranno invece Mauro Zani, secondo firmatario della mozione, e il senatore Massimo Brutti. Ma potrebbero esserci altri senatori diessini a seguire Angius.
LA LETTERA D'ADDIO - «È una decisione per me sofferta e difficile. Ma coerente con ciò che penso e sento - scrive Angius - I punti fermi della nostra proposta politica - ricorda il vicepresidente del Senato - erano: appartenenza al PSE, laicità, garanzia di una fase costituente aperta e non chiusa ai soli Ds e Margherita. Il dibattito congressuale ed il dispositivo inclusivo non hanno dato alcuna risposta politica concreta». «Questo mio dissenso - spiega quindi Angius - non è compatibile con la mia partecipazione alla fase costituente. Di conseguenza non parteciperò al Comitato promotore per il Pd votato dal nostro Congresso che avvia la nascita del nuovo partito. (...) Non penso che tutti i riformisti italiani stiano nel Pd. Credo nella necessità storica della presenza, oggi e domani, in Italia di una autonoma forza democratica e socialista, laica, riformista e parte integrante del Partito del Socialismo Europeo».
IL NO AL PD - Le argomentazioni, usate dai vertici della Quercia nel congresso di Firenze, non avevano diminuito le forti perplessità del vicepresidente del Senato rispetto al percorso verso il Partito Democratico, in particolare su alcuni temi, come la collocazione internazionale e la laicità. Nel suo intervento al congresso, Angius aveva posto come condizione la riscrittura del Manifesto dei Saggi, condizione non accolta nel dispositivo finale comune alle due assise di Ds e Dl. La tentazione di Angius di lasciare era già emersa a Firenze, ma vi erano state divisioni all'interno dei delegati della terza mozione: molti si erano detti convinti della necessità di prendere una decisione solo al termine della fase costituente. Il congresso si è concluso con il no della corrente al dispositivo finale, ma anche con la decisione di entrare nel Comitato nazionale per il Pd, l'organo dirigente della Quercia creato per traghettare il partito dentro il nuovo soggetto unitario. Angius era entrato nel comitato insieme al portavoce della terza mozione Alberto Nigra.
24 aprile 2007