Annullata la visita del Papa a "La Sapienza " di Roma...

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Caterina63
00martedì 15 gennaio 2008 20:01
ALLA FINE CE L'HANNO FATTA.......

APPRENDIAMO CON PROFONDO SCONCERTO E DOLORE LA SEGUENTE NOTIZIA

17:36 - PAPA ALLA SAPIENZA: VISITA ANNULLATA; RICCI SINDONI , “PRECEDENTE GRAVISSIMO”


“Un precedente gravissimo”, perché “significa che si può bloccare la voce della Chiesa a causa della protesta di un esigua minoranza, peraltro sconfessata anche da gran parte del cosiddetto fronte laico”. Paola Ricci Sindoni, docente di filosofia all’Università di Messina, commenta in questi termini al Sir la notizia – appena diffusa – dell’annullamento della visita del Papa all’Università “La Sapienza” di Roma, in programma giovedì prossimo in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. “Si tratta di un evento gravissimo, che crea un precedente catastrofico e pericolosissimo per quanto riguarda il rapporto tra cattolici e laici”, prosegue la filosofa, che non si rassegna al fatto che “una protesta dalle proporzioni così esigue possa bloccare un clima di democrazia e di tolleranza reciproca”.

In quanto “vittoria degli intolleranti”, conclude la docente, “l’epsodio di oggi ci spinge ancora di più a continuare la battaglia della fede amica della ragione, portata avanti in prima linea dal Papa”.

Un compito, questo, urgente “soprattutto per i media cattolici, chiamati sempre di più a fare informazione controcorrente, cercando di andare alle fonti e alle radici dei fatti di cui si narra, con onestà, verità, rispetto e trasparenza”.



AGENZIA SIR


La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che "a seguito delle ben note vicende di questi giorni in rapporto alla visita del Santo Padre all’Università degli Studi “La Sapienza”, che su invito del Rettore Magnifico avrebbe dovuto verificarsi giovedì 17 gennaio, si è ritenuto opportuno soprassedere all’evento.

Il Santo Padre invierà, tuttavia, il previsto intervento."

appresa questa notizia chiedo a tutti di impugnare l'arma del Rosario e di Pregare incessantemente le Celesti Coorti del Cielo di venire in soccorso della ragione dell'Uomo perchè comprenda la gravità di questa situazione, non è il Papa in quanto Uomo ad essere stato colpito, ma la ragione è la vera parte lesa.....

Al Sommo Pontefice giunga la nostra filiale devozione ora e in eterno per la Gloria del Regno di Dio.....


OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO: BENEDICTUS


Oremus pro Pontifice nostro Benedicto
Dominus conservet eum et vivificet eum et
beatum faciat eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum eius


Preghiamo per il Papa Benedetto.
Il Signore Lo conservi, Gli doni vita e salute,
Lo renda felice sulla terra
e Lo preservi da ogni male. Amen
.



scaricate qui il file
www.musica-sacra.it/music/Oremus%20pro%20pontifice.zip

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P.S.

ai moderatori chiedo venia per aver aperto questo spazio.....se lo riterrete opportunoo spostarlo, fate come meglio riterrete.....
Grazie! [SM=g27821]


Paparatzifan
00martedì 15 gennaio 2008 21:31
VERGOGNA!!!!!

Fino a pochi minuti fa ero convinta di vivere in un Paese democratico fino a quando, dopo aver acceso la TV, ed aver visto il TG1 ed il TG2, ho appreso la notizia dell'annullamento della visita del Papa all'università romana di "La Sapienza"...

Il diritto di parola è stato negato a una persona, ad una persona che rappresenta il Vicario del Verbo Incarnato, di quel Verbo parola di Verità della quale non si vuol sentir parlare non sia che possa svegliare "sensi di colpa" in quel gruppo minoritario di esaltati che, in nome di un'ideologia ormai quasi superata, hanno orchestrato una dimostrazione di intolleranza in una sede dove la parola "confronto" dovrebbe essere un termine "sacro" da essere praticato, si condividano o non si condividano i principi morali, politici o religiosi delle persone che la frequentano.

Da questo forum voglio esprimere al Santo Padre la mia più sentita vicinanza in questo momento di prova... Una grandissima vergogna è quello che provo...

Avrei preferito che si svolgesse comunque la sua visita per dimostrare ancora una volta la sua levatura morale e intelletuale, la sua grandezza, la sua umanità e la sua modestia nonostante la carica che ricopre. Però certo, il professore Joseph Ratzinger non è all'altezza di coloro che alla ragione solo sanno rispondere con la contestazione...

Un'università dove è permessa l'intolleranza non ha ragion di esistere...


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Paparatzifan
00martedì 15 gennaio 2008 22:38
Per manifestare la propria vergogna...

...per i fatti della Sapienza, potete scrivere a questo indirizzo dell'università (Ufficio relazioni con il pubblico): urp@uniroma1.it

Sihaya.b16247
00martedì 15 gennaio 2008 23:24
Bandiera rossa trionferà

[SM=g27818]

Mi sorprende come La Sapienza possa essere diventata ostaggio di quattro asini esaltati fuori corso, straccioni fumati con 3 esami in 5 anni senza che sanzioni disciplinari siano state prese dalle autorità accademiche.
Mi sorprende come dei "professori" possano stare a difendere Galileo senza aver capito un'acca del discorso originale di Ratzinger senza darsi pensiero degli episodi di corruzione (concorsi truccati, test di ammissione-barzelletta, compravendite di esami ecc.) che avvengono quotidianamente all'università.
Mi sorprende che gli studenti "sani", certamente di più della volgare mazzamma che abbiamo visto occupare il rettorato, non si siano mobilitati in una contromanifestazione.
E' una degenerazione preoccupante e il dietro front del Papa (che non si ritirò neanche difronte alle minacce provenienti dalla Turchia) mi auguro farà cadere un po' di teste.
HANNO COLMATO LA MISURA!!!
rosa22253
00mercoledì 16 gennaio 2008 12:31
Ripeto: dei bulli hanno dimostrato la povertà del proprio spirito e l'hanno avuta vinta. Poveri noi se questo fa scuola. Allora sì che avremo l'istruzione "giusta". [SM=g27829] [SM=g27819]
elyna.luna
00mercoledì 16 gennaio 2008 13:01
però non si puo dire che non ci sia democrazia..
Dopotutto la democrazia è anche questo.. che delle persone possano dire se vogliono o no il papa all'università..
Se il papa fosse andato.. non ci sarebbe stata democrazia per loro...
rosa22253
00mercoledì 16 gennaio 2008 13:10
Re:
elyna.luna, 16.01.2008 13:01:

però non si puo dire che non ci sia democrazia..
Dopotutto la democrazia è anche questo.. che delle persone possano dire se vogliono o no il papa all'università..
Se il papa fosse andato.. non ci sarebbe stata democrazia per loro...




