Androgino

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stregaviolet )O(
00giovedì 14 settembre 2006 15:12
Deriva dal greco andròginos, composto da "andròs" (maschio, uomo) e "gynè" (femmina, donna).
Secondo gli antichi nell'Era dell'Oro gli abitanti della Terra erano proprio così, androgini. Molti però potrebbero pensare ad individui strani, con un corpo che non era nè di donna nè di uomo, anzi, un insieme dei due. Ciò che invece poteva caratterizzare questi umani era una perfetta comunione interiore tra la parte maschile e quella femminile. Grazie a questa perfetta armonia le donne e gli uomini non dovevano cercare in altri uomini o donne esterni la loro completezza perchè l'avrebbero avita semplicemente dentrò sè, tuttavia l'amore scaturito da questo perfetto Equilibrio si sarebbe riversato fuori di loro e avrebbe compreso tutti.
Secondo il libro "Le Vergini Arcaiche" (L. Bearnè, Ed. della Terra di Mezzo):

"Essi riunivano probabilmente in sè tutte le più dolci ed incantevoli caratteristiche muliebri. Unitamente ad una profonda sensibilità, un seducente fascino, una prorompente sensualità, un'amabile bellezza, una capacità di percepirsi ricolmi di immotivata gioia, e di donarla, un grande senso materno, un'inclinazione a sentire l'Amore in tutte le sue forme offrendosi a Lui completamente ed oltre ogni limite, possedevano attributi tipicamente maschili quali un'incrollabile fermezza, una decisa volività, un indomito coraggio, una costante tenacia nell'affrontare qualsivoglia difficoltà, una nobile dignità, una capacità di dare ed agire senza tentennamenti e con distacco."

E qui verrà sicuramente in mente il pensiero di platone, che affermava che in epoca arcaica le persone fossero come delle sfere e che solo in seguito vennero divise, e pertanto vissero la loro vita ricercando la propria completezza negli altri.
Tale completezza però dovrebbe essere ritrovata in sè e soltanto così si conoscerà la piena Libertà e l'Amore che verrà donato agli altri, uomini o donne, sarà libero da legami inibitori e purissimo.

Fonti "Le Vergini arcaiche"
"Dizionario etimologico", G. Devoto.

Vedete anche Etimo.it -androgino-




"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

Il Tempio della Ninfa

[Modificato da stregaviolet )O( 14/09/2006 15.17]

)Twilight(
00giovedì 14 settembre 2006 15:25
Ricordo una leggenda che lessi molti, molti anni fa...parlava del fatto che, all'inizio della creazione, le persone erano in forma sia di maschio che di femmina, attaccate però per la schiena...
Ad un certo punto, alcuni si divisero, ma non ricordo se fu per dei litigi tra di loro o se fu una punizione divina...sta di fatto che da allora, le persone tendono ad innamorarsi cercando la cosiddetta "anima gemella", cioè quella parte di loro alla quale, nell'antichità, erano uniti.

Credo che il termine "anima gemella" non sia da considerare solo in maniera fisica, cioè come la "dolce metà" con cui l'amore può essere perfetto, ma bensì come quella parte maschile o femminile del nostro essere interiore con la quale dobbiamo riunirci per avvicinarci alla perfezione...
stregaviolet )O(
00giovedì 14 settembre 2006 15:27
è una bella leggenda.. soprattutto perchè il fondo della schiena secondo alcune culture, sarebbe il luogo in cui dorme kundalini, il serpente, che se risvegliato porta ad una conoscenza superiore.



"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

Il Tempio della Ninfa

[Modificato da stregaviolet )O( 14/09/2006 15.40]

Ithilla
00venerdì 15 settembre 2006 10:18
Secondo il De Guaita (Alla soglia del Mistero, Ed. Atanor, 1974) "L'Androgino è la più perfetta immagine del regno umano, ricollegata al suo principio intelligibile. In linguaggio geroglifico è il simbolo assoluto di questo Essere Virtuale che si esteriorizza mediante ciò che viene definito "facoltà volitiva efficiente", di questo Essere Universale che si particolarizza indefinitivamente nei sottomultipli attraverso lo spazio ed il tempo, di quest'Essere Spirituale, infine, che si corporizza e precipita nella materia, per aver preteso di farsi centro, allontanandosi dall'Unità Divina, che è il vero ed unico principio centrale e la sorgente essenziale d'ogni spiritualità".

