Anfratti Numinosi in Città

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AlessandroSkryer
00martedì 6 maggio 2008 02:22






Nelle città, il numinoso è latente, nascosto, fioco, eppure non è scomparso, come rivelano talvolta alcune vaghe sensazioni. Esso si rifugia nelle zone incolte in cui crescono e fioriscono le piante selvatiche, nonché in quelle meno addomesticate dei parchi che si estendono e s’innalzano a poche decine di minuti di cammino dalla città. Se ci si dispone ad accogliere, se ne può percepire la magia, soprattutto nei luoghi intrisi di ricordi.







Ciò che il mondo moderno tende a distruggere, sopravvive negli anfratti, e diffonde la magia della vita, delicatamente, con pudore, per non attirare l’attenzione dei nemici, che ne sono violentemente irritati e vorrebbero addomesticarla, oppure annientarla. Fortunatamente, molti nemici e molti complici indifferenti sono distratti, e non si accorgono di ciò che traspare attraverso la più semplice, dimessa, e apparentemente innocua vegetazione selvatica.







In rilassata attenzione si può essere pervasi dal tremulo eco del primevo; si può intuire che nella possente e amorevole rinascita della vita selvaggia ogni residuo e ogni ricordo del mondo attuale scompariranno; si può capire che gli anfratti numinosi sparsi e trascurati nelle città sono sorrisi e sospiri di speranza nel rinnovamento della vita e del divino.






Col tempo non resteranno più, del mondo odierno, neppure i ruderi in cui è accumulato il tempo. Tutto sarà avvolto nel verdeggiante abbraccio del numinoso, e si potrà di nuovo respirare, ascoltare e amare, senza fretta e senza violenza. La vita non avrà più nemici, non vi sarà più distinzione fra musica e silenzio. Nell’assenza del tempo umano, il ricordo sarà visione di futuro e la visione di futuro sarà memoria del passato, nell’attimo infinito del presente.







Talvolta, nel bosco, è possibile provare queste sensazioni, ripensando alla fanciullezza e all’amore, mentre gli insetti ronzano, le fronde palpitano nella brezza, gli uccelli cantano, il vento sospira, e il rumore lontano del traffico quasi annega nella quiete. Il numinoso fluisce quieto e vago nel corpo, rinvigorendo l’anima. Un lieve fremito di armonica fusione pervade il torace, ricordo e annuncio di qualcosa che non del tutto consapevolmente esiste, palpita, respira.







La carezza di una mano amata e gentile, la vicinanza di un'anima affine, un sussurro di labbra morbide e profumate che sorridono e s’imbronciano in armonia, uno sguardo fosco e corrusco, colmo d’affetto e sintonia, sarebbero una lenta, quieta, prolungata estasi, colma di riso e di lacrime, dilagante di vita.







Per le anime affini, i sentieri potrebbero essere percorsi nell’Altrove. Ai bivi e ai trivi gli amanti passerebbero oltre, e sui sentieri proseguirebbero Altrove, lontano, nel tempo e nello spazio. Sia nella solitudine dei giorni feriali, sia nell’affollamento domenicale, i gitanti passerebbero accanto a loro senza vederli, quasi che fossero trasparenti, e se per un attimo li guardassero e li vedessero distrattamente, neppure sospetterebbero che invece sono anima e corpo altrove, o meglio, non si renderebbero conto che il qui e ora in cui essi stessi vagano senza coscienza è soltanto un limbo, il quale, per un istante fuggevole, incrocia l’Altrove degli amanti, che invece è tempo vero: il tempo che non scorre, in cui passato, presente e futuro coesistono, condensati nell’istante della contemplazione, e in cui la fusione delle anime affini moltiplica la forza dell’incanto.


stregaviolet )O(
00martedì 6 maggio 2008 12:16
Come già ti dicevo, tutto questo è incantevole... lo scritto e le foto sono parti l'uno delle altre e creano uno scenario meraviglioso...
Grazie per questo dono all'Isola... [SM=g27836]