Elyna, non hanno "detto" semplicemente se vogliono e no il Papa all'università, ma un gruppuscolo di poche persone (riguardo a tutti gli studenti e professori) hanno voluto fatto i gradassi affermando anche delle falsità. La visita è stata sospesa per evitare l'escalazione della situazione e per salvaguardare la sicurezza. Questo NON è democrazia!
elyna.luna
00mercoledì 16 gennaio 2008 13:56
Re: Re:
rosa22253, 16/01/2008 13.10:




Elyna, non hanno "detto" semplicemente se vogliono e no il Papa all'università, ma un gruppuscolo di poche persone (riguardo a tutti gli studenti e professori) hanno voluto fatto i gradassi affermando anche delle falsità. La visita è stata sospesa per evitare l'escalazione della situazione e per salvaguardare la sicurezza. Questo NON è democrazia!




partendo dal presupposto.. che io avrei accettato la visita del papa anche non essendo d'accordo con quello che avrebbe detto sull'aborto ecc proprio per controbattere come sarebbe giusto fare..
c'è anche da dire.. che era già stato detto che il pontefice avrebbe solo fatto il suo discorso senza possibilità di dibattito..
e questa non è democrazia..e su questo hanno fatto bene a non essere d'accordo gli studenti.
|Voce nel deserto|
00mercoledì 16 gennaio 2008 14:44
mi sembra ci sia poco da aggiungere alla vicenda già universalmente riconosciuta dalla popolazione, stampa e mondo politico come una pessima figura per l'università, davvero umiliante.
Da pulpiti come questo viene alla luce tutta l'intolleranza e odio
anticattolico che si annida pericolosamente nella società. Comunque mi fa piacere per come era partita, come si è conclusa la vicenda, un boomerang rivoltatosi contro gli stessi laicisti intolleranti ignoranti. [SM=g27811]
|Voce nel deserto|
00mercoledì 16 gennaio 2008 14:46
Re: Re:
rosa22253, 16/01/2008 13.10:




Elyna, non hanno "detto" semplicemente se vogliono e no il Papa all'università, ma un gruppuscolo di poche persone (riguardo a tutti gli studenti e professori) hanno voluto fatto i gradassi affermando anche delle falsità. La visita è stata sospesa per evitare l'escalazione della situazione e per salvaguardare la sicurezza. Questo NON è democrazia!


il bello è che poi accusano la chiesa di oscurantismo, intolleranza, non apertura al dialogo. [SM=g27828]
Ma comunque insomma che vi devo dire, a me quei poveretti lì mi fanno pena lo dico con sincera bonarietà.

elyna.luna
00mercoledì 16 gennaio 2008 17:22
io credo che bisogna un attimo pensare che se non è odio.. ma è solo una protesta alla negazione del dialogo che era stato imposto.
|Voce nel deserto|
00mercoledì 16 gennaio 2008 19:17
Re:
elyna.luna, 16/01/2008 17.22:

io credo che bisogna un attimo pensare che se non è odio.. ma è solo una protesta alla negazione del dialogo che era stato imposto.


e si ci ha da fare il papa. [SM=g27827] Che tristezza. [SM=g27813]

-danich-
00mercoledì 16 gennaio 2008 19:48
Re: Re: Re:
elyna.luna, 16/01/2008 13.56:




partendo dal presupposto.. che io avrei accettato la visita del papa anche non essendo d'accordo con quello che avrebbe detto sull'aborto ecc.



ma chi te l'ha detto che avrebbe parlato di aborto? Vi siete sentiti per telefono?
Siete diventati indovini... complimenti... talmente sicuri che avrebbe parlato di ciò e siccome ai quattro scanazzati che hanno protestato sta sulle... scatole questo discorso, mettiamo il bavaglio al Papa. ma poi, ripeto, ci sono forme e forme di protesta. perchè si deve sempre cadere nella volgarità e nella cafoneria? La "frocessione", il coprire il discorso con fischi, urla e pernacchie... paese civile, veramente... al bacio.

Quanto alla CATTIVISSIMA DISINFORMAZIONE CHE C'E' STATA SU RATZINGER E GALILEO (ho letto per curiosità Il Manifesto on line... certe cose se le sono sognate, poveracci, troppe canne fanno male!!) METTO ANCHE IN QUESTO POST QUANTO GIA' DETTO IN UN ALTRO:



la scienza è stata riconoscente al card. Ratzinger per avere riabilitato la figura di Galileo al punto da dedicargli un asteroide.

Vedi il sito della Nasa
ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=Ratzinger;orb=1
(8661 Ratzinger Discovered 1990 Oct. 14 by L. D. Schmadel and F. Borngen at Tautenburg.
Joseph Cardinal Ratzinger (b. 1927), German professor of theology, is one of the most authoritative voices in the Vatican. Under his supervision, the Vatican opened its archives in 1998 to enable researchers to investigate judicial errors against Galileo and other medieval scientists. The name was proposed by the first discoverer.)


Nel firmamento del cielo e nella storia della scienza il nome di un cardinale teologo (che con la scienza sembra non entrarci nulla) sarà sempre presente, quelli di "emeriti" professori di fisica e scienziati vari saranno dimenticati in un paio di anni.



Sihaya.b16247
00mercoledì 16 gennaio 2008 20:17
Re: Re: Re:
elyna.luna, 16/01/2008 13.56:




partendo dal presupposto.. che io avrei accettato la visita del papa anche non essendo d'accordo con quello che avrebbe detto sull'aborto ecc proprio per controbattere come sarebbe giusto fare..
c'è anche da dire.. che era già stato detto che il pontefice avrebbe solo fatto il suo discorso senza possibilità di dibattito..
e questa non è democrazia..e su questo hanno fatto bene a non essere d'accordo gli studenti.



La presenza del Papa NON era intesa all'interno di un dibattito; del resto NOn ci sarebbe stato un dibatto con il rettore, con Mussi, con Veltroni ecc. Si trattava di un discorso all'interno di una cerimonia d'apertura. Se, in seno ad un dibattito, si fosse stabilito che al discorso di Odifreddi o di Flores d'Arcais sarebbe seguito un contraddittorio e a quello del Papa no, allora si sarebbe mossa l'accusa di unilateralità dell'intervento.


Paparatzifan
00mercoledì 16 gennaio 2008 21:10
Dal blog di Lella...

Chi ha paura del professor Ratzinger

Ettore Ongis

Forse ha ragione Cacciari: la protesta contro la visita del Papa alla Sapienza dimostra una sola cosa, che la mamma dei cretini è sempre incinta. Il problema è che nella più prestigiosa Università di Roma alcuni di questi «cretini» dispongono di una cattedra dalla quale diffondono a migliaia di studenti i propri pregiudizi e il proprio risentimento. C'è poco da stupirsi allora se un gruppuscolo di esaltati occupa il rettorato e annuncia un nuovo '68: cattivi «maestri» non possono che generare pessimi discepoli.
Sulla presenza di Benedetto XVI nel più antico ateneo romano si era creato negli ultimi giorni un clima demenziale: un mix di intolleranza, censura e malafede che non prometteva nulla di buono.

Una polemica basata sul nulla e alimentata ad arte (si rimproverava a Ratzinger una citazione non sua), che ha riportato il Paese indietro di oltre un secolo. Bene ha fatto il Vaticano, in una situazione simile, ad annullare la visita.