Il Mariani (Il Bello ed il sacro, Ed. Bastogi, 1986) sostiene invece che "L'Androgino partecipa della natura dei due sessi. Dopo averle raccolte e sintetizzate in sé, le equilibra facendole vivere armoniosamente. "Bella come la Luna e brillante come il Sole" è, per l'appunto, una creatura umana segnata coscientemente da questo ineffabile mistero. Non è certo privo di significato il fatto che la figura dell'Androgino è adombrata in molte tradizioni e culture. La troviamo nel Tao, con i principi Yin e Yang, fusi in un'unica sfera, nella Genesi prima della caduta, nel Rebis alchemico, nell'antichità greco romana, nell'antichissimo mito che Platone raccoglie nel Simposio. Quindi all'origine c'è quest'unità autosufficiente che, in un certo momento della sua storia, viene scissa per diventare dualità, vuoi per una "colpa", vuoi per "l'invidia degli dei", vuoi per un'umana necessità di consapevolezza del bene e del male. Come confermato dalla biologia, i due sessi non sono nettamente separati tra loro, poiché in ogni maschio c'è una parte della donna perduta, come in ogni femmina una parte dell'uomo di cui fu partecipe. Il simbolo nero dello Yin contiene una parte di bianco, e viceversa".

Infine Mircea Eliade, nel suo Mefistofele e l'Androgino, conclude che "Diventare maschio e femmina, o non essere né maschio né femmina, sono espressioni plastiche con le quali il linguaggio cerca di descrivere la conversione, il rovesciamento totale dei valori. É altrettanto paradossale essere maschio e femmina, ridiventare bambino, rinascere, passare dalla porta stretta".

L'Androgino è stato adottato come significativo simbolo alchemico fin dalla fine del XVI secolo, in particolare ad opera del celebre alchimista Basilio Valentino, nel suo Trattato dello Azoth (1659), ed è noto agli studiosi sotto il nome di Rebis.

www.guruji.it/dizionarioesoterico/dizionario/index.htm



stregaviolet )O(
00venerdì 15 settembre 2006 13:54

"L'Androgino partecipa della natura dei due sessi. Dopo averle raccolte e sintetizzate in sé, le equilibra facendole vivere armoniosamente. "Bella come la Luna e brillante come il Sole" è, per l'appunto, una creatura umana segnata coscientemente da questo ineffabile mistero."


Questo pezzo è stupendo.... davvero davvero bello.

fairygoldmoon
00sabato 6 ottobre 2007 17:37
credete che nei gemelli si viva in modo particolare questa condizione? ve lo chiedo perchè la mia gemella è sempre apparsa come la parte femminile della coppia, io quella maschile e non solo per gli atteggiamenti nell'affrontare la vita, ma anche per il modo di proporsi. nell'adolescenza. ora, adulte, entrambe tendiamo a riscoprire la pienezza della femminilità con un cammino comune che non esclude però le nostre diversità. mia sorella dice che lei è la parte fisica del femminile, io quella spirituale.
stiamo tentando di comprendere dove termina ciò che ci unisce e come integrare quello che ci divide.
scusate se sono andata OT ... [SM=g27819]
fleurie
00sabato 29 ottobre 2011 12:44
L'androginia è un argomento che sento molto profondamente. Cercherò di portare quanti più contributi per approfondirne lo studio.
Lo sciamano, tradizionalmente, non è solo colui/colei che attraversa le soglie spirituali, ma spesso oltrepassa anche quelle di genere.

Questo è quanto scrive Jacques Brosse in "Mitologia degli Alberi", citando "Mefistofele e l'Androgino" di Mircea Eliade:
Allo sciamano accade di unire simbolicamente i due sessi: il suo costume è ornato di simboli femminili e in certi casi egli si sforza di imitare il comportamento delle donne. Ma conosciamo esempi di sciamanismo in cui la bisessualità è attestata ritualmente, dunque concretamente: lo sciamano si comporta come una donna, si veste con abiti femminili, talvolta prende perfino marito. Questa bisessualità - o asessualità - rituale è ritenuta essere un segno di spiritualità, di commercio con gli dei e gli spiriti, e nel contempo una fonte di sacrale potenza.

