Martedi 16 avevo preso un giorno di ferie. L'idea era ovviamente di passare una giornata in bici, ma sono rimasto indeciso fino all'ultimo sulla meta. Ho scelto infine la cascata del Toce (anche se normalmente preferisco i giri circolari). Bella novità, direte voi: beh io da queste parti non ero mai stato! Cosi', raggiunta Domodossola di buon mattino, ho messo piede, pardon ruote per la prima volta in Val Formazza. Questa valle è di una bellezza severa, imponente, che incute una certa soggezione. Fin dalla bassa valle la strada è fiancheggiata da pareti di roccia liscia e scura, dalle quali precipitano decine di cascate che gareggiano fra loro in altezza e varietà di forme.
Acqua quindi in abbondanza, anche in forma di fontanelle: in ogni gruppo di case se ne trova una.
La strada presenta pendenze variabili, anche tratti in discesa; In località "Casse" è stata appena costruita una galleria di 3 km che convoglia il traffico automobilistico, mentre in bici si puo' percorrere la vecchia strada del tutto deserta che supera 7 tornanti. Gli ultimi 2 km, sotto le gallerie paravalanghe, sono leggermente più impegnativi, ma in generale mi è sembrata una salita molto abbordabile.
Dopo 45 km da Domodossola si arriva al ponte mozzafiato che sovrasta il salto di 200 m. della cascata del Toce (nei giorni feriali è a pieno regime dalle 11,30 alle 13,30)
Ho proseguito fino alla diga di Morasco, a circa 1800 m. di quota, dove ancora la neve non si è arresa
Solo a malincuore ho preso la via del ritorno, presto distratto dal divertimento della discesa. Insomma: posti fantastici!