Una decisione sofferta e clamorosa, che non solo segna una figuraccia per l'Italia e per il mondo accademico, ma che in un certo senso sancisce la fine stessa dell'Università.

L'«Universitas», lo dice il nome, è infatti per definizione il luogo in cui tutti possono parlare e confrontarsi. Tutti, meno il Papa. O meglio, meno «questo» Papa. Contestazioni e disordini ci furono anche per la visita di Giovanni Paolo II, ma mai prima d'ora s'era creata una tensione tanto alta per l'intervento del Santo Padre in un'università.

© Copyright L'Eco di Bergamo, 16 gennaio 2008


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Paparatzifan
00mercoledì 16 gennaio 2008 21:17
Dal blog di Lella...

La paura della verità

Quello che era inimmaginabile è accaduto: la visita di Benedetto XVI alla Sapienza in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico non si terrà. La notizia ha scosso l'Italia e ha poi cominciato a fare il giro del mondo, mentre cresce la marea delle reazioni, sincere o strumentali: incredule, addolorate, indignate, enfatiche, in alcuni casi persino più o meno soddisfatte. L'ondata decrescerà, naturalmente, ma resta il fatto grave che il Papa ha dovuto rinunciare a recarsi nella prima università di Roma, la città di cui è vescovo, nell'ateneo più grande del Paese del quale è primate.

Perché si è arrivati a tanto? La risposta è semplice: a causa dell'intolleranza, radicalmente antidemocratica, di pochi, anzi di pochissimi.

E ora, come nella favola dell'apprendista stregone, tra quanti, a diversi livelli, hanno lasciato, in modo irresponsabile, che montasse questa opposizione preconcetta e ottusa - che va distinta da possibili dissensi, ovviamente legittimi quando siano espressi in modi civili e con metodi democratici - alla visita papale, vi è addirittura chi si preoccupa e rammarica.

Dopo aver osservato nei giorni precedenti un silenzio pressoché totale. E la gravità del fatto, senza precedenti nella storia della Repubblica italiana, è confermata dalla lettera al Papa del capo dello Stato, un gesto sincero e nobile che attenua in parte l'incidente.

L'intenzione di Benedetto XVI era evidente: dimostrare interesse e simpatia nei confronti della più vasta comunità accademica italiana, da decenni afflitta da molteplici problemi e che vive in questi ultimi tempi la crisi più ampia delle istituzioni universitarie, in Italia e più in generale nel contesto europeo. Per dire la sua sul ruolo dell'università, certo, ma con una chiarezza ragionevole e desiderosa di confronto che si accompagna a una mitezza fuori del comune. Da teologo e pastore quale è sempre stato. Senza dimenticare la statura intellettuale e accademica, di respiro davvero internazionale, in genere riconosciutagli anche dai suoi avversari.

Per di più in una istituzione laica e autonoma la cui storia secolare è profondamente intrecciata a quella del papato - sin dalla fondazione nel 1303 da parte di Bonifacio VIII, e con benemerenze culturali indubbie - e dove i successori di Pietro si sono di conseguenza sentiti quasi come a casa propria, come sottolineò il 15 marzo 1964 durante la sua visita Paolo VI, antico studente nell'ateneo romano, e come mostrò il 19 aprile 1991 Giovanni Paolo II, quel giorno ospite dell'antico studium urbis.
In continuità con i suoi predecessori, Benedetto XVI avrebbe voluto tornare in un luogo dov'era già stato da cardinale il 15 febbraio 1990 per sostenere la necessità di una dialettica positiva tra fede e ragione, ma ha dovuto rinunciare. Già Paolo VI, avvertendo l'atteggiamento oppositorio fondato su luoghi comuni e toni polemici di quanti mantengono occhi chiusi e animo ostile, volle rassicurarli: il Papa - disse - non forzerà il loro raziocinio chiuso, non scardinerà alcuna porta e starà fuori a bussare, come il "testimone" descritto dall'Apocalisse (3, 20), dicendo a chi non apre: studia, capisci te stesso, leggi nella tua anima, guarda l'esperienza autentica che il nostro tempo sta vivendo proprio nella negazione dei valori religiosi e delle verità trascendenti, e troverai, in così diffuso tormento, un numero ingente di paurose rovine; a cominciare dalla più ampia e desolata: la disperazione, l'assurdo, l'arido nulla.

Ora anche Benedetto XVI bussa senza stancarsi alla porta di ogni essere umano, fiducioso che la ragione non vorrà chiudersi alla fede, all'incontro con Cristo. Davvero c'è qualcuno che onestamente può considerare questo atteggiamento oscurantista, prevaricatore, nemico della scienza?

Chi può davvero temere quest'uomo mite e ragionevole, questo pastore che appena eletto alla sede di Roma ha dichiarato di avere assunto il suo ministero nella consapevolezza di non essere solo? E il Papa non è solo: tutta la Chiesa oggi prega per lui, come pregava per Pietro a Gerusalemme, e sono moltissimi anche i non cattolici e i non cristiani che gli sono vicini. Senza paura di confrontarsi con la verità.

g.m.v.

(©L'Osservatore Romano - 17 gennaio 2008)



Paparatzifan
00mercoledì 16 gennaio 2008 21:31
Magdi Allam...

... fa un appello a sostegno del Santo Padre e chiede delle sanzioni per i 67 professori della Sapienza.

Alla fine dell'articolo c'è la e-mail con i dati che Magdi richiede per firmare l'adesione:



Allam "Io sto con il Papa"
ITALIA, 15:40:00


2008-01-16 ROMA

Magdi Allam

Appello "Io sto con il Papa" (per aderire invia una mail a iostoconilpapa@magdiallam.it)


Cari amici,

L'inaudita e sofferta decisione del Santo Padre di annullare la sua visita all'Università La Sapienza di Roma, programmata per giovedì 17 gennaio, a causa della predicazione d'intolleranza laicista da parte di un manipolo di docenti e dell'intimidazione violenta da parte di una banda di studenti, impone a tutti noi l'assunzione della consapevolezza della gravità di un atto che va ben oltre all'evidente marciume ideologico diffuso nel mondo accademico e culturale italiano e al manifesto arbitrio comportamentale di squadracce comuniste e radicali che si sono annidate in seno alla nostra società. Il gesto, comprensibile e saggio del Papa, attesta di fatto la sconfitta dello Stato di diritto che non è più in grado di salvaguardare la propria sovranità e il rispetto dell'esercizio dei diritti costituzionali all'interno del proprio territorio nazionale, nonché la deriva dell'insieme della classe politica che ha profanato e trasformato lo Stato e le sue istituzioni in un bordello dove si svendono i valori e si calpestano le regole in cambio di denaro e di potere per soddisfare il proprio egoistico e miope interesse.