Elke
00martedì 6 maggio 2008 13:37
Ti ringrazio anche io, per le parole e per le foto. Anche io ho avuto a volte, guardando un fiorellino spuntato in una crepa, che un giorno i ridueri di questa civiltà del progresso scompariranno dinnanzi al verde, al marrone e alla multicolorata armonia della Natura.
[SM=g27838]
Thallein
00martedì 6 maggio 2008 14:51
è davvero emozionante quando si riesce a trasmettere la bellezza della natura come hai saputo fare tu, ancor di più sapendo che una tal bellezza non è mai facile da descrivere se non vivendola.
007arcobaleno
00martedì 6 maggio 2008 17:40
Le tue parole hanno rievocato in mè un mare di sensazioni e di ricordi,
di giorni passati ad ascoltare una strana nostalgia, che sai di aver già conosciuto ma non puoi dire quando,

grazie [SM=g27822]



Alcuni uomini si adattano alla realtà,altri la creano~

AlessandroSkryer
00martedì 6 maggio 2008 21:09


Grazie a tutti voi per le belle cose che avete scritto!

Il mio testo è scaturito di getto dalle emozioni e dai pensieri di quei momenti. Scoprire che li sentite e li condividete, che suscitano in voi altri pensieri e sensazioni, è per me una gioia grandissima.

Il mio dono all’Isola non è certo grande come quelli dell’Isola a me, per i quali sono molto più felice di quanto possa dire, e immensamente grato a Violet e alle Figlie della Luna.


Grazie!

[SM=g27823]


Eilan72
00mercoledì 7 maggio 2008 00:56
E' bellissimo!

Non oso decidere se diano più serenità le immagini o le parole... e quanta forza si sprigiona dalla natura selvaggia!

Grazie per questo dono [SM=g27821]
AlessandroSkryer
00mercoledì 7 maggio 2008 01:27


Grazie, Eilan! [SM=g27823]

Il tuo commento è una gioia per me...





-Tellus-
00mercoledì 7 maggio 2008 16:55
Grazie infinite Alessandro, le tue parole e le tue immagini sono una carezza al cuore.
E’ meraviglioso riuscire a sentire e comprendere questo linguaggio silenzioso e potente.


AlessandroSkryer
00mercoledì 7 maggio 2008 17:37


Grazie, Tellus! [SM=g27821]

È bellissimo vedere che piccole cose possono suscitare dolci sensazioni... [SM=g27822]


favola61
00lunedì 12 maggio 2008 23:22
grazie.
Non ho potuto vedere le foto ma non importa, hai parlato al cuore non agli occhi :)
fairygoldmoon
00domenica 21 settembre 2008 12:11
Grazie delle parole e delle foto, sono così belle che non trovo termini per ringraziarti adeguatamente. [SM=g27822] Qui dove vivo ci sono i resti di mura ciclopiche, di epoca preistorica, che ora sono seminascoste dalla vegetazione, ai lati di una strada che attraversa il paese. Ogni volta che le guardo, passandoci accanto, penso a quando la Natura avrà ripreso tutto il suo, così come è giusto che sia. Percepisco con vigore la presenza della Madre laddove i segni dell'uomo sono ormai assorbiti e integrati nella Natura.
AlessandroSkryer
00domenica 21 settembre 2008 18:59


Ti ringrazio, Fairy… [SM=g27821]

È molto affascinante il luogo che descrivi. Trovo sempre qualcosa di enigmatico e confortante in questi luoghi che invitano ad indugiare in contemplazione silenziosa, ad ascoltare, a distaccarsi da tutto ciò che distrae, e ad immergersi nel momento presente, in cui si condensa tutto il tempo.

Nelle piante selvatiche che crescono negli spazi trascurati dal mondo artificiale, e soprattutto in quelle che prosperano nelle fenditure, vedo sempre un annuncio malinconico e gioioso di definitiva riscossa della Natura…





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