4Hoods

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Carlo Maria
00sabato 17 marzo 2018 13:26
Il progetto è stato lungamente al centro delle discussioni internettiane, gli autori ci credevano e per anni ne hanno parlato con toni entusiastici.
Ora che è giunto nelle edicole, ho potuto prendere in mano il risultato di questo battage costante e valutarne il contenuto.
Ero prevenuto, lo ammetto. Mi sbagliavo: siamo dinnanzi ad un gioiello di rara fattura, di quelli da conservare.
I disegni ad un primo impatto potrebbero apparire minimali, ma sono estremamente leggibili e veicolano i contenuti in modo ottimale, mostrando dinamismo e qualità. I testi sono complessi, articolati: il lettore vi può trovare più livelli di lettura.
Quanto ai quattro personaggi principali (ma il discorso vale anche per i pochi comprimari che fanno capolino già in questo primo numero), pochi tratti bastano per caratterizzarli già in modo preciso.
Francamente non saprei cosa chiedere di più da un fumetto, per cui un solo consiglio: acquistatelo.
Da me.
a 3 €. [SM=x74970]
LucaL@
00sabato 17 marzo 2018 13:46
Ironia o meno presente nel tuo post, caro Carlo Maria, giudicando solo dal numero 0 io trovo che il prodotto sia dignitoso e potenzialmente molto interessante per il suo pubblico. Che però non sono io ma una fascia di lettori molto più giovani.
ddvd
00sabato 17 marzo 2018 17:22
Re:
Carlo Maria, 17/03/2018 13.26:


Da me.
a 3 €. [SM=x74970]



Costa 3€? Quante pagine sono?


rimatt1
00domenica 18 marzo 2018 11:22
3,50 per 64 pagine a colori su carta lucida. L'albo è spillato, uguale nella confezione a Dragonero Adventures. Il primo numero l'ho comprato, ma boh, fatico davvero a comprendere la decisione di adottare uno stile grafico così povero. Sarà che sono fuori target?
C.Palomar
00lunedì 19 marzo 2018 01:34
Forùzz'.
Juan Galvez
00lunedì 19 marzo 2018 05:32
Re:
rimatt1, 18/03/2018 11.22:

3,50 per 64 pagine (...)

E fermiamoci qui, dai.

V.


Carlo Maria
00lunedì 13 agosto 2018 12:04
Ammazza... dev'essere andata proprio male male se la serie chiude dopo appena 6 numeri!

4Hoods chiude
BertAdams
00lunedì 13 agosto 2018 15:30
Deve essere una specie di record mondiale. Non mi ricordo altre testate bonelli (almeno quelle recenti) che sono state chiuse così velocemente.
Non vorrei infierire, anche perché non ho letto nulla, ma questa vicenda dovrebbe far riflettere qualcuno.
Imho si è investito troppo su Recchioni, il quale come è noto ha anche la direzione della seconda testata più importante.
Tra lui e Boselli non so chi si stia impegnando di più nell'affossare, con scelte per me discutibili, la Bonelli.
Carlo Maria
00lunedì 13 agosto 2018 18:46
In effetti... Adam Wild è stato chiuso dopo 26 numeri, Gregory Hunter dopo 17 (+un maxi).
Chiudere dopo 6 vuol dire, temo, che il progetto sia andato malissimo. Da un lato mi spiace: penso a chi ci lavorava. Il fumetto non era nel mio target, ma aldilà dell'ironia iniziale, era un prodotto con una sua dignità. Non mi sono piaciuti per niente i disegni volutamente così stilizzati... forse è stata un'opinione comune. E il costo forse elevato per 64 pagine (ma sappiamo che il colore costa).
BertAdams
00lunedì 13 agosto 2018 20:35
Che memoria! Complimenti.

Io azzardo e ipotizzo che una delle cause sia la bulimia che ha colpito la dirigenza Bonelli.
Negli ultimi anni ci sono meno lettori? Si.
E come si risponde a questo fatto?
Con il proliferare delle proposte.

Ora, a me sembra evidente che meno acquirenti non possano spendere sempre di più. L'unica risposta ę casomai concentrarsi su poche cose, ma buone.
Su MeLoi p.e. vale la pena di insistere, perché i pochi lettori che ha li fidelizza. Magari col tempo cresceranno.
Invece si punta sull'effetto sorpresa che dura giusto il primo numero, se non c'è sostanza.

Aggiungo poi che varrebbe la pena anche non mandare a signorine le poche testate che tengono in piedi la baracca...
Carlo Maria
00lunedì 13 agosto 2018 23:23
Sull'ultimo punto, credo serva un distinguo: Tex è fattibile scriverlo bene anche ora, dopo 70 anni. Boselli sa scrivere, ma non ha più la volontà di scrivere il Tex classico. Lì in effetti un buon editore dovrebbe imporsi.
Per Dylan è un discorso diverso: di fatto qualche chicca negli anni è stata scritta (più di una), ma la testata era così legata al suo creatore da essere in pratica morta con la vena del Tiz.
Riguardo alle nuove proposte, io le vedo di buon occhio, a differenza di altri. Poi però, nel mucchio ci sta che qualcuna fallisca. Per dire, di Dragonero non prendo neanche la serie regolare, figuriamoci quella per ragazzini, di 4Hoods ho provato il primo numero ma non ho avuto gli stimoli per continuare. Invece Creepy Past lo sto seguendo nonostante non sia il mio genere... perché è fatto bene.
ozymandias
00martedì 14 agosto 2018 10:31
Ormai è cambiato anche il modus operandi.

Una volta si preparava la testata con cura e si lanciava in pompa magna pubblicizzandola per mesi sulle altre testate.

Ora tutto nasce in partenza concettualmente non come serie regolare ma come "stagione" (cagata galattica importata da altri media che non sopporto) o come "miniserie" e viene immessa quasi in silenzio sul mercato delle edicole con tirature iniziali ridicole (nella mia fornitissima edicola che anche grazie a me pullula di fumetti 2 copie a testa per i numeri 1 dei Bonelli Young e Deadwood Dick addirittura manco si è visto).

Vien da pensare che i primi a non crederci siano loro stessi.

Secondo me il pubblico generalista Bonelliano c'è ancora eccome.

Lo dimostrano il clamoroso successo del datatissimo Blek Macigno allegato alla Gazzetta e dello Jacovitti Hachette.

Ma sti geni del marketing addirittura cambiano formato per non farsi più riconoscere....

C.Palomar
00martedì 21 agosto 2018 14:52
Come ci siamo ridotti.
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