Noi diciamo con estrema chiarezza e totale determinazione che stiamo in modo inequivocabile dalla parte del Papa, del suo diritto ad esprimere nella più assoluta libertà il suo pensiero, del suo dovere spirituale e morale a illuminarci sulla posizione della Chiesa e della fede cattolica in tutte le questioni che concernono l'insieme del nostro vissuto, fermo restando la libertà di scelta di tutti. Ma diciamo altresì che oggi non è più sufficiente esprimere la propria solidarietà a Benedetto XVI, che non vogliamo associarci all'atteggiamento ipocrita dei politici che denunciano una "vergogna" da loro stessi generata e auspicano il rispetto di una civiltà che loro stessi stanno uccidendo.

Cari amici, dobbiamo avere la lucidità e il coraggio di andare alla radice del male, rappresentando correttamente la realtà, individuando il valore che corrisponde al bene comune e identificandoci nell'azione che realizza l'autentico interesse nazionale. Dobbiamo prendere atto che oggi l'università e più in generale il mondo dell'Istruzione, i docenti e più in generale il mondo della Cultura, sono profondamente ammalati di relativismo cognitivo, etico e culturale; sono totalmente accecati dall'ideologia del laicismo che li porta a odiare e a infierire contro la propria civiltà che ha il suo radicamento storico e scientifico nella fede e nella tradizione giudaico-cristiana; sono profondamente immersi nelle tenebre del politicamente corretto che li dispensa aprioristicamente dall'assumere dei parametri valutativi e critici nei confronti degli altri; sono a tal punto spregiudicati e immorali da non avere remore a schierarsi e a favorire chi è dedito a combattere e ad annientare la nostra civiltà occidentale. L'università italiana oggi non ha alcuna esitazione ad accogliere dei predicatori d'odio e degli apologeti del terrorismo islamico, come Tariq Ramadan, Rached Ghannoushi e Nadia Yassine, ma non permette al Papa o all'ambasciatore d'Israele e degli Stati Uniti di accedervi. Il pregiudizio ideologico prevale su tutto, con il risultato che oggi l'Occidente è diventato il peggior nemico di se stesso.

E non ha alcun senso sostenere che tutto sommato si tratta di una piccola minoranza, 67 docenti su 4500, che hanno firmato l'appello contro il Papa o uno sparuto gruppo di studenti, un centinaio su 150 mila, che hanno occupato il Rettorato e hanno minacciato di impedire a tutti i costi l'intervento del Pontefice. Perché se questa minoranza di fanatici ideologizzati e violenti è in grado di conseguire il suo scopo, significa che la maggioranza si è di fatto arresa all'arbitrio e alla tirannia della minoranza. Ecco perché diciamo che si tratta di una cocente sconfitta dello Stato di diritto e del trionfo dell'estremismo e dell'oscurantismo. In uno Stato di diritto la predicazione d'odio e l'intimidazione violenta che hanno costretto il capo spirituale della Chiesa cattolica e capo dello Stato Vaticano ad annullare la sua visita alla Sapienza su invito formale del Rettore, dovrebbero essere sanzionati come reato penale. Invece difficilmente un magistrato solleverà il caso perché siamo in un paese dove l'istigazione all'intolleranza e la predicazione d'odio vengono considerati "libertà d'espressione" e dove fin troppo spesso la flagrante violazione della legge viene giustificata invocando la specificità sociale e politica di chi delinque. Peggio ancora siamo in balia di uno Stato e di istituzioni che si sono spinte fino a legittimare e a finanziare i cosiddetti "centri sociali", che sono palesemente dei covi di sovversione e rivolta violenta contro lo stesso Stato e le stesse istituzioni. Ed è in questa assoluta commistione del lecito e dell'illecito e omologazione della legalità e dell'illegalità, che nel Tg1 delle ore 13,30 del 15 gennaio si è sostenuto che la sede del Rettorato della Sapienza sarebbe stato "occupato pacificamente". Ora, se l'occupazione di un edificio o di un locale altrui è sancito dalla legge come reato, come si può immaginare che un reato possa essere compiuto "pacificamente", con il sottinteso che non sarebbe stata violata la legge?

Ebbene, cari amici, anche se è alquanto probabile che la magistratura non perseguirà i docenti che hanno istigato all'intolleranza e gli studenti che hanno intimidito con la violenza, noi non possiamo sottrarci alla condanna netta e assoluta del loro operato. Noi chiediamo che ci sia quantomeno una sanzione disciplinare e morale nei confronti di educatori che diseducano e di studenti che praticano la violenza. Chiediamo che ci sia un provvedimento pubblico da parte del Rettore della Sapienza che vada al di là della ritualità formale delle scuse al Papa. Coloro che hanno incitato all'odio e minacciato Benedetto XVI devono essere sanzionati. Se ciò non dovesse avvenire, come è verosimile, ebbene avremo la conferma che è l'insieme dell'università italiana da bonificare e riscattare alla piena legalità prima ancora da poter essere riformata e ricostruita, affinché possa svolgere il suo ruolo istituzionale di veicolo di trasmissione del sapere scientifico e dei valori che incarnano la nostra civiltà. Ha ragione monsignor Rino Fisichella, vescovo ausiliare di Roma e rettore dell'Università Lateranense, quando dice in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, che "ormai viviamo sotto il fattore ‘i': come ignoranza, intolleranza accademica e intransigenza laicista".

Ugualmente noi dovremmo chiedere al governo e al Parlamento di assumere dei provvedimenti urgenti e seri per riformare dalle radici l'università e il sistema dell'istruzione. Uso il condizionale perché dubito assai che lo farebbero. Perché prima di riformare l'università, è proprio la classe politica che deve essere bonificata e riformata. Fintantoché non prevarranno il senso dello Stato, la cultura del bene comune e il primato dell'interesse nazionale, non cambierà assolutamente nulla di sostanziale. Per ora a noi basta esserne consapevoli. Conoscere la realtà senza infingimenti e mistificazione è il nostro traguardo iniziale. Perché solo quando saremo in grado di distinguere il vero dal falso, potremo discernere tra il bene e il male e scegliere tra la buona e la cattiva azione.

Ecco perché cari amici, oggi noi dobbiamo assumere un'iniziativa che ci veda da protagonisti schierati dalla parte della verità. E la verità oggi significa dire: "Io sto con il Papa. Io condanno l'intolleranza laicista e l'intimidazione violenta. Io denuncio l'ipocrisia dei politici che sono i veri responsabili del degrado etico in cui versa l'Italia".



Se siete anche voi d'accordo, vi prego di inviare un messaggio di adesione all'appello "Io sto con il Papa" all'indirizzo iostoconilpapa@magdiallam.it Per farlo è necessario indicare:

Nome

Cognome

Professione

Motivazione per cui si aderisce all'Appello

Non saranno accettati i messaggi di adesione che non contengano queste quattro indicazioni.

Trattandosi di una iniziativa straordinaria, tutti coloro che vorranno aderire all'Appello lo potranno fare anche se non sono registrati nel sito.



Vi saluto con i miei migliori auguri di successo e di ogni bene.

Magdi Allam

Inviate la vostra adesione all'Appello all'indirizzo iostoconilpapa@magdiallam.it

Paparatzifan
00mercoledì 16 gennaio 2008 21:45
Re: Magdi Allam...
Paparatzifan, 16/01/2008 21.31:


... fa un appello a sostegno del Santo Padre e chiede delle sanzioni per i 67 professori della Sapienza.