E ancora, dall'"Encyclopedia of Shamanism" a cura di Christina Pratt:
Berdache (Berdach): Berdache è un termine usato dagli antropologi per riferirsi ad un individuo morfologicamente maschio, androgino, che occupa ruoli sociali non maschili. I berdache erano sognatori, saggi, guaritori ed artigiani. Ricoprono ruoli cerimoniali speciali in molte religioni e importanti ruoli economici all'interno delle loro famiglie. Il berdache è istruito per assolvere responsabilità lavorative del genere femminile. Adotta molto del comportamento, linguaggio e ruolo sociale della donna. Indossa abiti sia maschili che femminili, e indumenti che denotano il suo status di sacralità.[...]
Attività del Berdache: Il berdache è ritenuto detentore di poteri sacri che scaturiscono dal suo essere androgino, e che aumentano le sue capacità di sognatore, profeta e negoziatore. Il berdache benedice le cerimonie, fornisce i nomi fortunati, offre protezione spirituale, e divina. Occupa ruoli specifici nei rituali e nelle cerimonie. Ad esempio, è tradizione che il berdache benedica l'albero centrale nella cerimonia della Danza del Sole nelle pianure indiane.[...]
Divinazione e sogni: Il berdache è anche un mediatore tra il mondo fisico e quello spirituale. Il suo rapporto con gli spiriti aiutanti è un aspetto determinante del suo ruolo ed un aspetto di tutte le sue attività. I potenti doni del berdache nella divinazione e nel sogno profetico erano messi in atto per l'intera comunità. Quando aveva questo dono, il berdache veniva addestrato in materia spirituale e giocava un ruolo preminente nei rituali e nelle cerimonie.[...]
Sessualità del Berdache:
La sessualità del berdache è non-maschile. Il berdache può essere asessuale o può essere il partner sessuale ricettivo nel rapporto sessuale sacro con uomini mascolini.[...] Le culture indigene effettuano una distinzione tra gli ermafroditi fisici ed il berdache, che è ermafrodito solo spiritualmente. Nessuna delle generalizzazioni contemporanee usate per descrivere il berdache, come transessuale, omosessuale e travestito, è accurata. Il berdache è "metà uomo-metà donna"; la sua essenza spirituale lo definisce come un terzo genere, pur essendo fisicamente maschio.

Da "Gender Reversals and Gender Cultures" a cura di Sabrina Petra Ramet:
Nel regno del sacro, così come in letteratura, le distinzioni di genere appaiono e scompaiono, e sono culturalmente costruite e decostruite. Le forze maschili e femminili possono essere usate, bilanciate, adattate e trasformate da coloro che sono abbastanza abili nel manipolare i loro poteri. All'interno delle tradizioni culturali della Siberia, alcune delle più diverse variazioni sul tema della flessibilità di genere sono riflesse nelle credenze sugli sciamani (guaritori spirituali), sugli spiriti animali, e sul potere ottenuto tramite la manipolazione dell'energia sessuale. Le trasformazioni di genere, percepite come deviazioni dallo sguardo europeo, diventano invece sacre.
Gli sciamani, come mi ha riferito nel 1992 il guaritore Sakha (Yakut) Vladimir Kondakov, dovrebbero essere capaci di bilanciare e mediare le energie all'interno di molteplici livelli dei mondi cosmici. Per fare ciò è necessario trasformarsi in animali e attingere al potenziale sessuale sia maschile che femminile. Per molti, questo significa che lo sciamano maschio accetta la guida di spiriti aiutanti femminili, e viceversa, incorporando il loro potere e la loro essenza di genere nella trance e durante le sedute spiritiche. Ciò può significare attingere alla forza spirituale dotata di genere di un albero, ad esempio la betulla femmina, per curare un paziente maschio. E in modo particolarmente spettacolare, i più grandi sciamani, anche se maschi, possono partorire spiriti animali.[...]
I Folcloristi e gli studiosi di religione sono da tempo affascinati dalla trascendenza dei confini come uno degli aspetti del sacro. Il comparativista Joseph Campbell, analizzando la mitologia Navaho, spiega, ad esempio:
"E gli eroi fratelli, anche se vengono descritti come maschi, sono in realtà sia maschio che femmina; hanno entrambi i colori sia maschili che femminili... Si pensa agli Yang e Yin cinesi. O al "Signore" e alla "Shakti" dell'Induismo. Quel Vuoto finale - o Tutto - che va oltre tutte le coppie di opposti non può essere maschio né femmina; è Entrambi e Nessuno. Ma nel regno della manifestazione i due sono ugualmente presenti. Si potrebbe pensare alla manifestazione suprema come androgina, maschio-femmina."
Nel contesto siberiano, l'antropologa sociale britannica Maria Czaplicka è giunta vicino a questo tipo di interpretazione descrivendo gli sciamani come né maschi né femmine, ma piuttosto come appartenenti ad una "terza classe" di sciamani che "possono essere asessuati, o ascetici, o avere inclinazioni di tipo omosessuale, ma... possono anche essere piuttosto normali... gli sciamani hanno speciali taboo che comprendono caratteristiche sia maschili che femminili".

Samhain, in origine, comprendeva travestimenti nel genere opposto, come si legge nella già citata "Encyclopedia of Shamanism":
Durante Samhain, i confini tra tutte le polarità erano messe in discussione. La mescolanza dei generi e l'unione degli opposti attraverso i costumi ed il crossdressing ricordava ai Celti l'inizio, quando l'uomo e la donna emersero dall'Unità Originaria.
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