CORRUZIONE: "THE GUARDIAN" INSISTE

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INES TABUSSO
00giovedì 18 gennaio 2007 00:56

www.osservatoriosullalegalita.org/
17 gennaio 2007
Londra : nuove rivelazioni sullo scandalo corruzione
di Giulia Alliani

Il contenuto di un documento riportante i nomi di alcune persone sospettate di corruzione e' trapelato dal Serious Fraud Office, che conduce da tempo un'indagine sul commercio internazionale di armi della ditta BAE.

Lo scrive oggi il Guardian che, dopo le smentite giunte ieri da Tony Blair e dal Foreign Office su presunti dissapori con i servizi segreti a proposito delle cause dell'alt del governo britannico a un'inchiesta riguardante la BAE e i Sauditi [link], torna alla carica, delineando i metodi impiegati dall'azienda inglese cosi' come emergerebbero dal documento in possesso di un quotidiano di Johannesburg, il "Mail & Guardian".

Il documento in questione, datato 26 giugno 2006, consiste in una rogatoria spedita dal Serious Fraud Office alle autorita' del Sudafrica, dove e' in corso un'inchiesta su un affare di aerei da un miliardo e mezzo di sterline. Secondo il documento citato dal Guardian "vi sono ragionevoli motivi per credere che le persone e l'azienda menzionate siano responsabili del reato di corruzione".

Il documento elenca presunti pagamenti segreti a una serie di agenti sudafricani per un totale di quasi 80 milioni di sterline che sarebbero stati eseguiti da una 'front company' offshore e "da una struttura segretissima". Sempre secondo il documento citato dal Guardian "l'intero sistema e' mantenuto in tali condizioni di segretezza da far sorgere legittimi sospetti sul vero scopo dei pagamenti" e, inoltre, i pagamenti venivano, per la maggior parte, effettuati su conti offshore.

La BAE, alla richiesta del Guardian di rispondere con un commento alle accuse del Serious Fraud Office, ha opposto un rifiuto: "Abbiamo gia' comunicato con chiarezza la nostra posizione a proposito dell'inchiesta del Serious Fraud Office. La BAE Systems continua a cooperare con gli inquirenti. Dal momento che si tratta di un'inchiesta penale tuttora in corso, ogni commento in merito risulterebbe inappropriato. Di conseguenza non intendiamo entrare nel merito della questione. Naturalmente il nostro atteggiamento non va interpretato come un'ammissione di colpa".

Il Guardian riporta anche il parere di un ex ministro della Difesa, il Laburista Peter Kilfoyle, secondo cui i nomi emersi dal documento indicano che i sospetti sono rivolti ai vertici della societa', rendendo indispensabile il proseguimento delle indagini fino alle estreme conseguenze. La notizia dal Sudafrica e' emersa ieri, proprio mentre il governo britannico cercava di difendere il proprio operato a Parigi, davanti agli altri membri dell'OCSE.

Jonathan Jones, il funzionario piu' anziano dell'ufficio dell'attorney- general, ha dichiarato alla riunione OCSE che Tony Blair continua a sostenere le sue valutazioni in base alle quali, "nell'interesse della nazione", ha fermato le indagini della polizia sui rapporti tra BAE e sauditi.

Per domani e' atteso un comunicato della BAE.







Il portavoce di Blair, ieri, nel quotidiano incontro con i giornalisti,
interpellato sull'argomento BAE, ha cosi' risposto:

Afternoon press briefing from 16 January 2007
Press briefing from the Prime Minister's Official Spokesman

BAe

Asked what the Prime Minister had meant when he said that some of the people
who were covering the BAe story had an agenda, the PMOS replied that the Prime
Minister thought that some people were hostile to the defence industry, and
were hostile to that type of contract. But the Prime Minister believed that it
was in Britain's national interest.

Asked to clarify what the Prime Minister had meant when he said earlier that
the decision was backed by the entire system and did this include the
intelligence and security services, the PMOS said that he would not talk for
the security services but he did understand that they would be clarifying their
position later this afternoon. What the Prime Minister had meant was that the
advice he had received was unequivocal in its message. The Attorney General
had also said that in his view the chances of a prosecution were not high.

Asked to clarify what the Prime Minister had said earlier today when he said
he was not aware of any unhappiness from MI6, the PMOS replied that the Prime
Minister quite rightly was not going to comment on information he received from
the intelligence agencies, but he was trying to indicate that in his view the
Guardian story was wrong.

Asked if the Prime Minister was concerned that one of Britain's largest
companies and arms manufacturers seemed to be mired in allegations not just
with the Saudis, but with the story yesterday about a military radar deal with
the Tanzanians, the PMOS replied that one had to be careful to differentiate
between allegations and proof of wrong doing. Asked whether the Prime Minister
was concerned by the damage to BAe's image, the PMOS again replied that one
should be very wary of building a general argument on what were just
allegations.







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