Alla fine dell'articolo c'è la e-mail con i dati che Magdi richiede per firmare l'adesione:



Allam "Io sto con il Papa"
ITALIA, 15:40:00


Se siete anche voi d'accordo, vi prego di inviare un messaggio di adesione all'appello "Io sto con il Papa" all'indirizzo iostoconilpapa@magdiallam.it Per farlo è necessario indicare:

Nome

Cognome

Professione

Motivazione per cui si aderisce all'Appello

Non saranno accettati i messaggi di adesione che non contengano queste quattro indicazioni.

Trattandosi di una iniziativa straordinaria, tutti coloro che vorranno aderire all'Appello lo potranno fare anche se non sono registrati nel sito.

Magdi Allam

Inviate la vostra adesione all'Appello all'indirizzo iostoconilpapa@magdiallam.it




Questo è il testo che ho inviato:

E' innaccettabile che da un centro di cultura come si può supporre sia un'università si cerchi di far tacere, con dei metodi propri da persone incolte, la voce dell'Autorità Suprema della Chiesa. Il Santo Padre è stato invitato dal Rettore. Non è possibile che una minoranza possa far valere la loro intolleranza nei confronti della maggior parte degli studenti e professori. Questo è un campanello di allarme! Cosa si insegna in questa università? L'odio e la prepotenza? Mi auguro che ci siamo delle sanzioni indimenticabili per i 67 professori firmatari della contestazione.
Grazie, Magdi, e sempre avanti nella difesa dei tuoi ideali!


Paparatzifan
00mercoledì 16 gennaio 2008 21:51
Dal blog di Lella...

Vergogna, sentimento laico

Una minoranza laicista e ignorante nega al Papa il diritto di parola

La vergogna è un sentimento laico, oggi. Vergogna per il fatto che una minoranza laicista ignorante, intollerante, violenta è riuscita a togliere il diritto di parola a un filosofo e teologo accolto a braccia aperte nelle principali università di tutto il mondo, prima e dopo la sua elezione a Papa.

Vergogna per il fatto che una grande Università europea, fondata da Bonifacio VIII nel quattordicesimo secolo, è stata degradata ulteriormente e addirittura abbassata sotto l’infimo rango che purtroppo è suo da molti anni, quello di epicentro dell’insolenza intellettuale, dell’idiosincrasia epidermica verso il confronto delle idee e delle culture, di una corsa irrazionalistica verso il vuoto nichilista nella forma della beceraggine, del dileggio, del linciaggio in effigie travestito da goliardismo e da anticlericalismo.

L’Università di Roma “La Sapienza” è la stessa da cui fuggì il filosofo Lucio Colletti, la stessa in cui fu intimidito lo storico Renzo De Felice, la stessa in cui si è costruita la cattedra collettiva dei peggiori maestri della cultura italiana, in testa il grottesco palindromo che tutti sanno e che per discrezione è meglio non nominare, insieme con l’asineria e la marginalità sociale di generazioni di studenti messi nelle condizioni di non apprendere un briciolo di verità razionale e umanistica e di disimparare sistematicamente quello che le generazioni precedenti di docenti e discenti avevano amorevolmente coltivato nelle sinuose vie di una storia secolare.

Tutto questo in odio a un uomo mite, colto, sensibile, il professor Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, il cui pensiero è regolarmente travisato, per stupidità ideologica, da coloro che pretenderebbero per sé la palma del libero pensiero.

A questa vergogna incancellabile, alla quale come sempre hanno cooperato le vecchie barbe del laicismo di convenienza e d’abitudine annidate nel cuore dell’editoria e della cultura italiane, cercheremo di porre un piccolo argine culturale e civile questa sera, riunendoci in condizioni di emergenza per una serata di conversazione laica sulla libertà di parola così banalmente e violentemente tradita dai soliti chierici che sono la vergogna dell’Europa dagli anni Trenta ad oggi, senza apprezzabili variazioni di stile e di tono.

© Copyright Il Foglio, 16 gennaio 2008


BRAVISSIMO, FERRARA!!!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]


Paparatzifan
00mercoledì 16 gennaio 2008 22:12
Dal blog di Lella...

Cari firmatari, davanti a Ratzinger, vi ci vogliono i pannoloni!

di Carlo Meroni

Esiste un teologo e filosofo, autore di innumerevoli pubblicazioni, ex insegnante nelle università di Bonn, Muenster e Tubinga, cattedratico di dogmatica a Ratisbona (della cui università era anche vicepresidente), e che ha ricevuto dottorati “honoris causa” dal College of St. Thomas in St. Paul (Minnesota, USA) nel 1984; dall’Università cattolica di Lima nel 1986; dall’Università cattolica di Eichstätt nel 1987; dall’Università cattolica di Lublino nel 1988; dall’Università di Navarra (Pamplona, Spagna) nel 1998; dalla Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) nel 1999; dalla Facoltà di teologia dell’Università di Breslavia (Polonia) nel 2000.

Eppure, ad una persona di così alto spessore intellettuale è proibito tenere un intervento all’università romana de “La Sapienza”.

Un palese contrasto col nome stesso dell’università! Perché? Qual è la colpa di quest’uomo? Perché non può parlare dove hanno parlato persone di livello culturale inferiore e nemmeno lontanamente paragonabile al suo?

Semplice. E’ un prete, è il Papa. Che bel paese è l’Italia: dove poté Dario Fo (laureato honoris causa all’ateneo romano), non può Joseph Ratzinger. Da italiano, mi vergogno. Non ci sono altre parole, il pezzo potrebbe anche finire qui.

Siamo d’accordo che il 2008 celebra il quarantesimo anniversario di quella sciagura nazionale che fu il ’68, ma era proprio il caso di celebrarlo così, con una ridicola battaglia ideologica che più non si può?

Per capire da dove nasce tutto questo livore anti papista, vi consiglio di farvi un giro all’indirizzo:

www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o10819

Questi relitti ormai impresentabili degli anni della contestazione, appartenenti a “Megafono rosso-per l’unità degli studenti in lotta” hanno preparato il volantino da distribuire alla Sapienza per osteggiare la visita papale. Il solo fatto che mettano nel loro mirino, assimilandoli, Ratzinger, Veltroni e Mussi dovrebbe essere sufficiente per farvi capire di che razza di nullità perditempo e fuoricorso stiamo parlando. Gente assolutamente allergica al fare qualcosa di serio e faticoso nella loro vita, e che quindi preferisce vivere all’ombra di un perenne cazzeggio supportato da deliri ideologici e qualche canna di troppo. Se proprio volete farvi del male, leggetevi pure tutto il resto del volantino.

Ma se la cosa si fermasse all’opinione di questi quattro poveri infelici, sarebbe anche saggio far passare il tutto sotto doveroso silenzio, vista l’afonia del “megafono rosso”.

