45 milioni di numeri di carta di credito rubati...

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(SimonLeBon)
00giovedì 7 agosto 2008 09:20
2008-08-06 21:23
SCOPERTA TRUFFA INFORMATICA PIU' GRANDE DI SEMPRE
WASHINGTON - In quella che gli investigatori americani considerano la più grande truffa informatica mai organizzata al mondo, con i numeri di almeno 45 milioni di carte di credito o bancomat potenzialmente 'rubati', c'é anche un nick-name italiano: "Delpiero". Uno degli 'hacker' coinvolti aveva scelto infatti questo pseudonimo per camuffare la sua identità e per ironia della sorte è l'unico a cui le autorità Usa non sono ancora riuscite a dare un nome, mentre il resto della banda è stato identificato: tre americani (tutti di Miami), un bielorusso, un estone, tre ucraini e due cinesi. Tra costoro manca l'undicesimo uomo, 'Delpiero'.

La polizia di lui conosce soltanto il soprannome. A delineare i contorni della organizzazione criminale sono stati i procuratori federali del Dipartimento di Giustizia americano. Sono riusciti a capire che per quanto la banda fosse di proporzioni relativamente contenute (11 persone), aveva potenzialità enormi. Gli undici hanno infatti organizzato la più grande truffa informatica di cui le interpol internazionali siano a conoscenza, che riguarda i possessori di oltre 45 milioni di carte di credito. Questa 'internazionale del crimine' ha rubato e venduto per anni le "identità" delle carte di credito di milioni di clienti attivi sul mercato americano semplicemente copiando i numeri delle loro carte ogni volta che le usavano in un grande magazzino, ad un bancomat o in qualsiasi altro megastore. A capo della banda c'era un americano di Miami, Albert Gonzalez, hacker noto come 'Segvec'. Ora rischia l'ergastolo per le accuse di frode informatica ed elettronica, violazione dell'accesso a sistemi informatici, furto d'identità aggravato e cospirazione. Le prime attività della banda risalgono al 2003, quando fu perfezionata presso un BJ's di Miami la prima truffa attraverso il cosiddetto 'wardriving'.

Con i propri computer portatili gli hacker frequentavano i centri commerciali dotati di wi-fi. Restando in auto riuscivano a 'prendere il segnale' del wi-fi e da lì, di nascosto, entravano nei sistemi, per poi installarvi dei programmi detti 'sniffer' in grado di catturare numeri di carte di credito, password e altri dati personali dei clienti di quello specifico megastore. L'attività criminale si è protratta a lungo presso un Marshalls di Miami, la cui banca dati è stata violata ripetutamente. Grazie a un nuovo programma, dal 2006 i criminali hanno poi potuto accedere alle carte dei clienti in tempo reale. Tutte queste informazioni venivano poi riversate sui server europei (solo nel 2007 25 milioni di numeri in Ucraina e 16 in Lettonia) e servivano a clonare nuove carte di credito e a prelevare migliaia di dollari dagli sportelli automatici. "Cause come questa inviano un messaggio chiaro ai criminali: ovunque voi siate nel mondo, vi manderemo in carcere" ha commentato il procuratore generale degli Stati Uniti, Michael B. Mukasey.


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