Il problema è che questo appello contro il “catechismo padronale” è stato raccolto, rielaborato, amplificato e presentato al rettore Guarini da quasi settanta firmatari. Che non sono sfigati fuoricorso, ma un’eccellente lista di professori universitari, scienziati, ricercatori che “in nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspicano che l'incongruo evento possa ancora essere annullato". E che non vogliono solo impedire al Papa di parlare alla “Sapienza”, ma non ce lo vogliono nemmeno far entrare!

Questa bandiera della “laicità” che ormai è utile per coprire qualsiasi impudica vergogna, sta davvero iniziando a stancarmi un po’. Ma avendo rispetto per le spiccate intelligenze dei firmatari non ho potuto che cercare nel loro appello anti-papa qualche altra motivazione un po’ più importante e particolareggiata rispetto ad una generica, ed ormai abusata, “difesa della laicità”. Anche perché non ricordo né in questo Papa, né tantomeno nei tre precedenti che ho avuto modo di poter ammirare, alcun comportamento prevaricatore o impositivo di alcun dogma di fede al di fuori dello stretto ambito pastoral/dottrinale che, naturalmente, compete al successore di Pietro.

Anzi, se proprio vogliamo vedere, mai come negli ultimi vent’anni la Chiesa si è ripetutamente scusata chiedendo comprensione e perdono (a volte eccessivamente, come sostiene il Cardinale Giacomo Biffi) per errori di ormai diversi secoli orsono.

Niente da fare. Avrei fatto meglio ad accontentarmi della “difesa della laicità”. Quello che ho trovato è, per quanto possa sembrare impossibile, anche peggio: "Non si capisce perché il rappresentante di uno Stato estero debba inaugurare un'università statale, e non è nemmeno chiaro perché chiamare il rappresentante di una sola confessione religiosa ad un evento di primo piano di un ateneo in cui sono rappresentate più confessioni”.

Forse sarebbe utile ricordare a questi professori così intenti nelle loro ricerche che Joseph Ratzinger è anche Vescovo di Roma ed è spettatore attivo delle vicende di questa città da quasi trent’anni; e che è solo per volontà di un altro “rappresentante di uno stato estero”, Bonifacio VIII, che nel 1303 la stessa università nacque.

E poi la pretestuosa polemica su Galileo, incredibilmente montata seguendo una citazione che appare su wikipedia: “Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, riprese un'affermazione di Paul Feyerabend: All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto” .

Da tal coacervo di menti, ci saremmo aspettati fonti un po’ più attendibili di un’enciclopedia online aggiornabile liberamente dagli stessi navigatori del web.

Inoltre, non si rendono nemmeno conto di rischiare una figuraccia-bis, proprio come successe ai numerosi soloni che si scagliarono addosso a Ratzinger dopo Ratisbona e le parole di Manuele II paleologo messe in bocca al Papa.

Se si legge per intero il discorso dell’allora cardinale, si scopre che non ha in alcun modo fatta propria la frase di Feyerabend, ma ha solamente voluto citare un filosofo agnostico, definendo la sua affermazione “drastica”, e contestualizzandola in un discorso più ampio sulla necessità di discutere seriamente della scienza moderna, che partendo proprio da Galileo può portare anche alle bombe di distruzione di massa.

Ma basterebbe la frase dello stesso discorso “La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande” a smontare qualsiasi pretestuosa polemica.

E sempre gli stessi firmatari dell’appello, volendo uscire dai preconcetti e da wikipedia, sono a conoscenza di quest’altro discorso di Ratzinger, già eletto Papa, rivolto a degli studenti romani di una scuola superiore?

“Il grande Galileo ha detto che Dio ha scritto il libro della natura nella forma del linguaggio matematico. Lui era convinto che Dio ci ha donato due libri: quello della Sacra Scrittura e quello della natura. E il linguaggio della natura – questa era la sua convinzione – è la matematica, quindi essa è un linguaggio di Dio, del Creatore (…) Mi sembra una cosa quasi incredibile che un’invenzione dell’intelletto umano e la struttura dell’universo coincidano: la matematica inventata da noi ci dà realmente accesso alla natura dell’universo e lo rende utilizzabile per noi. Quindi la struttura intellettuale del soggetto umano e la struttura oggettiva della realtà coincidono: la ragione soggettiva e la ragione oggettivata nella natura sono identiche(…)Alla fine, per arrivare alla questione definitiva, direi: Dio o c’è o non c’è. Ci sono solo due opzioni. O si riconosce la priorità della ragione, della Ragione creatrice che sta all’inizio di tutto ed è il principio di tutto - la priorità della ragione è anche priorità della libertà – o si sostiene la priorità dell’irrazionale, per cui tutto quanto funziona sulla nostra terra e nella nostra vita sarebbe solo occasionale, marginale, un prodotto irrazionale - la ragione sarebbe un prodotto dell’irrazionalità. Non si può ultimamente "provare" l’uno o l’altro progetto, ma la grande opzione del Cristianesimo è l’opzione per la razionalità e per la priorità della ragione. Questa mi sembra un’ottima opzione, che ci dimostra come dietro a tutto ci sia una grande Intelligenza, alla quale possiamo affidarci”.

Parliamoci chiaro, i problemi veri sono due. Il primo è che una massa troppo vasta di persone ha perso il senso del rispetto e apre bocca con estrema facilità non si capisce a quale titolo.

Negli ultimi mesi persino Pippo Baudo ed Adriano Sofri (da Fazio) hanno cercato di insegnare il mestiere a Benedetto XVI. Passi per l’onnisciente Eugenio Scalfari, ma gli altri, che si diano una calmata!

E poi il secondo problema è molto più tragico. Avete presente quando da bambini si giocava a pallone in cortile? Arrivava quello del palazzo di fronte: grande, grosso e terribilmente forte. Allora, pur di evitare di palesare la nostra inferiorità tecnica e fisica, si diceva: “Il pallone è nostro, e decidiamo noi chi gioca e chi non gioca”. Naturalmente, non lo si faceva giocare.

Paura. Ecco cosa alberga nelle menti dei firmatari anti-Ratzinger. Anche se non lo ammetteranno mai, nemmeno sotto tortura la verità è questa: hanno paura del confronto, sapendo che potrebbe arrivare uno che li può mettere tranquillamente sotto scacco, con l’eleganza e la pacatezza che lo contraddistingue. Tutto il contrario infatti dell’antipatia e della chiusura oscurantista con cui lo dipingono quotidianamente.

Cari firmatari, davanti a Ratzinger, vi ci vogliono i pannoloni! Molto più facile zittire l’oppositore, ma anche questo è un vizio storico di una certa parte politica. Proprio come la barzelletta del “dibbattito” sulla libertà d’espressione, quando un giovane non conosciuto nell’ambiente si alzò per dire la sua e venne fatto immediatamente sedere sommerso da un fragoroso “zitto, fascista!”.

Niente di nuovo sotto il sole.

© Copyright L'Occidentale, 15 gennaio 2008


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Sihaya.b16247
00mercoledì 16 gennaio 2008 22:29
Re: Dal blog di Lella...
Paparatzifan, 16/01/2008 22.12:


Cari firmatari, davanti a Ratzinger, vi ci vogliono i pannoloni!

di Carlo Meroni

...
Niente di nuovo sotto il sole.

© Copyright L'Occidentale, 15 gennaio 2008


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Megafono rosso? Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr [SM=x40798]

elyna.luna
00giovedì 17 gennaio 2008 13:48
Io credo che avrebbe fatto bene ad andare lo stesso per quegli studenti che a quanto si sente sono la maggioranza che lo volevano..

Non si puo avere il consenso assoluto.. bisogna parlare e avere il confronto.. cosa che era stata negata agli studenti contrari alle sue teorie..
|Voce nel deserto|
00giovedì 17 gennaio 2008 15:09
la scelta del papa di non andare più è stata decisamente opportuna visto la situazione aspra che si era venuta a creare per colpa di 4 gatti intolleranti. Non è certo la prima volta che il papa viene contestato da 4 ignoranti laicisti beceri. Purtroppo stavolta la responsabilità è del rettore che ha lasciato che l'intera università rimanesse ostaggio di un centinaio di intolleranti. La digos aveva garantito al papa la sicurezza ma non aveva dato garanzie se i 4 gatti terroristi poi avessero fatto casini fuori dall'università. Poi certo che organizzare urla, fischi, lancio di uova, e frocessioni [SM=g27827] solo perchè è il papa, è davvero sinonimo di apertura al dialogo e intelligenza [SM=g27827] [SM=g27827] [SM=g27827] . MA che ne parlo a fare tanto la magra figura è arcinota a tutti, ormai universalmente riconosciuta da tutta l'opinione pubblica, eccezzion fatta per terroristi ovviamente. [SM=g27823] L'unica cosa che vi rimane da fare, perchè a quanto pare in questi ultimi giorni avete dato prova di scarsissima obiettività, e mi rivolgo anche a te naturalmente, è continuare con la strenua gisutificazione dell'ingiustificabile per cancellare completamente la già minima credibilità che possedete eh eh! [SM=g27824]

W IL PAPA RE!

|Voce nel deserto|
00giovedì 17 gennaio 2008 15:11
Re: Re: Dal blog di Lella...
Sihaya.b16247, 16/01/2008 22.29:




[SM=g27811]

Megafono rosso? Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr [SM=x40798]



Un bel Prrrrrrrrrrr anche per i terroristi della sapienza:


Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!

[SM=x40791] [SM=x40791] [SM=x40791] [SM=x40791]
elyna.luna
00giovedì 17 gennaio 2008 16:38
Re:
|Voce nel deserto|, 17/01/2008 15.09:

la scelta del papa di non andare più è stata decisamente opportuna visto la situazione aspra che si era venuta a creare per colpa di 4 gatti intolleranti. Non è certo la prima volta che il papa viene contestato da 4 ignoranti laicisti beceri. Purtroppo stavolta la responsabilità è del rettore che ha lasciato che l'intera università rimanesse ostaggio di un centinaio di intolleranti. La digos aveva garantito al papa la sicurezza ma non aveva dato garanzie se i 4 gatti terroristi poi avessero fatto casini fuori dall'università. Poi certo che organizzare urla, fischi, lancio di uova, e frocessioni [SM=g27827] solo perchè è il papa, è davvero sinonimo di apertura al dialogo e intelligenza [SM=g27827] [SM=g27827] [SM=g27827] . MA che ne parlo a fare tanto la magra figura è arcinota a tutti, ormai universalmente riconosciuta da tutta l'opinione pubblica, eccezzion fatta per terroristi ovviamente. [SM=g27823] L'unica cosa che vi rimane da fare, perchè a quanto pare in questi ultimi giorni avete dato prova di scarsissima obiettività, e mi rivolgo anche a te naturalmente, è continuare con la strenua gisutificazione dell'ingiustificabile per cancellare completamente la già minima credibilità che possedete eh eh! [SM=g27824]

W IL PAPA RE!





a me? io il papa l'avrei voluto eccome...
rimane il fatto che avrebbe fatto bene ad andare visto che erano 4 gatti.. cmq terroristi.. fa un po ridere...
Se venisse nella mia università.. sarei la prima ad andare e ascoltare quello che ha da dire..
Quindi evita di dare giudizi gratuiti.... [SM=x40799] [SM=x40798]
|Voce nel deserto|
00giovedì 17 gennaio 2008 19:09
Re: Re:
elyna.luna, 17/01/2008 16.38:




a me? io il papa l'avrei voluto eccome...
rimane il fatto che avrebbe fatto bene ad andare visto che erano 4 gatti.. cmq terroristi.. fa un po ridere...
Se venisse nella mia università.. sarei la prima ad andare e ascoltare quello che ha da dire..
Quindi evita di dare giudizi gratuiti.... [SM=x40799] [SM=x40798]


ebbè a parole puoi dire quel che vuoi ma nella pratica non è possibile negare la tendenza che hai mostrato nello schierarti dalla parte dei terroristi. [SM=g27822]
Non credo che il termine terrorista sia poi tanto sbagliato, infatti in questi ambienti e situazioni non di rado si fomenta odio verso la figura del papa e tutti i cattolici, seminando calunnie e falsità.

rosa22253
00giovedì 17 gennaio 2008 23:47
dal Giornale del Popolo (CH) del 17.1.208

SOLIDARIETÀ E VICINANZA CON IL PAPA

di + PIER GIACOMO GRAMPA*

Sento di dovere esprimere al Santo Padre vicinanza e solidarietà per la rinuncia cui è stato costretto, dopo avere risposto positivamente all’invito ricevuto di essere presente all’inaugurazione del 705.mo anno accademico dell’università La Sapienza di Roma. Mai nome si dimostrò tanto inadeguato. Ciò che sorprende e lascia esterrefatti è che si tratta di un contesto universitario, “Universitas studiorum”, dove non dovrebbe esserci nessuna barriera, né preclusione nel confronto e nel dibattito e la libertà dovrebbe essere piena e totale. L’appello del presidente della Repubblica e la condanna del capo del Governo non bastavano per offrire sicurezza. Per evitare disordini, per non esporre a danno l’integrità propria e degli altri, per non dover entrare in università a forza, scortato dalla polizia, Papa Benedetto XVI ha preferito declinare l’invito. Il degrado e lo sfascio di un paese non poteva avere espressione più emblematica. Noi gli esprimiamo sostegno e simpatia, condivisione del suo dolore, perché per uno studioso e uomo di cultura come lui non fu certo una scelta facile, né presa a cuor leggero. E non posso condividere i giudizi di quei commentatori che danno un colpo al cerchio e uno alla botte. Deplorano, e come si potrebbe non farlo, l’opposizione becera ed imbecille, ma poi scrivono che anche il Papa non deve dire le cose che dice. Dunque il Papa può parlare solo per dire cose che possono essere condivise? Come siamo lontani dai parametri evangelici. E non può non dispiacere che anche ad altre latitudini alcune porte vengano trovate chiuse. Se questa è la laicità, che viene insegnata e praticata, non possiamo non essere preoccupati, né attenderci giorni sereni. E anche se solo 67 professori su 4500 e poche centinaia di studenti esagitati su 150.000 mila sono quantità insignificanti, non dobbiamo dimenticare l’aforisma antico: “Malum ex quocumque defectu”. Basta una qualunque mancanza per rovinare una realtà. Il modo col quale la nostra televisione (nel TG di martedì notte) ha dato la notizia, l’ho trovato di una subdola parzialità. Se ne deduceva che l’opposizione al Papa era la posizione più normale e giusta per la difesa della laicità. Quando ci sono cattivi maestri non ci si possono attendere buoni discepoli. I frutti dicono la qualità della pianta.

*vescovo di Lugano
rosa22253
00venerdì 18 gennaio 2008 21:17

Penso che questo discorso mai tenuto del Papa è destinato a diventare uno suo discorso più conosciuto perché ora più che mai suscita l'interesse anche di chi altrimenti non gli avrebbe prestato molta attenzione. Per cui, infine, riuscirà a raggiungere ancora più gente di quanto non avrebbe potuto se le cose fossero filate "lisce". Ed è un bene perché una volta in più il nostro Pontefice dà testimonianza della sua superiorità di pensiero. Chi lo accusa di oscurantismo e reazione, ricorrendo poi a delle accuse che si basano sull'ignoranza e su delle falsità, deve invece far conto con la sua lucida visione della realtà.
Questo grande uomo probabilmente non viene capito fino in fondo neanche da tutto il clero e i fedeli. Noi portiamo omaggio con il nostro affetto alla sua persona, consapevoli pure della grandezza del suo insegnamento. Poco saggi, anzi proprio sciocchi sono coloro che non solo rinunciano all'ascolto, ma vogliono mettere ostacoli a una delle menti più brillanti dei nostri tempi, dimostrandosi proprio quello che tacciano lui di essere: antidemocratici, fanatici e oscurantisti.

Le sue parole, se fossero state pronunciate all'università La Sapienza, si sarebbero allineate brillantemente con quelle pronunciate in quelle mura da altri grandi menti nei secoli della sua esistenza e sarebbero suonate così:

«Non vengo a imporre la fede ma a sollecitare il coraggio per la verità»

«La vera, intima origine dell’università sta nella brama di conoscenza che è propria dell’uomo. Egli vuol sapere che cosa sia tutto ciò che lo circonda. Vuole verità»

«Il messaggio cristiano, in base alla sua origine, dovrebbe essere sempre un incoraggiamento verso la verità e così una forza contro la pressione del potere e degli interessi»

«Il Papa parla come rappresentante di una comunità che custodisce in sé un tesoro di conoscenza e di esperienza etiche, che risulta importante per l’umanità»

«Il pericolo del mondo occidentale – per parlare solo di questo – è oggi che l’uomo, proprio in considerazione della grandezza del suo sapere e potere, si arrenda davanti alla questione della verità e ceda agli interessi e all’utilità»

«Se la ragione non dialoga con la fede finisce per inaridirsi»

«Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà.»


(Qui si può leggere il testo completo)
elyna.luna
00domenica 20 gennaio 2008 14:40
Re: Re: Re:
|Voce nel deserto|, 17/01/2008 19.09:


ebbè a parole puoi dire quel che vuoi ma nella pratica non è possibile negare la tendenza che hai mostrato nello schierarti dalla parte dei terroristi. [SM=g27822]
Non credo che il termine terrorista sia poi tanto sbagliato, infatti in questi ambienti e situazioni non di rado si fomenta odio verso la figura del papa e tutti i cattolici, seminando calunnie e falsità.





nella pratica?.. ho detto solo che hanno espresso la loro idea.. io sono per il pensiero libero... quindi era giusto che potessero esprimere ciò che pensavano.. ciò non significa che io avrei preso parte.. terroristi si definiscono i veri terroristi.. coloro che uccidono.. coloro che hanno ucciso... non dei ragazzi che si sentono rivoluzionari e hanno detto NO al rettore quando ha negato loro la possibilità di avere un dibattito...

Io il papa lo ascolto.. molto volentieri.. il fatto che non io non sia una cattolica doc.. non significa che non debba ascoltarlo...
In alcune cose mi ritrovo d'accordo con lui e in altre no.....

Naturalmente sono contenta di ciò che hai scritto.. perchè fa capire per l'ennesima volta.. che tu non leggi a fondo.. ma dai il significato che più ti conviene.. ma non c'è nulla di male..
Dopotutto c'è libertà di pensiero e parola anche per te..
elyna.luna
00domenica 20 gennaio 2008 14:42
Re:
rosa22253, 18/01/2008 21.17:


Penso che questo discorso mai tenuto del Papa è destinato a diventare uno suo discorso più conosciuto perché ora più che mai suscita l'interesse anche di chi altrimenti non gli avrebbe prestato molta attenzione. Per cui, infine, riuscirà a raggiungere ancora più gente di quanto non avrebbe potuto se le cose fossero filate "lisce". Ed è un bene perché una volta in più il nostro Pontefice dà testimonianza della sua superiorità di pensiero. Chi lo accusa di oscurantismo e reazione, ricorrendo poi a delle accuse che si basano sull'ignoranza e su delle falsità, deve invece far conto con la sua lucida visione della realtà.
Questo grande uomo probabilmente non viene capito fino in fondo neanche da tutto il clero e i fedeli. Noi portiamo omaggio con il nostro affetto alla sua persona, consapevoli pure della grandezza del suo insegnamento. Poco saggi, anzi proprio sciocchi sono coloro che non solo rinunciano all'ascolto, ma vogliono mettere ostacoli a una delle menti più brillanti dei nostri tempi, dimostrandosi proprio quello che tacciano lui di essere: antidemocratici, fanatici e oscurantisti.

Le sue parole, se fossero state pronunciate all'università La Sapienza, si sarebbero allineate brillantemente con quelle pronunciate in quelle mura da altri grandi menti nei secoli della sua esistenza e sarebbero suonate così:

«Non vengo a imporre la fede ma a sollecitare il coraggio per la verità»

«La vera, intima origine dell’università sta nella brama di conoscenza che è propria dell’uomo. Egli vuol sapere che cosa sia tutto ciò che lo circonda. Vuole verità»

«Il messaggio cristiano, in base alla sua origine, dovrebbe essere sempre un incoraggiamento verso la verità e così una forza contro la pressione del potere e degli interessi»

«Il Papa parla come rappresentante di una comunità che custodisce in sé un tesoro di conoscenza e di esperienza etiche, che risulta importante per l’umanità»

«Il pericolo del mondo occidentale – per parlare solo di questo – è oggi che l’uomo, proprio in considerazione della grandezza del suo sapere e potere, si arrenda davanti alla questione della verità e ceda agli interessi e all’utilità»

«Se la ragione non dialoga con la fede finisce per inaridirsi»

«Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà.»


(Qui si può leggere il testo completo)




ripeto.. credo che avrebbero dovuto ascoltarlo... visto che molti di loro a mente fredda sono arrivati alla conclusione che era meglio ascoltare.. visto che loro sono stati ascoltati..
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